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Guisgard
20-06-2016, 04.03.48
“A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.”

(Salmo 123)

PROLOGO

Dall'alta vetrata del matroneo settentrionale brillava di luce arcana la Luna.
Brillava nelle lunghe e silenziose fasi della notte.
Col passare delle ore la meravigliosa Cassiopea si abbassava nel cielo, mentre Orione si stagliava tra le ultime e vaghe nuvole che non smettevano di agitarsi nel vento della notte.
Giove maestoso saliva nel firmamento e la Chioma di Berenice si accendeva fantastica in lontananza, verso il misterioso Oriente.
Ma la Stella Polare pareva ghignare sempre nello stesso punto della volta nera e sterminata, sinistra come un occhio folle ed inquieto, incantata come un miraggio perduto e solo quando il cielo è coperto riesce a riposare.
I passi echeggiavano lenti ma ritmici tra le colonne tortili, i pilastri di pietra dai capitelli snelli e scolpiti, i preziosi marmi e le statue mute di beati Santi e mistiche Sante.
Senza badarci il custode camminava tra il presbiterio, il transetto ed il deambulatorio oltre l'abside, muovendosi tra le antiche tombe nel pavimento di monaci e sacerdoti.
Avanzava lasciando, quasi meccanicamente, il suo braccio penzolare mollemente e tenendo in mano un bastone di ferro, col quale toccava senza entusiasmo alcuno le grate dei cancelletti che chiudevano le nicchie ad altare lungo la navata.
Il clangore del ferro tintinnava stridulo tra le alte volte, mentre la soffusa e tremolante luce della lampada che l'uomo portava con sé, un vago bagliore che alitava per la vasta cattedrale, accarezzava tetra i marmi e gli affreschi più bassi, proiettando ombre incerte ed informi qua e là in mutevoli giochi di chiaroscuro, per poi attenuarsi ed infine svanire dove gli archi a tutto sesto reggevano e coronavano le pesanti architravi trasversali, su cui solo a stento si potevano indovinare le figure e le scene descritte nei tondi e nei mosaici policromi.
Come una sorta di ancestrale magia, il lieve ed effimero pallore della lampada solo per un attimo, breve e sfuggente, giungeva a squarciare il fitto e mistico buio che dominava nella cattedrale ormai chiusa.
Al passaggio del custode e della sua piccola lampada, quasi come fosse un Caronte che attraversava il limite tra il mondo terreno e quello dello Spirito, per quell'istante infinitesimale i tratti delle statue e delle immagini dipinte sembravano poter prendere vita, per poi tornare, un momento dopo, a svanire nel limbo delle ombre mentre la fioca luce passava oltre.
Percorse così il tragitto fino all'altra navata, dopo aver girato attorno all'abside, per poi fermarsi davanti ad un porta ceri su cui molte candele votive erano ormai sciolte, raccogliendone la cera informe per pulirlo.
Ma un rumore secco e breve lo vece voltare di scatto verso l'entrata.
"Gaglion..." disse fissando il buio e puntando contro di esso la lampada "... sei tu?"
Ma nessuno rispose.
Prese allora l'ultima parte di cera e la mise in un sacchetto, per avviarsi finalmente verso la Sacrestia, da dove poi sarebbe uscito dalla cattedrale.
Ma di nuovo udì quell'insolito rumore.
Stavolta sembrava provenire dai confessionali.
"Che sia entrato un gatto?" Mormorò cercando di scorgere oltre il fitto buio circostante. "Gente che porta animali in chiesa..." scuotendo il capo ed avvicinandosi ai confessionali "... questo è il dramma del mondo di oggi... si amano più gli animali che gli uomini..." cominciando ad illuminare i confessionali uno ad uno "... non voglia il Cielo che sia un topo..." non riuscendo a vedere nulla "... il vescovo andrebbe su tutte le furie... e a ragione..."
Qualcosa ad un tratto attirò la sua attenzione.
Un'ombra, proiettata proprio dalla sua lampada, che per un istante parve muoversi innaturalmente. Avvertì allora cigolare e scricchiolare l'ultimo confessione, quello più lontano dall'ingresso, quasi come se qualcuno ci fosse dentro.
D'istinto il custode alzò la lampada, puntandola nel punto in cui aveva udito quei rumori.
Ma dal confessionale accanto a lui vide con la coda dell'occhio qualcosa.
Una delle ombre, che la sua lampada animava, muoversi all'improvviso quasi fosse un velo.
Un velo nero, impenetrabile, dalle movenze leggere e sinistre che quasi sembrava volteggiare dove solitamente il penitente si inginocchia davanti al suo confessore.
Impietrito per lo spavento, il custode restò a fissarlo, incapace di concepire di cosa si trattasse.
E nel velo, un attimo dopo, intravide dei tratti, vaghi e spettrali.
Fu un istante.
Un effimero istante che separa la lucidità dalla follia e la Salvezza dalla dannazione.
La lampada gli scivolò dalla mano, cadendo e rompendosi, per poi avvampare in un momento il tappeto rosso che correva lungo la navata.
Una fiamma che avvolse subito il corpo dell'uomo, in un rogo inesorabile.
Un rogo che lo consumò in pochissimo tempo, tra le sue urla di straziante dolore e le immagini del Giudizio Universale sui muri dell'ingresso illuminate da quel tragico fuoco di morte.
Come una torcia umana, l'uomo striscio' fin verso l'uscita, avendo la forza di spingere il pesante portone d'ingresso non ancora chiuso del tutto e svanendo oltre il portico colonnato.
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IL NARCISO NERO E LA NASCITA DEGLI ILLUMINISTICI

Capitolo I: Fantasmi Afragolignonesi

“Con inesauribile calunnia egli tentava la provvidenza; diceva che il bello è un sogno; disprezzava l'ispirazione; non credeva all'amore, alla libertà; considerava con scherno la vita – e niente in tutta la natura egli voleva benedire.”

(Aleksandr S. Puskin)



Tra le fumose strade cittadine pullulanti di borghesi e signorotti in colorati corpetti e rigidi doppiopetto e bombette, attraversate da calessi a due e a quattro cavalli, vagava insistente la squillante voce del ragazzo dei giornali che gridava nelle orecchie di ogni passante e sugli sportelli delle varie carrozze la notizia che quel giorno appariva su tutte le prime pagine di ogni quotidiano.
“Furto nella cattedrale...” disse all'ennesimo ometto nel suo abito turchino con bottoni di seta e pantaloni scuri, agitandogli sotto al muso alcune copie di giornali “... rubato un inestimabile tondo raffigurante Sant'Anna con San Gioacchino e la Vergine Maria! Sparito anche il custode che la polizia sospetta essere l'autore del furto! Edizione straordinaria! Furto nella cattedrale!”
Ad un tratto, sbucato da una viuzza che dalla piazza antistante tagliava verso due grandi palazzi Afraburgici del periodo precedente la Restaurazione, un uomo goffo e grassoccio, dai capelli e la barba rossiccia, sulla quarantina, vestito con abito blu orchidea, pantaloni di manchino e cappello scuro, caracollando con accento del posto si avvicinò al ragazzo, lanciandogli un quarto di Taddeo.
“Una copia, ragazzo...” mormorò, col giovane che subito gli consegnò quanto chiesto.
“Ispettore...” arrivando un altro individuo, non molto alto, ma asciutto e ben fatto “... novità?”
“Un giorno” sbottò l'uomo sfogliando il giornale “qualcuno poi mi dirà come diamine fanno i giornali a conoscere puntualmente fatti e particolari che dovrebbero invece essere rigorosamente segreti ai più e noti solo a noi della polizia.” Scuotendo il capo e masticando nervosamente un grosso sigaro Toscano tra le labbra.
“Il questore chiede...” fece il tipo snello.
“Lo so, lo so.” Lo interruppe bruscamente l'ispettore. “Il questore vuole sapere dove diavolo è finito il custode della cattedrale e soprattutto come ha fatto a non lasciare tracce del furto. Mi prenda un accidente se lo so.” Alzando per un istante i suoi piccoli occhi chiari, simili a due strette fessure, dal giornale e fissando il suo sottoposto.
“Non proprio, ispettore...” disse questi “... il questore ha incontrato stamani il vescovo e pare voglia sollecitare lo svolgimento delle indagini...”
“Ed io cosa diavolo ho detto?” Seccato l'ispettore. “Avanti, andiamo a fare colazione. Poi torneremo alla cattedrale. Ho bisogno di un buon tè e di una grossa ciambella cosparsa di glassa alla fragola e gocce di cioccolato. Altrimenti resterò nervoso per tutto il giorno.”
“Si, signore.” Annuì l'altro.
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Lady Gwen
20-06-2016, 08.24.55
Il Sole mattutino entrò dalle alte finestre, illuminando il mio viso.
Infastiditi dalla luce, i miei occhi non si mossero, al contrario della mia mano, che vagò alla cieca nell'altra metà del letto, facendo brillare al Sole la fede di giada bianca nell'anulare sinistro e mi resi conto che ero da sola, ma soprattutto mi resi conto del fatto che quella melodia, che mi faceva da sottofondo quasi tutti i giorni da due anni, era già iniziata.
Scossi appena la testa e sorrisi, poi mi alzai, indossando la preziosa vestaglia in raso e dando una veloce sistemata ai capelli.
Uscii poi dalla stanza e seguii quella melodia come incantata, per i corridoi del palazzo, finché giunsi fuori dalla stanza.
Aprii allora silenziosamente la porta e restai a guardarlo e ad ascoltarlo, mentre le sue mani scivolavano sui tasti, i suoi capelli lunghi e corvini incorniciavano il suo bellissimo viso ed i suoi occhi intensi e penetranti erano fissi sul pianoforte.
Avevo conosciuto Theris dopo che i miei genitori mi avevano "avvisata" che avevano intenzione di darmi in moglie al figlio di un conte loro amico.
Ovviamente io non ero stata d'accordo, avevo sempre odiato l'idea che gli altri mi manovrassero come una marionetta, ma avevo accettato il compromesso di mia madre, accettando almeno di conoscerlo.
Ricordavo ancora il giorno in cui ci recammo nella sua tenuta: vagavo per il giardino incuriosita, quando sentii delle note stupende ed esse mi condussero ad un patio, in cui era posizionato un pianoforte e a suonarlo c'era lui.
Rimasi senza fiato non appena lo vidi e quando iniziai a conoscerlo, capii che era lui l'unica persona che avrei avuto al mio fianco ogni giorno della mia vita e il fatto che avesse accettato di buon grado sia la mia magia, sia l'idea di celebrare il matrimonio con il rito pagano, a dispetto di tutto e tutti, me lo faceva amare ancora di più.
Ricordavo benissimo anche la faccia esterrefatta di mia madre, perché intanto non si aspettava il mio cambiamento, e poi perché era veramente raro che matrimonio combinato e matrimonio "d'Amore" coincidessero.
Anzi, non coincidevano mai.
Nemmeno nel caso dei miei genitori, e forse il loro esempio mi era stato d'aiuto per capire che non avrei mai fatto quella fine.
Restai lunghi istanti appoggiata allo stipite, poi mi avvicinai a lui e cinsi il suo collo con le braccia, inspirando il suo profumo, mentre le mie ciocche fulve sfioravano il suo viso.
"Ti conviene staccarti ogni tanto da qui, o penserò che ami di più il pianoforte di me..." dissi piano, scherzando.

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Clio
20-06-2016, 11.04.57
Così sì che andava meglio, pensai uscendo dalla bottega della sarta, con un bell'abito addosso e un paio in una borsa, anch'essa nuova.
Fortunatamente quella donna era l'unica ad avermi visto in quelle condizioni, e aveva creduto alle mie bugie, che così naturalmente mi erano uscite di bocca per coprire la verità.
Già, la verità, pensai sospirando.
Ecco, quello era il mio vero problema in quel momento.

Il tramonto sul mare era particolarmente bello, una tavolozza di colori caldi che si scontrava con quelli freddi delle onde, creando un bellissimo contrasto, che però andava ad amalgamarsi.
Fu quella la prima immagine che vidi non appena aprii gli occhi.
Un meraviglioso tramonto.
I miei occhi vagavano all'orizzonte, dapprima affascinati, poi inquieti, poi quasi spaventati.
Era come se mi mancasse qualcosa.
Mi alzai a fatica, rendendomi conto di avere i muscoli indolenziti.
Cominciai allora a guardarmi intorno, spaesata.
Dove diavolo ero finita?
Che posto era quello?
C'era una spada a pochi passi da me, mi alzai, e la raccolsi, con naturalezza, continuando a guardarmi attorno.
La rigiravo tra le mani, mentre il tramonto si faceva sempre più scura.
"Ehi bellezza non ci giocare con quella..." una voce rozza alle mie spalle.
"Potresti farti male..." un'altra voce.
Poi risate, e passi che si avvicinavano, potevo percepirli nonostante le onde del mare e il terreno leggero.
Si avvicinavano.
Continuavano a parlare, con fare lascivo, ma io smisi di ascoltare le loro parole.
Erano vicini, sempre più vicini.
Poi, un tonfo.
Un altro.
Li guardai cadere a terra e annegare nel loro sangue.
La spada insanguinata nella mia mano.
Mi resi conto di essere un semplice spettatore delle mie azioni.
Erano bastate due mosse per infilare la spada nelle loro gole.
Era stato facile, tremendamente facile.
Con una tranquillità che mi spaventò mi inginocchiai tra i due corpi senza vita, e iniziai a spogliarli.
I pantaloni di uno, la giacca dell'altro.
Non che fossero ben vestiti, ma se fossi andata in giro con quello che restava di un vestito, strappato e sconveniente avrei fatto altri incontri del genere.
Eppure la cosa mi inquietava, quella naturalezza con cui mi muovevo, come se il mio corpo sapesse esattamente cosa fare.
Già, ero io che non sapevo, non sapevo nulla.
L'unica cosa che mi era ormai chiara, era che quella spada mi apparteneva.
In pochi istanti ero pronta, vestita da uomo, con un bel gruzzolo di taddei sonanti trovati nelle loro bisacce.
Mi sarebbero serviti, eccome se mi sarebbero serviti.
Avevo mille domande, ma ora sapevo di dover andar via da lì, cercare una città, un paese, qualunque agglomerato abitato di uomini, trovare riparo, cibo, vestiti.
Poi, soltanto poi avrei affrontato la questione più importante.

E così avevo fatto.
Avevo camminato per tutta la notte, stupendomi di non essere spaventata dal fatto di essere sola di notte, e di non essere affatto contrita per quello che avevo fatto.
Avevo ucciso due uomini come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Meglio loro che te..
Una voce emerse dal profondo del mio animo.
Allora era rimasto qualcosa, avrei voluto fermarla e farle mille domande.
Ma dopo quella breve, sprezzante considerazione era tornata nell'oscurità.
Così mi sentivo, avvolta di oscurità.
Alle prime luci dell'alba, ecco spuntare una città.
Bellissima e austera, l'avevo osservata svegliarsi, stando attenta a non dare nell'occhio, con i capelli nascosti, lo sguardo basso che sembrava noncurante mentre invece osservava tutto.
Finchè non avevo trovato quella bottega con dei bellissimi abiti in vetrina.
Un problema risolto, ora me ne restavano mille altri, pensai, guardandomi attorno mentre cominciavo a camminare per la città.
Dove diavolo ero?
No, non era questo il problema più grave, bastava chiedere a un passante.
Che ci facevo lì? Come ci ero arrivata?
No, nemmeno questi erano quesiti fondamentali, paradossalmente, potevano aspettare.
Sospirai, quasi temendo quell'interrogativo, quello che avevo cercato di ignorare fino a quel momento.
Chi diavolo ero?
Ecco, pensai con un altro sospiro, questo era il dramma.
C'era un vuoto immenso dentro di me, come se la mia anima fosse una bambina capricciosa che si era chiusa in camera e non aveva nessuna intenzione di uscire.
Mi sentivo spaesata, incerta, titubante.
Possibile che sapessi riconoscere facilmente un tessuto pregiato, ma non ricordassi il mio nome?
Il mio nome.
Mi resi conto di non saperlo, così come non sapevo niente di me.
Ma quello fu ciò che più mi sconvolse.
Era come se non esistessi, ero un fantasma, un fantasma senza nome in una città sconosciuta.
Una cosa alla volta, pensai, guardandomi attorno.
Cominciamo a capire dove diavolo sei finita, dove puoi mangiare, dove puoi dormire.
Cose pratiche, semplici, che potevo affrontare tranquillamente.
Così, iniziai a camminare per le vie cittadine, mentre la città ormai si era svegliata, viva e rumorosa più che mai.
Un ragazzo annunciava il titolo del giornale, e mi sembrò un ottimo punto di partenza, così lo comprai e mi diressi verso una caffetteria lì vicino, con i tavolini intarsiati e delle bellissime vetrate che davano sulla piazza.
Non sapevo come spiegarlo, ma sapevo di avere un disperato bisogno di caffè, e di qualcosa di dolce.
Così ordinai, e iniziai a leggere il giornale.

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Dacey Starklan
20-06-2016, 11.40.11
𝔅𝔞𝔠𝑘 𝔦𝔫 𝓘𝔫𝔡𝔦𝔞

"𝓒𝓱𝒆 𝓭𝓲𝓪𝓿𝓸𝓵𝓸 𝒇𝓪𝓲 Karishma?"

" 𝓒𝓱𝓲𝓾𝓭𝓸 𝓽𝓾𝓽𝓽𝓲 𝓲 𝓬𝓸𝓷𝓽𝓲 𝓬𝓸𝓷 𝓲𝓵 𝓹𝓪𝓼𝓼𝓪𝓽𝓸"

"ℳ𝓪 𝓲𝓸 𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓽𝓾𝓸 𝓹𝓪𝓭𝓻𝒆"

" 𝓟𝓻𝓸𝓹𝓻𝓲𝓸 𝓹𝒆𝓻 𝓺𝓾𝒆𝓼𝓽𝓸 𝓸𝓻𝓪 𝓶𝓸𝓻𝓲𝓻𝓪𝓲"

" Karishma, 𝓽𝓲 𝓹𝓻𝒆𝓰𝓸, 𝓪𝓫𝓫𝓲 𝓹𝓲𝒆𝓽𝓪̀"

" 𝓟𝓲𝒆𝓽𝓪̀? 𝓓𝓸𝓿'𝒆𝓻𝓪 𝓵𝓪 𝓽𝓾𝓪 𝓹𝓲𝒆𝓽𝓪̀ 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓶𝓲 𝓱𝓪𝓲 𝓿𝒆𝓷𝓭𝓾𝓽𝓪? ℳ𝓲 𝓱𝓪𝓲 𝓿𝒆𝓷𝓭𝓾𝓽𝓪 𝓬𝓸𝓶𝒆 𝓼𝒆 𝒇𝓸𝓼𝓼𝓲 𝓾𝓷 𝓪𝓷𝓲𝓶𝓪𝓵𝒆"

"ℒ𝓾𝓲 𝓽𝓲 𝓿𝓸𝓵𝒆𝓿𝓪. 𝓣𝓲 𝓪𝓿𝓻𝒆𝓫𝓫𝒆 𝓪𝓿𝓾𝓽𝓪 𝓲𝓷 𝓸𝓰𝓷𝓲 𝓬𝓪𝓼𝓸"

" 𝓐𝓿𝓻𝒆𝓼𝓽𝓲 𝓭𝓸𝓿𝓾𝓽𝓸 𝓹𝓻𝓸𝓽𝒆𝓰𝓰𝒆𝓻𝓶𝓲, 𝓵𝓸𝓽𝓽𝓪𝓻𝒆 𝓹𝒆𝓻 𝓶𝒆 𝒆 𝓲𝓷𝓿𝒆𝓬𝒆 𝓽𝓲 𝓼𝒆𝓲 𝓰𝓲𝓻𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓪𝓵𝓵'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝒆, 𝓼𝓸𝓵𝓸 𝓹𝒆𝓻 𝓭𝒆𝓷𝓪𝓻𝓸. 𝓝𝓸𝓷 𝓱𝓪𝓲 𝓶𝓪𝓲 𝓭𝒆𝓽𝓽𝓸 𝓾𝓷𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓸𝓵𝓪, 𝒇𝓪𝓽𝓽𝓸 𝓾𝓷'𝓸𝓫𝓲𝒆𝔃𝓲𝓸𝓷𝒆 𝓹𝒆𝓻 𝓸𝓰𝓷𝓲 𝓵𝓲𝓿𝓲𝓭𝓸 𝓬𝓱𝒆 𝓶𝓲 𝓿𝒆𝓭𝒆𝓿𝓲 𝓪𝓭𝓭𝓸𝓼𝓼𝓸"



"ℒ𝓸 𝓼𝓸 𝓷𝓸𝓷 𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓼𝓽𝓪𝓽𝓸 𝓾𝓷 𝓫𝓻𝓪𝓿𝓸 𝓹𝓪𝓭𝓻𝒆 𝓶𝓪 𝓸𝓻𝓪 𝓶𝒆𝓽𝓽𝓲 𝓿𝓲𝓪 𝓺𝓾𝒆𝓵𝓵𝓪 𝓹𝓲𝓼𝓽𝓸𝓵𝓪"

"𝓝𝓸, 𝓷𝓸𝓷 𝓵𝓸 𝓼𝒆𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓽𝓸. 𝓐𝓭𝓭𝓲𝓸 𝓹𝓪𝓹𝓪̀"



Dacey si svegliò con la fronte imperlata di sudore e un grande dolore al petto.

Era quello che si sentiva quando il male aveva invaso la purezza dell'animo. La giovane portò le mani sul cuore, cercando di prendere dei respiri profondi, calcolati. Non era la prima volta che aveva quell'incubo e ormai sapeva come affrontarlo. Tre respiri profondi si alternarono riportando la quieta in quella stanza.

Dacey si alzò dal letto infilando la vestaglia trasparente, un vezzo più che un indumento di vera necessità.

Amava la bellezza Dacey e poteva permettersela.

