Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 13-02-2015 18.07.09

Il convento mi era ormai familiare......e il fatto di essere condotta nel refettorio non fu per me una sorpresa....fu invece una cosa stranissima che l'Abate....non volesse farmi vedere il malato....non aveva mai preteso da me alcun tipo di medicamento....anzi si era sempre rifiutato di toccare le mie boccette...diceva che a lui il Signore aveva dato il messale e a me le erbe....." Perdonatemi .....ma non posso darvi nulla se prima non vedo di che pazzia si tratta...sempre se di pazzia stiamo parlando.......anche perchè se fosse così pericolosa dovremmo dargli qualcosa di molto forte.....un po' come se volessimo stesse fuori dal mondo......quindi vi chiedo di farmi incontrare il poveretto...non faro' caso a cio' che dice.....".....

Guisgard 13-02-2015 18.08.24

Lucas si illuminò a quelle parole di Galgan.
Ebbe un attimo di viva commozione e si gettò ai piedi del cavaliere eremita.
“Vi giuro, davanti a questo Sacro Luogo, che vi sarò benevolo come un fratello, devoto come il migliore fra i compagni e fedele come il più affezionato dei servitori. Non vi pentirete di avermi scelto. Grazie...” alzò il capo e lo fissò “... ditemi, cosa faremo adesso?”
Era ormai il tardo meriggio ed il crepuscolo già annunciava il suo arrivo, chiedendo licenza al giorno ormai prossimo a morire e passo alla sera non lontana dal divenire.
E si avvicinava l'appuntamento che i due uomini avevano dato a Galgan presso il luogo conosciuto a Capomazda come il Vecchio Casello.

Altea 13-02-2015 18.11.42

Annuii e risaliti a cavallo arrivammo alla casa del pastore.
Il suo vecchio segugio abbaiava e il vecchio pastore uscì.."Messer Marion, sono Altea...non preoccupatevi, sono venuta a saldare il debito con voi e ringraziarvi di essere andato personalmente alla Casa del Bambin Gesù..possiamo entrare? Vi sono io e il mio confessore...il Priore Tommaso, potete stare tranquillo.".

Guisgard 13-02-2015 18.17.43

“Si, forse avete ragione, posso comprendere...” disse l'abate ad Elisabeth.
Il suo sguardo era perplesso, dato che mai aveva trovato troppo ortodossi i metodi della donna, troppo legati ad antiche e pagane culture.
Tuttavia la situazione era preoccupante circa le sorti del povero demente, così, alla fine, l'abate si era convinto ad aprire alla possibilità riguardo l'utilizzo dei rimedi di Elisabeth.
Portò allora la donna in una piccola cella, dove era rinchiuso il pazzo.
“Ecco, è qui dentro quel disgraziato.” L'abate ad Elisabeth. “Fate attenzione. Non è pericoloso ma si sa, i pazzi contraddetti possono diventare furiosi.”
Aprì la porta ed entrarono, trovando un uomo vestito da contadino, con lo sguardo perso nel vuoto e l'espressione svagata.
“Hai mangiato?” Chiese l'abate al pazzo.
Ma questi non rispose.
“Madama Elisabeth è qui per aiutarti...” ancora l'abate.

Guisgard 13-02-2015 18.24.44

Il pastore Marion salutò Altea ed il priore Tommaso.
“Prego, entrate pure in casa...” disse loro.
Così il Priore e la dama entrarono nella casa del vecchio pastore.
“Stavo preparando la cena...” fece Marion “... un po' di minestra accompagnata da formaggio fuso e pane raffermo... volete dividere con me questo pasto?”
“Vi ringraziamo.” Sorridendo il religioso. “In verità non vi disturberemo troppo.”
“Ditemi in cosa posso esservi utile.” Fissandoli il pastore.

Altea 13-02-2015 18.28.19

Sospirai guardando la casupola in preda a vecchi ricordi e posai un sacchetto con delle monete sul tavolo.."Siete sempre così gentile...ma ora siamo di fretta, ma verrò a trovarvi un giorno tranquillamente..infatti come ha detto il Priore Tommaso..abbiamo bisogno di informazioni..messer Marion, non temete di nulla, siete in una botte di ferro..sto cercando di scoprire di più sulla morte di Guisgard..lascio la parola al Priore" e mi sedetti al tavolo.

