Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 02-11-2015 01.36.37

E mentre Gwen cercava di riordinare le idee e tenere a bada i suoi stati d'animo, all'improvviso qualcuno entrò nell'infermeria.
“Dottore...” disse il tenente Tesua.
“Si, ditemi...” fissandolo Fermer.
“Il bambino che è stato trovato sul luogo dell'assalto... è ancora qui, vero?”
“Naturale.” Annuì Fermer. “Dove volevate fosse?”
“Il comandante vuol vederlo.” Rivelò Tesua.
“Si, appena si sveglierà lo porterò io da lui.” Fermer.
“Bene.” Fece Tesua, per poi andare via.

Lady Gwen 02-11-2015 01.45.46

All'improvviso entró il tenente Tesua, che cercava il bambino e disse che il comandante voleva vederlo.
"Mi chiedo se avrá mai fine l'Odissea di questo piccolo... Speriamo che lo chiamino per aiutarlo e non per peggiorare la situazione"

Guisgard 02-11-2015 01.53.01

“Qui possono fare ben poco per lui...” disse Fermer a Gwen “... credo il comandante voglia vederlo per capire cosa è accaduto... e ciò temo possa essere un nuovo trauma per questo bambino... per quanto possibile cercherò di stargli vicino... appena sveglio lo porterò in caserma.”

Lady Gwen 02-11-2015 02.03.14

"Mi piacerebbe pensare che si possa fare qualcosa per lui, ma so bene che non é cosí..." dissi mestamente.
"Posso rigirarvi la domanda e chiedervi come siete arrivato a fare il medico qui?" chiesi ad un certo punto.

Guisgard 02-11-2015 02.11.13

Fermer sorrise.
“Diciamo” disse a Gwen “che è stato un compromesso. Mio padre, colonnello dell'esercito imperiale, voleva vedermi con indosso una bella divisa, magari arricchita ed impreziosita da un nugolo di medaglie, a guidare una nave. Io invece ho sempre avuto la vocazione della medicina. In verità sarei voluto andare lontano, magari in qualche sperduto villaggio tropicale ad aiutare le persone dimenticate dal mondo. Ed ecco allora la soluzione per accomodare i miei sogni e le pretese di mio padre. Ora sono ufficiale medico della Legione Straniera nel deserto e nel bel mezzo di una guerra che il mondo fa finta spesso di dimenticare.” Rise piano.

Guisgard 02-11-2015 02.17.05

I carri presero a sparare verso il biplano.
Le granate incandescenti sfrecciavano veloci a pochissimi centimetri dall'aereo.
Rodian zigzagava, per quanto quel pesante e vecchio veicolo lo permettesse, tra i colpi, facendo sussultare Altea, le sue sorelle e Dorat.
“Che musica, eh...” disse il pilota, cercando di nascondere la tensione “... Canabias ci ha offerto un bellissimo concerto, non vi pare?”
“Ne usciremo vivi?” Chiese Dorat preoccupato.
“Io cerco sempre di essere positivo...” sforzandosi di sorridere Rodian.
Ma all'improvviso una cannonata colpì la coda del biplano.

Lady Gwen 02-11-2015 02.18.45

"Capisco" sorridendo quando ebbe finito "Se accettate il mio parere, mi permetto di dire che non vi ci vedo con una bella divisa indosso, arricchita ed impreziosita da un nugolo di medaglie e a capo di una nave" ridendo piano e guardandolo.

Guisgard 02-11-2015 02.29.35

“Ah, sicuramente.” Disse Fermer a Gwen. “Di certo non ho la stoffa del comandante e se devo dirla tutta neanche dell'eroe.” Accendendosi una sigaretta, per poi offrirne una anche a lei. “Diciamo che sono un uomo che si limita spesso ad essere un distaccato osservatore, quasi in attesa che siano gli altri a dare forma al mondo.” Sorrise. “Forse per questo non ho mai trovato la donna giusta. Quella che sa capire e tollerare le mie mancanze. D'altronde col mestiere che faccio neanche avrei tempo per l'Amore.” Sorrise. “E voi? Non avete un fidanzato che attende il vostro ritorno? O magari vi ha seguito fin quaggiù?”

