Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Il Re di Cuori ed il Fiore meraviglioso (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2337)

Clio 31-01-2015 02.04.02

"Vi ringrazio.." gentilmente.
Ma quell'uomo aveva ragione, la prudenza non era mai troppa, specie sei si faceva un mestiere pericoloso come il mio.
Così, non aprii la porta per raccogliere il sacchettino, restai per un momento ad osservarli andare via, non vista, e poi rientrai in casa.
Ormai si stava avvicinando la sera, era ora che mi preparassi qualcosa da mangiare mentre decidevo il da farsi sulla serata.

Altea 31-01-2015 02.04.53

Le mani scivolavano sulla giubba fino a sbottonargli pure la camicia e mi avvicinai a lui.."Sei geloso eh...chissà chissà perchè sapeva non ero brava nelle pratiche mediche..ma forse in massaggi si.." e le mie labbra si spostarono sul suo collo.
Un campanellino terminò quel momento di passione.."La cena.." sospirai guardandolo.."meglio non destare sospetti..il dolce lo mangeremo dopo..nella tua camera" facendogli l' occhiolino mentre lo sistemavo abbottonandogli camicia e giubba..il cuore batteva forte, le gote bianche erano accese ancora di passione e lo presi per mano correndo a palazzo e andammo nella sala dove la cena era servita.."Speriamo non si accorgano di nulla cugino..io sono ancora accaldata, siediti vicino me ovviamente".
Sospirai, dovevo scrutare i nuovi padroni e non distrarmi e presi posto.

Guisgard 31-01-2015 02.08.27

Clio restò a fissare i due monaci allontanarsi, fino a quando svanirono lungo la strada.
Anche Nero, sceso al pianterreno, pareva essersi calmato.
Ad un tratto un velo di pacata serenità sembrò scendere sulla casa, mentre il sacchettino e l'immaginetta erano ancora a terra, davanti alla porta.
Si era ormai fatto buio ed anche la città, dopo una lunga giornata di lavoro, pian piano pareva assopirsi ed abbandonarsi al candore della sera.

Guisgard 31-01-2015 02.25.10

Altea e Tommaso, dopo essersi sistemati un momento, nonostante gli effetti di quel momento di passione fossero ancora vivi, rientrarono nel palazzo e raggiunsero la sala dove si trovavano gli altri invitati.
E in quello stesso istante anche lord Cimmiero fece il suo ingresso, suscitando l'ammirazione degli ospiti.
Fra essi vi era anche il nonno di Altea.
Tutti presero posto a tavola.

Clio 31-01-2015 02.32.00

Il sole era calato, e una pallida luna illuminava il freddo celo cittadino.
Era giunta l'ora di iniziare a prepararmi.
Quella giornata era stata troppo pesante emotivamente, e non riuscivo, non volevo sopportarlo.
Così consumai un pasto frugale, con l'ottima carne che avevo comprato, e risalii a prepararmi.
C'era silenzio. Era strano: avevo tanto desiderato quel silenzio, eppure ora mi appariva assordante.
Potevo sentire il battito del mio cuore, e la cosa non mi piaceva affatto.
Lasciai in disparte il raffinato abito che avevo indossato per le vie di Miral, rivolgendo lo sguardo a tutt'altro abbigliamento.
Dove stavo andando non sarebbe servito.
Così indossai dei pantaloni stretti ma comodi, un paio di stivali, un corto corpetto, e e una giacca pesante.
Legai i capelli in una treccia, fasciai di nero entrambe le mani, e mi avvolsi in un lungo mantello, di cui mi calai il cappuccio sulla faccia.
Lasciai la mia casa, rimandando al giorno successivo la decisione sulle erbe.
Così mi incamminai, verso la periferia della città, attraversando vie che una fanciulla per bene non dovrebbe mai percorrere.
Camminavo a passo spedito, di chi conosce bene la strada.
Una piccola scala conduceva in un cortile, su cui si affacciava una anonima porta.
La spinsi decisa, e mi ritrovai in un ambiente alquanto singolare, che conoscevo molto bene.
Gentaglia di ogni tipo frequentava quella bettola, soldati di ventura, avventurieri, ladri e assassini, attaccabrighe, mercenari.
Avevo una buona probabilità di incontrare qualche amico, e le medesime di incontrare un nemico.
Le voci si accalcavano l'una sull'altra, le risate, i discorsi.
Lo spiazzo al centro della sala era vuoto, non avevano ancora cominciato, stavano solo bevendo.
Ma io non ero lì per bere, anche perché sapevo che avrei rimpianto i vini della mia preziosa cantina, no, io cercavo lui.
Lo vidi come sempre infondo alla sala, intento a dirigere gli affari.
Era lui che comandava lì, che decideva gli incontri e prendeva le scommesse.
"Sarios.." lo salutai con un cenno del capo "Ce l'hai un incontro per me, stasera?".
Nei periodi di pausa tra una campagna e l'altra, quando gli allenamenti non erano sufficienti, quei duri incontri di combattimento a mani nude erano un vero toccasana, oltre che una discreta fonte di guadagno.
Eppure dei soldi non mi importava un accidente, visto anche quanto guadagnavo nelle campagne.
Volevo solo che quella fastidiosa e insistente fitta se ne andasse, anche solo per il tempo che passavo in quell'arena improvvisata.
Non era una guerra, certo, ma era già qualcosa.