elisabeth 13-02-2015 18.34.27

Forse l' Abate aveva pensato se chiamarmi oppure no piu' volte quel giorno ...combattuto dalla sua grande misericordia...ma anche con uno stato politico molto delicato......" Grazie..qualsiasi cosa accadrà...non ne faro' parola con nessuno...mi conoscete per sapere che sarà così..."......fui condotta nella cella ...dove lo avevano accomodato...era un uomo non molto gracile.....il suo sguardo era perso nel vuoto......ma presi una candela e chinatami dinanzi a lui gli guardai le pupille........in verità non rispondeva alle domande dell' Abate....ma il suo sguardo era quello di chi aveva visto uno spettro.....non era pazzia....era una persona che aveva visto qualcosa che gli aveva strappato la ragione......era rannicchiato e gli presi una mano...." So che state....male....avete qualcosa che vi tormenta la mente...che non sapete spiegarvi....avete paura, ma qualsiasi cosa sia....sappiate che vi credo...e che staro' accanto a voi sino a quando ...non vorrete che anch'io atterrisca del vostro stesso tormento......"...mi sedetti accanto a lui...senza mai lasciargli andare la mano......." Padre Elia..."...rivolgendomi all'Abate....".....potete stare seduto con noi se volete...così guardate le boccette che vi ho portato....una in particolare vi interesserà sicuramente...c'e' scritto papaver somniferum....me lo avete chiesto per un vostro confratello ...se sarà necessario potremmo somministrargliene un po'......" consapevole del fatto che Frate Elia era molto sveglio...stetti a d attendere.....gli sproloqui del poveretto

Guisgard 13-02-2015 18.52.06

“Sapere di più sulla morte dell'Arciduca...” disse il pastore ad Altea “... perchè, cosa sospettate?”
“Nulla di preciso.” Fece il Priore Tommaso. “Ma solo saperne di più. La storia ci insegna come ogni volta l'uomo si sia posto domande ha poi fatto straordinarie scoperte.” Aprì la borsa e mostrò il calco al pastore. “Secondo voi a quale animale appartiene quest'orma?”
“Dove l'avete trovata?” Stupito il pastore.
“Nella campagna.” Rispose il religioso. “Cosa ve ne sembra?”
“Non so...” osservando il calco il pastore “... non ho mai visto nulla di simile... è troppo grossa per essere di un lupo e non ha la forma di una mucca o un toro...”
“Già...” pensieroso il Priore.
“Dovreste stare attenti...” mormorò il pastore.
“A cosa?” Fissandolo il religioso.
“Non dovete sfidare la Gioia...” trasalendo il pastore.

Guisgard 13-02-2015 18.55.23

L'abate fissò Elisabeth ed annuì.
Il pazzo, intanto, non mostrò resistenza e tenne la sua mano in quella della moglie di De Gur.
“Io...” disse poi con un improvviso filo di voce “... io... l'ho veduto... giuro che l'ho veduto davvero...”
“Non sforzarti, devi riposare.” Fece l'abate.
“Ma non dovete dirlo a nessuno...” mormorò il folle.
“Sta tranquillo, qui sei al sicuro...” tranquillizzandolo l'abate.
“Ma non è per me...” rispose il miserabile “... non ho paura per me... se lo scoprono andranno ad ucciderlo... loro vogliono il ducato e lo uccideranno se lo scoprono... ma lui è vivo... si, è vivo...”

Altea 13-02-2015 18.58.31

Con il solito fare indagatore il priore riuscì a far parlare il timido pastore e alle ultime parole trasalii e guardai il Priore Tommaso.."La Gioia? Cosa intendete...ha sembianze umane, di un animale..perchè dite questo.." mi voltai verso il Priore "Ora so penserete la gente di campagna è legata alle superstizioni...ma sono leggende tramandate da secoli e in questa gente vi sta anche la verità...anche se io non sono credo molto ovviamente...avanti Messer Marion continuate..siamo qui per questo".

Guisgard 13-02-2015 19.02.20

“La Gioia...” disse il pastore visibilmente spaventato “... la Gioia è il male... è una terribile maledizione col volto di ciò che più ci opprime... essa viene per i Taddei e nessuno potrà strappare loro dalla sua infernale morsa...”
Il Priore Tommaso guardò Altea con l'espressione di chi è poco convinto.

Altea 13-02-2015 19.12.54

"Si" dissi alzandomi nervosamente dalla sedia "Ma ha già colpito i Taddei..l' Arciduca è morto..quindi...a noi non potrà farci nulla..anzi la morte di Guisgard ha già distrutto la mia vita..la notte mi torturo e non dormo, e nemmeno il giorno".
Guardai il volto del Priore ma ricordavo le parole di molte Granduchesse.."La stessa Granduchessa Consell si diceva aveva perso il sonno...ma io non temo la Gioia..io la sfiderò per avermelo portato via..può pure portare via me se vuole, e farmi stare vicino lui".
Forse era meglio andare...sapevo il Priore non avrebbe creduto a ciò che diceva Marion e non volevo ne uscisse una questione..eppure pure il pastore era rimasto attonito nel vedere quella orma..quindi era qualcosa di anomalo.
"Sta imbrunendo, forse è meglio andare...grazie messer Marion..dunque pure voi, che di esperienza e di vita vissuta ne avete alle spalle trovate questa orma anomala".
Guardai il priore col viso perplesso.."Possiamo andare Priore Tommaso se volete...so non credete alla storia della Gioia..e io ho questi fiori in mano da portare al mio Amore".
Tutti avevano una loro idea...e io sapevo solo di aver perso ciò che era fonte di Gioia per me.