" I tuoi soldi sono sporchi di sangue, così come le tue mani" una voce fece eco nella testa della giovane donna. Era il rimorso da un lato, che però venne spento poco dopo.

Dacey aveva fatto ciò che aveva fatto per sopravvivere, perché fin da ragazzi a aveva compreso che la vita non era una favola e che il dolore faceva parte di essa costantemente.

Ancora non aveva deciso che fare di se stessa.

Non bastava cambiare nome per incominciare una vita nuova, pulita, felice.

Dacey aveva brevi ricordi di che cos'era la felicità ma il resto della sua memoria era avvolto in temporalesche nuvole nere.

La felicità andava conquistata e Dacey stava intraprendendo passi in quella direzione.

Uscì dall'albergo in cui ancora dimorava vestita di tutto punto, sottolineando il suo rango. Un rango conquistato con lacrime e sangue, ottenuto sottomettendosi a un uomo crudele ma ricco. Smodatamente ricco e nobile.

E morto.

La vedovanza si addiceva a Dacey, il nero le affinava il corpo come se la stessa notte la avvolgesse.

Attraversò qualche strada, le poche che ormai iniziava a conoscere e dove si sentiva sicura e arrivò in una piazza. Lì c'era un negozio che vendeva quadri. La pittura era una delle bellezze artistiche che Dacey più preferiva.

Altea
20-06-2016, 14.45.20
La carrozza procedeva veloce, mi lisciavo la veste nera la quale metteva in risalto la pelle bianca. Il notaio stava accanto a me, guardando entrambi fuori dal finestrino. Il mio non era un arrivo ma un ritorno forzato e doloroso.
Conobbi Antone ai tempi della Università, dovetti lottare contro la mia famiglia e la società per impormi ed appoggiata da mia madre e sorella Amelie avevo proseguito gli studi diventando scrittrice. Ero uno scandalo per la mia famiglia e mio padre, il duca de Bastian, ma grazie a Antone superai ogni paura ed ostacolo, lui fece carriera nel suo ramo di studi e divenne un affermato studioso di arte e ogni scienza e archeologo. Dopo il matrimonio, avvenuto due anni fa e contrastato dalla mia famiglia, sebbene Antone fosse nobile ma scapestrato, io e lui partimmo per vari paesi stranieri. Lui si affermò nel suo lavoro mentre io scrivevo dei nostri viaggi e delle sue scoperte. Eravamo un' unica persona, anche se diversi..io cosi scettica e introversa e lui cosi solare, intraprendente, bello e amato da molte donne, pieno di entusiasmo e vita fino a quel giorno...

"Mi spiace" disse il dottore "Suo marito ha contratto una febbre rara o una malattia..non ce la farà, molto probabilmente contratta in qualche Paese da voi visitato".
Sentii il pavimento cedere sotto di me.."Non è possibile, stava bene fino due giorni fa, io sto bene e pure il qui presente milord Adams, migliore amico di mio marito e suo collaboratore..era assieme a noi". Il dottore non aggiunse altro, ma era tutto strano. Antone non ce la fece e morì la notte stessa nonostante la sua lotta per la vita. Molti supposero fosse stato avvelenato, ultimamente lo vedevo assente, mi aveva parlato di una scoperta ed era entusiasta ma poi seguirono ansie e tensioni e non trovai nulla nei suoi appunti.

"Comunque queste sono le mie disposizioni" dissi al notaio sciogliendo quel silenzio "Il nostro Palazzo è troppo grande, e poi ha troppi ricordi, mi sentirei troppo sola.." sospirai "Metterò in vendita l' ala nord o in affitto, e io rimarrò in quella sud..ma state attento a chi la prenderà e soprattutto non sia uno di quegli anticlericali o anarchici mio marito parlava sovente, soprattutto in locanda abbiamo sentito di quel fatto increscioso accaduto, dubito un uomo di Chiesa possa rubare un quadro" dissi risoluta sventolandomi col ventaglio.
Arrivammo al Palazzo, vicino vi stava quello della mia famiglia ma ormai i rapporti erano chiusi, mi gettai al cancello guardando la sontuosa dimora..sarebbe diventata una sorta di prigione dove ricordare il passato e cercare di rifare un futuro solo per me stessa. Entrai a passo veloce e trovai la governante, Petronilla, la quale mi abbracciò "Passerà...milord Antone non vorrebbe vedermi triste" e nel mio viso stanco apparve un sorriso ostentato.

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Guisgard
20-06-2016, 17.11.37
Theris sorrise a quell'abbraccio di Gwen, dando un tocco di irrequietezza alle sue note, che da lente divennero appena più vivaci.
“In realtà” disse accarezzando i tasti “tu e questo pianoforte siete più simili di quanto pensi... entrambi mi aiutate ad immaginare, a fantasticare...” suonando di nuovo con note più malinconiche “... anzi, il mondo mi appare più bello solo quando suono o quando tu mi sei accanto...”
Fu in quel momento che Gwen notò qualcosa semicoperto dallo spartito.
Era un libello dalla copertina sgualcita.

Lady Gwen
20-06-2016, 17.15.43
Sorrisi alle sue parole, notando i repentini cambi di ritmo delle note, e affondai il viso nei suoi capelli.
Ad un certo punto notai un libello dalla copertina sgualcita.
Non lo avevo mai visto prima.
"Cos'è quello?" indicandolo.

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Guisgard
20-06-2016, 17.40.25
La cameriera portò al tavolino della ragazza senza nome una tazzina di caffè caldo ed una fetta di crostata con confettura di fragole.
Era una caffetteria molto elegante, del tipico gusto Taddeiano, con i tavolini tutti occupati da borghesi impettiti e donne perlopiù seccate o indifferenti, l'odore di tabacco indiano nell'aria e quadri alle pareti in fodera rossa di Provenza che ritraevano paesaggi romantici o bucolici, così lontani invece dal chiassoso ed affollato centro cittadino, a ridosso della città vecchia, sede della corte imperiale.
E tra un sorso di caffè ed un morso di crostata, la ragazza che ignorava il suo passato prese a leggere il giornale, con lo sguardo che le cadde subito sulla notizia in prima pagina, che così riportava:

“Stamani all'arrivo dei due custodi S. M. e O. P. nella cattedrale una clamorosa e terribile scoperta li attendeva.
Il celebre affresco raffigurante San Gioacchino e Sant'Anna con la Vergine Maria, conosciuto anche come Tondo Aureo, per la caratteristica forma circolare, che impreziosisce da ben tre secoli l'Altare della Sacra Famiglia a sinistra dell'abside era infatti sparito.
Dato immediatamente l'allarme e chiamata la polizia, in seguito ad una serie di controlli nell'intera cattedrale, ha preso via via più corpo l'ipotesi di furto ad opera di T. G. che aveva coperto il turno notturno come custode.
L'uomo sembra essere sparito nel nulla ed anche gli interrogatori effettuati sui membri della sua famiglia non hanno dato risultati.
Con ogni probabilità, come crede l'ispettore Ozzillon, responsabile delle indagini, il custode è fuggito col prezioso bottino nel cuore della notte, lasciando di certo poi anche la città.
Resta tuttavia da chiarire come sia riuscito a nascondere il Tondo Aureo e aggirarsi per le strade cittadine, pattugliate fino all'alba dalla gendarmeria Afragolignonese.”

Clio
20-06-2016, 17.55.01
Lessi attentamente quel giornale, era più facile scoprire chi aveva rubato quel quadro, che scoprire qualcosa del mio passato.
Mi faceva bene, tuttavia, leggere quel giornale, immergermi in faccende che non mi riguardavano ma che potevano essere interessanti, che potevano distrarmi costantemente da quel vuoto cosmico che era la mia anima.
Tornerà, diceva una voce dentro di me.
E se non tornasse?
E se non mi ricordassi mai il mio nome?
Magari c'è qualcuno che mi cerca, magari qualcuno è in pena per me...
Oppure più semplicemente non c'è proprio nessuno.
Tutto era incerto, confuso.
L'unico indizio che avevo era quella spada, che tenevo ben celata sotto la gonna.
Ripensai a quella notizia, così strana e inquietante.
Perché mai il custode avrebbe dovuto rubare quel furto quando era il suo turno?
La cosa non era poi così logica.
Dovrebbe sapere che sarebbe stato il primo ad essere sospettato.
No, c'era sicuramente qualcosa sotto, pensai, aggrottando la fronte.
Poi sospirai, bevendo l'ultimo sorso di caffè, ripiegai il giornale e mi alzai.
Dovevo trovare una locanda per la notte, curiosare per la città, e magari portare la spada da un esperto.
Chissà, magari poteva dirmi qualcosa.
Magari potevo spacciarla per un regalo, o qualcosa del genere.
Magari invece è pericoloso..
Dovevo decidere bene cosa fare.
Intanto mi sarei goduta quella bella mattinata.
Così uscii, iniziando a passeggiare senza una meta apparente.
Magari avrei trovato una locanda.

Guisgard
20-06-2016, 18.02.38
Dacey attraversò le strade cittadine ormai già ben chiassose ed affollate, con una variegata umanità che si disperdeva davanti ai circoli sportivi, le botteghe di merce varia, le panchine delle piazze, i porticati delle chiese e all'ombra di raffinate caffetterie a discutere di caccia, politica ed economia.
La giovane donna era ormai abituata agli sguardi indugianti sulla sua bella figura, i sorrisi compiaciuti ed i cenni di omaggio che uomini di ogni età e ceto mostravano al suo passaggio.
Il suo fascino esotico, il suo vistoso lignaggio ed il mistero che molti intravedevano nei suoi bellissimi occhi ambrati e in quel bruno candore di una nobiltà straniera e sconosciuta attiravano non solo le attenzioni, ma anche la curiosità di molti uomini, giovani e non.
Per qualcuno Dacey era forse una principessa greca fuggita in seguito al dominio turco nell'Egeo, mentre per qualcun altro si trattava di una reale Persiana in visita nell'Occidente Cattolico ed Afragolignonese.
Per altri era la figlia illegittima di qualche ufficiale dell'esercito imperiale nata in una delle tane colonie orientali, per altri ancora invece, dotati di spiccata e fanciullesca immaginazione, poteva essere un'ammaliatrice forse Rumena, arrivata nel mondo evoluto ed aristocratico per rubare i cuori ed il senno di ricchi borghesi o potenti aristocratici.
E lei, in quella sua camminata fredda ed apparentemente indifferente, attraversava quegli sguardi ed i loro desideri, fino a raggiungere il noto negozio d'arte del signor de Marciapien, dove molte nobili dame amavano acquistare opere per le loro case.
“Milady, benvenuta...” disse l'uomo avvicinandosi a Dacey “... in cosa posso servirvi? Cosa desiderate? Avete già un'idea o preferite osservare alcuni dei nostri lavori?”

Dacey Starklan
20-06-2016, 18.12.10
" Preferirei guardare per ora" dissi velocemente senza indugio.

Non volevo mostrarmi debole o indecisa.

Avevo ignorato, come sempre, la gente per strada e le loro occhiatine. Non me ne curavo più da tempo. Fin da ragazza e tanto più ora .

Mi avvicinai a qualche quadro senza troppa attenzione, cercavo qualcosa che desse nell'occhio, che fosse appariscente proprio come me.

Avevo intenzione di acquistare una dimora ma per prima cosa volevo scegliere come decorarla

Guisgard
20-06-2016, 18.17.40
Altea tornò nella sua aristocratica dimora, un tempo lussuosa e radiosa, oggi austera e silenziosa.
Subito Petronilla scese a riceverla, proponendosi di prepararle un bagno caldo prima ed una tisana calda dopo.
Ma poco dopo giunse un giovane collaboratore del notaio, recapitando una busta che Petronilla consegnò poi subito alla sua padrona.
“Madama...” disse Petronilla ad Altea “... questa busta è del notaio. Reca la missiva di una persona interessata all'affitto di un alloggio in questa casa.”

Altea
20-06-2016, 18.25.29
Petronilla mi coccolò come una madre..quella madre che era proprio lì vicino e non si era nemmeno degnata di una condoglianza come tutta la famiglia.
Mi stesi sulla vasca di porcellana e maiolica e assaporai le essenze di magnolia ed iris.
Mi misi un vestito nero, sempre scollato e frivolo...non era un vestito castigato a mostrare il mio dolore, ed io non intendevo perdere la mia personalità.
Scesi nel salottino del the con mobilio esotico e mentre stavo bevendo una tisana rilassante arrivò Petronilla con una missiva recapitata da un collaboratore del notaio a darmi la notizia.."Oh, già ha trovato una persona interessata ad abitare in affitto...lo avete visto? Uomo o donna...nobile presumo..l' affitto è caro".
Sorrisi alla mia curiosità e presi la busta in mano, mi alzai e mi diressi verso lo studio e presi un tagliacarte in argento e la aprii e iniziai a leggerne il contenuto.

Guisgard
20-06-2016, 18.31.55
“Ah, quello...” disse Theris fissando il libello, senza però smettere di suonare “... è un libello fatto arrivare qui clandestinamente...” alzò appena lo sguardo su Gwen che era dietro di lui “... ti scandalizza?”

Lady Gwen
20-06-2016, 18.38.35
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa, per poi guardarlo di nuovo e sorridere.
"Dai, dimmi di cosa si tratta..." con voce calda, sperando di convincerlo, mentre giocavo distrattamente con i suoi capelli.

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Guisgard
20-06-2016, 18.52.57
La ragazza senza passato lasciò la caffetteria e prese a passeggiare per il centro cittadino, tra la vasta Piazza della Miglioria e la gotica chiesa di San Giorgio con le sue alte guglie ed i campanili scuri, risalendo per la Città Vecchia, lungo la larga strada lastricata e scandita da marmoree statue di gusto neoclassico, da dove si intravedevano le alte torri arabescate del monumentale Palazzo Imperiale.
E fu allora che in un vicoletto notò un'insegna dipinta con una certa grazia, che indicava un negozio di antiquariato.

Clio
20-06-2016, 18.59.08
Mi piaceva quella città, pensavo guardandomi intorno.
Mi piaceva la sua architettura, l'andirivieni della gente, l'atmosfera che si respirava tra le sue vie.
Abitavo in un posto del genere?
Magari era proprio quella la mia città?
sempre nuove domande affollavano la mia mente.
Quando vidi l'insegna tentennai per un lungo istante.
Ma poi pensai che in un modo o nell'altro bisognava pur cominciare.
Così entrai nella bottega.

Guisgard
20-06-2016, 19.16.28
“Come desiderate, madama.” Disse il padrone del negozio a Dacey. “Se vi occorre aiuto io sono qui.” E si allontanò.
La ragazza prese allora ad osservare i diversi dipinti in vista, gli acquerelli, i ritratti ad olio ed ogni altro tipo di decorazione artistica che era esposta in quel luogo.
E ad un tratto notò qualcosa.
Un singolare ritratto, inquietante, dai chiari tratti gotici, alquanto enigmatico e senza la firma di nessun artista sulla tela.
http://media.moddb.com/images/groups/1/5/4824/mask-05.jpg

Dacey Starklan
20-06-2016, 19.20.59
Vagabondai un po' per il negozio, mentre i miei occhi cercavano disperatamente qualcosa di interessante.
Iniziavo a essere scoraggiata e intenzionata ad andarmene quando in una parete un po' marginale qualcosa mi attirò.
Era una maschera o ciò che restava di essere, nera e trasandata, dipinta in un quadretto non troppo grande ma che aveva una forza di impatto come pochi.
Le ombre candeggiate con il pennello erano vaghe e inquietanti, sembravano rappresentare il mio animo.
Dovevo avere quel quadro.
Chiamai il commesso indicando la tela.
" Quanto costa? Noto che non vi è nessuna firma... Avete altre opere di questo sconosciuto autore?"

Guisgard
20-06-2016, 19.27.16
Altea prese la missiva e cominciò a leggere:

“Buonasera a voi, signor notaio.
La vita tra i monti della mia terra, cupa e selvaggia, è più adatta forse ad un animo entusiasta della vita, cosa che io non sono più.
Qui, tra le mura del mio castello, sento di appassirmi, di perdere energia e soprattutto desiderio di credere e sperare nel domani come invece richiederebbe un cuore come il mio, tutto sommato ancora nel vigore degli anni.
Per questo chiedo a voi, quale mio legale e curatore dei miei interessi nell'antica e bella Afragolignone, di contattare la ricca donna che così generosamente ha permesso di poter alloggiare nella sua dimora.
Vogliate portarle il mio saluto e il buon nome che da sempre accompagna la mia famiglia, oltre ad un sostanzioso e doveroso anticipo per coprire un intero anno di mensilità, visto che desidero soggiornare a lungo nella vostra città.
Attendo dunque vostre notizie, affinchè possa preparare quanto prima il mio congedo da questa mia terra divenuta ormai troppo aspra per me.
Il mio augurio e la preghiera che la vostra fortuna possa visitare la mia persona.

Dottor Misk Rainneg”

Altea
20-06-2016, 19.38.28
Lessi attentamente la lettera...sembrava una persona particolare e singolare.
Scossi il capo...l' importante fosse una persona seria, d' altronde pure io e Antone eravamo due teste pazze...ma mi chiedevo come mai un nobile volesse lasciare il suo castello, forse per qualche motivo preciso visto si firmava con il titolo di "dottore",eppure sembrava giovane ma annoiato dalla vita..un cuore sofferente come il mio.
Mi sedetti al tavolino e scrissi una lettera al notaio, accettando l' offerta del dottor Misk Rainneg e la diedi a un servitore affinchè la portasse subito al notaio.
Mi diressi verso Petronilla e le spiegai la situazione.."Non so le intenzioni del dottore...io ho messo a disposizione l' ala nord...così saremmo divisi e avremo ognuno la sua indipendenza, chiama gli operai perchè dividano la zona con una siepe..speriamo sia una persona seria, ho chiesto al notaio di venire a darci notizie di questo uomo..e a quando il suo arrivo".

Nyoko
20-06-2016, 21.16.53
Stavo per terminare l'ultimo dettaglio del mio dipinto, quando mi resi conto che era l'alba. Avevo dipinto tutta la notte, mai mi era capitato. Guardai la finestra sbarrata della mia camera, l'unico approccio che avevo con l'esterno. Erano passate diverse primavere da quando ero scappata dal mio paese, una località sperduta del Giappone, ritrovandomi qui, vagando viaggio dopo viaggio.
Ricordo bene le motivazioni della mia fuga, una era legata alla mia "dote"... Non so come chiamarla precisamente. L'altra legata alla creatura creata da questa "dote".
Posai la tavolozza dei colori per portare indietro la schiena che, irrigidita, risuonava le note risollevanti di duro lavoro. In effetti, era venuto un dipinto al quanto complesso, nemmeno io ne trovai un significato. Posai la tela ancora interminata e mi postai alla finestra.
"Nessuno saprà mai di te"... Erano le parole con le quali, il mio capo, mi propose di lavorare per lui.
"dipingerai i sogni che farai su ogni singola persona e verrai pagata bene, ma nessuno dovrà entrare in contatto con te, sono stato chiaro?"... Cristallino.
Ed io che avevo lasciato il Giappone per non essere messa in isolamento.
Comunque, accettai le condizioni. Avevo bisogno di denaro sufficiente per mantenermi e non avevo altra scelta se non questa.
Dal letto, una piccola palla di pelo azzurra si svegliò: era Filax, un docile gatto fatto tutto azzurro, con le orecchie da volpe e con quattro code, che con i suoi comodi prendeva ad alzarsi.
Guardai quel pigrone stirare la sua schiena e venire verso di me con disinvoltura.
"Sta buono, Filax. Ormai sto quasi finendo" dissi facendo vedere il dipinto. Il micino rizzó il pelo e prese ad indietreggiare. Capì subito cosa volesse dire, e risposi alla sua domanda:
"Stai tranquillo, amico mio. Non credo sia presagioso." Ma le ombre nere stese sulla tela, le nubi rosse ed il cielo blu scuro mi rendevano inquieta... non poteva essere presagioso...
Cosí, appoggiai il pennello sulla parte da ultimare e presi a dipingere.
"Faccia che non si muova" pregavo nella mia mente,
"Faccia che non sia destino" ripetevo. Quando fu terminata, guardai il risultato:
"si muove"...

Guisgard
21-06-2016, 00.17.18
“Dicevo sul serio...” disse Theris, smettendo finalmente di suonare “... è un libello che potrebbe scandalizzare molti bempensanti...” sorridendo, mentre Gwen giocherellava con i suoi capelli bruni “... è un libello pubblicato segretamente e fatto entrare clandestinamente nel nostro ambiente... il suo autore adopera un palese pseudonimo... l'Illuministico... e parla di un mondo nuovo, migliore, libero...”

Lady Gwen
21-06-2016, 00.19.33
Mi sedetti sulle sue gambe dopo che smise di suonare, mentre lo ascoltavo.
"Sembra interessante" dissi, sempre più curiosa, stringendomi a lui.

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Guisgard
21-06-2016, 00.22.27
La ragazza senza nome entrò nella bottega di antiquariato e nel guardarsi intorno notò subito che tra i vari oggetti in mostra sulle mensole e alle pareti, molti erano armi.
Bianche e da fuoco, erano di vari tipi, molte di pregevole fattura e tutte parevano rappresentare ogni parte del mondo.
“Buonasera, damigella.” Disse l'antiquario nel vederla entrare.

Guisgard
21-06-2016, 00.28.27
Petronilla annuì e fece come chiesto da Altea.
Chiamò due servitori ed il giardiniere e subito i tre si misero all'opera per dividere l'ala nord del palazzo, realizzando in breve uno spazio indipendente in cui poter ospitare il nuovo inquilino.
E nel tardo pomeriggio il notaio si presentò nella dimora di Altea, per essere ricevuto e parlare del dottor Misk.

