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Ad un tratto, nel bel mezzo di quella discussione, si udì un boato lontano, poi fragore e l'imbarcazione cominciò a sussultare forte.
Tutto cominciò a ruotare e finirono gli uni sugli altri. Anche Gwen finì gambe all'aria ed addosso ad alcuni di quelli che viaggiavano con lei. |
All'inizio, un boato.
Poi fragore. Ed infine, uno sbalzo improvviso, che ci fece rovinare gli uni sugli altri. Non capivo cosa fosse, ma immaginavo potesse essere il motivo per cui il nostro viaggio era stato deviato. Peccato però che la deviazione non avesse sortiti alcun effetto, dal momento che chiunque fosse ci aveva beccato lo stesso. E mentre cercavo il più possibile di tenere il cappuccio ben calcato sul viso, pregavo dentro di me che non fossero le pattuglie... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non erano le pattuglie e nemmeno i pirati.
Era la furia della natura. Ben presto infatti fu chiaro a tutti che l'imbarcazione era nel bel mezzo di una spaventosa tempesta. In un attimo lo scafo si ribaltò, spezzandosi poi in 2, con le funi del bompresso smantellato che in balia della foga delle onde divennero simili a spaventose e letali fruste che presero a fendere l'aria all'impazzata. Molti persero la vita decapitati o lacerati da quelle funi, altri furono trascinati in mare dalla forza della bufera. Anche Gwen fu risucchiata dalle onde e poi solo il buio. |
La furia della tempesta, quasi una punizione per noi poveri disgraziati scalciati dal destino e dalla vita, ci travolse in tutta la sua indomabilità.
Lo scafo si spezzò a metà e vidi scene raccapriccianti, come gente decapitata dalle cime ormai impazzite e governate dalla mano impazzita ed impietosa della tempesta. Poi, caddi in acqua e fu il buio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si risvegliò in una cabina fredda, metallica e di un bianco sporco.
Il letto non era comodissimo, ma sembrava pulito, così come il cuscino e le lenzuola. Da fuori giungevano i più strani ed indecifrabili dei rumori, mentre dall'oblò il Sole del mattino illuminava la cabina. Dopo qualche istante la ragazza realizzò di essere su una qualche imbarcazione e che stava navigando per chissà dove. |
Mi svegliai, il tempo di rendermi conto e ricordare cosa fosse successo e la mia testa scattò in su.
Mi guardai attorno. Bene, il fatto che sembrasse una cabina e non una cella era un buon segno. Almeno il letto tutto sommato era comodo... Ora, però, restava da capire dove accidenti fossi e dove questa imbarcazione stesse andando. Recuperai la mia giacca col cappuccio, la indossai ed uscii dalla cabina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì la porta di ferro della sua cabina, ritrovandosi in un piccolo corridoio.
Percorso questo aprì una seconda porta e fu sommersa dalla sfolgorante e calda luce del Sole. Dopo qualche istante i suoi occhi si abituarono al forte chiarore e raggiunse il ponte della nave. Sembrava un'imbarcazione abbastanza grande, di certo non militare, con ampie reti fissata a pesanti pali di ferro. Vide poi alcuni uomini che si districavano fra mari macchinari per la pesca. Si trovava proprio su un grosso peschereccio. |
Mi ritrovai su uno stretto corridoio.
Man mano che avanzavo, i rumori erano sempre più intensi e li seguii. Aprii un'altra porta e dovetti richiuderla subito, stringendo forte gli occhi in preda ad una forte fitta alla testa. Riprovai allora più piano ed una volta che mi abituai, scoprii che mi trovavo su un grosso peschereccio. Beh... A quel punto, cercai qualcuno a cui chiedere informazioni su dove fossimo diretti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Questo è il Barracuda" disse uno degli uomini sul ponte interpellato da Gwen "e stiamo facendo ritorno a Uaarania dopo 3 giorni in alto mare a pescare."
Poi chiamarono il capitao che subito si precipitò sul ponte per accertarsi che la naufraga pescata 2 notti prima in mare stesse bene. "Sono il capitano di questo peschereccio" lui a Gen "e sono lieto di vedervi in salute. Temo siate l'unica sopravvissuta al naufragio della vostra imbarcazione." |
Ad un tratto, pensai che mi fosse andata decisamente bene e non solo perché ero sopravvissuta, ma anche perché questo peschereccio apparteneva ad Uaarania.
Dunque, la mia meta era assicurata. Certo, una volta lì non sapevo cosa accidenti avrei fatto, visto che non avevo nemmeno un soldo addosso, avendo perso tutto nella tempesta, ma sarei arrivata. Poi spuntò il capitano. Annuii lentamente. "Sto bene..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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