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“Va bene, va bene...” disse la badante a Nyoko “... ma ora sarà meglio rientrare. Comincia a far freddo.”
“Ma qui c'è il Sole...” fece Pavel. “Zitto tu.” La badante. “O lo dirò davvero al padrone. Su, riportala in casa.” “Solo se sarà lei a chiedermelo.” Deciso Pavel. |
Rimanemmo in silenzio, lui con gli occhi chiusi a rilassarsi ed io a lavargli la schiena.
Le sue parole furono la miccia necessaria per innescare l'esplosione. Mi fermai e lo guardai. "Anche questo era compreso nella scommessa coi vostri compari?" gli chiesi sorridendo, candidamente "O magari i vestiti posso lasciarli?" aggiunsi, con un sorriso beffardo, ma con la rabbia negli occhi, fissi nei suoi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Stavo troppo bene per poter rinunciare così a quelle sensazioni. Tuttavia non volevo mettere nei guai Pavel. Era stato così carino e gentile con me. Non si era neanche lamentato. Mi sentivo davvero male. Mi faceva più male l'idea di vederlo rimproverato, punito. L'idea di non poter più avere la sua compagnia. "Io vorrei tanto restare qui fuori... A godermi il tepore del sole... Ma non voglio neanche che vi puniscano" dissi quasi sussurrando in modo tale che mi sentisse solo lui. "Non metterò nei guai questo giovane ragazzo per quello che potrebbe essere un mio capriccio..." dissi senza trovare una degna conclusione al mio volere.
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“Ma io vivo solo di notte...” disse Cristiano, atteggiandosi ad attore “... confuso tra l'usignolo e l'allodola... tra il crepuscolo e l'alba, tra i sogni e l'illusione...” annusando l'erica, per poi arrampicarsi fino alla loggia tra le murature consumate e spaccate.
Scavalcò il parapetto di pietra e raggiunse Clio. “Quante vicissitudini...” sussurrò alla ragazza “... tra la falsa ricchezza e la miseria vera... tra l'illssione e l'Amore...” accomodandole il fiore tra i biondi capelli e restando a fissarla “... un bacio e questa notte terminerà, svanendo tra la falce della Luna e la Prima Stella del Mattino...” sospirò. |
“Scommessa...” disse con indifferenza Elv a Gwen “... che scommessa? Di vederti nuda? Di farti entrare nella mia vasca? Ti pare mi serva una scommessa? Sei mia. Se un mio ostaggio, una serva, persino una concubina. Sei mia, chiaro? Posso ordinarti di tutto. Persino farti frustare fino a sentirti gridare che mi vuoi, che mi ami. Continua a lavarmi, schiava...”
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“Bene.” Disse la badante a Nyoko. “Portala in casa.” Ordinò a Pavel.
Il giovane allora, a malincuore, Prese ancora la ragazza in braccio e la portò in casa, facendola sedere sulla sua sedia. |
Era bravo, pensai, mentre lo ascoltavo improvvisare.
Quelle parole così teatrali sembravano però nascondere molto di più, potevo vederle prendere vita attorno a noi, in quella magica notte solo per noi. Era strano quell'uomo, nascondeva molto dopo di sé, come un'ombra di quella stessa notte. Lo osservai poi avvicinarsi, scalare la loggia fino a raggiungermi. Lo guardai sorpresa, non me l'aspettavo, lo ascoltai senza mai lasciare i suoi occhi e sfiorai piano il fiore nei miei capelli. "Un bacio, voi dite?" sussurrai con gli occhi sempre incatenato ai suoi "Un bacio dato ad una sconosciuta ha tutto questo potere? Il potere di placare la notte, i suoi demoni e le sue paure?" senza smettere di osservare quell'azzurro così vicino al mio, chiedendomi quali misteri nascondesse. "Siete piuttosto audace, cavaliere..." con un sorriso "Un bacio del genere sarebbe senz'altro capace di rendere una notte come questa unica, tanto unica che la notte stessa vorrebbe riviverla all'infinito.." sospirando appena. |
"Dovete perdonarmi" dissi sentendomi rientrare in casa e posta nuovamente su quell'odiosa sedia a rotelle. "Mio padre sta molto attento a me... Anche troppo..." dissi tristemente.
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Certo, quale scommessa...
Fu troppo. Fu veramente troppo. "Non so, vogliamo chiederlo alle sgualdrinelle pettegole che ridacchiavano qui fuori? Di cosa parlavano... Ah, sì! Una certa scommessa sul mio arrivo qui" sbottai, lanciando con veemenza la spugna in acqua "Ma io non sono d'accordo e sapete perché? Perché io qui non ci sono arrivata, mi ci avete portata voi con la forza, avendo pure il coraggio di scherzarci sopra con la vostra sfacciataggine!" urlai, per poi colpirlo forte al viso con uno schiaffo. Mi alzai e uscii, raggiungendo la mia camera e chiudendo la porta a chiave. Mi sdraiai sul letto, affondando il viso nel cuscino. Quel cuscino che adesso era intriso anche del suo profumo, creando un misto fra il suo profumo e il mio, un profumo nuovo e inebriante. E che mi fece stare sempre più male... Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Eh, la notte...” disse Cristiano a Clio “... un bacio... che potere ha dunque un bacio? Un bacio può ingannare, tradire, ma anche legare, incatenare... o dannare...” sospirando “... cos'è rimasto in questo castello di prezioso, se non le vostre labbra, madame? Quale tesoro può nascondere oltre al loro corallino splendore? Che titolo nobiliare può ancora annidarsi tra queste murature, se non quello di poter essere, anche solo per una notte, vostro amante?”