Clio
21-06-2016, 00.28.56
Restai affascinata da quello che vidi in quel negozio.
Un fascino antico, recondito, capace di andare oltre l'amnesia, oltre il vuoto.
Osservai pugnali intarsiati, pistole con manici in madreperla, armi di foggia orientale, curiosi marchingegni.
Anche se nulla mi sembrava bello e prezioso come la misteriosa spada.
Poi giunse l'ometto del negozio a distogliermi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e sorrisi.
"Buongiorno a voi.." avvicinandomi al bancone.
"Mi chiedevo se potevate aiutarmi a saperne di più su questa spada.." posandola delicatamente di fronte a lui "L'ho trovata in un vecchio baule.." distrattamente "E sapete, non me ne intendo molto.." sorrisi.

Altea
21-06-2016, 00.34.24
I lavori si svolsero veloci, rimasi nel salotto a scrivere pensando al dottor Misk e fortunatamente arrivò il notaio per parlamene. Lo feci accomodare nel salottino del caffè mentre sistemavo la lunga chioma sventolando il ventaglio. Mi sedetti su una poltroncina e rischiarai la voce.."Ho letto la lettera del dottor Misk, parlatemi di lui..come mai si fermerà così a lungo?" sostenendo lo sguardo, speravo il notaio avesse trovato una persona a modo.

Guisgard
21-06-2016, 00.37.39
“In tutta sincerità, milady, devo dire che questo dipinto non ha un prezzo alto e neanche un grande mercato.” Disse l'uomo a Dacey. “Infatti non è l'opera di un artista celebre o dotato particolarmente. Io stesso sono stato alquanto dubbioso nell'accettare o meno di esporlo qui. Tuttavia, essendomi stato caldamente raccomandato dal Priore Armien del convento Francescano di Sant'Antonio, non ho saputo rifiutarmi. E' comunque opera del campanaro della cattedrale, una creatura infelice ed emarginata, che però nella sua miseria pare avere il dono di saper ritrarre ciò che la sua povera mente mostra al suo fanciullesco cuore.” Guardò il quadro. “Credo sia una sorta di sogno che il campanaro ha fatto. Egli afferma di aver veduto questo volto, che a suo dire appartiene ad un fantasma che frequenta di notte le navate della cattedrale, nell'atto di dissolversi poco prima dell'alba. Comunque se questo dipinto vi attrae tanto, posso vendervelo ad un buon prezzo.”

Dacey Starklan
21-06-2016, 00.43.45
Un sogno dunque. Ecco la fonte ispiratrice.

Dacey ripensò all'incubo che l'aveva sbagliata.

<< Molto bene. Se dovessero capitarvi fra le mani altre opere di questo. ..>> come definire, << artista>> ripetei la mia offerta per poi chiedere che il quadro da me incartato fosse tolto dal nome pronto per una casa nuova

Guisgard
21-06-2016, 00.49.01
“Certo che lo è...” disse Theris a Gwen seduta sulle sue ginocchia “... è una ventata di aria fresca in questo vecchio ed ammuffito mondo...” guardandola negli occhi, per poi voltarsi verso la finestra, da cui si intravedeva attraverso le tendine la strada affollata circostante “... in questo mondo fatto di privilegi e sciocche tradizioni...” con vaga insofferenza verso quel mondo, l'aristocrazia, a cui pure lui apparteneva “... io non so chi sia questo Illuministico... ma senza dubbio è l'unico vero uomo di questa Terra... l'ultimo veramente libero...”

Guisgard
21-06-2016, 00.57.53
L'omino cambiò gli occhiali che aveva sul naso con un paio più spesso, per poi cominciare ad osservare la spada messa sul bancone dalla ragazza senza passato.
“E' senza dubbio un'opera alquanto singolare...” disse l'omino controllando l'arma “... ormai non ne fanno più di simili... a prima vista sembra una spada da parata, di quelle che i generali indossano durante le cerimonie ufficiali... tuttavia lo spessore della lama ed il complicato procedimento adoperato per la forgiatura lasciano intendere tutt'altro... io credo sia stata una spada adoperata in battaglia e di certo da un personaggio molto importante... la fattura è particolarissima... opera di armaioli specializzati e di certo pochi oggi saprebbero realizzare un'arma simile... posso chiedervi come ne siete entrata in possesso?”

Lady Gwen
21-06-2016, 00.59.53
Ascoltavo le sue parole e seguivo il suo sguardo, che per un attimo aveva incontrato il mio, cogliendo solo quel "qualcosa" di lontano e inafferrabile che lo caratterizzava.
Avevo imparato a conviverci ormai, con la mia difficoltà a capire a volte cosa pensasse, cosa gli passasse per la testa.
Voltai dolcemente il suo viso di nuovo verso di me con la mano, cercando il suo sguardo d'ebano, portai poi il capo di lui sul mio petto e lo strinsi a me.
"Lo so amore, lo so..." affondando la mano nei suoi capelli "Sai come la penso riguardo questo, riguardo la grettezza e la falsità del mondo e dell'aristocrazia..."

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Guisgard
21-06-2016, 01.04.14
“Vedete, madama...” disse il notaio ad Altea “... il dottor Misk Rainneg è un uomo alquanto eccentrico. Molto colto e sensibile, ha trascorso molto della sua prima giovinezza nel suo castello, impegnato nei suoi studi. Egli si occupa delle scienze naturali, ma possiamo di certo definirlo una mente aperta, visto la sua cultura è pressoché sconfinata. Da ciò che so, la vita nel suo paese gli è parsa sempre più limitata negli ultimi tempi, tanto da spingerlo a spostarsi. Ha scelto la nostra città per un nuovo soggiorno e continuare così i suoi studi. Posso assicurarvi che è persona di buona famiglia ed anche molto facoltosa.”

Guisgard
21-06-2016, 01.07.22
L'uomo annuì a Dacey e incaricò il suo garzone di mettere da parte il quadro ed incartarlo, per poi essere consegnato alla giovane donna.
“Sicuramente, milady.” Disse l'uomo. “Se mi capiteranno altri quadri del campanaro sarò lieto di farvi avvertire. Avete un indirizzo in cui potervi scrivere?”

Clio
21-06-2016, 01.08.30
Più parlava, più quella spada mi affascinava, mi incuriosiva.
Che fosse di pregiata fattura mi era parso subito chiaro, tuttavia speravo avesse qualche dettaglio che potesse aiutarmi col mio passato.
Ma era davvero mia quella spada?
Una voce, sopita e nascosta nel mio animo mi diceva di sì, che era la mia spada.
Era una sensazione che non riuscivo a spiegare.
Quindi ero quello, un personaggio importante?
O magari ero solo una ladra e avevo rubato quella bellissima arma?
Tutto quello mi tormentava.
Sorrisi all'omino.
"Ve l'ho detto, l'ho trovata per caso... e mi ha incuriosito subito.." sorridendo "Mi sono subito chiesta a chi potesse essere appartenuta..".

Altea
21-06-2016, 01.11.07
"Uno studioso quindi" il mio sguardo si fece cupo "Avrebbe riscontrato il favore di Antone, avrebbero avuto mo!to di cui parlare" sospirai "Affare fatto, mi fido di voi..ho separato le due zone così il dottore avrà la sua privacy...ma ditemi..da dove proviene? Ho letto voi svolgete i suoi affari qui ad Afralignone..è sposato? Scusate non è curiosità ma è per ospitare al meglio lui e la sua famiglia..avrà dei figli, ne parlate come un uomo di una certa età" sorseggiando il the.

Guisgard
21-06-2016, 01.17.00
Nyoko terminò il suo quadro e restò poi a fissarlo.
A fissarlo a lungo, mentre la luce del nuovo giorno prendeva a zampillare attraverso i vetri della finestra.
Lo guardava, scorgendone le forme inquiete e quel nero avvolgente, dominante, angosciante.
E fu allora che qualcosa la turbò prima e spaventò poi.
Quel nero, simile ad un'ombra, cominciò a muoversi, ad animarsi.
Prima in forme astratte ed assurde, poi più simili a fattezze quasi bestiali.
Cosa aveva dipinto?
Era davvero solo frutto della sua fantasia?
O qualcosa invece aveva raggiunto la sua ispirazione?
Qualcosa di oscuro?
E in quell'enigmatica immagine ad un tratto Nyoko colse qualcosa.
Come due occhi.
Fu un attimo e si ritrovò come in una visione.

Un luogo austero e semibuio, scandito dal rintocco di una campana.
E quella forma, che simile ad uno spettro vagava leggera, lasciando dietro di sé un lamento di morte.

Il miagolio di Filax e quella visione terminò, lasciando Nyoko spossata e turbata.

Nyoko
21-06-2016, 01.44.28
Rimasi a guardare il dipinto impietrita. Stavo sognando, o era il sogno che stava prendendo possesso della mia vita?
Guardai Filax turbata, anche lui parve spaventato e non si faceva toccare. Mi resi conto solo in quel momento di essere sul pavimento e il dipinto si era rovesciato a terra, nascondendo quegli occhi rossi...
"Questo dono... non lo sopporto più" dissi disperata. Avevo paura che stesse per succedere qualcosa, nella mente giravano immagini vuote e parole confuse.
Dovevo capire cosa fare e come.
Mi rialzai e rimisi tutto in ordine ma, per paura, nascosi il dipinto con un telo.
"Tra un po' dovrebbe arrivare il capo"

Guisgard
21-06-2016, 04.28.42
Quell'abbraccio tra Gwen e Theris, con lei che aveva la mano nei capelli di lui.
“La verità è che questo mondo mi va stretto...” disse “... con le sue regole, le sue convenzioni e le sue falsità...” scuotendo la testa sul petto della giovane “... dimmi...” fissandola “... faresti una cosa per me? Nasconderesti questo libello? Nessuno deve trovarlo... nessuno...”

Guisgard
21-06-2016, 04.29.52
“Beh, siete stata fortunata...” disse l'antiquario a Clio “... a trovarla per caso intendo... però un modo c'è per saperne di più... potremmo aprirla... aprire l'elsa e leggere il nome dell'armaiolo... volete?”

Guisgard
21-06-2016, 04.31.50
“Non credo sia sposato, madama.” Disse il notaio ad Altea. “Non mi ha mai parlato di eventuali moglie e figli. Abita a Nord, precisamente dove non so. E comunque non è vecchio, anzi. Credo sia nel pieno vigore.” Annuì. “Sono lieto che abbiate acconsentito a concedergli un alloggio qui nella vostra dimora. Gli scriverò subito, affinchè arrivi quanto prima.”

Guisgard
21-06-2016, 04.33.16
Nyoko ripose la tela in un posto sicuro e ignoto ad occhi indiscreti.
Filax pian piano si tranquillizzò, sebbene l'inquietudine regnava fosse ancora palpabile in quella stanza.
Poi, ad un tratto, qualcuno bussò con vigore alla porta.
“Sono io...” disse da fuori il capo.

Nyoko
21-06-2016, 07.36.48
Qualcuno bussò alla porta e per un attimo mi saltò il cuore in gola:
"Chissà quali cattiverie mi dirà?" mi chiedevo.
"Chi sarà il cliente di 'sta volta?"
Mi avviai alla porta sistemandomi i capelli ed il vestito.

"Prego, accomodatevi" dissi con la voce tremante.

Altea
21-06-2016, 08.23.15
Mi alzai perplessa. ."Bene ora vi lascio. Così potrete finire la trattativa..a presto".
Mi congedai e chiesi a Petronilla di preparare la carrozza, dovevo recarmi da madame Tessot a ordinare vestiti e la sartoria disponeva di un salottino privato per le clienti e volevo sentire gli ultimi accadimenti.
Eppure ero perplessa sul dottore Misk..primo come mai quella veloce risposta se posi la mia idea in carrozza e il dottore abitava lontano..a Nord..secondo appunto il notaio non conosceva il luogo dove abitasse e come avrebbe fatto recapitare la risposta e strano visto il notaio stesso curava i suoi affari in queste zone. Terzo era strano per un giovane non trovare allegria in un luogo..e per ultima si parlava di..una fortuna..nella lettera alla fine.
Scacciaii quei sospetti da scrittrice, forse era solo un tipo schivo e riservato.
Indossati un vestito da passeggio nero con sfumature violacee e un corpetto lilla..era l' unico vezzo mi permettevo sotto i vestiti neri..io che amavo gli abiti, pizzi e merletti. Indossai un cappellino ed uscii.

Dacey Starklan
21-06-2016, 08.34.56
Ringraziai l'uomo, soddisfatta di quell'acquisto.

Finalmente avevo qualcosa di mio, unicamente mio, qualcosa che non derivava dal passato ma che in un qualche modo me lo ricordava. Come un monito.

<< Un indirizzo?>> replicai dopo quell'istante in cui mi ero distratta, << al momento alloggio all'hotel Savoy ma conto di trovare quanto prima una residenza in città >> spiegai scrivendo velocemente su un bigliettino il numero esatto della mia stanza.

Diedi un acconto sulla cifra intera, che avrei completato una volta ricevuto il quadro.

Era sempre meglio usare quelle piccole accortezze.

Fatto quello uscii dal negozietto.

Lady Gwen
21-06-2016, 11.09.47
Continuavo ad accarezzargli i capelli, mentre lo ascoltavo.
Era così anche per me, forse anche di più, vista la mia "natura", e potevo capirlo.
Presi il suo viso fra le mani.
"Theris, c'è qualcosa che devi dirmi?" fissandolo "E poi, dove dovrei nasconderlo?"

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Clio
21-06-2016, 16.05.33
Aprire l'elsa.
Si poteva aprire l'elsa?
La cosa mi sembrò subito intrigante e affascinante.
Scoprire il nome dell'artigiano poteva essere un passo verso la mia identità.
Così sorrisi al simpatico negoziante e annui.
"Si, certo.." Sorridendo "Apriamola..".
Chissà quali tesori nasconde, pensai.

Guisgard
21-06-2016, 17.02.22
Altea lasciò il suo palazzo in carrozza, per poi tuffarsi nelle strade cittadine animate da un alone giallastro e fresco, con lunghe ombre che velavano gli alti edifici rinascimentali dalle finestre e balconcini incorniciati da fregi Barocchi affacciati su botteghe e negozi.
Il Sole del primo pomeriggio assumeva riflessi quasi perlati sotto un cielo azzurro e terso, screziato appena da alte nuvole di un bianco vivissimo che naufragavano oltre l'orizzonte cittadino e caotico.
La carrozza avanzava con incidere lento per la folla che rigurgitava tra marciapiedi e piazzette, con i tram a cavallo e i gendarmi in sella ai loro destrieri che rallentavano la circolazione.
Poi ad un tratto il traffico aumentò e la circolazione si bloccò del tutto.
“Perdonate, madama...” disse il cocchiere ad Altea aprendo lo sportellino interno “... ma sembra che oggi ci sia più traffico del solito... chissà perchè mai...”

Altea
21-06-2016, 17.08.41
Guardavo fuori dal finestrino dalla carrozza...era passato tanto tempo da quando non avevo ammirato il paesaggio artistico e bucolico della città e goduto di quel sole che sembrava ravvivare il mio viso pallido.
Ma la carrozza rallentava e il cocchiere aprì lo sportellino "Non capisco nemmeno io..eppure non vi è alcuna ricorrenza...sentite aspettate in quella piazza, la bottega non è lontana e posso raggiungerla tranquillamente a piedi, cosi capirò pure cosa stia succedendo..non preoccupatevi..non mi succederà nulla" scesi dalla carrozza e lentamente mi addentrai tra quella folla per raggiungere la sartoria, evitavo di guardarmi in giro ma le mie orecchie erano ben tese.

Guisgard
21-06-2016, 17.13.15
Dacey lasciò l'antiquariato, ritrovandosi nel bel mezzo di una strada più affollata e caotica del solito.
Simili dimostrazioni di confusione e caos erano solite apparire quando qualcuno della corte imperiale scendeva per le stradine della Città Vecchia, attirando il naturale clamore della folla.
Ma solitamente mai nessuno della famiglia imperiale usava attraversare i quartieri dell'alta borghesia o del patriziato, ritenuti abitati solo da meschini individui arricchitisi per fortuna o forse peggio.
Dunque quella baldoria era ancora più strana da vedersi in quei luoghi.
Dacey vide così una moltitudine di curiosi che accorreva da ogni piazzetta, vicolo o quartiere, con altri che uscivano da ogni porta e persino finestra e carrozze e calessi che sbucavano da ogni angolo.

Guisgard
21-06-2016, 17.17.03
“Voglio solo che tu lo nasconda...” disse Theris fissando Gwen negli occhi “... in un luogo sicuro... non voglio mia zia lo trovi, non capirebbe... non ce ne sono molti in giro di questi libelli... la polizia ne ha sequestrati una dozzina solo la scorsa settimana e stamparli non è affatto facile... nascondilo e custodiscilo come un bene prezioso...”

Dacey Starklan
21-06-2016, 17.21.09
A passo deciso uscii ma feci fatica a farmi largo tra la folla. Una strana eccitazione si avvertiva nell'aria e la gente si schiacciava lungo le pareti di case e negozi per lasciare il mezzo della strada libero.
Un vociare pareva suggerire l'arrivo di qualcuno di importante.
Lo avevo intuito subito, c'era stato un tempo in cui le persone si spostavano per far passare me.
Un tempo che avvertivo molto lontano ora.
<< Che succede?>> chiesi a una donna che mi camminava accanto.

Lady Gwen
21-06-2016, 17.21.25
Una dozzina.
E menomale che non era facile da reperire.
"Va bene" annuendo "Va bene, farò come dici" sorridendo e accarezzando il suo viso, mentre pensavo a dove avrei potuto nascondere quel libello.
Non era facile con la servitù in giro e tutto il resto, ma avrei fatto del mio meglio.

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Guisgard
21-06-2016, 17.25.43
Il negoziante annuì alla ragazza senza nome e prese poi da un cassetto alcuni utensili.
Cominciò così ad aprire l'elsa della spada.
“Ecco...” disse aprendola “... nella parte inferiore della lama, quella che viene bloccata dalla guardia e dalla coccia, solitamente l'armaiolo usa incidere il suo nome... infatti c'è un'iscrizione qui...” mostrandola alla giovane “... però stranamente non reca il nome del maestro che ha forgiato l'arma... no, c'è scritto altro...”
E lesse ad alta voce:

“Sono Damasgrada la tagliente,
nata per un solo e ultimo fendente.”

Clio
21-06-2016, 17.28.53
Lo guardavo affascinata, mentre armeggiava con quella splendida arma.
Sempre più sorpresa e interessata.
Poi quella rivelazione.
"Damasgrada.." Sussurrai, rapita "Dite, avete mai sentito questo nome?" al negozietto.
Però non avevo l'armaiolo, così non avevo da chi andare.
Magari una biblioteca?
Pensierosa.

Guisgard
21-06-2016, 17.46.41
Altea scese dalla carrozza e si avviò a piedi verso la sartoria, cercando di non farsi travolgere da quella folla così caotica.
Tutto quell'angolo di città pareva animato da una confusione quasi carnevalesca ed infatti Piazza Sant'Antonio aveva l'aspetto di una baldoria folle e rumorosa.
Corso dei Fori Aurei era ornato da un'estremità all'altra di palazzi a cinque o sei piani con tutti i loro balconi e le loro finestre gremiti di curiosi ed impazienti spettatori.
Così fino al lungolagno.
E nell'attraversare quella Babele di carrozze, cavalli e persone, Altea non riuscì a comprendere quasi nulla, dato il festoso e orgiastico trionfo di voci, grida, risate e schiamazzi che avvolgevano tutto e tutti.
Dacey invece, anche lei nel mezzo di quel chiasso infinito, cercò di comprenderne il senso fermando una dei passanti.
“Pare che stasera ci sarà l'inaugurazione della nuova sede cittadina della Taddeus, la ricca industria di arme Capomazdesi.” Disse la donna. “E' la prima volta che si aprirà una filiale anche qui ad Afragolignone.”
http://www.biomed.cas.cz/IBRO-PAIN/index_soubory/image002.jpg

Guisgard
21-06-2016, 17.51.07
Nyoko aprì la porta ed entrò un uomo grosso, poco più alto della media, grasso e sudaticcio.
“Oggi in città c'è il caos...” disse sbuffando e asciugandosi il collo con un fazzoletto sbiadito “... che il diavolo si porti via tutti... aprono una nuova industria e finiremo noi piccoli borghesi a pagare le tasse...” scuotendo il capo “... veniamo a noi... è pronto il quadro?”

Altea
21-06-2016, 17.53.34
Camminavo a passo veloce, non guardavo nessuno per evitare di essere fermata da qualche passante poco raccomandabile ma non per questo non potevo fare a meno di notare il clima festaiolo per le vie più importanti della città.
Rimasi perplessa, mi fermai un attimo...udii una donna dai tratti esotici chiedere informazioni e una donna le rispose ma non riuscii a comprendere e mi avviai a passo svelto verso la sartoria.
Si trovava vicino, vidi l' insegna e fermai un uomo anziano dai tratti nobili che passeggiava col suo bastone.."Milord, scusate cosa sta succedendo? Sono appena tornata da molto e noto questo clima di festa".

Lady Gaynor
21-06-2016, 17.53.58
La nuova insegna era stata appena montata sulla sua asta. La guardavo compiaciuta, una grande tavola di legno bruno sagomata, nel cui centro spiccavano le svolazzanti lettere dorate, luccicanti sotto il riverbero del sole pomeridiano. Vi si poteva chiaramente leggere Les Fleurs de Ville, il nome che avevo voluto dare io alla bottega. Non c'era nulla da eccepire, mastro Cecco aveva fatto un ottimo lavoro.
Fare la fioraia mi piaceva molto, il profumo e i colori dei fiori mi mettevano allegria.
"Nonna!" Chiamai a gran voce "Bisogna dar l'acqua un po' ovunque, questo caldo è micidiale... io devo uscire per una consegna!"
Nonna Marie, un personaggio unico, un incrocio tra un comico ed un filosofo. I suoi motti mi avevano accompagnato per tutta la vita, così come il suo buonumore. Da quando avevo perso i miei genitori, entrambe dividevamo la casa sopra la bottega.
"Dai Betty, scendi giù!" Betty era il nomignolo affettuoso che le avevo affibbiato tempo addietro e spesso la chiamavo così.
Dovevo consegnare i fiori alla tenuta della marchesa Dor ed ero già in ritardo. Sistemai le ceste sul calesse, aspettando che nonna scendesse per non lasciare la bottega incustodita.