elisabeth 13-02-2015 19.13.25

Possono passare anni...senza che nessun accadimento sconvolga la vita di nessuno...poi...all'improvviso......si scatena una piccola forza dietro l' altra e coinvolge il mondo....frate Elia ...fu molto rassicurante...io non aprii bocca...e tenni la mano del pover'uomo nella mia........Mi resi conto che la faccenda era assai seria ....e quell'uomo non era pazzo....." Adesso.......dovrete dormire il vostro segreto e' al sicuro...al vostro risveglio.....Frate Elia mi fara' chiamare......."....facendolo sdraiare ....presi la boccetta e feci scivolare alcune gocce di sonnifero nella tazza di latte che era accanto al suo giaciglio...." Bevete....starete meglio "........una volta fuori dalla cella.....e lontani da altri Frati......" sappiamo entrambi di chi sta parlando...e posso dirvi che non e' un pazzo...e' solo sotto shock....la paura di aver visto un fantasma non e' nulla in confronto al fatto che potrebbero ucciderlo.......questo vuol dire che qualcuno lo protegge......quanto siete fedele all' Arciduca ?..."...certo era una domanda.....strana.....alle miei stesse orecchie.....forse io avevo paura....sentivo ancora le parole di mio marito

Clio 13-02-2015 23.43.31

Ascoltai interessata le parole del soldato.
La Cappella dell'Immacolata, ma certo!
Almeno, pensai, sarebbe stato difficile per gli uomini di Azable prenderla.
Voleva dire entrare nel Palazzo di nascosto, ma non solo, anche riuscire a raggiungere la Cappella dell'Immacolata, e una volta lì, comunque, non sarebbe stato semplice, i Taddei custodivano gelosamente le proprie armi, per fortuna.
Già solo entrare nel Palazzo era complicato, certo io l'avevo fatto tempo prima, ma le cose erano cambiate.
E poi, era solo il giardino..
In ogni caso, loro non dovevano sapere.

Una fresca e luminosa luna piena illuminava il giardino del palazzo di una luce malinconica ed eterea.
Camminavo piano, leggera come un’ombra.
Forse era stato un po’ azzardato arrivare fin lì, ma infondo bastava stare attenta, e non mi avrebbe visto nessuno.
Ogni tanto mi parlava di quanto amasse passeggiare nel giardino di tanto in tanto, anche a quell’ora tarda.
Ma magari non quella sera, pensai, guardandomi attorno, infondo non sapeva del mio arrivo.
E poi la sentii, dolce e melodiosa come sempre, la sua ocarina.
Sorrisi e seguii il suono, finché non lo vidi seduto in un bellissimo angolo pieno di fiori.
Restai ad osservarlo nascosta per lunghi istanti, immerso nel suo mondo, eppure così simile al ragazzo con cui ero cresciuta.
Chissà a cosa stava pensando...
Dopo un po’, decisi di avvicinarmi, ma lui si accorse di qualcosa, perché si alzò di scatto “Chi è là?” tuonò, portando la mano all’impugnatura di Mia Amata.
Io repressi una risata, rendendomi conto che stava guardando il punto in cui ero fino ad un istante prima e non quello dove mi trovavo in quel momento.
Così, rapida e silenziosa uscii dall’ombra alle sue spalle e in un istante lo bloccai, impedendogli di estrarre davvero Mia Amata, per poi inclinare la testa di lato e posargli un lieve bacio sul collo.
“Bu!” mormorai, divertita, lasciando andare la presa.
“Clio!” esclamò, stupito, voltandosi verso di me .
Io risi “Perché, aspettavi qualcun altro? O magari qualcun’altra?” divertita.
“Non dire sciocchezze..” sorridendo “Che ci fai qui?” sorpreso.
Io abbassai lo sguardo “Posso andarmene se vuoi…” mormorai piano.
Lui scosse la testa, attirandomi a sé “Smettila di dire assurdità.. Sono felice che tu sia qui...” con voce calda e profonda e gli occhi nei miei “Resta con me..” per poi intrappolarmi in un bacio appassionato che fece scomparire tutti i miei dubbi e le mie paure circa la mia improvvisata.
Dopo lunghi istanti mi tenne comunque abbracciata.
“Come diavolo sei entrata a palazzo?” guardandomi incuriosito.
Io sorrisi, beffarda “Sono un fuorilegge, l’hai dimenticato?” alzando lo sguardo su di lui “Sono solo entrata nel giardino, su....” puntualizzai.
“Ed è così semplice?” serio.
“No che non lo è.. c’è un punto, molto lontano da qui… in cui una pietra si riesce a togliere e si crea un piccolissimo spazio in cui ho strisciato.. contento?” alzai le spalle “Posso sempre saldare nuovamente la pietra..”.
Lui scosse la testa “No, no.. mi piace l’idea che potresti capitare qui da un momento all’altro..” sorridendo.
"Attento.. Potrei sempre scalare il tuo balcone.." Divertita.
"Ma come?" Ridendo "Non lo sai che quella è la mia specialità?". Per poi farmi l'occhiolino.
Io alzai le spalle "Ma la mia Casetta non ha il balcone..".
"Vorrà dire che mi inventerò qualcosa..." Divertito lui.
"Tipo entrare dalla porta?" Risi.
Lui scosse la testa ridendo, posandomi un tenero bacio sulla testa.
“Allora non sei arrabbiato?” mormorai, con aria colpevole.
Lui sorrise “Perché dovrei? Sei qui con me..” Stringendomi ancor di più.
Io mi illuminai.
“Bada solo di tenerlo ben nascosto, intesi?” Spostandosi appena, in modo da guardarmi negli occhi.
Io annuii “Certo..”.
Lui sorrise e mi tese la mano “È una serata splendida... Ti va di fare un giro nel giardino?” guardandosi attorno, per poi attirarmi di nuovo a sé, una volta che avevo stretto la mia mano nella sua.
"Lo sai?" Mi sussurrò all'orecchio, facendomi rabbrividire "Ci sono posti davvero incantevoli, per non dire magici qui intorno, angoli segreti e incantati..." Cercando i miei occhi con i suoi "Lontano da tutti..".
Io sorrisi, avvicinandomi ancora di più "Beh, allora mostrameli..." mormorai con gli occhi ardenti e appassionati, per poi abbandonarmi ad un bacio senza tempo "Non vedo l'ora.." In un sussurro.


