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Non cantare per Phoemnisk.
La parete aveva parlato. Così mi era sembrato, molto chiaramente, troppo da poter essere solo il gorgoglio di una tubatura murata. Qualcuno dall’altra parte del muro mi aveva parlato, sapeva che proprio io ero all’ascolto. Ma chi? Chi poteva esserci e perché poi quella frase? Sembrava fin troppo simile all’ammonimento che avevo ricevuto nel mio incubo. Ma non potevo iniziare a dar retta agli incubi ne tanto meno alle voci dal muro. Magari era solo un scherzo, forse era solo qualcuno invidioso, che avrebbe voluto prendere il mio posto nello spettacolo. “ Senta tornerò un altro giorno con calma” Andando dal venditore. “ Possiamo riprendere il nostro giro? Devi ancora portarmi a cena.” Piuttosto impaziente di lasciare il negozio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Raggiungemmo il ponte e ci avviamo mano nella mano.. "Di noi.. Io e te intendi?" sorpresa mentre il suo bellissimo sguardo era su di me.. "Direi vi è una ottima intesa tra noi.. Io mi trovo bene con te" sfiorando la sua guancia con una carezza.. Quel desiderio di stringermi a lui e ben oltre.
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Elv era steso su Gwen, stringendola, baciandola e tenendola imprigionata sotto il suo corpo asciutto.
Lei con una mano raggiunse i suoi pantaloni e cominciò a sbottonarli, senza che lui smettesse di baciarla e di succhiare le sue labbra e la sua lingua. |
Hiss sorrise ad Altea e prese la sua mano stringendola.
Attraversarono così a piedi il ponte, per poi raggiungere in un angolino della banchina fluviale un ristorantino molto caratteristico. Presero posto ad uno dei tavolini più vicini al terrazzino sotto il quale scorrevano le acque del fiume. Subito arrivò un cameriere che accese due candele rosse e lasciò il menù sul tavolo, augurando loro una buona cena. “Dimmi...” disse Hiss sfogliando la carta dei vini “... di cosa hai voglia stasera per cena?” |
“Eh, madame, diciamo che qualche anno fa avevo molti amici nell'Afrapol, la polizia internazionale.” Disse divertito Stuarto a Destresya. “Appena ne saprò di più la informerò. A presto, madame.” E staccò.
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Set annuì a Dacey, mentre il vecchietto dell'emporio sorrideva ai due giovani.
“Allora vi aspetterò presto.” Disse. Ma ad un tratto da una porticina secondaria uscì qualcuno. Era un giovane alto, moro e di bell'aspetto. Aveva occhi scuri, capelli lunghi legati a coda ed un'espressione corrucciata. “Oh, eccoti finalmente.” Il vecchietto. “Benedetto ragazzo, dov'eri finito?” Scuotendo il capo. “E' mio nipote Tipien.” Presentandolo poi a Dacey e a Set. http://murphysamandjodi.com/wp-conte...giphy-22-1.gif |
Ero imprigionata sotto di lui, letteralmente, il suo corpo mi bloccava e le sue mani mi stringevano.
La sua bocca deliziava incessantemente la mia, assaporandola dolcemente. Lo spogliai poi completamente, osservando incantata il suo corpo asciutto, longilineo e perfetto ora finalmente a contatto col mio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quando Gwen spogliò del tutto Elv lo sentì sospirare e poi gemere di desiderio.
Lui la guardò negli occhi e la baciò di nuovo, stringendola a sè. Ma in quel preciso istante il cellulare di lei squillò. |
"Sei pieno di risorse, Stuarto!" sorrisi, per poi abbandonarmi contro il cuscino "Fammi sapere al più presto, io intanto mi metto a controllare le altre foto per cercare di venirne a capo, la notte è ancora giovane.." sospirai, per poi staccare.Stuarto era un asso nel risolvere i problemi, poco ma sicuro!
Aprii il computer e continuai ad osservare quelle immagini. Ci doveva pur essere qualcosa che mi desse delle informazioni. O magari aveva ragione Stuarto a dirmi che io non ero una ladra professionista. Era vero. Ero solo determinata ad avere quella pietra, e dalla mia avevo la mia arte dell'illusionismo. Mi tornò in mente quell'enigma nei sotterranei, forse avrei fatto bene ad andare a controllare. Anche se ora l'idea del fantasma mi inquietava. Così, continuai a controllare quelle foto, per guardare i sistemi di allarme, guardando continuamente il telefono nella speranza che Stuarto facesse presto con quel contatto. Non vedevo l'ora di risolvere quelal questione che non mi lasciava tranquilla. Specie pensando che non era solo la mia vita ad essere in pericolo, ma anche quella dei miei assistenti, e non avrei permesso a niente e a nessuno di far loro del male! Ci tenevo, ci tenevo tanto, e mi mancavano... |
Mentre Destresya era in balia dei suoi pensieri e dei suoi timori, ad un tratto squillò il suo telefono.
Era il numero della direzione dell'Elyseum. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.21.52. |
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