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Guisgard
21-06-2016, 18.01.17
Theris sorrise a Gwen e posò sulle sue labbra rosse un lieve e dolce bacio.
Un attimo dopo la porta si aprì e nella sala entrò una donna.
“Zia...” disse Theris guardandola.
“Si, caro?” La donna. “Oh, forse ti aspettavi che bussassi? Perdonami, ma non ci ho badato... ma non credo sia grave, no? Cosa mai potevate fare da non poter essere sorpreso da tua zia?” Sorridendo.

Lady Gwen
21-06-2016, 18.06.11
Sorrisi di rimando e risposi al suo dolcissimo bacio.
Peccato che un attimo dopo fummo interrotti dall'arrivo di sua zia.
Rivolsi di nascosto a Theris un sorriso un po' contrariato.
"No, non disturbate, anzi stavamo proprio andando a fare colazione" prendendo Theris per mano e passando davanti allo spartito, nascondendo il libello nella mia vestaglia.

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Guisgard
21-06-2016, 18.06.11
“Dal nome sembra un'arma molto antica...” disse l'omino del negozio alla ragazza senza passato “... forse di origine Normanna o addirittura Longobarda... in queste terre è il periodo aureo per quel che riguarda le spade... ma temo che dovrete compiere una ricerca o consultare qualche esperto di fonti letterarie...” rimontando la bella spada.

Clio
21-06-2016, 18.12.03
Un'arma molto antica, la cosa iniziava ad affascinarmi.
Così come mi affascinava quel negozio, e tutte le splendide armi che aveva.
"Ci ringrazio del vostro aiuto, andrò sicuramente a curiosare in una biblioteca..." Sorridendo.
"Ad ogni modo, avete una splendida collezione qui..." Guardandomi attorno "Persino una ragazza come me resta affascinata da tutte questi oggetti..." Sorridendo gaiamente

Guisgard
21-06-2016, 18.15.29
La nonna scese lentamente dalla scala in legno cigolante, portandosi dietro uno scialle leggero.
“C'è il Sole ma questo vento fresco di sicuro stasera farà l'aria pungente.” Disse rivolta a Gaynor. “Oggi poi è il giorno di San Luigi, il più lungo dell'anno... da domani le giornate pian piano cominceranno ad accorciarsi... come recita il vecchio antico? Marzo è testa d'Estate, Agosto è testa d'Inverno!” Ridendo.

Dacey Starklan
21-06-2016, 18.26.04
Stringendo la mia borsa con entrambe le mani ascoltai la donna.

Sapevo che cosa fosse quell'industria poiché avevo chiesto in merito per decidere se investire parte dei miei soldi in essa.

Ancora non avevo preso una decisione al riguardo e sapere dell'inaugurazione mi fu utile.

Ci sarei andata, in qualche modo, per farmi un'idea più precisa dell'industria e magari conoscere i proprietari per parlare di affari. Ero una donna diretta e odiavo trattare con gli intermediari.



" Vi ringrazio per avermi risposto. Buona giornata"

Guisgard
21-06-2016, 19.00.11
“Invece si, zia.” Disse ad un tratto Theris, con tono secco e sfrontato. “Non puoi entrare senza bussare. Lo dico per te...” con un sorriso impertinente.
“Oh, Bontà Divina!” Stupita la zia. “E cosa avrei potuto interrompere?” Fissando poi Gwen.
E Theris scoppiò a ridere.

Lady Gwen
21-06-2016, 19.05.34
Alzai gli occhi al cielo con un leggero sorriso a quel botta e risposta dei due.
Anche se lo amavo proprio per questo, dovevo ammetterlo.
"Avevate qualcosa da dirci?" alla donna, cercando di stornare l'attenzione altrove, tenendo ancora per mano Theris.

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Guisgard
21-06-2016, 19.05.42
“Oh, è il clamore della civiltà moderna, madama.” Disse l'uomo anziano ad Altea. “Dobbiamo rassegnarci, il mondo sta cambiando. Ed anche velocemente. Prima si lamentano che ci sono troppe guerre in giro e poi permettono che una potente industria di tale tecnologia apra una filiale direttamente qui nella capitale. Si tratta della Taddeus, colosso nella lavorazione e produzione di armi, che ha acquistato il Palazzo dei Gigli, facendone la sua sede in città.”

Guisgard
21-06-2016, 19.07.50
“Guardatevi pure intorno...” disse l'omino alla ragazza senza nome “... abbiamo armi di ogni genere e tipo. Anzi, immagino che la nostra attività trarrà molti vantaggi da ciò che sta succedendo oggi in città.”

Altea
21-06-2016, 19.09.17
Rimasi a bocca aperta.."Addirittura..la gente festeggia per l' apertura di una industria di armi..speriamo proprio di non entrare in guerra. Ma la famiglia reale permette tutto questo? L' industria Taddeus...sono di Capomazda? E chi vi è a capo? Purtroppo l' era moderna si evolve ed è giusto sia cosi ma trovo assurdo festeggiare per delle armi...vi sarà qualche avvenimento?" questo fatto mi incuriosiva.

Clio
21-06-2016, 19.12.10
Sorrisi all'omino, e iniziai a guardami intorno, sempre più affascinata.
C'erano armi di ogni genere, che paradossalmente mi sembrava in qualche modo di conoscere, la mia mente rapida pensava a quale fosse il miglior modo di ultizzarne, la situazione per una, la situazione per un'altra.
"Ditemi..." sempre curiosando "Avete qualcosa di particolare?.. voglio dire.." sorridendo "più del resto..".
A dirla tutta mi sembravano tutti particolari quegli oggetti, e le armi a maggior ragione.
Poi quelle parole mi destarono, e tornai a guardare il vecchietto.
"Davvero?" stupita "A che cosa vi riferite?".

Guisgard
21-06-2016, 19.18.27
Ringraziata la donna, Dacey riprese a camminare tra una folla sempre più eccitata e chiassosa.
La strada era praticamente bloccata e tutti sembravano come ipnotizzati da quell'evento.
Ed infatti, andando oltre, la giovane e ricca vedova si accorse che erano stati montati dei palchi nella piazza, come se dovesse andare in scena uno spettacolo.
Come se l'inaugurazione della nuova sede richiedesse anche un roboante spettacolo.

Dacey Starklan
21-06-2016, 19.27.23
Mi inoltrai per le strade sempre a fatica fino a raggiungere una piazza che sembrava esser stata trasformata in un palco, come per uno spettacolo itinerante.

Incuriosita mi fermai per capirne di più

Guisgard
21-06-2016, 19.28.46
“Beh, si...” disse la zia di Theris a Gwen “... informarvi che stasera avremo ospiti a cena.”
“Di nuovo?” Seccato lui. “Possibile che qui la mondanità non vada mai in ferie?”
“Il tuo sarcasmo è del tutto fuori luogo.” Replicò la donna. “Si da il caso che verrà a farci visita lord Corcionne, uno dei gentiluomini più importanti ed in vista della città.”
Theris sbuffò.
“La tua irriverenza ci metterà nei guai...” la zia.
“Non capisci che queste cose ormai sono ammuffite?” Sbottò Theris. “La nobiltà appartiene al passato, come i suoi pregiudizi ed i suoi privilegi.”
“Misericordia!” Esclamò la donna. “Non permetterti mai di parlare così davanti alla gente! Soprattutto quando sei in presenza di lord Corcionne!”

Lady Gwen
21-06-2016, 19.32.48
Sospirai silenziosamente con fastidio.
Pure a me seccava il comportamento della zia, ed infatti scoccai un'occhiata a Theris.
"Va bene, grazie per averci informati, ora sarà meglio andare a mangiare qualcosa, con permesso" interrompendo quella discussione che temevo sarebbe degenerata.
Presi Theris per mano ed uscii dalla sala, allontanandomi.
Non era tanto la presenza della donna in casa nostra ad infastidirmi, quanto la sua ostinazione nel voler gestire la nostra vita dal punto di vista sociale.
Theris aveva ragione, lei non avrebbe capito.

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Guisgard
21-06-2016, 19.34.24
“Si, sono di Capomazda e a dirigere l'intera industria vi è da sempre la nobile famiglia dei Taddei.” Disse l'anziano ad Altea. “Mancava solo una sede nella capitale per farli sentire i più importanti industriali dell'impero. E per mostrare la loro magnificenza, la loro ricchezza e la loro potenza hanno addirittura organizzato un grande spettacolo a cui tutta la cittadinanza potrà partecipare gratuitamente.”

Guisgard
21-06-2016, 19.37.21
“All'inaugurazione della nuova sede cittadina dell'industria Taddeus, la più importante produttrice di armi.” Disse l'omino alla ragazza senza passato. “Per l'occasione è stato acquistato il Palazzo dei Gigli, una dimora antica e nobile che sarà il quartier generale della Taddeus qui nella capitale.”

Nyoko
21-06-2016, 19.40.44
Il padrone entrò in camera sbuffando e lamentandosi, come al solito. Non mi degnó neanche di uno sguardo.
Mi ordinò con arroganza di mostrargli il dipinto ultimato.
"Sì, signore" dissi umiliata.
Aprii un armadio dove posavo i dipinti dei clienti. Il dipinto che chiedeva il capo, era per una donna ed il sogno che feci a riguardo, presagioso, non prospettava niente di buono.
Lo consegnai al capo quando, in quel momento, mi risuonarono in mente delle strane parole. Istintivamente mi voltai verso il quadro nascosto scorgendo una macchia nera sul telo...

Altea
21-06-2016, 19.40.47
Sorrisi alle parole dell' uomo.."Uno spettacolo all' aperto quindi...i Taddei..famiglia nobile, hanno preferito una rappresentazione pubblica, alquanto strano..si i tempi stanno proprio cambiando..grazie dell' informazione milord" feci un leggero inchino e mi congedai. Ovviamente la vecchia aristocrazia era legata agli antichi stereotipi, ma sebbene io fossi una donna moderna trovavo tutto questo alquanto singolare.
Sarei passata dopo in sartoria, e seguii la folla per trovare dove mi portasse per quella rappresentazione...forse vi era un motivo per portare delle armi ad Afralignone.

Guisgard
21-06-2016, 19.41.04
Dacey raggiunse a fatica la grande Piazza di Sant'Antonio, gremita ed adibita come scenario per l'imminente spettacolo.
Alti palchi chiudevano lo spiazzo della piazza e secondo ciò che vociferavano alcuni passanti tre grosse mongolfiere avrebbero portato sui palchi gli artisti per lo spettacolo.
“E ci sarà anche lui.” Disse un ragazzo tra la folla.

Clio
21-06-2016, 19.43.54
A quelle parole la mia curiosità si accese.
Un'industria di armi, la cosa mi piaceva, decisamente.
Magari qualcuno di loro avrebbe potuto saperne di più sulla mia spada.
Anche se mi chiesi se l'industria potesse reggere il confronto con le armi che custodiva quel negozietto.
"Non temete la concorrenza, dunque?" Sorridendo.
"L'inaugurazione dev'essere un grande evento.." Proseguii "Uno di quelli da non perdersi...".
Un pensiero si insinuò nella mia mente.
E se avessi trovato un lavoro lì?
Ma fammi il piacere... Rise una voce oscura dal profondo nella mia anima.
Una donna in un'industria di armi?
Quella voce aveva ragione, e poi che avrei potuto dire, non avevo nome né un passato.
Sospirai, avrei dovuto procacciarmi i soldi in altro modo, probabilmente.
Fortunatamente le borse che avevo rubato erano abbastanza fornite.
Sicuramente però prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento.
"Siete stato davvero gentile.." Sorrisi all'omino, riprendendo la spada.
"Buona giornata.." Per poi dirigermi verso l'uscita.

Dacey Starklan
21-06-2016, 19.48.21
Tutto quel via vai mi fece ritornare alla mente il giorno del mio matrimonio. Uno sfarzo da abbagliare anche i ciechi, queste erano le istruzioni che mio marito aveva dato agli organizzatori.

C'era la musica, grandi artisti da tutta la regione erano stati chiamati a suonare in onore degli sposi, c'erano i pavoni con le loro code colorate che passeggiavano tra gli ospiti, l'elefante dipinto sul quale mio marito aveva raggiunto il luogo delle cerimonia, c'erano i tamburi e le trombe e poi c'erano le mie lacrime...

Fu urtata da un uomo che cercava di raggiungere il palco e tornai al presente.

Le mongolfiere la faceva da leone tra il vociare generale, ne avevo vista una sola in vita mia, ma da lontano così la mia curiosità ora non faceva che aumentare.

E aumentò ancor di più quando udii un ragazzo.

<< Scusate>> mi spinsi a domandare, << ma lui chi?>>

Guisgard
21-06-2016, 23.43.19
Gwen e Theris uscirono dalla stanza, allontanandosi dalla sala la cui atmosfera era divenuta di colpo troppo oppressiva.
“Mia zia non capirà mai...” disse lui scuotendo il capo “... lei non potrebbe mai vivere senza tutto questo...” indicando con un cenno ciò che li circondava.
Sbuffò.
“Ho bisogno di uscire all'aria aperta...” mormorò “... di cavalcare libero, sentire il vento sulla faccia... esco per un po', Gwen... tu nascondi il libello...” la baciò “... a più tardi...” ed andò via.

Guisgard
21-06-2016, 23.48.17
Nyoko si voltò a guardare il quadro, ma l'uomo lo infilò in un sacco, per poi richiuderlo con attenzione, impedendo così alla ragazza di osservarlo ancora.
“Ho un altro lavoro per te...” disse “... e forse con un più che discreto guadagno... mi ha scritto un uomo, credo uno di quegli intellettuali stranieri con la bocca piena di paroloni e la mente gonfia di chissà quali alti valori...” con disprezzo ed una striminzita risata “... pare giungerà a breve in città e vuole un dipinto particolare...”

Lady Gwen
21-06-2016, 23.48.20
"Lo so..." dissi in un sospiro.
Poi non mi diede nemmeno il tempo di rispondere, mi baciò e andò via, lasciandomi lì immobile.
Impiegai alcuni istanti a riscuotermi, poi andai in camera e mentre le servitrici mi aiutavano a vestirmi pensavo ad un posto in cui avrei potuto nascondere il libello, ma nessun posto che mi venisse in mente mi sembrava abbastanza sicuro.

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Guisgard
21-06-2016, 23.54.14
Altea seguì la folla, che con un moto goffo e caotico procedeva verso il centro della piazza quasi fossero pecore che seguono senza volontà un percorso prestabilito.
La dama si ritrovò così, tra gente che spintonava, spingeva, sbraitava e gridava all'interno della piazza, dove grossi palchi erano stati montati.
Ovunque era impresso lo stemma della Taddeus, mentre la gente era con la testa fissa all'insù, in attesa che lo spettacolo cominciasse.

Guisgard
21-06-2016, 23.57.43
“Nessuna concorrenza.” Disse l'omino alla giovane senza nome. “Qui vendo al dettaglio e dunque ho bisogno di un fornitore. La Taddeus rifornisce praticamente ogni bottega di armi e tutti i negozi di antiquariato.”
Poi la ragazza salutò ed uscì, trovando in strada una certa confusione.
Tutti sembravano diretti verso il centro cittadino, come se qualcosa di importante ed atteso stesse per succedere.

Altea
21-06-2016, 23.58.39
Sinceramente quella calca mi innervosiva..Non capivo perché una famiglia come i Taddei doveva farsi così pubblicità .. ovunque vi era lo stemma della Taddeus e la gente se ne stava impalata col naso all' insu'.. avevano fatto le cose in grande. Sventolavo nervosamente il ventaglio e guardavo i palchi, mi feci largo tra la folla dando pure un sano spintone..il mio obiettivo era sapere cosa li aveva portati fin qui.

Clio
22-06-2016, 00.02.03
Sorrisi all'omino.
"Allora sono felice per voi, sarebbe un peccato perdere questo bellissimo negozio..." con un cortese cenno del capo.
Poi uscii nuovamente in città, che sembrava essere impazzita durante la mia visita in quel negozio.
Gente da ogni dove camminava per le vie, ma la cosa divertente era che andavano tutti nella stessa direzione.
Come se stesse accadendo qualcosa che nessuno di loro voleva perdersi, e la cosa iniziava a incuriosirmi.
Se dovevo essere sincera, concentrarmi su qualcosa di esterno mi permetteva di non restare sola con i miei pensieri, di non sentire costantemente quel vuoto.
Così decisi di seguire anche io la folla, sempre più incuriosita, forse erano tutti lì per quello di cui aveva parlato l'omino del negozio: l'inaugurazione di quella fabbrica di armi.
Chissà cosa avevano preparato di così eccezionale, mi ritrovai a pensare.

Nyoko
22-06-2016, 00.02.31
Guardai il dipinto che veniva colto dal capo, non ero preoccupata per lui, ma quel quadro non poteva finire distrutto. Tuttavia non potevo fare nulla, lui era il mio capo ed io dovevo solo tacere ed obbedire.
"lavorerò col massimo del mio impegno" dissi al capo facendo un leggero inchino.
Un uomo interessato ai miei dipinti... Era raro che un uomo chiedesse dell'arte vigente, o almeno per me.
Guardai il capo con lo stesso sguardo di uno schiavo africano aspettando che se ne andasse...

Guisgard
22-06-2016, 00.07.46
“Ma come” disse un giovane fissando Dacey come se la lei avesse fatto la più sciocca e scontata delle domande “non sapete? Siete forse straniera o vivete in clausura?” Sarcastico. “A breve comincerà lo spettacolo e lui scenderà dal cielo con una mongolfiera.” Indicando il cielo. “Lui, il geniale presidente della Taddeus. L'uomo più ricco ed invidiato di Capomazda.”
ma ad un tratto l'attenzione di tutti fu attirata dall'arrivo delle mongolfiere.
https://lh3.googleusercontent.com/-WiLh-j_N778/VuiQDAeqDDI/AAAAAAAAEuc/XyAqRf31dCo/w426-h285/teplovzdusny-balon-211147.jpg

Dacey Starklan
22-06-2016, 00.11.57
<< Io...>> farfugliai impreparata al tono e allo sguardo del ragazzo, << vivo qui da poco>> cercai di spiegare ma capii che era inutile, e poi non dovevo di certo giustificare la mia domanda a un ragazzo qualunque.

Dunque avrei presto visto l'uomo del momento.

Usare una mongolfiera per fare la sua entrata in scena, eccessivo ma senza dubbio spettacolare. La gente lo avrebbe ricordato a lungo.

Doveva essere un esibizionista, amante dell'attenzione e dello scalpore questo presidente della Taddeus.

Sperai che non fosse tutto fumo e niente arrosto. Dalle informazioni acquisite la sua industria fruttava bene e investire in essa sarebbe stato vantaggioso per me.

Tutto dipendeva sulla impressione che mi sarei fatta su questo magnate eccentrico.

Guisgard
22-06-2016, 00.12.52
Le servitrici aiutarono Gwen a vestirsi, per poi andare via e lasciarla sola.
La ragazza poté così dedicarsi a quel libello e cercare un posto sicuro in cui nasconderlo.

Guisgard
22-06-2016, 00.15.28
E mentre Altea avanzava tra la folla, cercando capirci di più, ad un tratto qualcuno indicò il cielo gridando.
Apparvero così delle mongolfiere che lente presero a scendere nella piazza tra l'eccitazione generale.

Altea
22-06-2016, 00.19.06
Qualcuno tra la folla indicò il cielo urlando, ecco perché guardavano tutti all' insu'. E vidi delle mongolfiere che lentamente scendevano in piazza. Decisamente avevano avuto grande inventiva, ero curiosa di vedere chi ci fosse dentro.

Guisgard
22-06-2016, 00.19.22
La ragazza senza passato e senza nome prese a seguire la folla, che compatta e chiassosa avanzava verso la grande piazza.
I gendarmi tentavano di controllare la situazione, cosa alquanto proibitiva in verità, presi però anche loro dall'attesa generale.
A fatica, infine, la giovane riuscì a raggiungere la piazza gremita e festante, dove grossi palchi con lo stemma della Taddeus riempivano ogni spazio di quel luogo.
Poi apparvero nel cielo tre mongolfiere salutate subito dal boato della folla.

Lady Gwen
22-06-2016, 00.20.02
Le servitrici andarono via e mi lasciarono finalmente da sola, così potei osservare la stanza e capire dove poter nascondere il libello.
Ad un certo punto, mi venne un'idea.
Non capivo come non mi fosse venuto in mente prima.
Mi diressi subito al mio armadio e aprii l'anta sinistra.
All'interno vi erano cinque cassetti, aprii il terzo, che conteneva normalissimi indumenti, ma anche un doppiofondo, di cui solo io ero a conoscenza, poiché vi tenevo l'occorrente per i rituali e nessuno sapeva di questa cosa.
Misi lì il libello, richiusi il tutto sistemandoci sopra i vestiti e richiusi l'armadio, per poi recarmi in biblioteca a leggere.
Speravo davvero che fosse un nascondiglio sicuro, d'altro canto nessuno sapeva di quel doppiofondo, quindi era impossibile che lo trovassero.
Cercai quindi di rilassarmi, nell'attesa che Theris tornasse.

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Clio
22-06-2016, 00.22.37
Quell'atmosfera festosa mi piaceva, e il chiasso mi permetteva di non sentire i miei pensieri.
Così seguii la folla, in qualche modo, verso quello che sembrava l'evento dell'anno.
Raggiunsi così una piazza, dove erano montati tre grossi palchi.
Possibile che ci fosse addirittura uno spettacolo?
La cosa continuava ad incuriosirmi.
Ma d'un tratto il chiasso si fece più forte, e la gente iniziò a guardare il cielo.
Allora alzai lo sguardo e le vidi: tre mongolfiere.
E mi ritrovai a sorridere come una bambina capace di emozionarsi con poco.