Guisgard 02-11-2015 02.32.07

Quel ricordo.
Malinconico, lontano e mai dimenticato.
Vago e struggente, come lo scorrere del Tempo mai sopito.
“Beh...” disse Zac, destando Gaynor da quel ricordo “... se voi siete disposta, io potrei cominciare quanto prima... naturalmente vi lascerò riposare ora... però, magari, potreste indicarmi un attimo i vostri abiti, da quelli più semplici a quelli più eleganti, così che io possa un po' definire vari ritratti da realizzare. E se voi siete disponibile, mi piacerebbe arricchire gli scatti con una sorta di intervista informale, con una chiacchierata amichevole riguardo al vostro passato, non so gli inizi della carriera, i primi riconoscimenti e così via. Poi, se vi va, magari infarcire il tutto col racconto di qualche amore. Il pubblico impazzisce per simili retroscena.” Sorridendo alla diva.

Lady Gwen 02-11-2015 02.46.16

Risi piano a quelle parole, poi presi la sigaretta che mi offriva, che non era la prima per me, poiché mi capitava spesso di fumare con le ragazze a Nuova Camelot nelle pause fra i vari turni.
C'era un non-so-che di attraente nel vederlo con la sigaretta fra le dita, qualcosa che in quel momento non mi aiutava affatto.
"Bene, mi sa allora che siamo in due" ridendo piano e avvicinandomi a lui per accendere la sigaretta "Neanch'io ho trovato la persona giusta, no... Quella persona che riesce ad accettarti perció che sei, senza remore e indecisioni... Penso comunque che l'Amore arrivi quando deve arrivare, a prescindere che non troviamo il tempo, quando meno ce lo aspettiamo..." dissi piano, guardandolo.

Guisgard 02-11-2015 03.10.23

“L'Amore...” disse Fermer, dopo aver acceso la sigaretta a Gwen “... non vorrei certo disilludervi, ma forse siete troppo romantica... dubito che l'Amore possa apparire all'improvviso nel deserto, come il fiore che tanto amate...” prese la sua giacca dell'uniforme e la indossò “... i legionari sono uomini che hanno smesso di chiedere alla vita, vivono alla giornata e non cercano certo storie romantiche da libro ottocentesco... qui si coglie l'attimo e lo si assapora fino in fondo, senza chiedersi cosa accadrà domani...” fumando “... già...” fissò Gwen “... ma forse sono diventato io troppo cinico a furia di vedere la gente combattersi ed uccidersi...” sorrise “... chissà, forse avete ragione voi...” prese il suo cappello “... chissà, magari è così...”
Il bambino in quel momento si svegliò.
“Sarà bene che lo accompagni dal capitano Goz.” Fece Fermer.
https://hottiesofyore.files.wordpres...9hw8o1_500.jpg

Lady Gwen 02-11-2015 03.16.06

"Chissá, magari abbiamo ragione entrambi," sorridendo.
"Certo, andate" annuendo quando disse di portare il bambino dal capitano, per poi sorridere al piccolo.

Guisgard 02-11-2015 03.23.54

Fermer annuì a Gwen e fece per prendere il bambino.
Ma quello, impaurito, si aggrappò alla gonna della ragazza.
“Su, non fare i capricci ora...” disse il giovane medico “... il capitano vuole vederti...”
Ma il bambino scosse il capo, stringendosi ancor più a Gwen.

Lady Gwen 02-11-2015 03.29.41

Fermer fece per andare via, ma il bambino si aggrappó alla mia gonna e non c'era verso di farlo andare, a quel punto mi abbassai, prendendo il piccolo visino fra le mani.
"Ti va se andiamo insieme dal capitano? Ma tu devi promettermi che farai il bravo e ti comporterai come un ometto, grande e coraggioso, me lo prometti?" sorridendo incoraggiante al piccolo.

Guisgard 02-11-2015 03.47.52

Il bambino, a quelle parole di Gwen, annuì, per poi cercare la mano della ragazza e stringerla.
“Eh, sarà meglio dunque che lo accompagniate voi dal capitano, Gwen.” Disse Fermer.

Lady Gwen 02-11-2015 03.52.06

Il bimbo annuí, stringendo la mia mano ed io ricambiai la stretta con un enorme sorriso, piú felice che mai.
Poi mi voltai verso Fermer e annuii.
"Allora andiamo" dissi al bambino, per poi lasciare l'infermeria.

