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"Non avresti dovuto rispondere..." disse Elv a Gwen "... beh, cosa ti ha detto?" Fissandola.
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Quasi mi indignai quando mi disse che non avrei dovuto rispondere, ma comunque non dissi nulla.
"Ha detto che cercava la signorina Gwen disperatamente per un motivo urgente. Poi ho chiuso" risposi "Anche perché sono sicura che tu sappia il motivo per cui mi cerca" con tono asciutto, fissandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Clio si rese conto di essere davanti ad una sorta di barriera.
Gli occhi azzurri di Guisgard erano enigmatici ed impenetrabili, mentre i suoi pensieri apparivano vaghi, sfuggenti, mutevoli, oscuri, inquieti alla bella psicologa. Immagini si rincorrevano, si accavallavano e si confondevano, senza rivelare nulla di concreto, logico, riconoscibile. Forse solo la figura del merlo, presente nella mente di Guisgard, sembrava essere l'unica cosa reale. "Mi incuriosisce" disse lui "come appare convinta del mio essere vulnerabile alla sua terapia." Sorridente. |
"Io amo prendere spunto dalla cronoca, dalla realtà per i miei romanzi." Disse Monter ad Altea. "Mi piace il verosimile, ciò che i lettori conoscono, sentono alla tv o leggono sui giornali. E siccome la pedofilia nella Chiesa è una realtà, come ben dimostrano i fatti, io ho scelto di trattarla come tema nel mio ultimo romanzo. Evidentemente a qualcuno ciò non ha fatto piacere..."
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"In che senso..un nemico?Se lei parla di cronaca allora dovrebbero uccidere pure i giornalisti. .Non mi ha risposto se lei è ateo".
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Elv guardò Gwen, poi andò alla finestra e fissò la strada.
“E' una donna disperata...” disse “... la madre del bambino sparito... ha saputo del... del tuo dono... forse da qualche infermiere... è disperata... si aggrappa a tutto... e crede che tu possa aiutarla... ma è tutto assurdo...” |
Monter guardò Altea.
"E'" disse "importante per lei? Che io sia ateo o meno? Magari fa discriminazioni in fatto di idee?" |
Guardai Monter a mia volta seria. ."Sono una detective e ogni pista è buona e visto avete parlato di pedofilia nella Chiesa potrebbe essere un fanatico religioso..se non vuol collaborare pazienza"mi alzai.."Le nostre stanze?"
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Non mi rispose subito, andando alla finestra.
Doveva trattarsi di quel primo bambino che avevo visto, quello della pallina. Non sapevo come mi sentivo, in quel momento. Arrabbiata. No, non ero arrabbiata. Delusa. No, non ero delusa. Triste. No, non ero triste. No, aspetta. Cos'hai detto? Delusa? Sì. Forse sì. Rimasi in silenzio, poi richiusi la porta dietro di me, senza sbatterla, semplicemente chiudendola, e andai in camera mia a vestirmi, venendo abbandonata dal suo profumo, quel profumo sbottonato e in bianco cotone che ora giaceva pigramente sul mio letto. Andai quindi in cucina a sparecchiare dopo la colazione, tutto in pensoso silenzio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
C'era qualcosa... qualcosa che mi impediva di leggere i suoi pensieri.
E non mi era mai successo con nessuno. Oh, interessante... Per quanto fosse frustrante, la cosa mi interessava, perché era palese che c'era sotto qualcosa. Come se lui ora sapesse di doversi difendere da me... ma come poteva saperlo? La cosa si faceva sempre più interessante. Alla fine però, la cosa che mi serviva era lì, nei suoi pensieri. Il merlo.. Un sorrisetto divertito e impertinente mi si dipinge sul viso a quelle parole. "Ma davvero?" guardandolo tutto "E lei sembra convinto del contrario, dico bene? Di essere immune dal bisogno di ricevere la mia terapia...". |
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