Lasciai che quel ricordo mi scivolasse addosso senza mostrare il dolce turbamento che aveva causato nel mio animo.
Annuii appena, vagamente delusa.
"Che peccato.." Mormorai "Mi sarebbe piaciuto molto vederla...".

Guisgard 14-02-2015 00.46.14

Quel ricordo, dolce e malinconico, attraversò la mente ed il cuore di Clio come un soffio e volò via piano, come un velo.
“Dimenticatevi di Parusia.” Disse il soldato alla piratessa e a Yanes. “E comunque non riuscireste mai a venderla, visto che il suo valore non è mai stato stimato.”
“Vedo che siete molto informato su questo genere di cose.” Fece Yanes. “Pur essendo, diciamolo tranquillamente, roba illegale.”
“Fino a quando Capomazda non avrà un nuovo signore, concetti come legalità e Diritto saranno molto relativi.” Sorridendo il soldato.
“Ho sentito di una seconda spada, diciamo, magica, legata al nome dei Taddei.” Mormorò Yanes.
“Si, ma quella è andata perduta.” Spiegò il soldato. “Forse rubata quando l'ultimo Taddeide morì.”
“Capisco.” Annuì Yanes. “Comunque dateci del tempo per pensare e magari decideremo di acquistare uno di quei due corredi.”
“Benissimo.” Ridendo il soldato. “Ma badate che è merce rara e preziosa. Non si sa fino a quando sarà possibile acquistarla.”
“Comprendo.” Disse Yanes. “Vi daremo presto nostre notizie.”
E lasciarono il palazzo.
“Quanta corruzione...” Yanes a Clio mentre tornavano da Azable e gli altri “... vedremo cosa dirà lord Azable.”

Clio 14-02-2015 00.54.26

Già, Mia Amata era andata perduta...
Continuavo a non spiegarmi quella sparizione, e sperai solo che in qualche modo fosse al sicuro.
Magari proprio alla Scafatella. Dopotutto, se Parusia era in bella vista nella Cappella dell'Immacolata, allora quell'iscrizione sulla strana spada poteva riferirsi a Mia Amata.
Dovevo assolutamente raggiungere quella chiesa, e cercare di scoprire cosa nascondesse.
Dopo le parole del soldato, io e Yanes lasciammo il palazzo.
Lungo la strada, annuii al luogotenente di Azable.
"Già, davvero impressionante.." mormorai "Speriamo solo che questa corruzione possa fare al caso nostro.. chissà cosa hanno scoperto gli altri.." mi chiesi.
Ormai il giorno lasciava il posto alla sera, e non vedevo l'ora che facesse buio per andare alla locanda del Bivio per parlare con Ammone.

Guisgard 14-02-2015 01.12.25

Clio e Yanes tornarono alla locanda dagli altri e raccontarono loro quanto saputo.
“Beh, almeno abbiamo capito che con un po' di denaro è possibile aprire più di una porta qui...” disse Morice “... è rassicurante questo...”
“Allora” fece Azable “dobbiamo trovare il modo di entrare nella Cappella di Palazzo e prenderci la spada.”
Scesero poi al pianterreno e cenarono tutti insieme, discutendo naturalmente di quella faccenda, senza però trovare una soluzione che convincesse totalmente.
Poi ciascuno ritornò nella propria stanza per riposare.

Clio 14-02-2015 01.16.04

Una volta conosciuta la situazione, Azable e gli altri cercarono di pensare ad un modo per entrare nella Cappella dell'Immacolata, ma io sapevo che non sarebbe stato facile.
Quando la cena finì, tornammo nella nostra stanza, ma io non vi restai a lungo.
Sgattaiolai fuori leggera e silenziosa come un'ombra, diretta alla locanda del Bivio. Ci ero già stata tempo prima, dunque conoscevo la strada.
Una volta giunta alla locanda, legai il cavallo ed entrai, guardandomi attorno in cerca di Ammone.

