Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gaynor 01-02-2016 22.34.11

"Hai proprio ragione" risposi ad Ensa "un bagno è proprio ciò che mi ci vuole..."
Di lì a poco trovai pronta una grossa tinozza piena di acqua caldissima, quasi bollente come piaceva a me. Mi spogliai e mi calai nella tinozza, un poco per volta perché l'acqua scottava. Quando fui dentro, presi il sapone e cominciai a lavarmi, piano, assaporando la sensazione della schiuma unita all'acqua calda. Dopo che ebbi passato il sapone ovunque, mi immersi fino al mento e chiusi gli occhi, rilassandomi e ripensando ad Adespos, alla notte appena trascorsa fra le sue braccia, all'amore che avevo sentito nascere nei suoi confronti, come un fiore che nasce spontaneamente in una terra selvatica.

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Guisgard 02-02-2016 00.44.13

Dacey condusse Dauna e suo figlio Svevos nei suoi alloggi, chiedendo poi a Betta di preparare loro del thè.
“Non preoccupatevi per noi, siamo gente semplice.” Disse la donna alla principessa. “Questa camera ai nostri occhi non è affatto misera, anzi. E comunque, se Dio vorrà, presto sarete la moglie di quel degno cortigiano.”
“Interessante la storia del torneo...” intervenne Svevos “... io adoro le giostre.”
“Siamo giunti qui per pregare, Svevos, non per fare tornei.” La madre.
“Madre, io sono un cavaliere” replicò il figlio “e credo sia una bell'occasione per mettere in mostra il mio valore.” Guardò Dacey. “Cosa potete dirmi di più su questo torneo, milady?” Chiese alla ragazza.
In quel momento arrivò Betta col thè.

Guisgard 02-02-2016 00.47.42

Frate Roberto sorrise a Clio.
“Certo.” Disse il chierico. “Questa è la Casa del Signore ed è aperta a tutti. Sempre. Ora perdonatemi, ma ho delle faccende da sbrigare in sacrestia.” E sparì da una porticina laterale di fianco all'altare.

Clio 02-02-2016 00.49.36

Annuii al frate e ripresi il mio posto, inginocchiandomi nuovamente.
Avrei atteso un po', poi sarei uscita.
Chissà se avrei rivisto quella figura che i soldati avevano fatto scappare.

Guisgard 02-02-2016 00.49.59

“Non fate così...” disse la nana accorgendosi della tristezza di Gwen “... magari il vostro amico non è poi così lontano... avanti, descrivetemelo e forse potrò aiutarvi... dopotutto esco spesso per il bosco...”
Ad un tratto si udì un campanello.
“Oh, accidenti...” sbuffò la nana “... è il padrone che chiama... è ora di cena...”

Guisgard 02-02-2016 00.50.32

Altea dormì poco meno di un'ora, per poi svegliarsi quando ormai il crepuscolo aveva tinto il cielo ed il bosco di Clantes.
La dama sentì poi delle voci.
Erano di Alvaro e dell'uomo ferito che continuavano a giocare ai dadi.
“Ho vinto.” Disse il cavaliere al ferito. “Ora, come pattuito, dovete svelarmi il vostro nome, amico mio.”

Dacey Starklan 02-02-2016 00.50.53

<< Se Dio vorrà... Ma certo... Sposare quel cortigiano é la cosa migliore si...>> mormorai come a rinforzare la mia convinzione.

<< Pellegrini in queste terre. Devo avvertirvi che il barone non ama molto i religiosi. Vi consiglio di stare attenti quando parlate di tali argomenti>>

Invitai i due a sedersi anche se mi avevano rassicurata, ero imbarazzata a riceverli in quella stanza.

<<Trovate?>> chiesi a Svevos , non poteva essere altrimenti per un cavaliere.

<< Mi dispiace, per ora ne so quanto voi chiederò a Messer Jean di parlarmene quanto prima. Spero di potervi aiutare. Avrei piacere che vinceste voi.>>

Passai personalmente le tazze a Svevos e alla madre lasciando Betta libera di andare.

<< Oh suvvia. Vostro figlio vuole solo dimostrare il suo valore. É un atto nobile.lasciatelo partecipare >>

Guisgard 02-02-2016 00.51.28

Gaynor si immerse in quella tinozza dopo essersi insaponata tutta.
In un attimo l'acqua calda, il profumo dei sali, il tepore rassicurante del vapore rilassarono totalmente la dama, fino a farla addormentare.