Guisgard 02-11-2015 04.03.22

Gwen ed il bambino lasciarono l'infermeria per dirigersi verso la caserma centrale, il cuore pulsante dell'intero fortino.
Entrati all'interno dell'edificio, subito un soldato si avvicinò.
“Prego...” disse a Gwen “... in cosa posso esservi utile?”

Lady Gwen 02-11-2015 04.07.57

Arrivai al cuore del fortino, quando un militare si avvicinó.
"Sono un'infermiera del dottor Fermer. Questo bambino é attualmente nostro paziente e il capitano Goz ha chiesto di vederlo."

Guisgard 02-11-2015 04.17.14

Il militare guardò prima Gwen, poi il bambino.
“Seguitemi.” Disse infine.
E condusse la ragazza ed il piccolo nell'ufficio del comandante.
Goz era un uomo grosso e gagliardo, con il suo perenne sigaro acceso in bocca, i modi spicci e la consapevolezza innata che rende alcuni uomini destinati a comandarne altri.
“Ecco finalmente il bambino...” guardando il piccolo, per poi fare cenno a lui e Gwen di sedersi.
“Come ti chiami, figliolo?” Chiese al bambino.
Ma questi non rispose.
“Cos'è, per caso è sordo o muto?” Goz a Gwen..

Guisgard 02-11-2015 04.18.15

Capitolo III: I cieli del tradimento



“Jim aveva sempre una buona paga e quanto a considerazione ne godeva tanta che sarebbe bastata a comprare la fedeltà di un demonio.”

(Joseph Conrad, Lord Jim)


Il cielo sopra la Cadetteria Imperiale dell'Aeronautica era composto di infinite screziature, come lo erano i sogni di tutti gli studenti sottufficiali che quel giorno avevano raggiunto l'ambito traguardo.
Solo i migliori piloti potevano superare il corso e guadagnarsi, col diploma, la possibilità di accedere all'Accademia per Ufficiali di Afralignone.
“Città di Capomazda, ti amo...” disse il giovane con gli occhi rivolti a quel cielo che sovrastava le guglie, i campanili e gli alti palazzi della capitale “... ti amo!” Gridò per poi ridere.
“Futuro Guardiavolante” divertito l'altro alle sue spalle “cosa farai ora?”
“Ah, volare!” Esclamò lui. Volare, volare e poi volare ancora, amico mio!”
“Volare senza meta è pericoloso...” l'altro “... si può rischiare di arrivare troppo in alto e poi precipitare... proprio come il mitico Icaro.”
“Oh, non temere, Berar!” Voltandosi a fissarlo il giovane. “Quando sono in volo io non temo nulla, lo sai!” Ridendo. “Io guardo sempre e solo davanti quando volo! E davanti a me c'è solo il vento!”
“Eh... vedo che il diploma ti ha messo le ali, amico mio...” avvicinandosi Berar a lui “... che ne dici di festeggiare? La notte è lunga e i nostri diplomi di piloti meritano un degno premio... vieni, stasera offro io... andiamo a bere per tutta la notte.”
Passarono così due ore in un bar della periferia, a bere e a fantasticare sul futuro.
Il giovane era gaio, scanzonato e con la testa piena di cieli sterminati e voli epici e romantici, mentre Berar lo fissava con uno sguardo enigmatico.
“Ripetimi cosa farai ora, amico mio...” Berar al giovane sognatore.
“Oh, io tornerò a Sygma...” ridendo questi “... si, ritornerò a Sygma e diventerò il miglior pilota dell'Accademica Aeronautica Medicea!” Con fare trionfante, per poi quasi crollare ubriaco.
Berar allora prese alcuni fogli.
“Aspetta, amico mio...” cercando di svegliare il giovane “... devi firmare i permessi...”
“Oh, lasciami dormire, Berar...”
“Servono per la libera uscita...” mormorò Berar “... vuoi forse che ci mettano in punizione subito dopo il diploma? Avanti, firmali e poi continueremo a bere, amico mio.”
E alla fine il giovane firmò quei documenti.
Allora Berar li guardò con attenzione ed un ghigno apparve sul suo volto.
“La tua fortuna sta per finire, amico mio...” guardando il giovane addormentato per quella sbornia “... Sygma non la rivedrai mai più...” ed uscì, lasciando il suo compagno addormentato sul banco del bar.
Le ore trascorsero lente ed il bar a Mezzanotte era ormai vuoto.
Il barista era appoggiato al muro, sfogliando distrattamente il giornale del giorno, mentre il giovane era ancora addormentato sul banco.
Ad un tratto due figure entrarono nel locale.
E nel vederle il barista si inquietò.
Erano due uomini dai volti indefiniti, con abiti da civili ma dai modi spicci.
“Ehi, tu... sveglia...” uno dei due strattonando il giovane addormentato sotto gli occhi impauriti del barista “... svegliati...”
“Mmm...” mormorò il giovane “... lasciami dormire, Berar...”
Allora l'altro uomo gli rovesciò in testa una brocca d'acqua.
“Ehi, che maniere!” Svegliandosi il giovane ed accorgendosi dei due uomini.
“Icarius Hero?” Chiese uno dei due.
“Si...” annuì il giovane “... ma voi... voi chi siete? Come fate a conoscere il mio nome?”
“Hai firmato l'arruolamento volontario alla Legione Straniera di Evangelia” mostrandogli i documenti firmati l'uomo “e dalla Mezzanotte di oggi sei entrato effettivo nella leva.”
“Legione Straniera?” Ripetè Icarius. “Ma... io non ho firmato nessun arruolamento... deve esserci un errore...”
“Questa è la tua firma, vero?”
“Si...” fissando i documenti Icarius “... ma io non ho mai firmato nulla di simile...”
Ma in quel momento rammentò tutto.
I fogli che Berar gli aveva fatto firmare.
“Mi hanno ingannato!” Gridò. “Mi hanno ingannato!”
“Hai firmato” estraendo la pistola l'uomo “e dunque sei arruolato. Se ti rifiuti allora sarai giustiziato qui, ora, come disertore.” Puntandogli contro l'arma.

