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KingArthur KingArthur non è connesso

Fondatore

Miei dettagli

  • Informazioni su KingArthur
    Genere:
    Messere
    Provenienza:
    Camelot
  • GDR
    Titolo personaggio:
    Fondatore e Re di Camelot
  • Firma

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Mostra i messaggi dei visitatori da 11 a 16 di 16
  1. DragonExcalibur
    19-06-2009 18.39.21
    DragonExcalibur
    Mio Re, sono finalmente giunto a Camelot e mi sento a casa. Sono qui per giurarti fedeltà e combattere al tuo fianco, come Cavaliere della Tavola Rotonda. Ser Dragon
  2. zaffiro
    03-06-2009 09.48.54
    zaffiro
    Mio re,eccomi di nuovo al vostro cospetto,questa volta non porto doni,non oso proferire richieste,vengo a Voi per esprimerVi la mia gratitudine per l'onorificenza di cui mi avete insignita.
    Nulla avrebbe potuto rendermi più orogogliosa del divenire cittadino di Camelot,oggi mi sento a casa,mi sento fiera ed ancor più forte.Vengo a Voi nelle mi rozze vesti di guerriero,il mio arco non ferisce,difende Amore,e Camelot è amore.Vostra zaffiro
  3. zaffiro
    22-05-2009 19.06.42
    zaffiro
    Queste parole vi appartengono,sire,e vi fanno uomo grande,come grande è Amore:
    ..e per la prima volta nella mia vita,ho desiderato..ciò che tutti gli uomini saggi dicono che non duri,ciò che non può essere promesso,nè fatto durare più di un raggio di sole..Ma io non voglio morire senza aver sentito quel calore sul mio viso..

    Ma i versi che di seguito vi riporto,sapranno rendervi uguale emozione,e che Amore vi investa per il resto dei vostri giorni.
    Mi appare simile agli dei
    l'uomo che ti siede dinanzi
    e da vicino ascolta te che parli
    dolcemente
    e sorridi incantevole,questa visione
    sconvolge il mio cuore in petto:
    perchè appena ti guardo più non mi riesce
    di parlare,
    la lingua s'inceppa,subito un fuoco sottile
    corre sotto la pelle,
    gli occhi non vedono più,le orecchie
    rombano,
    il sudore mi scorre,un tremore
    mi afferra tutta,sono più verde
    dell'erba,mi vedo a un passo
    dall'esser morta.
    Saffo