Guisgard 14-02-2015 01.23.01

Clio raggiunse la Locanda del Bivio, trovandola vivacemente, come al solito, piena zeppa di ogni risma di individuo.
Dal mendicante in cerca di avanzi e rifiuti, ai soldati desiderosi di spendere la paga in cibo, vino e donne.
Per poi passare dai viaggiatori di passaggio, alla gente umile del posto e a qualche signorotto poco incline a tutelare il proprio nome e blasone.
E tra gli schiamazzi, le grida, le risate e gli spintoni, la ragazza notò la possente sagoma di Ammone.
L'omone se ne stava ad un tavolo, col suo solito aspetto perennemente imbronciato, a bere vino.

Clio 14-02-2015 01.40.33

Sorrisi entrando alla Locanda del Bivio, felice che non fosse cambiata.
Adoravo quell'atmosfera eterogenea e disordinata, quel vociare indistinto in cui si potevano udire risate, liti, parole senza senso.
Cercare un singolo uomo in quella confusione poteva essere arduo, ma Ammone era facilmente riconoscibile.
Sorrisi appena nel vederlo.
Pagai profumatamente una bottiglia del vino di Solpacus, e mi avvicinai a lui, per poi sedermi al suo tavolo e posare la bottiglia e il mio bicchiere ancora vuoto.
"Salute, Ammone..." Con un sorriso "Dal canto mio, detesto bere da sola..." Riempiendo il mio bicchiere "Ma ormai mi capita piuttosto spesso.. Anzi, troppo spesso..." Sospirai, per poi sorridere all'omone, tenendo la bottiglia in bilico, attendendo il suo assenso per riempire anche il suo bicchiere.
"È rassicurante vedere come almeno questo posto sia rimasto lo stesso, nonostante tutto..." Mormorai, guardandomi intorno.

Guisgard 14-02-2015 01.51.27

Ammone sorrise appena a Clio e spinse il suo bicchiere contro la bottiglia di vino portata dalla ragazza, facendole segno di riempirlo.
“Rimasto lo stesso...” disse l'omone fissando quel vino rosso “... a me tutto sembra cambiato qui... ci sono facce che non ho mai visto e persino ciò che dice e vuole la gente è diverso...” alzò i suoi piccoli e scuri occhi sulla piratessa “... ed anche io non sono più lo stesso... da guerriero, oggi sono finito a trasportare sporte di frutta... e poi... poi credo di stare perdendo anche il senno ormai...” scosse il capo e gettò un'occhiata di disprezzo a tutto ciò che li circondava “... si... una notte, di ritorno dal mercato, io... io ho come avuto l'impressione di udire... di udire la sua ocarina suonare... si, l'ho udita davvero... almeno credevo... poi sono tornato altre notti in quel luogo, con la speranza di sentirla di nuovo... ma non è più accaduto... Clio... sto diventando pazzo...” stringendo il bicchiere nella mano fino a frantumarlo.

Guisgard 14-02-2015 02.07.19

L'abate ed Elisabeth uscirono dalla cella, dove il pazzo pareva essersi calmato.
“Vedete, in queste terre molti sono legati ai Taddei” disse il religioso alla moglie di De Gur “e a questo si unisce la superstizione che da sempre ruota attorno al loro nome. Quell'uomo ha solo creduto di vedere con gli occhi ciò che invece il suo cuore ed il suo animo possono solo sperare. Si, in un certo senso ha visto un fantasma. Un fantasma fatto di illusioni e paure.” Guardò la donna. “Mi chiedete quanto io sia fedele ai Taddei? Sono un uomo di Chiesa e la mia Fedeltà va a Dio. Ma vi risponderò dicendo che sono fedele alla memoria degli antichi signori di Capomazada come si può essere devoti ai defunti. Per questo sono adesso i Taddei.”

Clio 14-02-2015 02.14.16

Chinai il capo a quelle parole di Ammone, per poi finire in un sorso il mio bicchiere di vino.
Potevo capire perfettamente quello che provava.
"Già.." mormorai "Per questo sono tornata a Miral e ho cercato la pace, o forse la morte in campi di battaglia di cui non mi importava nulla, o faccio a pugni nelle bettole e bevo fino a crollare, per non impazzire, per riuscire a dormire ogni tanto... eppure qualcosa mi ha tenuta in vita, e non saprei nemmeno spiegarlo..." scossi la testa, versandomi nuovamente da bere "Sono tornata solo per Mia Amata.." sussurrai "Ho scoperto che vogliono rubarla, lei e Parusia... l'ho saputo per caso ma sono riuscita ad infiltrarmi nella spedizione..." scossi la testa "Altrimenti non sarei mai tornata..." in un sussurro doloroso "Lo sai che mi hanno offerto il posto di guardia del corpo di quel Gvineth?" ridendo appena "A me?" scossi la testa "Roba da matti..".
Sospirai alle sue ultime parole, con lo sguardo pieno di tristezza.
"L'ho udita anche io.. ieri notte... e giuro che non me la sono immaginata, era davvero la sua ocarina.. ero andata a vedere se la mia Casetta era rimasta come allora, ma prima che potessi entrare l'ho sentita... ho provato a seguirla ma ho trovato solo una vecchissima chiesetta e un eremita scorbutico.." scossi la testa, bevendo ancora "Forse sto impazzendo pure io...".