Il bagno era denso dei vapori caldi che fuoriuscivano dalla vasca in muratura.
L'umidità si diffondeva in un'infinità di goccioline che si posavano leggere sull'intonaco liscio lambito dall'acqua profumata di sali.
Gaynor entrò avvolta in un lungo lenzuolo bianco, con i capelli raccolti alla nuca da uno spillone d'oro.
Entrò a piedi nudi e trovò l'uomo immobile accanto alla vasca.
Aveva stretti calzoni di pelle e una camicia aperta, resa inumidita ed appiccicosa dal vapore.
“L'acqua...” disse lei con uno strano sorriso “... è calda al punto giusto?”
“Come potrei saperlo?” Fece lui con tono seccato.
“Controlla, da bravo...” Gaynor stretta nel suo lenzuolo.
L'uomo allora si chinò e mise una mano nell'acqua, per poi agitarla.
“Ecco, è buona.” Rialzandosi.
“Hai le mani sporche” fece lei “e ora la mia acqua non è più pulita.”
“Tu mi hai detto di controllare l'acqua...” replicò lui sarcastico.
“Certo, sei uno schiavo...” ridendo lei “... e devi obbedire...”
“Infatti, mi hai pagato...”
“E ti ho salvato la vita...” lei “... i briganti catturati vengono venduti spesso a padroni tutt'altro che clementi ed umani... cattivi possiamo dire...”
“E tu invece?” Stizzito l'uomo. “Sei buona?”
Gaynor non disse nulla, sorrise appena e poi lasciò scivolare a terra il lenzuolo, restando completamente nuda davanti a lui.
E l'uomo restò a guardarla, tutta.
“Sarò una buona padrona” divertita lei, per poi porgere la mano a lui per farsi aiutare ad entrare nella vasca “se tu sarai un degno schiavo...”
Adespos allora aiutò la donna ad entrare nella vasca.
La dama restò in piedi, con l'acqua fino alle ginocchia, mentre lui si calò per iniziare a lavarla.
E la lavò con devozione e passione.
Ovunque, a lungo e più volte.
E ogni volta la donna fu sul punto di perdere i sensi per il troppo piacere.

Gaynor si svegliò per le sensazioni forti di quel sogno.
E in quella tinozza calda ripensò ad ogni emozione appena sognata.
http://www.joshmuggins.com/Lucretia.jpg

Lady Gwen 02-02-2016 01.00.41

Asciugai quella lacrima silenziosa con un gesto incerto della mano.
"Ha i capelli scuri, grandi occhi verdi, porta degli abiti rustici e vive nel bosco, anche se non so dove di preciso..."
Udimmo poi un campanello.
Era ora di cena.
"Immagino dobbiate andare... Non preoccupatevi per me..." mormorai, annuendo.

Altea 02-02-2016 15.57.15

Mi appisolai e i miei occhi si aprirono lentamente focalizzando la penombra nella stanza...quel breve riposo era stato un toccasana.
Guardai fuori dalla finestra del terrazzo della torre...ormai il sole stava tramontando avvolgendo gli ulivi, le terre verdi e i girasoli di una leggera luce tra l'azzurro e gli ultimi bagliori ambrati del sole calante.
Rimasi a fissare quello spettacolo poggiata alla finestra col capo..pensai a Tomas, se fosse vivo...e poi il pensiero tornò alla strana figura incappucciata nella chiesa...io non avevo visto nulla di quella figura, avevo evitata di guardarla quando lasciai il messaggio...poteva essere una donna o un uomo..ma la cosa certa era si nascondesse dalle guardie, che avesse detto qualcosa al frate e lui, pure, l' aveva protetta.
Poi fui destata dagli schiamazzi dal piano di sotto, mi sistemai e presi il mantello per andare alla taverna prima fosse del tutto buio e udii le parole di Alvaro.
Scendendo gli scalini di pietra rimasi a pensare perchè l' uomo ferito rimanesse qui...se era uno del clan dei briganti aveva tutto l' interesse a tornare..aveva pure detto non avrebbe mai messo a repentaglio la mia vita...fui sul punto di pensare fosse stato seguito dai soldati perchè evaso..e forse era pure un malvivente..o assassino..rabbrividii.
Arrivai nella sala dove stavano giocando e in modo serio dissi.."Non siamo mica in osteria qui, tutti questi schiamazzi attireranno l' attenzione dei soldati, già sono venuti..volete ci scoprano?" guardai l'uomo ferito "Dunque, vediamo di risolvere questo enigma...a parte il vostro nome..e presumo non sia Lancilotto e io non sono Ginevra che si sono visti nel bosco e non sapevano i loro nomi..voi siete uno dei briganti del bosco? Se si, vi accompagniamo subito da loro se per voi non è un problema...se non lo siete diteci perchè i soldati vi seguivano..patti chiari e amicizia lunga, io vi ho salvato ma non voglio problemi..ne ho già abbastanza..oltre che tra poco devo andare a guadagnarmi la pagnotta in taverna" e guardai i due seriamente.


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