Guisgard
22-06-2016, 00.22.40
“Cerca dunque di fare un buon lavoro.” Disse il capo a Nyoko. “Il nostro facoltoso cliente mi ha praticamente inviato già un anticipo e non ho intenzione di restituirgli il denaro.” Ridendo.
Ed uscì, sbattendo la porta e salutato dal miagolio pigro di Filax.

Guisgard
22-06-2016, 00.29.22
Dacey vide tre mongolfiere apparire nel cielo cittadino, con lo stemma della Taddeus impresso su ciascuna di esse.
In realtà quell'emblema era ovunque nella piazza gremita, quasi a simboleggiare il trionfo non solo economico, ma anche culturale di quell'importante industria.
Anche Altea riuscì ad assistere a quello spettacolo e con lei, da un'altra parte della piazza, anche la ragazza senza nome, attratta lì dal clamore generale.
Ad un tratto due delle tre mongolfiere raggiunsero il parco più grande, mentre la terza restò ferma a mezz'aria.
Dalle due atterrate saltarono giù delle ballerine di Can Can e degli acrobati.
Cominciò così subito lo spettacolo, tra l'entusiasmo generale.

Clio
22-06-2016, 00.32.34
Osservai stupita tutta la scena, le mongolfiere, l'entusiasmo, e poi gli acrobati e le ballerine che mi regalarono un momento di distrazione che non aveva prezzo.
Per un momento alzai lo sguardo sulla terza mongolfiera rimasta a mezz'aria, chiedendomi incuriosita che cosa avessero in mente.

Dacey Starklan
22-06-2016, 00.33.35
Non mi era mai piaciuta l'eccessiva ostentazione e in quella piazza era ce n'era pieno.

Mi chiedevo a cosa servissero le ballerine e le mongolfiere solo per introdurre un uomo.

Chi è davvero sicuro di se non dovrebbe aver bisogno di gettare fumo negli occhi altrui, anche se il fumo anche se il fumo é seducente ciò che conta è solo l'uomo dietro a tutto quanto.

Iniziavo a credere che una volta visto e udito, sarei rimasta delusa dall'artefice di quel marasma.

Il simbolo della sua famiglia poi era praticamente ovunque, in modo quasi nauseante.

Altea
22-06-2016, 00.33.58
Sorrisi...era tanto non appariva un sorriso sincero sul mio volto. Due mongolfiere scesero mentre da una a mezz' aria scesero delle ballerine ed acrobati..sentii una sorta di entusiasmo e curiosità, in fin dei conti dovevano essere dei personaggi singolari questi Taddei..e di storia passata ne avevano pure da narrare.

Guisgard
22-06-2016, 00.35.33
Gwen, dopo aver nascosto il libello, andò in biblioteca dove restò ad attendere il ritorno di Theris.
Trascorse così buona parte del pomeriggio e verso il crepuscolo, finalmente, la ragazza sentì il cavallo di Theris che nitriva nel cortile.

Lady Gwen
22-06-2016, 00.38.09
Trascorsi tutto il pomeriggio a leggere, finché verso il crepuscolo sentii nitrire il cavallo di Theris.
Riposi il libro nello scaffale, scrissi su un foglietto il posto in cui avevo nascosto il libello e scesi nell'androne ad attenderlo.

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Guisgard
22-06-2016, 00.44.22
Le ballerina che ballavano il Can Can, gli acrobati con i loro giochi arditi e spettacolari, la gente tutt'intorno che applaudiva e gridava per il divertimento.
Altea, Dacey e la ragazza senza nome, sebbene in tre punti diversi della piazza gremita, assistevano a quello spettacolo cacofonico ed eccessivo,che però sapeva suscitare l'entusiasmo della folla.
Poi, finalmente, la terza mongolfiera cominciò a scendere sulla piazza.

Clio
22-06-2016, 00.46.24
Lo spettacolo continuava, e io osservavo in silenzio, sorridendo di tanto in tanto.
Di tanto in tanto lanciavo un'occhiata alla mongolfiera che non era ancora scesa, incuriosita.
Finchè, finalmente, non iniziò a scendere.

Altea
22-06-2016, 00.47.21
Finalmente pure la terza mongolfiera scese..e cosa sarebbe successo ora? Era finita la inaugurazione o vi stava dell' altro. Mi avvicinai sempre più al palco seguendo i gendarmi onde evitare pericoli.

Guisgard
22-06-2016, 00.47.51
Gwen scese nell'androne e vide arrivare Theris con indosso ancora il suo abito da cavallerizzo.
Il giovane si tolse il berretto e guardò sorridendo la ragazza.
“Poche cose mi rilassano come una cavalcata libera nei campi...” disse “... mi sento molto meglio... potrei affrontare ora mia zia e tutta l'aristocrazia del mondo.” Divertito.

Lady Gwen
22-06-2016, 00.51.46
Mi sentii rincuorata nel vederlo più leggero, rilassato e felice.
Gli sorrisi, circondando il suo collo con le braccia.
"Anche io potrei, ora che ti vedo più sereno" sorridendo, per poi assumere un'espressione fintamente dispiaciuta e sospirare, abbassando lo sguardo "Anche se dovrei essere arrabbiata con te per non avermi portata..." con un broncio fatto ad arte.

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Guisgard
22-06-2016, 00.54.35
La terza mongolfiera cominciò a scendere e la folla nel vederla esultò ancora di più.
Le ballerine e gli artisti allora si defilarono, lasciando spazio affinchè atterrasse senza problemi.
Finalmente toccò il suolo, salutata da tutta la folla.
Allora si aprì ed un buffo ometto occhialuto scese sul palco.
Nel vederlo la folla si zittì di colpo, lasciando uno strano effetto nella piazza.
“Signori e signore...” disse “... inizia l'inaugurazione della nuova sede della Taddeus!”
Allora sui palchi arrivarono decine e decine di camerieri e cuochi, preparando tavole imbandite con delizie per tutti i palati.
Tutto ciò sotto gli occhi di Altea, di Dacey e della ragazza senza nome.

Dacey Starklan
22-06-2016, 00.54.46
Finalmente!

Pensai vedendo scendere l'ultima della tre mongolfiere. Ora si che la mia attenzione era veramente catturata su qualcosa.

Cercai di avere la migliore visuale, alzandomi sulle punte per veder di più.

Sul mio volto una delusione iniziale si dipinse.

Non poteva essere lui quello che tutti attentavano.

Poi l'ometto parlò e me lo figurai come semplice presentatore dell'evento.

Ancora doveva arrivare il pezzo grosso.

Quello che mi soprese davvero furono i piatti portati a gran velocità.

Ora più che un palco pareva una grande sala da pranzo.

Clio
22-06-2016, 00.57.13
Dunque quella non era che l'antipasto, letteralmente si direbbe, considerare dai tavoli che stavano imbandendo.
Che avevano intenzione di fare, invitare a pranzo l'intera città?
Era sicuramente una bellissima idea, ma molto complessa.
Sicuramente questi armaioli ci sapevano fare, bisognava ammetterlo.

Guisgard
22-06-2016, 00.59.10
“Beh, un uomo a volte ha bisogno di starsene un po' da solo...” disse Theris abbracciando Gwen “... però guarda poi il lato positivo... la voglia matta della sua donna quando la rivede...” le fece l'occhiolino e la baciò dolcemente sulla bocca.

Altea
22-06-2016, 00.59.42
Dalla terza mongolfiera uscì un buffo ometto occhialuto e mi scappò una risata che nascosi dietro il ventaglio..mia sorella Amelie sognava sempre un bel ereditiero taddeide..e io la prendevo in giro ricordandole Ardea non esisteva più. Poi fu preparato un banchetto ma iniziai a girare intorno ai tavoli senza servirmi ovviamente...ero pur sempre una duchessa anche se fuori dalle righe.

Lady Gwen
22-06-2016, 01.03.28
Sorrisi divertita alle sue parole e all'occhiolino e risposi al suo bacio, approfondendolo appena.
Anche lui mi mancava quando eravamo lontani e non vedevo l'ora di riabbracciarlo, così mi godetti il momento a pieno, visto che prima eravamo stati interrotti.

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Guisgard
22-06-2016, 01.09.07
Quel chiassoso e lauto banchetto offerto a tutti i presenti riscosse naturalmente l'apprezzamento generale della folla.
Eppure una certa delusione era palpabile.
Se non fra tutti, almeno per gran parte di loro.
Infatti molti si aspettavano di vedere il presidente della Taddues e come spesso accadde in simili situazioni, in breve cominciarono a sorgere le notizie più disparate su quell'uomo.
C'era chi giurava di averlo conosciuto, descrivendolo come un distinto signore anziano o comunque di mezz'età, ricco e con pochi principi.
Qualcun altro invece affermava di averlo visto più volte, decantandone l'abilità negli affari, ma anche la scarsa statura morale.
Per qualcun altro ancora si trattava di un vecchio ed eccentrico milionario, così burbero da non mostrarsi mai in pubblico ed infatti, a loro dire, questa sua assenza all'inaugurazione ne era la testimonianza.
E in quella barando, all'improvviso, un uomo, vestito con abiti miseri e maleodoranti, attirò l'attenzione di tutti arrampicandosi sul palco.
“Ricordati...” disse gridando “... ricordati, sei solo un uomo! Si, un uomo! Con le sue miserie ed i suoi peccati! Un uomo soltanto, come tutti noi!”
E subito i gendarmi lo bloccarono, portandolo via tra le risate dei presenti.
Ed anche Altea, Dacey e la ragazza senza memoria osservarono tutto ciò.

Clio
22-06-2016, 01.14.36
Ci avevo visto giusto, era un banchetto offerto a tutti.
La cosa mi piacque subito, era bello vedere la gente in visibilio in quel modo.
Eppure qualcuno sembrava scontento, quasi deluso e ascoltando qualche discorso compresi perché: volevano vedere il presidente di quella azienda.
Sinceramente non mi stupiva che non si mostrasse, dopotutto poteva anche essere pericoloso con tutta quella gente.
Un uomo così potente ha sicuramente tanti nemici.
E come se mi avessero letto nel pensiero, un uomo si arrampicò sul palco ed iniziò a gridare.
Dapprima mi illuminai, perché quell'immagine rievocò subito qualcosa in me.
Roma, il trionfo e quelle parole ripetute costantemente.
Ma a quel pensiero subito fece eco una rabbia feroce, che non diedi a vedere ma che mi attraversò come una scarica potentissima.
Ricordavo nozioni di storia e non ricordavo il mio nome?
La cosa diventava sempre più inquietante.
Non avrei potuto distrarmi per sempre.

Dacey Starklan
22-06-2016, 01.15.27
La pazienza non era mai stata una mia virtù ma in quella situazione il tempo volava veloce portando così voci della folla.

Non ero la sola ad attendere il Taddeo che però ancora non si trovava davanti ai nostri occhi.

Una figura particolare invece trovò il suo piccolo momento di notorietà.

Sotto sotto concordavo con l'uomo che era stato portato via dopo prima.

Era solo un uomo. Non un dio

Guisgard
22-06-2016, 01.16.36
Theris baciò Gwen, beandosi entrambi di quel momento così bello ed appassionato.
“Vieni, andiamo a prepararci per la cena...” disse lui staccando appena le sue labbra da quelle di lei “... se tardiamo a mia zia verrà un colpo...” divertito.

Guisgard
22-06-2016, 01.23.28
Dopo che quella sorta di predicatore fanatico fu portato via dai gendarmi, tra la folla cominciò a serpeggiare una sempre più decisa inquietudine.
Un misto tra curiosità ed impazienza, unita alla paura di non poter vedere il misterioso ed eccentrico autore di quella caotica giornata.
Sempre più persone cominciarono a scandire il nome dei Taddei, nella speranza che l'artefice di quello spettacolo arrivasse.
“Signori, vi prego...” disse l'ometto occhialuto “... godetevi la festa ed il banchetto... è tutto organizzato per voi...” incitando gli artisti e le ballerine a continuare con lo spettacolo.
Naturalmente anche Dacey e la ragazza senza passato erano mosse da viva curiosità.

Lady Gwen
22-06-2016, 01.23.34
Quel momento bellissimo durò a lungo ed entrambi ci beammo di quel contatto appassionato.
Risi appena e annuii.
"Ah, aspetta..." prendendo il foglietto col nascondiglio del libello dalla tasca del vestito e dandolo a lui "È meglio scriverlo che dirlo a voce..." dissi piano.

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Clio
22-06-2016, 01.25.54
Archiviata la strana apparizione, la festa poteva continuare, eppure la gente era sempre più inquieta.
Dovevano voler vedere davvero molto questo tizio, da come ne parlavano.
La cosa mi incuriosiva, mi chiedevo che mai potesse volere della gente da un uomo a capo di un'industria del genere.
Ma la gente è strana, pensai, iniziando a curiosare tra le tavole imbandite.

Guisgard
22-06-2016, 01.26.21
“No, meglio conservarlo nella mente” disse Theris fissando il biglietto “anziché lasciare indizi... nessuno deve mai trovarlo, Gwen... nessuno...” con i suoi occhi neri in quelli della giovane.
Theris sembrava come ossessionato dal tenere segreto quel libello.

Dacey Starklan
22-06-2016, 01.27.43
Il cibo e lp spettacolo. Offerti gratificante a chicchessia.

Non azzardai un passo verso il palco.

Non avrei elemosinare qualche stuzzichino

Lady Gwen
22-06-2016, 01.29.10
"Infatti brucerai il foglietto per non lasciare traccia, caro il mio maritino, ci avevo già pensato..." con un leggero sorriso, sempre a bassa voce.
C'era uno strano interesse, quasi ossessivo, per quel libello da parte sua, e sarei riuscita a capire perché.

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Guisgard
22-06-2016, 01.35.32
La gente gridava, sbraitava, insisteva nel volere che il ricco capo della Taddeus si mostrasse.
E la tensione crebbe a tal punto che i gendarmi più volte richiamarono tutti all'ordine, mentre il buffo ometto incaricato di presentare la serata faticava non poco a predicare calma e ad invitare la folla a gustare il banchetto.
“Tanto non si mostrerà...” disse ad un tratto un uomo anziano in mezzo alla folla “... non è nemmeno qui stasera... voleva solo attirare l'attenzione e pubblicizzare la nuova sede della sua industria... a quest'ora sarà altrove, chissà dove, cercando di vendere qualcuna delle sue nuove armi con la promessa e l'utopia di poter garantire la pace e la sicurezza di tutti...” concluse amaramente il vecchio, non distante da Dacey e dalla ragazza senza nome.

Guisgard
22-06-2016, 01.37.04
“Per ora mi interessa solo bruciare le tue labbra a furia di baci...” disse sorridendo Theris a Gwen, baciandola di nuovo.
I due poi risalirono in camera loro per prepararsi.
Infatti non mancava molto all'arrivo dell'ospite della zia.

Dacey Starklan
22-06-2016, 01.38.13
Come ma neanche la folla pareva aver grande pazienza.

Chi iniziava a spintonare, chi ad andarsene che a lamentarsi .

Convenni mentalmente con un vecchio che si era fatto largo tra la gente.

Probabilmente stavo solo perdendo tempo ad aspettare lì.

Clio
22-06-2016, 01.39.49
L'atmosfera era mutata, ora era più cupa, isterica, delusa.
Iniziai pian piano ad allontanarmi dal banchetto, ascoltando mentre nessuno badava a me i discorsi della gente, comunque gremita.
Tutti volevano vedere quell'uomo.
Poi un vecchio parlò, e io lo sentii perfettamente.
Il suo discorso era perfettamente logico, poteva benissimo essere altrove, avere altro da fare che far andare in visibilio la folla impazzita.
Un armaiolo che vuole garantire la pace, quella sì che era nuova.
Ma per fortuna quella non era che un sogno per bambini ingenui, e per un'industria del genere ci sarebbe sempre stato mercato.

Lady Gwen
22-06-2016, 01.42.07
Risi maliziosamente, prima di rispondere ai suoi baci con trasporto.
Salimmo poi in camera ed io mi ritirai dietro il separé, più che altro per l'effetto sorpresa.
Avevo infatti trovato un vestito rosso in raso perfetto per la serata mentre nascondevo il libello.
Una volta pronta, uscii.
''Come sto?" con un leggero sorriso, appoggiata al separé.

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Guisgard
22-06-2016, 01.45.57
La folla insisteva, protestava e si ribellava a quell'attesa snervante.
Molti allora presero a chiedere con ancora più foga l'arrivo del misterioso e facoltoso uomo.
Per chiedere lavoro.
Questo moltissimi dei presenti chiedeva a gran voce.
Ecco dunque spiegato il perchè di tanto desiderio verso quell'uomo.
“Signori...” disse l'ometto occhialuto “... stasera si festeggia... solo domani la Taddeus aprirà i suoi cancelli in città... al Palazzo dei Gigli...”
Tutto ciò davanti a Dacey e alla ragazza senza passato.

Guisgard
22-06-2016, 01.48.39
Gwen si mostrò e Theris restò a fissarla.
Quasi abbagliato.
La fresca e morbida bellezza di lei ora appariva anche più sensuale in quell'abito.
Come se da ragazza ora Gwen si mostrasse donna.
Una bellissima donna.
“Sei belissima...” disse lui “... quasi uno spreco dover scendere a cenare ora...”

Clio
22-06-2016, 01.50.19
Quella che sembrava cieca curiosità senza senso, si rivelò essere invece molto più sensata.
La gente voleva un lavoro.
E quello aveva perfettamente senso.
Ne servirebbe uno anche a te..
Scacciai quella voce.
Che potevo fare? Che potevo inventarmi?
Non sapevo che mestiere facessi, né se avessi mai lavorato.
La faccenda cominciava a darmi sui nervi.
Ad ogni modo, l'unico indizio che avevo era Damasgrada, quindi dovevo cercare di saperne di più su quella spada.
Pensaci...
Sbuffai silenziosamente.
"Ci penserò, va bene.." pensai, in risposta a quella voce interiore.
Magari un giretto al palazzo dei Gigli potrei farla, se non per il lavoro per chiede informazioni sulla spada, se non se ne intendevano loro, chi altri?

Lady Gwen
22-06-2016, 01.54.56
La sua espressione, il modo che aveva di guardarmi, era tutto così inebriante e mi fece sorridere.
Era pur sempre mio marito e l'uomo che amavo, no?
Risi piano alle sue parole.
"Beh, prima o poi finiremo di cenare..." con un leggero sorriso "E comunque, se poi devi essere così galante ed elargire baci in quantità, mi sa che ti chiederò di uscire a cavalcare più spesso..." con una risata leggermente maliziosa, mentre raggiungevo lo specchio per mettere il rossetto e il portagioie per prendere la collana.
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Nyoko
22-06-2016, 12.15.54
Guardai il capo andare via e sbattere la porta.
"povero stupido" rivolsi a quel cliente ingenuo.
Mi resi conto solo in quel momento del chiasso proveniente da fuori.
Mi affacciai alla finestra sbarrata per vedereNostre cosa stesse accadendo.
"in effetti, il capo si lamentava di un caos cittadino..." pensai.
Vidi dei palchi enormi e un mucchio di gente posta attorno. Tre grandi mongolfiera si spinsero verso il centro dei palchi ed io rimasi ammaliata, non ne avevo mai vista una.
Rimasi ad osservare l'evento dalla finestra, ignorando Filax e tutto il mondo che mi ospitava in una stanza.
Avevo una voglia immensa di uscire da quella prigione e mischiarmi fra la gente.
Mi accorsi in quel momento, di stare piangendo e ridendo contemporaneamente stringendo i pugni sulla finestra.
Non potevo più restare lì dentro, dovevo trovare un modo di uscire... Ma come?

Dacey Starklan
22-06-2016, 12.47.45
La frustrazione di alcune persone prese voce, chiedevano un impiego.

Avevo imparato che in simili situazioni la folla, magari fomentata da qualcuno, poteva essere pericolosa.

Decisi quindi che sarebbe stato più prudente allontanarmi un po' da quella bolgia.

Presi a camminare ma non per questo mi persi l'annuncio dell'ometto.

Palazzo dei Gigli, mi ripetei per tenerlo in mente. Avrei dovuto farci un salto prima che la massa arrivasse lì.

Riuscii a chiamare una carrozza e chiesi al conduttore di fare in modo di passar davanti al Palazzo prima di rientrare in albergo.

Lady Gaynor
22-06-2016, 13.20.36
La nonna scese lentamente dalla scala in legno cigolante, portandosi dietro uno scialle leggero.
“C'è il Sole ma questo vento fresco di sicuro stasera farà l'aria pungente.” Disse rivolta a Gaynor. “Oggi poi è il giorno di San Luigi, il più lungo dell'anno... da domani le giornate pian piano cominceranno ad accorciarsi... come recita il vecchio antico? Marzo è testa d'Estate, Agosto è testa d'Inverno!” Ridendo.
Risi anch'io insieme a nonna Marie.
"Ne hai sempre una pronta, tu..." mi avvicinai per baciarle una guancia in segno di saluto. "Ci vediamo più tardi, nonnina..."
Salii sul calesse, spronando Elinor al trotto, diretta verso il palazzo della marchesa. Passando in città, notai un gran trambusto, cosa insolita specialmente a quell'ora. Rallentai l'andatura di Elinor per cercare di capire cosa stesse succedendo, quando dalla folla provenne il nome Taddeus.
"La nuova armeria!" Esclamai battendomi la mano sulla fronte... avevo del tutto dimenticato l'apertura della fabbrica d'armi per mano della famiglia più potente della città, i Taddeus. Prestai orecchio per sapere quando ci sarebbe stata l'inaugurazione perché molto probabilmente si sarebbero rivolti a me per l'allestimento dei fiori. Infatti, grazie alla passione e al duro lavoro, la mia bottega aveva guadagnato la nomea di migliore della città. Riuscii a capire che l'inaugurazione si sarebbe tenuta il giorno dopo a palazzo dei Gigli... avevo saputo quanto mi interessava, così spronai nuovamente Elinor per non fare tardi dalla marchesa Dor. Arrivai al suo palazzo una decina di minuti più tardi, bussando alla porta di servizio.