    io,inevitabilmente,li accosto allo splendido volto di una creatura meravigliosa che incontrai tanto tempo fa,a voi l'augurio di avere simile fortuna ,anzi,di più.zaffiro
  4. zaffiro
    19-05-2009 23.15.45
    zaffiro
    Le vostre dichiarazioni portano ad inconfutabile affermazione che un uomo nasce destinato ad esser cavaliere,il cammino di formazione marziale e spirituale di cui dite,può essere intrapreso,perchè compreso e sviluppato,da chi ha intrinseche qualità che necessitano di essere affinate da abile maestro,proprio come un diamante puro di nascita che deve avvalersi delle cinquantasette sfaccettature per mostrarsi così brillante,seppur intrinsecamente unico e prezioso.
    Vorrei dedicarvi delle righe tratte da "la cittadella" di A.J.Cronin che nella loro semplicità esprimono la conscia consapevolezza di sè di chi intraprende un cammino in cui crede a prescindere dalla formazione che ha conseguito:"io sono alle prime armi",riprese lui (parla Manson,il protagonista,giovane medico al suo primo impiego),rinfrancato dall'attenzione che gli palesava,"lo so,ma,da quel poco che ho visto finora,comincio onestamente a credere che i testi sui quali è stata fondata la mia istruzione siano un pochino antiquati:sintomi scoperti chissà da chi nel medioevo,rimedi che non servono a niente.Si dirà che questo ha poca importanza per il general pratictioner(medico di base),ma perchè dovrebbe il medico generico essere nient'altro che un manipolatore di polte o un dosatore di veleni?E'tempo che la scienza passi in prima linea.Un mucchio di gente è persuasa che la scienza sta in fondo ai provini.Io no.Io credo che i general pratictioner hanno tutte le migliori occasioni per rilevare fatti concreti,e più degli specialisti la possibilità di osservare e studiare i primi sintomi d'un morbo nuovo;quando il malato entra in clinica,generalmente ha oltrepassato i primi stadi".
    Con questo,intendo dire che se si crede in qualcosa non bisogna mai aver paura di spingersi oltre,sebbene si sconfini,con consapevolezza di cosa si sta affrontando,in un campo di più sapienti,ma a volte i sapienti non si guardano dietro le spalle,laddove potrebbero esserci principi e supposizioni tralasciate che andrebbero rivedute e rivalutate,al tempo d'oggi i cavalieri(general pratictioners) fanno questo,sulle basi della conoscenza e delle credenze passate,hanno lo spirito di imporsi con i loro onorevoli propositi in una realtà quotidiana fatta di presuntuosa potenza,e chi oggi tiene fede all'antico codice(che nel parallelismo è la scienza,cioè valenza assoluta,seppur talvolta imperfetta,se forzata) è puro dimostratore di coraggio.Ed è per questo,che per prima li dedico a voi,King Arthur,perchè prima siete cavaliere e poi re,con l'augurio che possiate essere da esempio a tanti uomini altrettanto valorosi che ancora non sono consapevoli di esserlo.Buonanotte.zaffiro
  5. zaffiro
    18-05-2009 09.48.56
    zaffiro
    Buongiorno maestà,perdonatemi se mi porto a voi per questini di poco conto,ma in questi giorni,leggendo un componimento di sir Morris che parla di vendetta di un cavaliere,molte volte mi sono interrogata su un aspetto della coscienza umana quale la pietà.Ieri mi sono portata a leggere la discussione sull'antico codice,in essa ho potuto leggere le vostre impressioni,e,sempre in un intervento di sir morris ho letto di una sorta di codice del paladino,uno dei punti del quale recitava di esercitare al contempo giustizia e pietà.Sono certa che i motivi che Vi hanno spinto alla creazione di questa camelot virtuale siano realmente le virtù che accompagnarono re Artù,perchè un uomo,seppur di non fama,porta nel cuore tanto quanto la leggenda di un singolo abbia narrato seppur la storia non gli abbia reso la fortuna di essere tramandato dalla leggenda,pertanto mi inchino prima all'uomo ed agli ideali in cui credete e poi al ruolo che occupate ed al nome di cui degnamente vi fregiate.Ma quanto mi spinge a contattarvi,è la perplessità con cui credo che giustizia e pietà possano andare di pari passo,ho esortato il cavaliere in cerca di vendetta alla pietà,ma chi parlava non era zaffiro,quanto la donna che realmente sono nella vita,ma io non sono un cavalire,e non siamo più nell'era in cui la spada amministrava giustizia,pertanto la mia arma è il cuore stesso che mi esorta a nutrire pietà,seppur con dolore,e Voi,signore,quanto peso credete debba occupare la pietà nel cuore e nell'onore di un cavaliere,un cavaliere di oggi,con le cognizioni della malvagità del nostro tempo.Anzi,non un cavaliere,ma il cavaliere che alberga in Voi,come intende la pietà,e come la eserciterebbe pur amministrando e rimanedo nel giusto?
    Grazie per l'attenzione che mi riserverete nella lettura del messaggio,il mio augurio per voi è che riusciate a circondarvi negli affetti e nella vita di persone col vostro stesso coraggio ed i vostri stessi nobili ed onorevoli ideali.Buon lavoro.Con umiltà,zaffiro
  6. zaffiro
    28-04-2009 23.37.09
    zaffiro
    Sire,mi inchino al vostro cospetto,vi porto misere ricchezze,ma sappiate cogliere l'ebrezza del profumo di queste rose che ho raccolto per voi all'alba,ancora brinose di rugiada,come fossero tesori rari..grazie per l'onore che mi avete concesso,sappiate che sarò sempre pronta ad impugnare la spada per difendere voi con lo stesso vigore dei vostri più audaci cavalieri.Sono in ginocchio,proprio davanti a voi,e vi giuro fedeltà eterna.zaffiro

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