Al sussultare della camionetta su quella strada angusta, Icarius aprì gli occhi azzurri, destandosi da quel ricordo che ancora metteva i brividi.
“Eh, questo è il deserto...” mormorò qualcuno accanto a lui “... niente strade asfaltate, distrazioni e naturalmente donne.”
Icarius si voltò a fissarlo.
“Palos Addies.” Dandogli la mano l'altro. “Legionario volontario e deluso cronico dal mondo e dalla vita.” Sorridendo. “Tu, amico?”
“Icarius Hero...” stringendogli la mano Icarius “... sai quando arriveremo al forte di Evangelia?”
“Vedi quell'altura?” Indicando il finestrino Palos. “Ecco, quella è Evangelia. Tutt'intorno è solo il nulla. Peggio dell'Isola del Diavolo. Infondo noi legionari siamo come galeotti.”
“Già...” fissando l'altura Icarius.
E nel farlo la rabbia e la disperazione divennero ancor più forti ed insopportabili.
E restò con i suoi occhi azzurri ed inquieti a guardare quel luogo nel bel mezzo del deserto, così lontano da tutti i suoi sogni.
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Lady Gwen 02-11-2015 04.27.59

Il militare ci portó da Goz, un uomo dai modi spicci e l'aria gagliarda che ci fece accomodare appena arrivati.
Tentó di far parlare il piccolo, ma senza risultati.
"Neanche con noi ha parlato. Credo sia sconvolto per ció che ha visto durante l'attacco, é solo un bambino in fondo, non un legionario" rispondendo a Goz.
Poi mi rivolsi a bambino, prendendolo e facendolo sedere sulle mie gambe.
"Ehi ometto, ricordi cosa mi hai promesso? Il capitano ti ha solo chiesto come ti chiami, andrá tutto bene" gli dissi dolcemente stringendo le piccole e paffute manine.

Dacey Starklan 02-11-2015 09.59.18

Piano piano riuscivamo a ritrovare qualche sopravvissuto, ma erano comunque una minoranza. Una minoranza che mi metteva tristezza, pareva che i nostri sforzi non bastassero mai. E mentre lavoravamo senza sosta uno dei tre uomini borghesi ebbe un mancamento.

Mi precipitai a soccorrerlo. << Signore state bene?>> cercai di fargli un po' d'aria con la mano davanti al viso sollevandogli poi il capo.