Guisgard 14-02-2015 02.22.39

“Parusia...” disse Ammone, togliendosi dalla mano qualche piccola scheggia di vetro rimasta nella pelle “... è rimasta solo quella... Mia Amata è sparita il giorno della sua morte... sparita con lui e come tutto il nostro mondo...” guardò Clio “... si, forse siamo pazzi tutti e due... vecchissima chiesetta? Deve essere quella in cui si è rinchiuso un venerabile eremita... conosceva bene Guisgard... il nome ora mi sfugge...” venne al tavolo la moglie del locandiere con un altro bicchiere.
“Madama, come si chiama il prete che vive da solo oltre la campagna?” Chiese Ammone.
“Chi?” Fissandolo la donna. “Don Nicola?”
“Ah, si.” Annuì l'omone. “Grazie, ora lo ricordo anche io quel nome.”

Clio 14-02-2015 02.28.48

"Lo so che è sparita.. ma ci manca solo che la trovino le persone sbagliate.. e comunque lui avrebbe difeso anche Parusia.." sospirai, per poi scuotere la testa "Magari perdere totalmente il senno sarebbe una liberazione..".
Ascoltai le parole sull'eremita.
"Ah, si?" stupita "Ma se conosceva bene Guisgard avrebbe dovuto essere un po' più gentile quando gli ho detto che ero giunta lì perché avevo sentito il suono dell'ocarina.. voglio dire.. chi lo conosceva bene sapeva che era lui a suonarla.. mah, invece mi ha scacciato in malo modo e io non avevo né tempo né voglia di litigarci..." scossi la testa, versandomi nuovamente da bere.
"Don Nicola.." mormorai, pensierosa "Dici che dovrei andarci a fare una chiaccherata?".

Guisgard 14-02-2015 02.33.48

“Dicono sia un po' burbero.” Disse Ammone a Clio. “Che ami la solitudine e che avvicinarlo non sia semplice. Ma chissà, forse avrà qualche buona parola...” buttò giù un intero bicchiere di vino di colpo “... qualche parola che ci aiuti a rassegnarci... ad andare avanti...”

Clio 14-02-2015 02.41.36

"Oh, che sia burbero me ne sono accorta eccome!" ridendo appena "Andare avanti..." mormorai, osservando il fondo del bicchiere ormai quasi vuoto per l'ennesima volta "Rassegnarci..." ripetei, con voce lontana, per poi sospirare "Non so se ci riuscirò mai... Non ho nemmeno avuto il coraggio di andare al cimitero... mi è bastato vedere la casetta..." finendo quell'ultimo goccio di vino "Però mi sembra una buona idea.. se lo conosceva bene ed è così saggio.. magari davvero le sue parole ci serviranno..." constatai con disappunto che la bottiglia era ormai vuota "Ma dici che ci riceverà a quest'ora? Domattina io devo continuare la recita che ho iniziato.." sbuffai piano.

Guisgard 14-02-2015 02.47.01

“Ed io dovrei andare a caricare frutta al mercato domattina...” disse Ammone a Clio “... ma sinceramente non mi interessa di nulla stasera... e se quel buon prete non ci riceverà stanotte, allora aspetterò fino all'alba davanti alla sua chiesa pur di parlargli...” fissò la ragazza accennando un sorriso che per un istante scalfì la sua espressione perennemente imbronciata “... cosa dici? Ci andiamo adesso?”

Clio 14-02-2015 02.52.53

Mi si strinse il cuore nel vedere quel timido sorriso.
"Io ci sto!" Sorrisi ad Ammone, annuendo "Per me possiamo partire subito.. e al massimo ce ne staremo lì fuori a raccontarci vecchie storie... poi, voglio dire.. potrà anche fare il gradasso con una ragazzina sola e sperduta, ma non credo che rischierà di mettersi contro un ormone grande e grosso.. ma sicuramente vedendoci aspettare, capirà che non vogliamo derubarlo.." sorrisi appena "Io ho il cavallo qui fuori..".
E poi chissà, magari sentirò di nuovo il suono di quell'ocarina...

Guisgard 14-02-2015 03.04.52

Clio ed Ammone terminarono il loro vino ed uscirono dalla locanda.
Presero i cavalli e galopparono rapidi verso la campagna.
L'atmosfera era cupa e silenziosa e fra gli alberi che sgorgavano tra il chiaroscuro indefinito della notte si muovevano ombre e fruscii, simili a serpi che si aggirano tra cripte dimenticate.
I due cavalcavano tra stretti sentieri, irregolari radure e pianori disseminati tra chiazze, dossi e fossati, con tutto intorno a loro che appariva come sotto l'influsso di un misterioso e remoto incanto.
Alla fine i loro cavalli giunsero davanti alla vecchia cappella, che sembrava come addormentata.
Clio infatti ricordava bene la strada per raggiungerla.
“Un posto isolato...” disse Ammone “... che facciamo ora, bussiamo?” Timidamente l'omone.