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Marwel
22-06-2016, 14.00.55
Quel viaggio in carrozza sembrava non dovesse finire più. Un evento troppo allettante per non partecipare, ma le buche e il mal governare i cavalli da parte del cocchiere doveva subirseli lei, non sua madre. Ah quella donna, avrebbe fatto di tutto pur di mettere in mostra la sua unica figlia. Diceva sempre che avrebbe dovuto sposarsi con un uomo ricco e potente, proprio come aveva fatto lei con suo padre e sua madre prima di lei. Fu sua bisnonna la prima ad accaparrarsi un Marchese e così via dicendo nelle generazioni, fino ad arrivare a Marwel, a cui poco importava dei titoli nobiliari e spendeva il suo tempo in libreria piuttosto che ai balli e alle feste.
Ma quella volta non potè dire di no alla sua Signora Madre, poichè giurò di rinchiuderla in convento e a lei le suore non stavano molto a genio.
"È solo un'inaugurazione... che vuoi che sia" pensò mentre guardava fuori dalla piccola finestrella.
Sapeva che si sarebbe sentita a disagio in mezzo a tutte quelle persone, ma doveva fare uno sforzo, così sua madre sarebbe stata felice e lei libera di tornare alle sue letture.

http://i66.tinypic.com/x21n2q.jpg

Altea
22-06-2016, 15.12.17
La situazione stava degenerando...la gente era infervorita ed inferocita perchè il capo della Taddeus non si presentava...un uomo protestò e fu arrestato. Cercai di fermare le guardie ma furono più svelte..quell' uomo stava dimostrando solo il suo dissenso, non aveva fatto nulla di grave.
La gente..ora capivo..stava li sperando di trovare un degno lavoro, e guadagnare per una vita agiata o dignitosa almeno. Ma da qui ad idolatrare un uomo ce ne voleva, era un paradosso questa situazione.
Scossi il capo quando l' omino buffo disse tutti potevano recarsi l' indomani a Palazzo dei Gigli per avere il loro lavoro..immaginavo la calca e la speranza di queste persone, e la paura di essere tagliata fuori.
Avevo già visto abbastanza, ma mi incuriosiva conoscere questo uomo..speravo non fosse uno dei tanti nobili snob e ritrosi che non volevano mischiarsi alla folla. Mi avvicinai all' omino buffo e tirai fuori dalla borsa il mio biglietto da visita..."I miei omaggi messere, sono la duchessa Altea de Bastian" usai il cognome del mio casato e non quello di Antone "Dite a milord de Taddei che sarebbe mio piacere fare la sua conoscenza e dargli il benvenuto ad Afralignone, quando desidera può avvicinarsi alla mia dimora, l' indirizzo è qui nel mio biglietto da visita..abito in periferia, a Palazzo delle Ginestre". Consegnai all' uomo il biglietto da visita e diedi un' ultima occhiata alla piazza, sarei andata in sartoria..era tardi e dovevo ritornare pure dal cocchiere.

Guisgard
23-06-2016, 00.55.22
Il fragore nella piazza era sempre più palpabile e sempre meno controllabile da parte dei gendarmi.
La folla infatti aveva cominciato a protestare vivamente contro l'assenza ormai certa dell'atteso padrone della Taddeus.
Il tenente della gendarmeria, vedendo come la situazione pareva peggiorare inesorabilmente, fece chiamare i rinforzi dalla caserma più vicina.
Poco dopo arrivarono le nuove unità che riuscirono infine a disperdere la folla divenuta ormai troppo insistente e nervosa.
Tutto ciò davanti agli occhi della ragazza senza nome.

Clio
23-06-2016, 00.58.17
Osservai lo spettacolo con aria distaccata, come se fossi uno spettatore che osservava tutto dall'alto non parte di quella folla.
Avrei dovuto essere spaventata, avrei dovuto avere paura di quegli uomini armati.
Invece no, me ne stavo tranquilla ad osservarli di tanto in tanto.
Ma ormai la mia presenza lì era pressoché inutile e quel diversivo aveva fatto il suo corso.
Avevo cose più urgenti a cui pensare, come ad esempio trovare una locanda.
Così, mi allontanai dalla folla, prendendo la strada casuale che più mi ispirasse.

Guisgard
23-06-2016, 01.01.14
Theris si avvicinò alle spalle di Gwen e si chinò a baciarla sul collo, mentre lei metteva il rossetto.
“Magari la prossima volta” disse sfiorando la sua pelle con lievi baci “usciremo insieme a cavalcare...” sorridendo e fissandola attraverso lo specchio.

Lady Gwen
23-06-2016, 01.09.22
I freddi diamanti della collana e la sua bocca calda, entrambi sul mio collo, crearono delle sensazioni contrastanti, particolari e piacevoli, che fecero chiudere i miei occhi e resero profondo il respiro.
Sorrisi contenta alla sua proposta.
"Ultimo bacio prima del rossetto? Vuoi approfittare?" dissi piano, sorridendo e voltando la testa indietro verso di lui, col rossetto in mano.

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Guisgard
23-06-2016, 01.14.41
Due fieri e grigi cavalli baschi trainavano a trotto regolare la lussuosa carrozza, simile a molte altre appartenenti alla nobiltà Afragolignonese che si potevano ammirare fra le strade cittadine.
Era giunta dalla campagna, dove Marwel, sua madre e suo padre vivevano nella loro ricca tenuta di caccia.
Ad attirarli in città era stato l'annuncio dell'inaugurazione della nuova filiale della potente Taddeus.
Ma raggiunto il cuore della città, la ressa aveva praticamente bloccato la circolazione.
Il cocchiere scese a chiedere ed al suo ritorno riferì alla giovane che era praticamente impossibile proseguire, vista la gran confusione fino alla Piazza di Sant'Antonio.
“Da ciò che dice la gente” disse poi il cocchiere a Marwel “pare che la vera e propria inaugurazione ci sarà solo domani, al Palazzo dei Gigli, sede della Taddeus in città.”

Guisgard
23-06-2016, 01.19.01
La ragazza senza nome si allontanò dalla folla e dalla confusione che regnava nella piazza.
Imboccò una stradina laterale, arrivando ad una piazzetta racchiusa da alcuni vecchi edifici in stile Barocco.
Qui la situazione generale era decisamente più tranquilla.
E in angolo della piazzetta la giovane vide un piccolo alberghetto.

Clio
23-06-2016, 01.21.59
La folla era concentrata in quella piazza, e già dopo un paio di vie si respirava decisamente meglio.
Camminai a passo spedito, guardandomi intorno.
Ogni cosa era per me una scoperta, quella poteva essere la mia città eppure mi sembrava di vederla per la prima volta, o poteva davvero essere la prima volta che vi mettevo piede.
Meglio che non mi perdessi in quei pensieri che mi sarebbe sicuramente venuto mal di testa.
Poi finalmente vidi un alberghetto, che mi ispirò subito.
Sembrava pulito e tranquillo, e io avevo bisogno di riposare.
Così entrai e chiesi se avevano ancora una camera libera per la notte.

Guisgard
23-06-2016, 01.24.15
Theris sorrise e senza dire nulla acconsentì a quell'allettante proposta.
Baciò così Gwen, assaporando le dolci e morbidi labbra della ragazza, divenute calde ed accoglienti.
Un bacio appassionato tra il tremolante alone delle candele ed i riflessi sui gioielli della giovane.
“Quanto sa essere seccante mia zia...” disse sussurrando lui “... che spreco dover scendere a cenare...”

Guisgard
23-06-2016, 01.29.06
La ragazza senza passato entrò in quell'alberghetto, trovandolo piccolo, ma pulito e ben tenuto.
Un uomo di mezz'età allora cominciò a consultare un piccolo registro, facendo scorrere la punta di una matita lungo i numeri delle stanze elencate.
“Si, abbiamo un'ultima stanza, madama...” disse “... però qui si paga anticipatamente ed i pasti non sono inclusi nel prezzo. Però abbiamo una locanda al pianterreno in cui poter mangiare.”

Clio
23-06-2016, 01.31.07
Sorrisi all'uomo.
"Nessun problema.." prendendo la borsa per pagare la camera "Quanto vi devo?".
Non vedevo l'ora di riposare, a dirla tutta.
Ma non solo.
"Sì, gradirei mangiare qualcosa..." rendendomi conto di avere un certo languirono "La locanda al pianterreno andrà benissimo.

Lady Gwen
23-06-2016, 01.34.16
Non rispose nulla, baciandomi con passione e trasporto, un bacio reso ancora più intenso dall'atmosfera vaga e tremolante delle candele.
"Possiamo sempre rifarci dopo cena..." sussurrai sorridendo "Bene, tempo scaduto" stavolta a voce più alta, allontanandomo da lui e tornando allo specchio, mettendo il rossetto.
Osservai un altro istante il mio riflesso allo specchio e poi presi il suo braccio.
"Andiamo?" cercando di sembrare entusiasta.

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Guisgard
23-06-2016, 01.37.28
“La camera viene due Taddei, madama.” Disse l'uomo alla giovane senza memoria. “Una firma qui, prego...” indicandole il registro su cui firmare “... la locanda poi è di là e a breve sarà servita la cena.”

Guisgard
23-06-2016, 01.41.01
“Eh...” disse sospirando Theris “... potrei obiettare? Vuol dire che attenderò il dopocena per il... dessert.” Ridendo malizioso.
Porse poi il braccio a Gwen ed insieme scesero al pianterreno, dove sua zia attendeva nel grande salone.
“Siete bellissimi, ragazzi miei.” Sorridendo ai due ragazzi.
Arrivò poi un servitore.
“Milady, lord Corcionne è giunto.” Disse.
“Bene, fallo accomodare.” Entusiasta la donna.

Clio
23-06-2016, 01.42.30
A quelle parole impallidii.
Abbassai immediatamente lo sguardo, per prendere i due Taddei dalla borsa.
No, non era quello.
Una firma.
Una firma col mio nome.
Io non sapevo il mio nome.
Spiegare la mia situazione sarebbe stato complicato.
Mi accorsi che forse mi serviva un nome finto, da usare finché non avessi scoperto il mio.
Così firmai, con quanta più naturalezza possibile.
Vivian Foidel
Il primo era il primo nome che mi fosse venuto in mente, il secondo inventato di sana pianta.
"Vi ringrazio..." Sorrisi all'oste, per poi dirigermi verso la locanda.

Lady Gwen
23-06-2016, 01.45.27
Risi alle sue parole mentre prendevo il suo braccio ed insieme scendevamo di sotto.
Sorrisi alla zia; quella donna era inguaribile, avrebbe passato ogni singolo istante della sua vita fra abiti eleganti e occasioni mondane.
Un servitore ci avvisò poi che il nostro ospite era arrivato.
Sospirai appena guardando Theris, mentre stringevo la sua mano con fare incoraggiante.

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Guisgard
23-06-2016, 01.51.53
La ragazza che aveva scelto come nome fittizio quello di Vivian, dopo aver firmato, raggiunse la locanda che si trovava nella sala accanto.
Prese subito posto ad uno dei tavoli ed ordinò da mangiare.
Al tavolo accanto al suo due uomini consumavano la loro cena, fumando e parlottando fra loro.
“Si, era al mio servizio da anni...” disse uno dei due all'altro “... un ottimo cuoco e soprattutto una persona onesta... ma una volta scoperto quel libello, beh, non ho potuto non licenziarlo... e deve ringraziarmi per non averlo anche denunciato...”

Clio
23-06-2016, 01.53.40
Mi sedetti e sorrisi all'idea di avere un bel pasto caldo.
Ordinai anche del vino, per accompagnarlo.
Mentre mi godevo la mia solitudine, non potei fare a meno di sentire i discorsi umidi un tavolo vicino.
Rimasi incuriosita dalle loro parole.
Chissà di che parlavano.

Guisgard
23-06-2016, 01.56.38
Il servitore accompagnò lord Corcionne nel salone e subito la zia di Theris lo accolse salutandolo con cortesia ed entusiasmo.
“Oh, milord...” disse “... che onore avervi come ospite...”
“Il piacere è mio, milady.” Fece l'uomo.
Era sulla settantina, con una lunga barba di un grigio quasi bianco e ben curata, un'aria impettita che ne contraddistingueva la figura e i modi ovattati e contenuti.
“Lasciate che vi presenti mio nipote Theris e la sua graziosa moglie Gwen.” La zia.
“Onorato ed incantato.” Sorridendo il nobile.

Lady Gwen
23-06-2016, 02.01.37
Non appena il servitore ebbe accompagnato lord Corcionne in salone, la zia lo accolse con tutto l'entusiasmo che aveva in corpo ed io dovetti voltarmi verso la spalla di Theris per trattenere una risata.
Sembrava un nobile come tutti gli altri, con la sua aria impettita.
Sorrisi e risposi con un cenno del capo al suo saluto e diedi di nascosto un leggero colpo a Theris col gomito affinché facesse lo stesso.

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Guisgard
23-06-2016, 02.03.53
Vivian continuava ad ascoltare la conversazione tra i due uomini al tavolo vicino al suo.
“Ecco, ora sono senza cuoco.” Disse il primo.
“Il libello di cui parlate è come quello trovato nella chiesa di San Michele?” Il secondo.
“Già...” annuì il primo “... scritto da chissà quale sovversivo... un veleno per la nostra società...” annuendo.
“Ma chi è l'autore?” Chiese il secondo.
“Un anonimo sobillatore che si firma come l'Illuministico...” svelò il primo.
“E cosa scrive in questi suoi libelli?” Fissandolo il secondo.
“Fomenta gli spiriti semplici ed ingenui, favoleggiando di un un mondo nuovo, senza più chierici, né aristocratici...” spiegò il primo.

Guisgard
23-06-2016, 02.10.20
Anche Theris salutò lord Corcionne,naturalmente in maniera più fredda e distaccata.
Presero così posto a tavola, dove i servitori avevano apparecchiato.
E la cena cominciò.
Si discusse di cose perlopiù futili, intervallate da questioni economiche e politiche, con la zia di Theris impegnata ad apparire ben informata su simili questioni, così d'interesse tra l'alta nobiltà.
“Io credo” disse il vecchio gentiluomo “che l'apertura in città di una nuova sede della Taddeus porterà denaro liquido nelle tasche dei cittadini.”
“E questa è cosa buona, vero, milord?” Fece la zia.
“Buona?” Ripetè l'uomo. “Vitale direi per la nostra economia.”
“Un'economia medievale e feudale...” intervenne Theris seduto accanto a Gwen “... ancora legata allo sfruttamento delle masse e così impegnata a salvaguardare i privilegi di chierici e nobili.”
E sua zia impallidì.

Lady Gwen
23-06-2016, 02.15.41
Ci sedemmo a tavola e non ascoltai quasi per nulla i discorsi che di susseguirono uno dopo l'altro, tutti accomunati dall'entusiasmo sempre più crescente della zia.
Sì parlò poi di una nuova fabbrica che stava aprendo in città.
Alle parole di Theris vidi la zia impallidire.
Lo avrebbe ammazzato, ne ero certa.
"Perdonate la mia scarsa informazione Milord, in cosa commercia la Taddeus?" al nobile, cercando di cambiare argomento.

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Guisgard
23-06-2016, 02.35.46
L'intervento di Gwen fu assai opportuno.
Lord Corcionne infatti era rimasto alquanto sorpreso dall'uscita polemica di Theris e sua zia si era praticamente ammutolita.
Ma quella domanda di Gwen sembrò sviare un po' il turbamento calato sulla tavola.
“La Taddeus” disse lord Corcionne “è la più importante produttrice di armi del paese. In pratica rifornisce da sola quasi tutti i corpi militari dell'esercito imperiale.”

Guisgard
23-06-2016, 02.40.06
Nyoko era stata come rapita da quello spettacolo.
La folla, l'attesa, le mongolfiere.
Ma soprattutto la libertà di correre in strada e di vivere.
Si, vivere.
Ciò che mancava a lei.
La libertà per sentirsi davvero viva.
E mentre guardava la strada, Nyoko si accorse di un giovane.
Era un ragazzo che ad occhio e Croce doveva essere poco più grande di lei, vestito in modo piuttosto semplice, con un grosso berretto in testa.
Raggiunse il marciapiede sottostante la finestra da cui si affacciava Nyoko, sistemando poi a terra un basso sgabello, delle spazzole un barattolo di lucido.
Era un lustrascarpe.

Lady Gwen
23-06-2016, 02.42.02
"Oh, capisco" annuendo e prendendo la mano di Theris nella mia.
In realtà non me ne fregava nulla della fabbrica, ma il mio intervento era bastato a placare le acque.
"Immagino dal nome che i proprietari siano i nobili capomazdesi omonimi, giusto? Perdonate, non sono di qui..." con un sorriso, sperando di tenere Theris a bada.

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Guisgard
23-06-2016, 02.49.18
“Oh, milady...” disse l'ometto con gli occhiali ad Altea “... purtroppo temo che la vostra richiesta resterà insoddisfatta. Vedete, il capo non ama recarsi a far visita a chicchessia. Se proprio volete conoscerlo e magari porgergli il vostro benvenuto in città, potete sempre recarvi al Palazzo dei Gigli, sede della Taddeus qui nella capitale.” Sorridendo.

Guisgard
23-06-2016, 02.54.10
“Si, esatto.” Disse lord Corcionne a Gwen. “Sono proprio i nobili Taddei i proprietari della Taddeus.”
“Altri sfruttatori della povera gente...” ridendo piano Theris e suscitando l'inquietudine di sua zia.

Guisgard
23-06-2016, 03.11.26
Dacey riuscì a trovare una carrozza e si fece portare verso il Palazzo dei Gigli.
Percorse il ricco corso, così munito di bei negozi, antiche botteghe e palazzi che si affacciavano sulla strada con i loro cornicioni in stile neoclassico e le logge impreziosite con fregi e sculture.
La vettura svoltò infine in una viuzza laterale, raggiungendo prima una piazza, poi un vicoletto, oltre il quale si apriva un largo in cui sorgeva un lussuoso palazzo costruito secondo i canoni dell'architettura imperiali.
“Ecco il Palazzo dei Gigli, madama.” Disse il cocchiere a Dacey.
Un muretto di cinta, su cui si alzavano le grate aguzze di un lungo cancello, racchiudeva la bella costruzione ed oltre si intravedevano il vasto giardino, il cortile colonnato ed un largo androne.
Il palazzo era stato costruito secondo i dettami della moda del tempo, su cui l'architettura imperiale aveva imposto temi e simboli.
https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/0a/6c/e6/5a/narodni-museum-praha.jpg

Lady Gwen
23-06-2016, 03.13.44
Theris commentò ancora ed io non sapevo più che altro fare.
Non ero in disaccordo con lui, ma mi preoccupavano le conseguenze e ciò che sarebbe potuto succedere.

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Guisgard
23-06-2016, 03.22.01
Scoperto il motivo di tanto clamore, Gaynor riprese il suo cammino, giungendo poco dopo presso la dimora della marchesa.
Fu fatta entrare e ricevuta dalla marchesa in persona.
“Grazie, mia cara, per essere venuta.” Disse la nobildonna. “Oggi muoversi in città è praticamente impossibile. L'arrivo dei Taddei e della loro industria ha bloccato l'intera capitale oggi. Ma veniamo a noi... cos'hai per me?”

Guisgard
23-06-2016, 03.27.02
A quelle parole di Theris, lord Corcionne restò visibilmente turbato, senza rispondere nulla e limitandosi a fissarlo.
“Ehm, direi di far portare il dessert...” imbarazzata la zia.
Chiamò il servitore per far servire il dolce.
“Non mi avete risposte, milord...” Theris, continuando a provocare “... non è forse vero che la Taddeus sfrutta le masse? E non solo... i suoi guadagni si basano sulle guerre e sulla violenza. Concordate?”
“Theris, ora basta.” Fissandolo la zia.
“Ho solo dettola verità, cara zia.” Sorridendo Theris. “Non è vero, Gwen?” Voltandosi verso la ragazza.

Lady Gwen
23-06-2016, 03.33.05
Se non fossi stata tesa per quella situazione mi sarebbe venuto da ridere all'ordine della zia, pensando alla battuta di Theris quando eravamo in camera.
Continuava con la sua provocazione e a nulla servivano né l'ammonimento della zia, né la mia stretta sulla sua mano.
Poi si rivolse a me.
Annuii, per poi seppellire il viso nel mio bicchiere di vino.

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Nyoko
23-06-2016, 11.29.38
Ero rimasta a fissare la libertà che correva nella folla, sentendomi come un fantasma prigioniero di un castello stregato.
Mi accorsi poco dopo di un ragazzo. Guardai il suo volto, parve essere poco più grande di me, con un grosso cappello in testa.
Andò a sedersi sotto la mia finestra, con in mano una spazzola e del lucido.
Sembrava disinteressato all'evento che stava degenerando. Forse lavorava con quegli attrezzi.
Mi chiesi perché mi soffermai proprio su quel ragazzo... Con tutta quella gente lì.
Rimasi a fissarlo chiedendomi chi fosse e cosa stesse facendo proprio sotto la mia finestra.

Dacey Starklan
23-06-2016, 11.32.07
La carrozza mi condusse comodamente fino al Palazzo.

Era grande e ostentava tutto il potere della famiglia che lo possedeva.

Mi sporsi dal finestrino per osservare al meglio le decorazioni della facciata, alcune davvero molto belle.

Decisi di scendere qualche istante per osservare meglio.