Mi guardai intorno senza sapere più come fare. Io non ero abituata a tutto quello, la mia vita era sempre passata nel lusso e nell'ordine.

Intanto i miei occhi vagavano nella speranza di ritrovare il militare. Era dall'inizio dell'attacco che non ne vedevamo traccia.

Altea 02-11-2015 14.43.09

Quegli oscillamenti del biplano, la tensione..stavo male, una improvvisa nausea si impadroni' di me. Rivolsi lo sguardo al Cielo pregando...un Angelo, da quelle nuvole che si confondevano col fuoco delle granate, venisse a salvarmi..Dio perché permettervi che il Maligno infierisse su tuo Figlio?
Mie sorelle urlavano mentre il povero Dorat e Rodian cercavano di darci coraggio
Ad un tratto venne inferto al biplano un colpo potente, proprio alla coda del velivolo.
Forte fu il colpo che oscillai bruscamente, cercando di tenermi forte ma battei violentemente la testa al finestrino..gli ultimi ricordi..fumo, urla e poi nebbia ed il buio perdendo i sensi.

Clio 02-11-2015 16.39.53

Osservai l'uomo con uno sguardo impassibile e freddo.
"Già, così come nessuno ha autorizzato voi a giocare a fare l'eroe intralciando le nostre operazioni, toccava a noi abbattere quegli aerei, non a un civile.." tagliente.
Quell'intromissione proprio non mi andava giù, era il mio compito, il mio ruolo, e che qualcuno me l'avesse soffiato da sotto il naso riuscendo magicamente a partire prima di noi mi dava parecchio fastidio.
Eravamo i migliori piloti della Legione Straniera, non dei pivellini.
"Tuttavia avete ragione, non è compito nostro controllare.." squadrandolo nuovamente con occhi gelidi "Ma sarà mia premura informare chi di dovere...".
Lanciai un'ultima occhiata in giro.
"Andiamo ragazzi, torniamo alla base.." facendo un cenno ai miei due fidati legionari.

Guisgard 02-11-2015 16.43.03

Ma il bambino come risposta si lasciò affondare fra le braccia di Gwen, continuando a rintanarsi in quel suo silenzio.
“Forse neanche sa parlare.” Disse Goz. “Forse davvero questo bambino è muto.”

Guisgard 02-11-2015 16.46.05

Dacey soccorse Poeh che aveva perso i sensi a causa dello straziante spettacolo circostante e alla fine riuscì a fargli riprendere conoscenza.
Ad un tratto si udì una sirena ed arrivò una camionetta dalla vicina base legionaria.
Portava alcuni medicinali per il primo soccorso da prestare ai feriti.
Ma era chiaro che ciò non bastava.
Infatti anche l'ospedale del borgo era stato danneggiato dall'attacco.
Intanto Dacey continuava a cercare tra la folla il volto del militare che sembrava svanito nel nulla.
“Mi chiedo” disse Leones “dove diavolo sarà finito il capitano...”
“Magari è morto sotto qualche crollo” fece Fines “oppure ucciso durante il bombardamento.”

Lady Gwen 02-11-2015 16.49.08

Il bambino non rispose, ma si lasció affondare fra le mie braccia ed io lo strinsi forte.
"Io e il dottor Fermer vi possiamo assicurare che non lo é. É solo molto spaventato" rispondendo a Goz.
Pensavo continuamente a quella parola, l'unica che il bambino avesse pronunciato.
"Ha parlato di un Gufo Nero. Vi dice qualcosa?" continuando a cullare il piccolo.

Dacey Starklan 02-11-2015 16.49.46

Anche se cercavo di non pensarci probabilmente era proprio vero, i due uomini lo avevano ammesso prima di me. Probabilmente l'affascinante militare che aveva suonato per me era morto. Mi sentivo presa dallo sconforto, sembrava che la mia presenza portasse la morte, sapevo che non era così, che non poteva essere così eppure... Prima la mia famiglia, il mio regno, ora Guisgard e questa città

Guisgard 02-11-2015 16.50.05

La verde campagna di Cherval, i suoi alti monti ed il vento che perenne soffiava sui suoi palazzi e sulle sue chiese.
Poi il volto di suo nonno, il terrificante avanzare dei carri, il boato dei cannoni e quel sinistro simbolo di morte impresso sulle sventolanti bandiere rosse di Canabias.
Altea, dopo questi sogni confusi, finalmente aprì gli occhi.
Il cielo era sereno, di un pallido candore, mentre intorno a lei l'aria era fredda.
Un silenzio avvolgeva ogni cosa, rotto solo dal curioso schioppettio che lei udiva poco distante.