Clio 14-02-2015 03.11.01

Ammone aveva ragione nel dire che tutto intorno a noi era cambiato, anche la campagna sembrava così diversa da come la ricordavo, era più fredda, più distante, quasi velata da un'inquietudine senza nome.
Raggiungemmo la cappellina, immersa in quella radura.
"Già, un posto fuori dal mondo..." mormorai, per poi sospirare alle sue parole.
"Beh, noi non possiamo aspettare fino a domattina... dobbiamo tentare... anche se non sarà facile, come minimo ci manderà al diavolo, ma magari sapendo che siamo amici di Guisgard ci ascolterà, e capirà che non siamo ladri..".
Così mi feci coraggio e bussai.

Guisgard 14-02-2015 03.16.43

La cappella appariva come assopita e nessuno rispose.
Poi, proprio in quel momento, Ammone si accorse di qualcosa.
Un carretto infatti era fermo dietro la cappella.
“Forse il nostro prete ha delle visite...” disse l'omone.
Ad un tratto, dall'interno del Sacro Edificio, cominciarono ad udirsi delle grida.
Poi un vocio confuso.
“Ma cosa diavolo sta accadendo dentro?” Tradendo nervosismo Ammone.
Si avvicinò allora alla porta e iniziò a bussare vigorosamente.
“Chi disturba questo luogo a quest'ora?” Una voce da dietro la porta.
La stessa voce che aveva accolto Clio quando la ragazza era giunta precedentemente alla cappella.

Clio 14-02-2015 03.22.00

Osservai il carretto incuriosita. Dunque non eravamo gli unici a disturbare il prete a quell'ora tarda e inopportuna.
Poi quelle grida, e vociare confuso. Quanta gente c'era in quella piccola chiesina?
Ammone si innervosì, ma riuscì a farsi rispondere, era lo stesso simpatico uomo dell'altra volta.
"Perdonata l'ora tarda, il mio nome è Clio, e lui è Ammone.." indicando l'omone anche se non poteva vederci "Cerchiamo Don Nicola..".
Lanciando uno sguardo d'intesa ad Ammone.

Guisgard 14-02-2015 03.29.35

“E cosa” disse quella voce a Clio “cercate a quest'ora da Don Nicola? Forse non sapete che di notte si dorme? Che un anacoreta ama la solitudine e solo nel ritiro fisico e spirituale trova la completezza della sua vocazione?”
“E' una faccenda urgente...” intervenne Ammone.
“E non può attendere forse domani?” Rispose la voce. “Riguarda dunque una questione di vita o di morte?”
“Beh, no...” mormorò l'omone.
“Allora andatevene e lasciatemi alle mie mansioni.” Sbottò la voce. “Domani forse vi riceverò.”
Ma proprio in quell'istante si udirono di nuovo quelle grida come poco prima.
Grida terribili, che giungevano proprio dall'interno della cappella e che sembravano frutto di rabbia, disperazione e bestiale follia.
Ammone allora si voltò verso Clio.
Quelle grida avevano turbato anche lui.

Clio 14-02-2015 03.37.28

Sapevo che non sarebbe stato facile, ma quelle grida mi inquietavano non poco.
"La notte dorme chi non è perseguitato dai fantasmi, ma non è il nostro caso.." risposi al prete.
"E non mi sembra che voi stiate dormendo.." intimai, pensando a quelle voci, per poi voltarmi verso Ammone "Ma siamo disposti ad attendere fino a domattina.. ma non ci muoveremo di qui...".
Mi avvicinai poi all'omone "Quelle grida non mi piacciono proprio per niente, non è il genere di cose che ti aspetti da una chiesa.. che dici, entriamo che ci voglia o no?" preoccupata da quelle grida terribili che non riuscivo a spiegarmi.

Guisgard 14-02-2015 03.46.54

Ammone annuì a Clio.
“Hai ragione...” disse deciso, per poi voltarsi verso la porta della cappella.
Cominciò allora a dare duri colpi sul solido legno con cui era costruita.
Colpi che la facevano vibrare potentemente.
“Cosa volete?” Gridò la voce dall'interno. “Andatevene, vi dico!”
Ma l'omone non sembrava deciso a smettere.
Ed alla fine, finalmente, dall'interno la porta fu aperta.
Apparve allora un uomo anziano, dallo sguardo severo, l'espressione decisa ed una lunga barba bianca.
Indossava la tonaca e stava fermo sulla soglia.
In una mano stringeva una stola viola e nell'altra un Rosario.
“Perchè continuate ad importunarmi?” Fissandoli il prete.
E in quel momento, dall'interno della cappella, si udirono di nuovo quelle disumane grida.

Clio 14-02-2015 03.53.02

Ammone prese in mano la situazione, e alla fine il prete ci aprì, anche se fortemente contrariato.
Potei così osservare un uomo anziano, dall'aria scorbutica, con una stola e un rosario.
"Volevamo parlare con voi..." fissandolo "Siamo membri dell'equipaggio della Santa Caterina.. vi dice niente questo?" chiesi, osservando poi la porta, quasi volessi sbriciare all'interno.
"Ma devo dire che adesso siamo più interessati a sapere che cosa stia succedendo lì dentro.. abbiamo udito delle grida disumane..".