Lady Gaynor
23-06-2016, 13.59.50
Entrata a palazzo, fui ricevuta dalla stessa marchesa, che salutai con un inchino.
"Avete ragione, marchesa... la città è quasi impraticabile oggi, c'è un fermento incredibile. Sono tutti in attesa dell'inaugurazione di domani, come se fosse l'evento del secolo... chissà, staremo a vedere..." Presi poi le ceste di fiori e gliele mostrai. "Camelie, come da vostra richiesta, e poi mi sono permessa di portarvi questo bellissimo mazzo di gelsomini per la vostra camera da letto. Hanno un profumo incredibile, sentite..." facendole odorare i fiori.


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Clio
23-06-2016, 15.46.55
Mangiavo in silenzio, senza alzare lo sguardo dal mio piatto.
Eppure quella conversazione continuava a fare da sfondo ai miei pensieri.
Dei sovversivi, ci mancavano solo loro.
Lì per lì mi sembrò un assurdità, una di quelle favole fatte per ergersi a paladini del popolo con il solo scopo di dominarlo.
Chissà se non fosse collegato a quanto avevo letto quella mattina.
Avrebbe sicuramente avuto più senso del custode, per lo meno.
Così, dopo aver finito di mangiare e pagato la cena, mi recai nella cameretta che avevo affittato per quella notte.

Altea
23-06-2016, 15.58.06
Sorrisi alle parole dell' uomo..presi dalla borsa un foglio di carta pregiata e una piccola penna e scrissi e misi tra le sue mani oltre il biglietto da visita pure la lettera sigillata.."Siccome sono una chicchessia è mio dovere presentarmi a Milord Taddei..Pure lui è nobile presumo e sa non si va in casa di altri senza presentarsi ed invito e perciò ho annunciato la mia presenza alla inaugurazione di domani o altrimenti una mia futura visita" sorridendo ironica "Porgete i miei saluti, la piazza sta diventando pericolosa e io devo andare da Madama Tessot per un degno abito per la inaugurazione".
Mi diressi veloce in sartoria, entrai e sicuramente avrei appreso di più di quel uomo..se fosse schivo o forse anziano e malato, inoltre volevo parlare pure del dottore che dovevo ospitare.
Vidi i vestiti colorati e sospirai, le donne sceglievano quella lingerie e corpetti di pizzo che amavo e pensai ero ancora giovane..mi ero laureata solo tre anni prima e sposata solo due anni fa e chissà se nel futuro le porte del mio cuore chiuso si sarebbero riaperte senza fare un torto ad Antone.

http://i66.tinypic.com/2vd0ew5.jpeg

Guisgard
23-06-2016, 16.54.28
Alla fine Theris smise col suo sarcasmo e la sua irriverenza e la cena si concluse senza grossi patemi, sebbene l'aria pesante della serata aveva fatto nascere in tutti i presenti una vaga inquietudine e sofferenza.
Alla fine lord Corcionne andò via e Theris e Gwen si ritirarono in camera loro per la notte.
“Ah, che serata del piffero...” disse lui lasciandosi cadere pesantemente sul letto “... sembrava interminabile...”

Guisgard
23-06-2016, 16.56.26
E mentre Nyoko fissava quel ragazzo, ad un tratto lui, quasi per caso, alzò lo sguardo verso l'alto è la vide, alla finestra che lo fissava.
Allora il ragazzo sorrise in segno di saluto, togliendosi appena il berretto.

Lady Gwen
23-06-2016, 17.01.10
Finalmente quella cena che sembrava interminabile finì e noi andammo in camera.
Risi alla reazione di Theris mentre riponevo i gioielli e toglievo le ultime tracce di trucco.
Poi raggiunsi il letto e mi misi a cavalcioni su di lui, appoggiando poi i gomiti sul suo petto.
"Sono sicura che tua zia avrebbe usato volentieri il coltello per lanciartelo, piuttosto che per tagliare l'arrosto..." con finto tono drammatico, per poi ridere.

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Guisgard
23-06-2016, 17.05.57
La cappellina era invasa da una velata e misteriosa penombra che rendeva ogni cosa vaga e sfuggente, come se un incanto indugiasse nell'aria cupa di quella notte chiara di enigmatica Luna.
Un'unica arcata centrale fungeva da stacco tra la navatella ed il presbiterio, come un passaggio fino all'abside in cui dominava la statua della Divina Misericordia, con accanto, su un piedistallo laterale sormontato da una nicchia a volta e sorretta da due colonnine tortili in marmo bianco, la Sempre Vergine Maria Immacolata nell'atto di schiacciare il serpente.
Le due figure avanzavano silenziose come ombre e vaghe e furtive raggiunsero la nicchia di Santa Rita, dove scintillava al chiarore di poche candele un magnifico cesto di rose dai petali d'oro ai piedi della Santa.
“Diamine...” disse piano uno dei due lestofanti “... cosa se ne faranno mai i Santi di questi preziosi gingilli?”
“Già, cosa?” Fece l'altro.
“Te lo dico io...” mormorò il primo “... loro nulla, ma i chierici ingrasseranno parecchio con tali reliquie che di Sacro hanno ben poco.” Accennando un sorriso più simile ad un ghigno. “Su, portiamolo via. A Santa Rita poco importerà, visto, si narra, che in vita fece fiorire rose in pieno Inverno.” Con espressione blasfema.
Ad un tratto si udì un rumore.
“Ehi, cos'è stato?” Il secondo.
“Nulla, sono edifici vecchi e dunque scricchiolano.” Lo rassicurò il primo.
“Facciamo presto, non mi sento tranquillo...”
“Perchè mai?” Fissandolo torvo il primo furfante. “Temi forse che un Angelo scenda ad infilzarti?” Ridendo piano.
“Tu ci scherzi...” intimorito il secondo “... ma forse hai dimenticato quelle strane storie? Quelle inquietanti voci sul fantasma?”
“Che fantasma?” Borbottò il primo. “Ti sei bevuto il cervello?”
“Si dice” l'altro “che un fantasma si stato visto nella cattedrale... che si aggiri tra le navate per rubare l'anima dei peccatori...”
“Non essere idiota!” Lo rimproverò il primo. “I fantasmi sono come i Santi e la Madonna... invenzioni per gli allocchi come te. E poi hai scordato ciò che dice il Maestro? Sono tutte idiozie... tutte!”
“Già, il Maestro...” scuotendo il capo il secondo “... chi è poi quell'uomo? Te lo sei mai chiesto? Perchè non si fa mai vedere in faccia?”
“Che ti importa?” Seccato il primo. “Basta che paghi, no? Su, portiamo via queste rose d'oro da qui...”
“Si, facciamo presto...” preoccupato il secondo.
Ma di nuovo quel rumore.
“Di nuovo!” Voltandosi indietro il secondo.
All'improvviso si udì una risata, poi dei passi che echeggiavano nella breve navatella.
“Chi è là?” Gridò il secondo.
“Zitto, bestia!” Lo riprese il primo. “Vuoi farti scoprire?”
Ma ancora quella risata.
Poi un suono.
“Co... cos'è?” Balbettò il secondo furfante. “Un... un flauto?”
Allora un'ombra apparve nell'abside.
Un'ombra snella e leggera, tutta nera, simile ad uno spettro.
I due ladruncoli corsero via spaventati, arrampicandosi fino al tetto a capriata, da dove erano penetrati nella cappellina.
Ma l'ombra apparve loro davanti e per la paura il primo lestofante perse l'equilibrio e cadde di sotto.
Il secondo, allora, pietrificato per lo spavento si accasciò a terra tutto tremante.
“Non... non uccidermi...” piangendo per la paura “... abbi... abbi pietà...”
“No, non ti ucciderò...” avvicinandosi a lui l'ombra “... non stanotte...” con un tono che fece rabbrividire ancor più il furfante “... ma voglio sapere chi ti ha mandato... dimmelo.”
“Non lo so...” farfugliò l'uomo “... giuro che non lo so... si fa chiamare Maestro e vuole tutte le opere d'arte e preziose conservate nelle chiese... non so altro... lo giuro... non uccidermi...” in lacrime.
Chinò il capo per un istante, quasi rassegnato a morire e quando lo rialzò l'ombra non c'era più, svanita nel silenzio blasfemo di quella notte, come rapita dalla Luna che si era tinta di un rosso e purpureo alone.
Accanto a lui però il furfante notò qualcosa lasciato dall'ombra.
Un fiore.
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Guisgard
23-06-2016, 17.13.20
Il Palazzo dei Gigli dominava il lungo corso cittadino, che praticamente tagliava in due la capitale, unendo il Foro Ardeiano, centro economico della città con i suoi istituti bancari e la Zecca Reale, fino all'ingresso della Città Vecchia, in cui sorgeva il complesso intorno al Palazzo Imperiale.
Dacey scese dalla carrozza e vi si avvicinò per ammirarlo nello splendore della sera.
La ragazza notò però qualcosa.
C'era infatti polizia ovunque.
Era accaduto qualcosa.

Guisgard
23-06-2016, 17.16.07
“Oh, mia cara...” disse la marchesa guardando la splendida composizione floreale “... sono davvero magnifici!” Fissando poi Gaynor. “Sei un'artista che potrebbe riempire il Palazzo Imperiale con i fiori più belli!”
Ad un tratto arrivò una cameriera.
“Milady...” alla marchesa “... è tornato il cocchiere... pare sia accaduto qualcosa al Palazzo dei Gigli... c'è polizia ovunque... sarà meglio rinviare la vostra passeggiata notturna...”
“Oh, che peccato...” la marchesa.

Dacey Starklan
23-06-2016, 17.16.09
La gonna nera strisciava a terra mentre avanzavo incuriosita dal palazzo ma qualcosa distolse la mia attenzione dall'architettura.

La polizia era in gran numero e pareva in subbuglio. Mi insospettii, non doveva essere accaduto nulla di buono.

Intercettai un agente e lo interrogai in proposito per capire che stesse accadendo.

Guisgard
23-06-2016, 17.18.14
Vivian, finito di cenare, tornò nella sua cameretta per riposare.
Ma prima che si mettesse a letto, dalla strada sottostante, udì un gran frastuono.
Erano gendarmi a cavallo e su delle carrozze.
Doveva essere accaduto qualcosa di grave.

Guisgard
23-06-2016, 17.21.01
L'ometto occhialuto sorrise ad Altea e prese il suo biglietto.
“Sarà un onore avervi domani, milady.” Con un cortese inchino quello.
Poi la dama raggiunse la sartoria, che come da lei immaginato era colma di clienti.
E tutte le gran dame parlavano di quella inaugurazione e dello spettacolo da poco concluso.

Marwel
23-06-2016, 17.23.09
"Oh bene, portatemi all'albergo più vicino. Ho proprio bisogno di riposare" disse al cocchiere.
Quando egli riprese a muovere la carrozza, Marwel trasse un sospiro. Non aveva voglia di figurare a quella inaugurazione, ma avrebbe dovuto farlo e non poteva di certo tornare indietro.

Clio
23-06-2016, 17.25.15
Entrai nella piccola stanzetta, e sistemai le poche cose che avevo comprato quella mattina.
Iniziai a spogliarmi, quando udii un gran baccano provenire dal pianterreno.
Doveva essere successo qualcosa.
Così, incuriosita andai alla finestra, per cercare di capire cosa fosse successo.

http://oi66.tinypic.com/30bz2bo.jpg

Altea
23-06-2016, 17.26.59
Vi era fervore in sartoria che più era un salottino privato..tutte parlavano della inaugurazione e lo spettacolo appena concluso..quindi pure loro si erano fermate ad ammirarlo. Mi avvicinai a una giovane che cuciva un sontuoso abito su un manichino.."I miei saluti..potreste far chiamare Madama Tessot? Ditele sono Altea..". La donna era una amica sincera nonostante la differenza di età, una donna moderna e coraggiosa che si era fatta da sé.

Lady Gaynor
23-06-2016, 17.27.47
Sorrisi compiaciuta ai complimenti della nobildonna.
"Troppo buona, marchesa... è facile lavorare per chi, come voi, ha gusti raffinati..."
D'un tratto una cameriera ci interruppe per dirci che c'era la polizia al Palazzo dei Gigli.
"Chissà cosa sarà successo..." dissi "Col vostro permesso mi congederei, sarà meglio per me che mi sbrighi a tornare a casa..."
Salutai la marchesa con un inchino e me ne andai. Salii sul calesse e, invece di dirigermi verso casa, tirai avanti fino al Palazzo dei Gigli, incuriosita da ciò che stava succedendo. La zona circostante pullulava di poliziotti, così mi avvicinai ad uno di essi e chiesi: "Salute, agente... cos'è mai accaduto per aver mobilitato l'intera polizia?"

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Guisgard
23-06-2016, 18.03.56
“Oh, certo...” disse ridendo Theris “... e magari si sarebbe lamentata del fatto che sono meno tenero dell'arrosto da tagliare.” Divertito. “Eh, cosa vuoi farci...” guardando Gwen seduta a cavalcioni su di lui “... hai sposato un cattivo ragazzo e temo che renderà pessima anche te...” fissandola negli occhi.

Lady Gwen
23-06-2016, 18.10.16
"Oh non ho dubbi su questo" ridendo.
Alle sue parole mi avvicinai al suo viso, con aria fintamente seriosa.
"Peggio di quanto lo sia già?" con voce profonda, calda, scoppiando poi a ridere ed iniziando a solleticargli la pancia, baciandolo poi.

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Guisgard
23-06-2016, 18.11.08
“Due ladri hanno cercato di intrufolarsi nella cappellina del palazzo...” disse il poliziotto a Dacey “... ma il colpo gli è andato male... uno è precipitato dal tetto e l'abbiamo trovato morto nel cortile del palazzo, mentre l'altro... beh, probabilmente il troppo bere o qualche sostanza particolare che ha fumato deve avergli dato alla testa... afferma infatti di aver visto un fantasma...”
Poco dopo anche Gaynor arrivò col calesse al Palazzo dei Gigli, dove un poliziotto gli disse ciò che l'altro aveva detto a Dacey.
E mentre le due ragazze erano davanti al palazzo, alcuni poliziotti portavano via un uomo, il ladro sopravvissuto, in evidente stato confusionale.
“Il fantasma...” ridendo con un sorriso ebete “... il fantasma... mi ha parlato e poi si è trasformato in un fiore... il fiore nero...” ridendo.

Guisgard
23-06-2016, 18.14.03
La carrozza partì, per portare Marwel all'albergo più vicino, dove la ragazza avrebbe alloggiato.
Ma durante il tragitto la vettura passò davanti ad un maestoso palazzo di gusto imperiale, attorno al quale erano dispiegate diverse unità di polizia.
Qualcosa di importante era accaduto.

Guisgard
23-06-2016, 18.16.18
Vivian si affacciò dalla finestra, mentre i gendarmi correvano nella strada, impedendo ad ogni altra carrozza di proseguire.
Sembravano avere una gran fretta, come se qualcosa di importante fosse accaduto.
“Presto...” disse uno dei militari a cavallo “... al Palazzo dei Gigli! Presto!”

Dacey Starklan
23-06-2016, 18.16.48
Ascoltai con attenzione in merito al tentativo di furto.

Era comprensibile che, davanti ad un palazzo tanto ricco, qualcuno sperasse di prendere almeno una parte di quella ricchezza.

Ringraziai il poliziotto sospirando appena. Non era mai bello udire della morte di qualcuno, anche se sconosciuto.

Il ferito venne portato via ma il suo stato mentale pareva totalmente compromesso , infatti farfugliava su un fantasma e un fiore...

Scossi la testa e mi allontanai verso la carrozza

Guisgard
23-06-2016, 18.19.24
Il giovane annuì ad Altea e andò a chiamare madama Tessot.
“Oh, mia cara...” disse arrivando la donna “... che piacere rivedervi! E' sempre una gioia rivedervi qui! In cosa posso servirvi? Spero non per un altro abito a lutto! Siete troppo giovane e bella per chiudervi nel nero vedovile, mia cara!”

Guisgard
23-06-2016, 18.22.21
Theris scoppiò a ridere, per quel solletico di Gwen.
E poi, approfittando di quel bacio, con uno spintone rivoltò le posizioni, con lei che finì sotto e lui sopra.
“Ed ora cattiva ragazza...” disse tenendola ferma, vicinissimo alla bocca della giovane “... cosa mi dici? Sei in mio potere...”

Clio
23-06-2016, 18.23.24
Il palazzo dei Gigli, tutto sembrava condurmi a quel palazzo.
Sospirai, rientrando dalla finestra.
C'era ben poco che potessi fare, qualunque cosa fosse successa l'avrei scoperta dai giornali la mattina seguente.
Così, chiusi la finestra, indossai una camicia in seta bianca che avevo comprato quella mattina, e mi coricai sul lettino.
Chissà cosa mi avrebbe atteso il giorno seguente.

Guisgard
23-06-2016, 18.27.01
Dacey tornò verso la carrozza, mentre il ladro veniva portato.
Il suo stato era ormai inesorabilmente compresso ed infatti continuava a farfugliare circa di un fantasma mutato poi in un fiore nero.
Ma prima che la ragazza potesse salire sulla carrozza vide arrivare altra polizia.
E a guidarla era un uomo grasso, dall'espressione perennemente imbronciata ed i modi burberi.
E tutti i presenti lo salutarono come ispettore.
“Comodi...” lui ai militari “... dopo voglio interrogare il furfante sopravvissuto... ora però darò un'occhiata all'interno della cappellina...”

Altea
23-06-2016, 18.27.40
Madama Tessot arrivò e mi illuminai..finalmente un viso amico e sospirai a quelle sue parole.."Lo so..anche se il nero mi dona..eppure non sono tradizionalista come notate dalle scollature" risi per poi farmi seria "Vorrei andare a quella inaugurazione a Palazzo dei Gigli domani..avrei bisogno di un vestito..voi che mi suggerite? Oltre ad altri abiti neri, uno verde scuro e uno amaranto..sapete ho diviso la mia dimora e presto arriverà un dottore o scienziato dal Nord sembra..sono curiosa..perché il mio notaio, nonostante curi i suoi affari qui, non sa nulla di lui..un giovane uomo. Ma sono pure curiosa di conoscere il proprietario della Taddeus..voi ne sapete qualcosa?"

Lady Gaynor
23-06-2016, 18.27.42
Una rapina finita male, di questo si trattava. Essendone vittima quel Palazzo, lo spiegamento di polizia era spiegato. Non provai alcuna pena per il furfante morto, un farabutto in meno a bazzicare le strade della Capitale. Quello che però mi sorprese fu il compare che andava parlando di un fantasma. Il suo stato confusionale era evidente, blaterava adesso di non so quale fiore nero. Uno morto ed uno in stato di shock... chissà cosa era realmente successo in quella cappella...
Guardai l'orologio di piazza, si era fatto davvero tardi. Tornai di volata a casa, nonna doveva essere in pensiero. Entrai nella bottega ormai chiusa e salii di sopra.
"Betty, sono a casa!"

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Dacey Starklan
23-06-2016, 18.30.31
Il nuovo poliziotto appena arrivato fece apparire sul mio viso un sorriso dolce amaro. Somigliava parecchio al mio defunto marito, tranne per il fatto che l'ispettore era senza baffi.

Per questo mi fermai e rimasi ad osservare un attimo la scena del suo arrivo.

Questi parlò di una cappellina, probabilmente dove era avvenuto il tentato furto.

Mi chiesi perché mai una cappella invece che le stanze dove c'erano ori e gioielli

Lady Gwen
23-06-2016, 18.30.47
Catturai le sue risate in quel bacio, che portò lui a ribaltare le posizioni.
Sorrisi maliziosamente mentre la sua bocca era vicinissima alla mia e le sue mani mi tenevano ferma.
Cercai i suoi occhi coi miei, accesi di desiderio, in silenzio, senza una parola.

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Guisgard
23-06-2016, 18.33.26
Vivian richiuse la finestra, si preparò per la notte e poi si coricò.
In breve il sonno la prese...

I suoi capelli bruni e lunghi, gli occhi scuri.
Le sue mani a stringere quelle di lei, il vento che gonfiava i loro vestiti, il profumo di salsedine.
Il fischio delle navi, il canto dei marinai, la luce del faro a squarciare le ombre della sera.
La promessa di un ritorno, il giuramento di un'attesa.
Il mare.
Le onde.
Le risate della gente.
Lei sola su quel molo a fissare l'orizzonte.
Le lacrime e la solitudine.

Vivian si svegliò.
Era ancora notte.
Ed era stato solo una pallida ombra di un sogno senza volto.
Proprio come lei.

Guisgard
23-06-2016, 18.39.44
“Oh, l'inaugurazione a Palazzo dei Gigli...” disse madama Tessot ad Altea “... l'evento mondano dell'anno. Pare ci sarà tutta l'Afragolignone bene a quell'appuntamento. Davvero? Un inquilino nella vostra dimora? Oh, che cosa romantica. Ospitare un uomo di cui si ignora tutto. Sembra la trama di un romanzo d'Amore.”
“Dite bene, madama.” Ridendo una cliente.
“Quanto al misterioso padrone della Taddeus, beh, nessuno ne sa nulla in città.” La madama. “Una cliente stamani mi raccontava che suo padre era in affari con lui a Capomazda. Dunque immagino sia ormai vecchio.”

Guisgard
23-06-2016, 18.41.37
“Alla buonora.” Disse la nonna a Gaynor. “E' questa l'ora di rincasare? No sai che i fiori appassiscono se si perde tempo? Beh, almeno hai fatto cose buone?”

Clio
23-06-2016, 18.44.03
Quel sogno.
Così vago e inquieto, così lontano, così sfuocato.
Dolce e malinconico allo stesso tempo.
Mi svegliai, con una fitta dolorosa al cuore.
Avevo un passato.
Un passato che non riuscivo a ricordare.
Un passato che mi sembrava di un'altra.
Un passato vago e lontano.
Ma allora... Poteva davvero esserci qualcuno ad aspettarmi.
Qualcuno che non ricordavo, qualcuno che avrei potuto incrociare per caso e non riconoscere.
Tutto quello mi colpì, profondamente, e per la prima volta mi lasciai andare e piansi.
Per quei volti senza nome, per quei luoghi sconosciuti, per il passato che era mio ma allo steso tempo non lo era.
Così mi lasciai cadere all'indietro e cercai di dormire ancora dato che era notte.