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“Non temere.” Disse Pavel. “Posso solo chiederti una cosa?” Fissando Nyoko ormai seduta. “Non rivolgerti a me dandomi del voi...”
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Sentivo il suo volto vicino al mio e ancora quei brividi mi salirono lungo la schiena. "Va bene..." dissi sorridendo alla sua richiesta. "Se la cosa ti fa piacere..." dissi sorridendo dolcemente con le guance infuocate.
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Gwen scappò in camera sua, dopo aver schiaffeggiato Elv.
E restò col viso sul cuscino. Passarono due ore, forse tre. Ad un tratto qualcuno bussò. “Sono io, Anya...” disse da fuori la donna. |
Lo ascoltavo rapita.
"Non siete forse un po' troppo audace, monsieur?" con un sorriso vagamente irriverente. "Dite che le mie labbra sono quanto di più prezioso sia rimasto in questo castello, ma poi mi offendete credendo che sia possibile essere il mio amante per una notte.." ripetendo le sue parole "Le cose preziose non sono certo alla mercé di chiunque, non credete?". |
Pavel sorrise ed annuì, per poi restare a guardare Nyoko in silenzio.
Un lungo istante di silenzio. All'improvviso la ragazza sentì una mano sfiorarle le rosse e calde gote. “Arrossisci...” disse piano Pavel “... perchè?” |
Passò tanto tempo, durante il quale rimasi lì a stringere il cuscino e ad annusarne il profumo, affondandoci il viso.
Ad un certo punto arrivò Anya. Non volevo parlare con nessuno, nè con lei, nè con Elv, nè con nessun altro. "Vattene" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Rimanemmo in un lungo silenzio finché non sentì una carezza sulle mie gote. A quelle domande, sentì ancora quei brividi. "Non so..." dissi lasciandomi avvolgere da quelle sensazioni e la sua mano sulla mia guancia. "Provo delle strane sensazioni... Che non ho mai provato..." dissi arrossendo ancora di più.
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“E se questa notte” disse Cristiano avvicinandosi a Clio “durasse per sempre?” Vicinissimo al volto di lei. “Come un incanto... una magia... una notte eterna, infinita...” prossimo alla sua bocca “... magari un bacio la renderebbe tale... tutto potrebbe cambiare... chissà...” fissandola.
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“Gwen, ti prego...” disse da fuori Anya “... il padrone chiede di te... su, vieni...”
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Pavel non disse nulla, ma la sua mano, dalle gote di Nyoko, prese a scendere lungo il suo mento, poi sul collo.
Le sue dita allora tornarono su, sfiorando le labbra della ragazza ed indugiando su di esse. |
"Non voglio vederlo! Mi ha relegata in questa camera? Bene! Vorrà dire che resterò chiusa qui dentro!" urlai alla porta.
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Alle mie parole, non udì altro, se non la mia pelle fremere sotto il suo tatto. Sentivo le sue dita carezzare le parti della mia pelle nuda finendo col fermarsi sulle mie labbra, smozzandomi il fiato.
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"Allora non sarebbe una notte.." risposi, mentre i suoi occhi erano sempre più vicini, tanto che potevo scorgere alla luce della luna ogni dettaglio di quell'azzurro così intenso "Sarebbe l'eternità intera.." sospirai.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più. "Sarebbe una magia.." con un filo di voce, sovrastato dai battiti del mio cuore "Un bacio stesso, può essere magia.." in un sussurro, mentre i miei occhi restavano incatenati ai suoi. Era così vicino che potevo sentire il suo respiro sul mio viso. "Non un bacio qualunque però.." sussurrai infine, con voce calda e appassionata. |
Anya cercò di convincere Gwen, ma la ragazza sembrava irremovibile, tanto che la donna alla fine si arrese ed andò via.
Trascorsero alcuni minuti, fino a quando qualcuno tornò a bussare alla porta della camera, stavolta con vigore. “Apri, sono io.” Disse Elv da fuori. “Apri, Gwen... apri o butto giù la porta.” Deciso. |
Finalmente Anya desistette e andò via.
Un attimo dopo però arrivò lui. "Se volete parlare potete anche farlo attraverso la porta, non vedo il bisogno di entrare" risposi, secca. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Pavel continuava a non dire nulla, mentre le sue dita erano ancora sulle labbra di Nyoko.