Guisgard 02-11-2015 16.51.50

Kostor si avvicinò a Clio, mentre l'uomo del capannone li fissava in silenzio.
“Tenente...” disse a lei piano “... siete certa volete andar via così? Quest'uomo non mi convince, inoltre ho notato è zoppo... come può aver pilotato un aereo ed ingaggiato battaglia con due Valchiria? Per me ci nasconde qualcosa...”

Clio 02-11-2015 16.57.48

"Certo che ci nasconde qualcosa.." mormorai tra i denti "Ha nascosto addirittura un aereo in garage... nemmeno a me piace, ma in teoria spetta alla polizia indagare, non a noi.. che vuoi fare, minacciarlo? Sono abbastanza furiosa da spaccargli volentieri la faccia ma non sarebbe una buona idea.." con un leggero sorriso.
"Zoppo?" voltandomi un istante ad osservare quell'uomo "Hai ragione.. starà proteggendo qualcuno.. ma qualcuno che è qui ad Evangelia e non vola con noi?".
Trasalii "Un disertore, magari!".
"E ditemi.." stavolta ad alta voce voltandomi verso l'uomo misterioso "Avete guidato voi questo aereo oltre ad averlo costruito?".

Altea 02-11-2015 16.58.37

In quello strano oblio mille visioni apparvero davanti a me..la bellezza della mia Cherval, il viso sorridente di mio nonno Mandus che vegliava premurosamente su di me e poi l' orrore della guerra.
Lentamente..i miei verdi occhi si aprirono per unirsi all' azzurro cielo limpido che sovrastava.
Lontano...solo i rumori sordi degli scoppiettii dei proiettili e della brutalità che alcuni uomini vogliono imporre su altri uomini.
Sentivo freddo..molto freddo, la testa era dolente.
Mossi lentamente le gambe, le braccia e ogni parte del mio corpo e per fortuna erano intatti anche se avvertivo dolori. Ricordai, improvvisamente, ciò che era successo sul velivolo e lentamente mi alzai, e guardai attorno a me..dove ero, cosa era successo...

Guisgard 02-11-2015 17.11.03

A quelle parole di Gwen, Goz trasalì.
“Gufo Nero...” disse fissando la ragazza e poi il bambino “... avete detto Gufo Nero?” Con una smorfia di rabbia. “Perchè diavolo non mi avete riferito questo subito? Perchè vi siete decisi solo ora a portarmi questo bambino?” Scosse il capo e si alzò dalla sua scrivania. “Dannazione...” guardando dai vetri della finestra “... voi ed il vostro dottorino” voltandosi a guardare di nuovo l'infermiera “immagino ignoriate cosa significhino le parole che questo bambino ripete... beh, sappiate che rappresentano l'emblema che si trova sulla coda di un aereo... e non di un aereo qualunque... si tratta di un caccia Valchiria completamente nero, modificato ed in gradi di essere il ventinove percento più veloce di un normale Valchiria... e a guidarlo è l'asso dell'intera aviazione di Canabias, un misterioso e formidabile pilota conosciuto come Gufo Nero... un uomo che incontrarlo in battaglia equivale ad una condanna a morte, mia cara infermiera. Un uomo che da solo ha abbattuto ben settantuno dei miei legionari.” Aprì la porta. “Tenente Tesua! Lyon! Brizz! Aburn! Pacos!” Chiamò con tono perentorio. “Dove diavolo siete finiti?”
Un attimo dopo tutti loro arrivarono nell'ufficio del comandante.
“Novità, signore?” Chiese Tesua.
“Non novità, ma guai.” Mormorò Goz.
Tutto ciò davanti a Gwen ed al piccolo spaventato.
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Lady Gwen 02-11-2015 17.18.39

Rimasi immobile davanti alla sfuriata di Goz.
"Perdonatemi, non avremmo esitato, se avessimo saputo di cosa si trattava" sbottai, con tono ovvio e vagamente irritato, evitando peró di spaventare il bambino.
Poi Goz chiamó a raccolta i suoi legionari.