Guisgard 31-01-2015 02.40.22

“Ehilà...” disse Sarios a Clio “... un incontro? Stasera? Accidenti, sei un portento!” Esclamò. “Ho saputo che sei appena tornata da una delle tue campagne ed ora sei già qui a chiedere un incontro!” Scosse il capo divertito. “Beh, ci sarebbe un incontro... ma ti avverto è tosto... credo che la maggior parte qui dentro abbiano scommesso su di lui... te la senti di fare la macchia stasera? Ossia di rivoltare il pronostico? Il tuo avversario è un certo Matros... uno spadaccino basco che combatte con due affilatissime lame... bada, è in gamba... ci stai?”

Guisgard 31-01-2015 02.55.24

Guanto, a quelle parole di Elisabeth, lasciò il polso della dama e mostrò un profondo, quanto sarcastico inchino.
“Oh, mi perdoni, milady.” Disse sorridendo. “Non era mia intenzione essere così audacemente invadente.” Guardò i suoi compagni e poi di nuovo Elisabeth. “Anche se... anche se non posso non invidiare coloro che hanno il permesso ed il privilegio di potervi toccare, signora.”
Tutti i suoi risero.
“Forse non avete compreso” all'improvviso una voce alle loro spalle “che milady non gradisce nulla da voi. Neanche la vostra irriverenza.”
Tutti si voltarono e videro un uomo avvicinarsi con fierezza verso di loro.
“Lord Gvineth...” mormorò Guanto “... è sempre un piacere...”
“Vi credevo la guardia del corpo di vostro fratello.”
“Infatti.” Annuì Guanto.
“E pensate che possibili suoi nemici si nascondano qui, in mezzo a queste dame?” Fissandolo Gvineth.
Guanto lo guardò con aria di sfida.
“Vostro fratello starà per cenare...” continuò Gvineth “... non vorrete farlo mangiare senza i suoi cani da guardia. A chi butterà gli avanzi e gli ossi?”
“Badate a ciò che dite, milord...” con rabbia Guanto.
“Andate vi dico.” Con tono deciso Gvineth.
“Dimenticate che non siete ancora il padrone qui...” fece Guanto “... dunque non potete darmi ordini...”
“Ordini?” Ripetè Gvineth. “Vi sto solo dando un consiglio. E fossi in voi lo seguirei. Andate ora.”
Guanto gli lanciò un'occhiata di disprezzo e poi andò via con i suoi compagni.
“Basta fare la voce grossa” mormorò Gvineth “e fuggono via come topi.” Si voltò verso Elisabeth. “Spero non vi abbiano infastidito troppo, milady. Questo palazzo è un po' troppo affollato per i miei gusti. Ma posso chiedere il vostro nome? Non mi sembra di avervi mai incontrata qui...” guardandola negli occhi.
http://img.blogdecine.com/alatriste%20viggo%2031.jpg

Altea 31-01-2015 17.50.33

Dopo poco arrivò pure mio nonno Mandus e si sedette vicino a me..fece ingresso Lord Cimmiero tra il consenso della folla.
Mi rabbuiai e guardai Tommaso che forse capì quello sguardo triste..li guardavo tutti, per loro erano più importanti i favori che i sentimenti..Guisgard era stato dimenticato così?
Sospirai sorridendo ma dove era lord Gvineth?

elisabeth 31-01-2015 19.48.05

Mi lascio' andare il polso.....e per istinto feci un passo indietro......dovevo avere il volto in fiamme...ero in collera......non con lui....ero in collera con Nettuno......mi aveva lasciato in quel covo di esseri di bassa lega...e sapeva quanto questo mi infastidiva........le loro risate.....l' irriguardoso modo di rispondere di Sir Guanto.......Ma come in tutte le storie.....qualcuno comparve alle mie spalle e prese le mie difese...era Lord Gvineth.......ascoltai il tono piccato del giovane e la fermezza del piu' anziano ......una discussione che avevo già assaporato nel Salone......era una serata particolare quella......mi fermai un attimo a riflettere se Lord Gvineth...era lì....Nettuno o Tauro che fine avevano fatto ?........quando la truppa ando' via........Lord Gvineth volle sapere chi fossi ...e già....non ero nota tra quelle mura....." Sono Lady Elisabeth Milord.....Vi ringrazio......stavo giusto cercando la strada per il piazzale....volevo tornare a casa......stasera c'e' un'aria poco respirabile.....questa situazione deve essere molto antipatica per voi......e anche per chi vorrebbe trascorrere del tempo solo per fare innocui pettegolezzi..........Spero di poter ricambiarvi il favore un giorno......"...............

Clio 01-02-2015 22.40.41

Sorrisi appena a Sarios, alzando le spalle.
"Sì, beh... Ho avuto una brutta giornata" candidamente.
Sarios era incredibile, sapeva sempre tutto prima degli altri.
Ascoltai la descrizione del mio avversario e guardai Sarios sorpresa.
"Lame?" Esclamai, sorridendo "Da quando hai riammesso i combattimenti con le lame?" Annuii "Che bella novità.. Per me va benissimo, posso combattere tranquillamente a due lame..." Osservando i lunghi e affilati pugnali che avevo negli stivali "O a una sola.." Posando la mano sulla spada "Rivoltare i pronostici mi diverte sempre molto...".


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 02.21.29.

Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License