Guisgard 14-02-2015 04.17.57

Al nominare, da parte di Clio, la Santa Caterina, Don Nicola restò per un momento a fissare prima la ragazza, poi Ammone.
“Non mi dice nulla...” disse poi il religioso “... ed ora smettete di seccarmi.” Fece per richiudere la porta, ma lo stivale dell'omone bloccò l'uscio.
“Noi non ce ne andiamo da qui.” Sbottò Ammone.
“Fate come credete...” scuotendo il capo Don Nicola “... ma ora smettete di importunarmi ed aspettate qui.” E si voltò, scomparendo nella penombra della cappella.
E di nuovo quelle grida.
“Guardati dal prete!” Urlò una voce grottesca dall'interno. “Il prete!”
Ammone allora guardò Clio e le fece cenno di entrare con lui.
I due seguirono così il prete, giungendo in un corridoio, nel quale alcune donne recitavano i Divini Misteri del Santo Rosario.
E vi era una porta chiusa, dietro cui giungevano quelle grida disumane.
Ammone allora decise di aprirla.
E a lui e alla piratessa si mostrò una scena agghiacciante.
Una bambina di una decina d'anni, con l'espressione sfigurata dalla rabbia e le bave alla bocca, stava seduta e legata con delle corde su una sedia, con due uomini ai lati che cercavano di impedirle di farsi del male, tanto si dimenava.
E davanti a lei stava Don Nicola, col suo Rosario e la stola viola.
“Vattene, vecchio!” Gridò la piccola. “Vattene o domani notte verrò io a tormentarti!” Inveendo e bestemmiando.
Il prete allora posò la stola sulle spalle della bambina, che cominciò a gridare ancora di più.
Prese poi dell'Acqua Santa e iniziò ad ungerla, segnandola e recitando preghiere particolari.
E più recitava, più quella gridava, bestemmiava e si dimenava.
“In Nome di Cristo” il religioso, posando un Crocifisso sulla fronte della bambina “lascia questo corpo, demone! Allontanati da lei, fatta ad Immagine e Somiglianza di Dio! E' Cristo che te lo comanda! Per il Suo Santissimo Corpo! Per il Suo Preziosissimo Sangue! Per la Sua Divina Vita, Passione, Morte e Risurrezione!”
Le urla bestiali della piccola divennero ancora più spaventose, ma Don Nicola continuava col suo rituale di esorcismo.
Ed alla fine, dopo un ennesimo ed ancor più terribile grido, la bambina si accasciò e perse i sensi.
Don Nicola allora si lasciò cadere pesantemente su un basso sgabello.
“Scioglietela...” ordinò ai due uomini “... ha bisogno di riposare, povera piccola...”
Entrarono le donne che avevano recitato il Santo Rosario e subito si gettarono davanti al prete in lacrime per ringraziarlo.
“Portate a casa vostra figlia...” Don Nicola ad una di quelle donne “... fatela riposare... e mi raccomando... Domenica in chiesa...”
Quelle persone andarono via e dopo aver sorseggiato dell'acqua, il prete si ricordò di Clio e di Ammone, che erano rimasti sulla porta della stanza ad assistere a quell'esorcismo.
“Ah, siete ancora qua...” a loro il religioso “... siete davvero pedanti...” con aria seccata.

Clio 14-02-2015 04.43.44

Ammone riuscì ad entrare, e lo seguii in silenzio.
La scena che ci si mostrò era raccapricciante, e spiegò perfettamente il motivo di quelle grida e dell'atteggiamento del monaco.
Finito l'esorcismo tornò da noi, sempre molto contento di vederci.
"Ve l'avevamo detto che non ce ne saremmo andati.." mormorai piano "Ma probabilmente abbiamo aspettato per niente, non siete il Don Nicola che stiamo cercando, se non avete mai sentito nominare la Santa Caterina... deduco che non conoscevate Guisgard.. perché in caso contrario ci avreste mentito, e sappiamo bene che un uomo di chiesa non può certo mentire.." sorridendo "Dunque forse faremmo meglio ad andare.." alzando gli occhi su Ammone "Abbiamo sbagliato persona, purtroppo amico mio..." tristemente "Non troveremo ciò che cerchiamo qui.." abbassando lo sguardo.

Guisgard 14-02-2015 04.55.10

“Ciò che cercate” disse Don Nicola a Clio “non lo troverete né qui, né altrove. L'Arciduca è morto. Cercatelo piuttosto al Cimitero, tra i morti. Oppure” con tono severo “tra i fantasmi delle vostre illusioni. Ed ora andatevene.” Con fare spiccio.
Ma all'improvviso, quasi senza accorgersene, lo sguardo di Clio si posò su un oggetto posto su un basso mobiletto, seminascosto da una vecchia credenza.
Era un'ocarina.
E non una qualunque.
Era quella di Guisgard.
http://www.campin.me.uk/Music/Ocarin...er-ocarina.jpg


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