Guisgard 02-11-2015 17.22.37

Dacey fu colta dallo sconforto.
I fantasmi del suo passato, gli spettri del presente ed i demoni del futuro sembravano squarciarle il cuore, come a volerle togliere ogni speranza di una vita senza più dolore e morte.
Il cielo cominciava ad imbrunirsi, mentre molti dei feriti furono portati all'ospedale poco distante, sebbene anch'esso danneggiato.
“Ecco cosa ha portato il nobile governo aristocratico di Afralignone...” disse ad un tratto una voce “... dolore, pianto, distruzione e morte!” Era un uomo che gridava tra la folla. “Dove sono i grandi di Afralignone? Perchè non sono qui a difenderci? Perchè sono rinchiusi nei loro palazzi, protetti dai loro priveligi! Mentre qui al fronte moriamo! Ed i chierici? Dove sono? Dov'è la Chiesa? I preti gridano le loro omelie, parlano di carità, eppure adesso sono ad ingrassare, mentre qui contiamo i morti!”
E molti si fermarono ad ascoltarlo.
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Dacey Starklan 02-11-2015 17.26.06

D'improvviso in mezzo alla folla, mentre tutti cercavano di dare una mano come potevano una voce si distinse dal vociare sommesso. Era un uomo grosso e rozzo, dal volto segnato dal lavoro e dalla fatica ma quello che mi colpì non era il suo aspetto quanto le sue parole. Parole che suonavano nella mia testa come un campanello d'allarme, parole che mi ricordavano il passato, parole che non mi rendevano sicura in quel luogo, specie ora che si faceva sera.

Guisgard 02-11-2015 17.28.07

“Certo.” Disse candidamente l'uomo a Clio. “Chi altri sennò? O forse voi donne legionarie credete che un aereo sia in grado di alzarsi in volo da solo?” Sarcastico.
“Fate poco lo spiritoso” fece Kostor “e cominciate piuttosto a dirci chi siete e cosa ci fate qui.”
“Mi chiamo Ork Rosso...” svelò l'uomo “... e vivo qui, in questo vecchio capannone. Sono un meccanico ed un pilota. E' forse illegale? Pensavo che il vostro compito fosse quello di combattere quelli che ci bombardano e non di interrogare la gente che lavora a casa propria.” Con tono ironico.

Guisgard 02-11-2015 17.32.18

Altea cercò di alzarsi e nonostante un forte dolore alla testa e lividi su tutto il corpo sentì che era ancora intera.
Vide così, poco distante da lei, un fuoco scoppiettante e qualcuno seduto che lo alimentava con rami secchi.
Si voltò e trovò la donna sveglia.
“Finalmente riprendete conoscenza...” disse Rodian “... ce la fate a raggiungere il fuoco e scaldarvi? Tra poco sarà buio e dovremo spegnerlo, altrimenti ci troveranno... come vi sentite?”

Clio 02-11-2015 17.36.34

A quelle parole dell'uomo il mio sguardo divenne di ghiaccio rovente.
"Badate alle vostre parole!" tuonai "Mancare di rispetto ad un ufficiale può costarvi caro.." con voce impassibile.
Avevo sempre zittito a suon di pugni chi aveva osato parlarmi in quel modo anche solo per scherzo.
Scherzare con me era un privilegio che avevano in pochi.
"No, ma è illegale intralciare un'operazione militare.. avete detto bene, è il nostro compito, e non amiamo che chicchessia ci metta i bastoni tra le ruote.." stavolta con tono più duro, quasi minaccioso.

Altea 02-11-2015 17.38.29

Le mie gambe mi sostenevano per fortuna, ci volle un pò prima di capire cosa era successo, quando capii cos' era quello scoppiettio..era il crepitare della legna sul fuoco e vidi Rodian..tutto ad un tratto le mie ossa non furono più dolenti e mi avvicinai a passo deciso sedendomi vicino a lui.."E voi? Io ero lì inerme, al freddo...e voi eravate tranquillo qui a riscaldarvi..questo è il colmo di quanto egoista ed arrogante voi siate".
Respirai profondamente.."Dove sono mie sorelle..che è successo?".


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