Ad un tratto si udì una carrozza arrivare ed uno dei servi gridare per salutare il ritorno del padrone. Il ragazzo allora tirò via la mano e si alzò in piedi. Pochi minuti dopo il padre di Nyoko entrò nella stanza, salutando sua figlia. |
Ero ricca di emozioni piacevoli. Ne sentivo il forte bisogno. Poi ad un tratto udì una carrozza arrivare ed il saluto a mio padre. Presto Pavel levò la mano dalle mie labbra e lo sentì alzarsi. Poco dopo arrivò mio padre che mi salutò. "Ben tornato padre" dissi sorridendogli un po' di malavoglia.
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“Non sono qui per un bacio qualunque...” disse Cristiano sempre più vicino a Clio “... non stanotte...” con le sue labbra ormai su quelle di lei.
E la baciò. Un bacio caldo, profondo, morbido, avvolgente e penetrante. Un bacio che incatenò le loro bocche e le loro lingue al chiarore sognante della Luna ed alla sua etera magia. Un bacio che sembrò quasi destare l'austera solitudine di quel luogo decadente ed il freddo silenzio della notte ormai morente. Un bacio simile ad un incanto, mentre lui stringeva lei a sé. |
“Apri, Gwen.” Disse spazientito Elv. “Apri questa porta o la butto giù, chiaro? Non sarà certo questa porta a fermarmi. Apri.” Ordinò.
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Il padre sorrise a Nyoko, notando però il suo rossore.
“Piccola...” disse preoccupato “... ti senti bene? Sei tutta accalorata? Non avrai la febbre , spero?” |
Sospirai contro il cuscino.
Era inutile. Mi alzai controvoglia, girai la chiave e aprii la porta, coi capelli appena spettinati e il volto arrossato. "Sarebbe stato divertente vedervi buttarla giù..." mormorai, con un sorriso stanco, di cui non aveva la forza nemmeno di parlare, figuriamoci scherzare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi scappò un sorriso alle sue parole. Se solo sapesse quanto il mio cuore stesse facendo giravolte nel mio petto. "Sto bene... Non mi sento la febbre" dissi cercando di rassicurarlo.
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“Ti piace mettere alla prova il tuo padrone...” disse accigliato Elv a Gwen “... beh, un altro istante e l'avrei davvero sfondata quella porta.” Richiudendola alle sue spalle dopo essere entrato. “Ancora voglia di schiaffeggiarmi?” Vicinissimo a lei. “Su, dimmi... corro ancora questo rischio? O magari lo corri tu?”
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“Bene.” Disse rasserenato il padre di Nyoko. “Tutto bene, ragazzo?” Guardando poi Pavel.
“Si, signore.” Annuì il ragazzo. “Puoi andare ora.” Il padre di lei mettendolo in libertà. Ed il giovane uscì dalla stanza. “Su, cosa hai fatto di bello?” Chiese poi a sua figlia. |
Avrei voluto seguire con lo sguardo l'uscita di Pavel dalla stanza. Poi le parole di mio padre mi fecero leggermente sospirare. "Niente, Pavel mi ha fatto fare una passeggiata" dissi voltando lo sguardo altrove. "È stato rilassante. Sono stata davvero bene" dissi poi sorridendogli.
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“Una passeggiata...” disse stupito il padre di Nyoko “... dove? Ti ha portata fuori? Con questo freddo?” Preoccupato.
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Entrò, richiudendosi la porta alle spalle.
Lo guardai, era vicinissimo a me e mi piaceva quella vicinanza che si stabiliva fra noi, ultimamente. Non riuscivo ad odiarlo; avrei potuto prenderlo a schiaffi, lui avrebbe potuto insultarmi, ma non lo avrei mai odiato. Lo guardai qualche istante e scossi piano la testa, per poi allungare una mano e poggiarla timidamente sul punto in cui lo avevo colpito. Non mi pentivo di ciò che avevo fatto, ma ero stata male al pensiero di perderlo e di perdere la speranza che qualcosa potesse nascere fra noi, nonostante tutto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Sono stata bene, padre" dissi sentendo ancora quelle emozioni così vive in me. "Era tanto che desideravo poter sentirmi libera..." dissi sincera a mio padre. "Pavel si è preso cura di me, a finché non prendessi freddo." dissi sincera.
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Quel tocco di Gwen sul viso di Elv provocò in lui una bella sensazione.
Una sensazione che fece illuminare i suoi occhi scuri, nonostante fosse ancora inquieto per l'accaduto. “Perchè” disse lui “sei andata via così? Schiaffeggiandomi e lasciandomi a mollo come uno stoccafisso?” Sarcastico. |
Il padre di Nyoko apparve perplesso, ma poi le parole di sua figlia lo distesero non poco.
“E va bene...” disse “... sembra che sia una compagnia a te molto gradita. L'importante è che si prenda cura di te. Vedremo in questo mese se sarà all'altezza di tutto ciò.” Abbozzando un leggero sorriso. |
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