Guisgard
23-06-2016, 18.47.21
Dacey vide l'ispettore confabulare ancora un po' con i suoi, per poi andare verso la cappellina.
“Ispettore...” disse arrivando un uomo magro e dall'aspetto innocuo “... sono Ernot e mi occupo delle Pubbliche Relazioni della Taddeus...”
“Si, ma sono in corso le indagini, quindi non posso rivelarvi nulla...” l'ispettore “... piuttosto... dov'è il vostro capo? Il presidente intendo?”
“Il signor de'Taddei non è in città in questo momento, ispettore.” Fece Ernot.

Lady Gaynor
23-06-2016, 18.47.31
"Su nonna, non fare così... ai fiori ci avrai pensato tu" le risposi facendole l'occhiolino. "Questa sera c'era fermento in città..." e le raccontai tutto ciò che era successo. "Se solo la polizia si mobilitasse così anche per i furti e i morti che avvengono nelle nostre strade!"

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Altea
23-06-2016, 18.52.49
Scossi il capo.."Storie romantiche..dopo ciò che è successo mi ci vorrà prima di innamorarmi non pensate? Una storia da romanzo...ho finito di sognare ad occhi aperti purtroppo. Comunque domani conoscero' questo Milord Taddei così misterioso..avanti scegliamo questo vestito..Mi affido a voi nel bene..e nel male" già sapevo mi avrebbe tolto il nero.

Dacey Starklan
23-06-2016, 18.55.58
Il tentato furto ovviamente aveva provocato un piccolo marasma in quella zona e poco dopo arrivò qualcuno dei responsabili della famosa azienda Taddeus.

Da questo scoprii che il misterioso proprietario era ancora fuori città, probabilmente avrebbe raggiunto la villa il giorno dopo per l'inaugurazione.

Guisgard
23-06-2016, 18.59.37
Il silenzio fra loro due.
E la distanza che separava le loro labbra in un istante svanì, congiungendoli in un lungo bacio intriso di desiderio.
Theris baciò Gwen con trasporto, mentre i suoi lunghi capelli neri scivolavano sul viso di lei, accarezzandolo delicatamente.
La ragazza era sua prigioniera.
Incatenata alle sue labbra e tenuta ferma dalle sue mani, sotto il corpo di lui.
Era sua prigioniera.
Una dolce prigionia che la faceva sentire terribilmente donna.

Guisgard
23-06-2016, 19.02.56
Vivian pianse.
Pianse amaramente, in balia della notte e dell'incertezza.
Della paura di non essere più nulla, di non avere un nome, né un passato e neanche una vita da vivere.
Ma poi, pian piano, stanca e provata, si addormentò di nuovo.
E dormì fino al mattino seguente, svegliata dal rumore che le carrozze facevano in strada.

Guisgard
23-06-2016, 19.05.41
“Eh, te lo dico sempre...” disse la nonna a Gaynor “... vedi che è pericoloso restare la sera tardi ancora per le strade? Quanto poi al fattaccio del Palazzo dei Gigli... il Vecchio Antico soleva dire che bisogna aver paura dei vivi, non certo dei morti...”

Clio
23-06-2016, 19.06.49
Mi svegliai, stavolta di mattina, dopo un sonno senza sogni.
Sospirai, l'unica cosa che potevo fare era scoprire qualcosa di più sul mio passato, e l'unico indizio che avevo era quella spada.
L'avrei portata alla Taddeus, dopotutto dovevano avere degli esperti di armi antiche, se erano i migliori armaioli del regno.
Così, mi vestii di tutto punto ed uscii diretta al Palazzo dei Gigli.
Mentre camminavo mi chiesi se la situazione fosse migliorata da quella notte e cosa fosse successo lì per richiamare tanta polizia.

Guisgard
23-06-2016, 19.08.24
Madama Tessot mostrò ad Altea vari abiti, tutti secondo la moda del tempo, di diversi gusti e fattezze, dai colori vivi ed il modello audace.
“Una bella donna come voi” disse “deve saper mettere in mostra le proprie armi.” Ridendo.

Guisgard
23-06-2016, 19.10.26
Ernot accompagnò l'ispettore nella cappellina, dove i poliziotti cominciarono a raccogliere possibili indizi.
Pian piano il clamore generale si affievolì e la polizia riuscì a far allontanare i vari curiosi.
Tutto ciò sotto lo sguardo di Dacey.

Altea
23-06-2016, 19.12.00
Rimasi ammaliata da quei vestiti.."Oh siete una tentatrice!" risi "Sono indecisa tra questo rosso col pizzo nero scollato davanti e nella schiena..e questo lilla con la profonda scollatura sulla schiena..prenderei entrambi, e poi alcuni abiti neri ma audaci...e ovviamente della lingerie particolare" ormai era fatta.

Lady Gaynor
23-06-2016, 19.12.50
"Hai ragione, nonna... probabilmente si trattava di due ubriaconi, ecco perché quello superstite farfugliava di fantasmi e fiori neri..." risposi così alla nonna, senza però esserne davvero convinta. C'era qualcosa di inquietante in quella scena a cui avevo assistito. Mangiai in fretta la cena che nonna mi aveva lasciato sul tavolo, dopodiché mi sedetti sulla mia poltrona a leggere un buon libro.

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Dacey Starklan
23-06-2016, 19.12.52
Pian piano mi resi conto che la gente iniziava ad allontanarsi ed io ero rimasta l'unica ad osservare ancora.

Era meglio andare via per il momento.

Guisgard
23-06-2016, 19.25.47
La notte trascorse silenziosa e tutto sommato tranquilla.
Dacey ritornò nell'albergo in cui alloggiava, cenando in camera, per poi coricarsi.
Anche Gaynor, dopo un po' di lettura, colta da stanchezza, andò a letto.
Altea, dopo aver ordinato i vestiti ed essere stata rassicurata da madama Tessot di vederseli consegnare il giorno dopo verso Mezzogiorno già confezionati, tornò nella sua dimora per cenare ed andare poi a letto.
La nuova mattinata sorse soleggiata e calda su Afragolignone, ritrovando la città subito operosa e vivace.
Vivian lasciò l'albergo e si diresse verso il Palazzo dei Gigli, dove avrebbe cercato di saperne di più della sua spada.
Ed oggi era il giorno dell'attesa inaugurazione.

Clio
23-06-2016, 19.28.56
Non fu difficile trovare il Palazzo dei Gigli dato che tutti parlavano dell'inaugurazione, che però non era certo di prima mattina.
Dunque magari avrei trovato meno ressa.
Dopotutto a me interessava parlare con qualcuno, non tanto partecipare alla festa.
O magari fissare un appuntamento.
Dopotutto quel giorno saranno stati impegnati.
Chissà però se mi avrebbero fatto entrare, pensai.
Una volta giunta davanti al palazzo iniziai a guardarmi intorno per capire se avrei potuto incontrare qualcuno già quella mattina senza la folla.

Guisgard
23-06-2016, 19.37.18
Vivian raggiunse il Palazzo dei Gigli, ormai sgombro dal clamore della sera precedente.
La polizia aveva raccolto tutti gli indizi possibili ed ora il sontuoso palazzo poteva riprendere le sue funzioni, quale sede della Taddeus qui ad Afragolignone.
La ragazza entrò approfittando del cancello aperto e si ritrovò nel vasto cortile.
Subito allora le si avvicinò uno dei custodi, chiedendole cosa desiderasse.

Altea
23-06-2016, 19.41.37
Tornai a Palazzo e la notte fu tranquilla, dalle tapparelle entravano i primi raggi di sole di un nuovo giorno. Rimasi pigramente a letto per un po', indossai la vestaglia di pizzo blu e aprii le tapparelle per respirare l' aria fresca del mattino intrisa di fiori. Dopo un bagno rinfrescante mi vestii, pettinai con cura e scesi per la colazione. Mi venne in mente era il giorno della inaugurazione e ne parlai con Petronilla chiedendo se avevamo informazioni pure sull' inquilino.

Clio
23-06-2016, 19.45.38
Non c'era chiasso, né folla per fortuna.
Mi si avvicinò il custode e gli sorrisi.
"Buongiorno a voi.." Gentilmente "Sono qui per chiedere una consulenza, avrei bisogno di parlare con qualcuno che si intenda di armi antiche.." Spiegai "Mi basterebbe anche chiedere un appuntamento dato che immagino siate particolarmente impegnati oggi... Se invece c'è qualcuno che possa dedicarmi qualche minuto questa mattina, ve ne sarei grata.." Sorrisi.

Lady Gwen
23-06-2016, 19.46.05
I miei occhi erano ancora nei suoi, quando lui azzerò la distanza fra noi, raggiungendo le mie labbra.
Ci unimmo in un lungo bacio, ricco di trasporto, passione, desiderio, era incredibile come mi sentissi di nuovo viva con lui.
Mentre mi baciava sentivo i suoi lunghi capelli neri accarezzarmi il viso.
Ero sua prigioniera, totalmente, le mie labbra erano incatenate alle sue e le sue mani mi tenevano ancora ferma sotto il suo corpo perfetto.
Era una prigionia dolce, inebriante, assolutamente eccitante, che risvegliava qualcosa in me, qualcosa che in momenti normali tenevo sopita, a bada, ma non ora.
Non adesso.

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Marwel
23-06-2016, 20.02.04
"Fermatevi!" ordinò al cocchiere. E non appena egli tirò le briglie dei cavalli, Marwel scese dalla carrozza. Non le sembrava vero di poter camminare di nuovo dopo ore ed ore passate a star seduta.
Un gran movimento vi era attorno al maestoso palazzo, ed ella era una dama troppo curiosa per starsene in disparte.
Si avvicinò dunque ad un membro della polizia e chiese:
"Sapete dirmi per quale motivo questo palazzo è circondato da voi tutti? è forse accaduto qualcosa di grave?"

Dacey Starklan
23-06-2016, 20.08.16
Tornata in albergo presi una cena leggera e mi coricai.

Vedere l'ispettore e la sua somiglianza con il mio defunto marito provocò una notte agitata e piena di incubi.

Ricordi che faticosamente tentavo di abbandonare tornavano nella mia mente a perseguitarmi, ancora e ancora.

Ritrovai il dolore, il pianto e la vergogna dei tempi passati e mi svegliai nel cuore della notte, spaventata.

Solo una volta che mi resi conto di essere al sicuro mi alzai dal letto per bere dell'acqua, osservare la città che dormiva dalla finestra e tornare dopo a coricarmi.

Cullata dal candore lunare riuscii a prendere un sonno irregolare fino al mattino.

Lady Gaynor
23-06-2016, 20.14.12
Come tutte le mattine, mi svegliai di buon'ora per aprire il negozio. Nonna era già in piedi, la colazione pronta in tavola.
"Buongiorno nonna!" esclamai addentando al volo una fetta di pane tostato, ricoperta di burro e marmellata. "Stamattina ho un mucchio di cose da fare, devo sbrigarmi..." terminai bevendo un succo d'arancia.
Scesi poi giù ed aprii le porte della bottega, lasciando entrare il caldo sole mattutino. Un'altra giornata era cominciata...

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Nyoko
23-06-2016, 20.29.23
Fissavo quel ragazzo incuriosita quando, ad un tratto, questo si voltò, guardandomi con due grandi occhi neri e profondi. Mi sorrise e quasi tremai alla dolcezza di cui era avvolto il suo viso. Volevo sorridergli ma, ricordai l'accordo con il capo e mi nascosi fra la parete e la finestra, permettendomi di vedere ancora la strada. Mi batteva forte il cuore e nei miei occhi, era rimasto riflesso quel suo bellissimo sorriso.

Guisgard
23-06-2016, 23.53.27
Quel bacio, un gioco sensuale di labbra, quelle dolci ed inebrianti carezze dei suoi capelli sul volto di lei.
E le mani che la tenevano stretta a lui, come una preda conquistata.
Theris era su Gwen ed in breve i suoi abiti cominciarono a scivolare via.
Ed allora fu un gioco di pura passione, che travolse entrambi per tutta la notte.
Una notte lunga, estenuante ma fatta di audacia e piacere.
Una notte che alla fine li fiaccò, oltre a soddisfarli.
Ed appagati, all'alba, si addormentarono stretti, pelle su pelle, con le mani ed i corpi intrecciati.
Felici ed appagati.

Guisgard
23-06-2016, 23.57.03
Fu una notte lunga, inquieta, che tormentò Dacey con ricordi passati ed ancora dolorosi.
Che la stravolsero, rendendo il suo letto freddo come quando quel suo passato era ancora vivo.
Un letto freddo ed inospitale, segnato dalla vergogna e dalla sofferenza.
Ma poi la notte passò e giunse il nuovo giorno.
Ed insieme alle ombre, anche quei tristi momenti svanirono dalla mente di lei.

Guisgard
24-06-2016, 00.01.28
Nyoko rientrò con la testa, oltre la tendina della finestra, restando celata alla vista del giovane lustrascarpe.
Lui rimase lì, per un po', a guardare la finestra.
Poi, fattosi tardi, riprese le sue case e andò via.
Trascorse la notte e di nuovo rivide Nyoko prigioniera in quella sua sorta di torre.
Ma al mattino, di nuovo, giunse il lustrascarpe, che riponendo tutto a terra sul marciapiede riprese poi il suo lavoro.
Gettando di tanto in tanto uno sguardo alla finestra.

Lady Gwen
24-06-2016, 00.02.47
Quei giochi erano un susseguirsi di baci e carezze inebrianti.
Poi le sue mani, che mi tenevano stretta a lui, come una preda ed io mi sentivo sua.
Mi abbandonai ad un lungo e silenzioso sospiro quando il vestito e poi il corsetto sparirono, liberando finalmente il mio corpo, che fremeva a contatto col suo.
Fu una notte lunga, intensa, quasi estenuante, fatta di piacere assoluto e giochi audaci.
Giochi che durarono fino all'alba, fin quando cademmo addormentati, stanchi, ma appagati, coi nostri corpi ancora stretti.

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Dacey Starklan
24-06-2016, 00.03.55
Mi alzai con ancora certe immagini vivide in mente. Seduta davanti allo specchio vidi riflessa la mia figura, giovane ma già segnata da tragici eventi.

Impiegai cura nel pettinare i capelli e nel truccare i miei occhi stanchi.

Ora era davvero una dama e non una ragazzina spaventata.

Non potevo mostrarmi debole in un mondo governato dagli uomini, lo avevo imparato a mie spese.

Per quel giorno scelsi per la prima volta qualcosa di colorato da indossare. In fondo li nessuno sapeva del mio passato e nessun avrebbe notato che non portavo il lutto.

Lutto per un uomo che avevo ucciso, sarebbe stato da ipocriti.

Forte nel mio stretto abito verde smeraldo lasciai l'albergo alla volta della città ancora tutta da esplorare

Guisgard
24-06-2016, 00.09.29
Il nuovo giorno arrivò e li trovò stretti nel letto, senza lenzuola a coprirli, poiché i loro corpi erano ancora accaldati per l'intensa notte appena trascorse.
Theris dormiva sereno e Gwen riposava sul suo petto, con le loro mani intrecciate.
Pii lui si svegliò restando a guardarla dormire.

Lady Gwen
24-06-2016, 00.15.31
Dormii beatamente, fino allo spuntare del nuovo giorno.
Sentii il torpore del sonno scivolare via a poco a poco e mi svegliai.
I nostri corpi, ancora accaldati, non erano coperti dalle lenzuola e lui era già sveglio, che mi guardava dormire sul suo petto.
Sorrisi ancora un po' assonnata e mi stiracchiai, stringendomi contemporaneamente a lui.
"Buongiorno..." sussurrai, richiudendo gli occhi e accarezzando il suo petto con le punte delle dita.

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Guisgard
24-06-2016, 00.20.44
Dacey si alzò e si preparò per uscire.
Bellissima nel suo abito verde che ne disegnava perfettamente la slanciata figura, lasciò la sua camera d'albergo ed uscì in strada, in una città già ampiamente destata per il nuovo giorno.
Dacey era una bellezza, a dispetto delle sue origini esotiche e dei suoi colori caldi, fredda, distaccata, a tratti persino austera ed indifferente.
Così almeno cercava di apparire, segnata da quel suo passato e perseguitata dai suoi fantasmi.
Prese a passeggiare per il corso, così adornato di negozi e botteghe, di palazzi dal gusto barocco e neoclassico, con le superbe guglie e le splendide cupole che svettavano oltre le dimore più alte.
Raggiunse il romantico lungolagno, scandito dal Ponte di San Marco con le sue arcate di gotiche fattezze, camminando tra le rinomate caffetterie di Piazza del Castello, sempre soggiorno di intellettuali e borghesi.
E qui, di nuovo, sentì parlare della grande inaugurazione di Palazzo dei Gigli che avrebbe segnato l'intera giornata, nonostante lo spiacevole episodio della sera prima.
http://www.bananiele.it/praga/praga0047.jpg

Guisgard
24-06-2016, 00.24.06
“Buongiorno, tesoro...” disse Theris a Gwen che, svegliatasi, era ancora stesa sul suo petto “... dovresti scendere così spettinata per la colazione... sai mia zia che faccia farebbe?” Divertito. “Chissà, forse pensa che i nobili non facciano l'Amore...” ridendo e giocherellando con i capelli di lei.

Dacey Starklan
24-06-2016, 00.26.46
Amavo perdermi tra la folla, errare senza una precisa meta e scovare stradine, piazze e angoli che prima non avevo mai visto. Sbirciare tra le vetrine, udire frasi a mezz'aria pronunciate da sconosciuti.

E così feci anche quella mattina soleggiata, con un leggero sorriso sulle labbra, cercando di cogliere ogni piccolo dettagli, un fiore in un vaso, una collana dal gioielliere, un artista di strada con il violino.

Riuscivo ad apprezzare ogni cosa perché sapevo bene quanto avevo lottato per ottenere la libertà di camminare in quelle strade.

L'argomento che più teneva banco, man mano che passavo ponti e piazze, era sempre lo stesso. Ovvero l'inaugurazione fatta dalla Taddeus.

Anche io ora non aspettavo che quello poiché la mia curiosità era stava decisamente solleticata

Guisgard
24-06-2016, 00.28.12
“In verità” disse il custode a Vivian “la sede non è ancora in funzione, visto che l'inaugurazione ci sarà solo stasera. Se però per voi è cosa urgente, posso condurvi dal signor Ernot, che in assenza del capo è lui il responsabile di tutto.”

Lady Gwen
24-06-2016, 00.29.02
Risi piano alle sue parole, continuando a percorrere il suo petto con la mano.
"Mi permetto di dissentire..." ridendo e allungando il collo verso di lui per baciarlo "Lo fanno, ed è stupendo..." sussurrai con un leggero sorriso sulle sue labbra, accarezzando il suo viso.

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Nyoko
24-06-2016, 00.29.40
L'imbarazzo provato dall'essere scoperta, si schiarì nella mente, facendomi notare l'ora tarda. Posai tutto il materiale da lavoro per andare a dormire.
"devo concentrarmi sul cliente" mi dissi uscendo da quel momento di fiabesca felicità.
"o il capo si arrabbierà ancora con me."
Così spensi la luce e mi misi a letto, coccolata dal mio unico amico Filax e dal pensiero di quel ragazzo dagli occhi profondi e dolci.

Clio
24-06-2016, 00.30.48
Sorrisi all'uomo.
"Si immaginavo, volevo infatti non disturbare per l'inaugurazione.." Gentilmente "Se fosse possibile, ve ne sarei grata, vorrei scoprire prima possibile di questa faccenda.".

Guisgard
24-06-2016, 00.37.18
Dacey passeggiava tra le strade e fra i palazzi cittadini.
Il Luminoso Sole mattutino si rifletteva sulle acque del Lagno, screziandone le increspature e le scie lasciate dai battelli e dagli uccelli appollaiati tra le onde.
E quando la ricca dama passò davanti ad un'affollata caffetteria, ad un tratto, sentì dei passi dietro di lei.
“Non ditemelo...” disse qualcuno alle sue spalle “... non ditemelo, sarà più eccitante capirlo da me...” era un uomo alto, dall'aspetto simpatico e lo sguardo vispo, abbigliato con abiti dal taglio borghese ed un cappello sulle ventitrè “... vediamo...” fissandola “... voi nascondete un segreto... dico bene?”

Guisgard
24-06-2016, 00.40.10
“Ah, dunque...” disse Theris, per poi assaporare le labbra di Gwen “... devo prenderlo per un complimento? La signora ha trovato soddisfacente il servizio stanotte? Anche un aristocratico può definirsi, senza falsa modestia, un degno amante? Sentiamo...” divertito “... da uno a dieci? Quanto è piaciuto a milady?”

Dacey Starklan
24-06-2016, 00.40.21
Mi irrigidii subito, avevo avvertito dei passi che mi seguivano intenzionalmente.

Fui rapida a voltarmi incrociando lo sguardo di un uomo.

Non avrei saputo descriverlo così sulle prime, vista la mia sorpresa e il mio fastidio. Quest'ultimo aumentò poi alla domanda dello sconosciuto.

" Che andate dicendo? Vi sembra il modo di importunare la gente che passeggiata per strada?" Con voce severa

Guisgard
24-06-2016, 00.43.01
La notte trascorse serena, con Nyoko che riposò in compagnia del suo Filax.
Il mattino giunse e destò la ragazza dal suo sonno.
Dalla finestra si udiva la città già sveglia e vivace.
E sul marciapiede il giovane lustrascarpe aveva ripreso il suo posto.
Poco dopo qualcuno entrò nella stanza.
Era il capo.