Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 01-02-2022 00.52.08

Ascolto sempre volentieri le vostre storie, Milord, lo sapete :smile_chicalazo:

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Altea 01-02-2022 17.46.34

Mio Caro Sir Guisgard,
vedervi nuovamente nel Giardino è una gioia e ancor di più lo sarà leggere le vostre avventure, belle o brutte che siano..contornate da quel pizzico di carisma, magia e sogno che vi circonda.

Guisgard 02-02-2022 23.11.27

Troppo buone, mie care dame.
Vorrà dire che quando vorrete il mio castello sarà per voi aperto e come Tristano vi narrerò alcune delle mie gesta.
E chissà che a qualcuna di essa non potrete anche voi partecipare ;)

Lady Gwen 02-02-2022 23.26.34

Ah adesso la cosa si fa più interessante :smile_chicalazo:

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Altea 02-02-2022 23.41.19

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 156533)
Troppo buone, mie care dame.
Vorrà dire che quando vorrete il mio castello sarà per voi aperto e come Tristano vi narrerò alcune delle mie gesta.
E chissà che a qualcuna di essa non potrete anche voi partecipare ;)


Nulla di più bramo...partecipare a una delle vostre gesta! Eh si..sono curiosa pure io.

zaffiro 03-02-2022 17.36.41

Grazie per i saluti, presumo le nostre strade si siano già incrociate a Camelot, ma non ricordo come e quando..spero sia un lieto ritorno[/QUOTE]

Vi ringrazio, milady, per l'augurio, non siete in errore, ci siamo già incontrate una volta qui a Camelot, anche se fu per un tempo fugace, che sia lieta anche la vostra costante permanenza, motivo di gioia per tutti.

E grazie anche a voi, sir Guisgard.

:violet::smile_wave_lady:

Altea 03-02-2022 18.08.15

Grazie Lady Zaffiro, le vostre parole sono preziose come il nome che portate. Sono molto lieta di vedervi nel reame :smile:

zaffiro 14-02-2022 19.47.16

Salute a voi, dame e cavalieri, scriveva il poeta latino
"Quel che è perduto è perduto, è perduto.
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti..."

Eh, sospiro al pensiero, tuttavia, vi auguro un buon San Valentino per un nuovo paradiso. Che sia a Camelot o altrove. :violet:

Altea 14-02-2022 20.12.54

Citazione:

Originalmente inviato da zaffiro (Messaggio 156554)
Salute a voi, dame e cavalieri, scriveva il poeta latino
"Quel che è perduto è perduto, è perduto.
I tuoi giorni di paradiso li hai avuti..."

Eh, sospiro al pensiero, tuttavia, vi auguro un buon San Valentino per un nuovo paradiso. Che sia a Camelot o altrove. :violet:

Lady Zaffiro..io penso niente è perso ma tutto sta in una nuova rinascita.
Grazie per gli auguri...San Valentino per me è Amore in generale. Buon San Valentino pure a voi...e al prossimo incontro :smile:

Guisgard 14-02-2022 23.49.39

E' il crepuscolo di un giorno speciale, ossia quello dedicato agli innamorati e messer Amore loro custode.
Ma chi, come me, conosce Amore sa bene che per lui tutti i giorni e tutte le notti sono dedicate al sentimento più grande del Creato e ai suoi protetti.
Ma in questo magico crepuscolo del giorno dormiente vi racconterò una vecchia storia, che in un pomeriggio di anni fa un aspirante cavaliere raccontò al suo amico maniscalco.
In questa storia un ragazzo, che aspirava a diventare cavaliere, partecipò a una giostra e quando, dopo averla vinta, si presentò a reclamare il suo premio, il borgomastro gli consegnò un ragazzino.
Era biondo, esile, dallo sguardo azzurro e il viso mesto.
Il borgomastro disse che il ragazzino era il suo nuovo servo.
Il giovane che sognava una spada, una corazza e un cavallo si ritrovò invece con un servo bambino.
Se lo portò a casa, lo sfamò e il piccolo gli raccontò la sua storia.
Era diventato povero quando suo Padre, per impartirgli una lezione, lo mandò via di casa con lo scopo di servire l'ultimo dei cavalieri.
Un compito perciò ingrato, ma che avrebbe dovuto insegnare molto al ragazzino.
Il giovane, in verità, ci restò male, visto che a conti fatti era lui a essere l'ultimo dei cavalieri.
Così, da quel giorno, per un anno intero, il giovane lavoro i campi della sua piccola casetta, aiutato, per quel che poteva, dal bambino.
Questi in verità, non fu mai trattato come un servo dal giovane, ma piuttosto come un amico.
L'anno, così, trascorse rapido e al suo scadere il bambino fu libero di tornare da suo Padre.
Il giorno dopo fu proclamata un gara importante, quella della caccia al Capricorno d'Oro.
Un animale che abitava quei boschi e che appariva all'inizio delle stagioni lievi.
Catturarlo però era impossibile, poiché qualunque arma, lancia, freccia o spada che fosse, sembrava non potergli recare alcun danno.
I migliori cacciatori e i bracconieri più abili della regione giunsero per catturare il Capricorno d'Oro, senza però riuscire in tale impresa.
Alla caccia partecipò anche il giovane, armato solo del suo arco, col quale cacciava i caprioli e le lepri.
Quando però fu nel bosco vide sbucare da un cespuglio un bellissimo adolescente.
Al momento il giovane non notò nulla di particolare in lui, ma quello lo abbracciò e lo salutò calorosamente.
Il giovane gli chiese se si fossero mai conosciuti prima e l'adolescente gli svelò di essere il bambino che lui aveva vinto alla giostra come servo, ma trattato poi come amico.
Il giovane restò basito, poiché in solo giorno il bambino era diventato un adolescente.
Com'era possibile tutto ciò?
L'adolescente spiegò che il suo miglior amico era il Tempo e nulla al mondo, dopo l'Amore, vale quanto l'amicizia.
E da amico, poiché come tale il giovane l'aveva sempre trattato, ora l'adolescente si sdebitava.
Gli donò così un arco meraviglioso, come nessun armaiolo avrebbe potuto fabbricare mai, insieme a un dardo tutto d'oro.
“Quando vedrai il Capricorno d'Oro, colpiscilo con questo dardo e l'incantesimo sarà spezzato.” Disse l'adolescente, per poi svanire nel bosco.
Un attimo dopo dalla vegetazione sbucò proprio il Capricorno d'Oro e il giovane subito mirò e scoccò la freccia d'oro.
Colpito il pieno, il Capricorno cominciò a correre e più correva, più una polvere d'oro iniziò a staccarsi dal suo corpo, fino a quando da questa incredibile metamorfosi apparve una bellissima ragazza dai capelli chiari.
Ella fu raggiunta dal giovane e raccontò di essere stata colpita dalla maledizione di una strega, poiché si era sempre rifiutata di credere al vero Amore.
E solo il dardo d'oro dell'arco di messere Amore avrebbe potuto rompere l'incanto.
Il giovane scoprì così che la giovane era la figlia di un gran conte, che l'aveva cercata a lungo.
Quando il giovane la riportò a casa, fu festa grande nel suo borgo e come premio, oltre a divenire cavaliere, sposò la ragazza dai capelli chiari.
La festa, dopo la cerimonia in chiesa, avvenne nel palazzo del conte, dove troneggiava una bellissima statua, raffigurante Amore che batteva il superbo Apollo.
E guardando il dipinto il giovane riconobbe nel volto di Amore il ragazzino divenuto poi adolescente
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