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Vecchio 07-06-2013, 14.25.39   #1431
Talia
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“Chi può essere questo Carlo di Monsperon?” Stupito Guisgard. “Non ho mai sentito parlare di lui... né da mio zio, né da Kuon... e neanche di un luogo chiamato Chanty...”
Rimasi in silenzio per un lungo momento, quando ebbe finito di leggere...
Chanty...
i Bianchi, i Rossi, i Blu...
il Castello di Sunien...
e poi il Fiore Azzurro...
il Fiore...
Infine sollevai lo sguardo e tornai a guardare negli occhi chiari e limpidi di Guisgard...
“Non lo so...” sussurrai, scuotendo appena la testa “Non so chi sia Carlo di Monsperon né dove sia il luogo chiamato Chanty... ma... ma, francamente, non è tanto questo, il mio essere geograficamente ignorante, a turbarmi...”
Esitai per un istante, lanciando un’altra occhiata a quel foglio che ancora stringeva tra le mani...
“In quella lettera, Guisgard, si parla di un duello... si parla di lotte tra tre fazioni per la supremazia su di un regno... si parla del sogno di un nuovo sovrano, magari più giusto, o solo più risoluto... insomma... non so come spiegarle la sensazione che quella lettera mi ha suscitato, ma... beh, dal momento che non credo che suo zio sia stato giovane nel tardo Medioevo, suppongo che quella lettera sia molto strana... o che giunga da molto lontano...”
Lo fissai ancora per qualche momento, poi i miei occhi tornarono a posarsi su quel libro che aveva appoggiato, aperto, sul tavolo di fronte a noi...
e vidi di nuovo l’immagine del giardino...
il Giardino del Fiore Azzurro.
Sollevai una mano, allora, e con la punta delle dita sfiorai delicatamente quell’immagine, per un istante...
“E poi, onestamente...” soggiunsi “Onestamente, non credo neanche che sia un caso se questa lettera è stata conservata proprio in questo libro...”
Di nuovo sollevai gli occhi e lo guardai...
“Io penso che suo zio le abbia tracciato un cammino, Guisgard... e gliel’ha tracciato sapendo che un giorno lo avrebbe percorso. Ed è un cammino fatto di tappe, dove solo ad ogni traguardo è possibile vedere il traguardo successivo e perseguirlo...” la mia voce era bassa, lieve, ma lo sguardo era intenso “Le ha mostrato quel quadro, da bambino, perché fosse preparato... e poi con quell’enigma le ha indicato questo luogo, perché trovasse il Codex... ed ora le mostra la prossima tappa: Chanty. E le ha lasciato questa lettera, così piena di indizi ed informazioni, perché non sia completamente disarmato... E’ come... è come una caccia al tesoro. Sì, come una caccia al tesoro... anche se ancora non saprei dire con certezza quale sia il Tesoro promesso...”
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 07-06-2013, 18.32.49   #1432
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Poco dopo, Masan e Solder riemersero da quella galleria e si ritrovarono ancora davanti quel fiabesco scenario.
Erano passati alcuni minuti e solo ora Clio li rivedeva.
Molto probabilmente avevano parlato fra loro prima di uscire.
Solder però era visibilmente accigliata.
Fece qualche passo verso la ragazza.
Poi, improvvisamente, la strattonò e la spinse a terra.
“Ascolta, ragazzina...” disse con disprezzo “... ora che siamo qui la tua presenza vale meno di zero... e tale ti considero... togliti dal viso quell'espressione da eroina da soap opera o te la manderò via io... per mettere a posto quelle come te non mi occorre di certo una pistola... prova a mancarmi ancora una volta di rispetto e giuro che non racconterai a nessuno di questa avventura...”
“Ora direi di piantarla.” Intervenne Masan.
“La smetta!” Esclamò Solder. “Sono io che comando qui!”
“Davvero?” Fissandola Masan. “E con quale autorità?”
“Un capo lo si riconosce dalla stoffa!”
“Direi di calmarci qui...” fece Masan “... metterci l'uno contro l'altra non gioverà a nessuno e lei è troppo intelligente per cadere in un simile errore... cerchiamo dunque di fare il possibile per capire dove siamo finiti.”
“Lei allora tenga a bada la sua ragazzina!” Guardandolo Solder e indicando Clio. “E' molto più furba di quanto sembra!” Si voltò poi verso la ragazza. “Se fossi in te, carina, cercherei di farmi meno domande possibili... o potresti non sapere mai le risposte...”
“Andiamo adesso.” Disse Masan.
Così cominciarono a scendere a valle, attraversando una gola rocciosa.
Si ritrovarono allora nel fondovalle, in uno scenario contornato da dolci colline.
“Quaglie e pavoni...” mormorò Masan “... sono uccelli particolari e ci sarà un motivo se l'iscrizione li citava... ma quale? L'unica cosa che mi viene in mente è che i primi sono uccelli di terra, mentre i secondi sono uccelli d'aria... ma cosa possono simboleggiare?”
“Già, simboleggiare...” sbottò Solder “... tutto è simbolico in questa storia... cominciando da ciò che c'era nella chiesa... e sono stanca di queste cose fittizie! Voglio avere a che fare con cose concrete, reali, che posso capire e toccare!”
Ma mentre camminavano, dopo aver attraversato un gruppo di cipressi, intravidero un sentiero.
“Ecco.” Indicandolo Masan. “E' stata accontentata. Una strada è quanto di più reale e pratico ci sia. Ogni strada conduce da qualche parte.”
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Vecchio 07-06-2013, 18.45.37   #1433
Guisgard
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Daiz, a quelle parole di Altea, apparve pensieroso.
“Si, ma potrebbero essere solo leggende...” disse poi “... Frate Nicola di cui parli potrebbe benissimo essere un mito, come il Prete Gianni medioevale... questa storia è sempre più strana... come se fosse perennemente in bilico tra passato e presente... tra mito e realtà... non so... non vorrei che tutte queste cose finissero per portarci fuori strada... del resto non posso portare al mio cliente vecchie leggende medioevali...”
Ad un tratto si udirono dei passi.
“Deve essere il tuo professore!” Esclamò Daiz. “Presto, chiudiamo il pc! Dobbiamo evitare che scopra il nostro scopo... l'indagine è segreta...” e chiuse il computer.
La porta cominciò ad aprirsi.
Daiz allora, con gesto improvviso, prese Altea e la fece sedere sulle sue ginocchia, per poi cominciarla a baciare.
La porta si spalancò e Asevol si trovò davanti quei due che si baciavano.
“Come siete entrati?”
“Ops...” fece Daiz “... forse abbiamo scelto il posto meno indicato per restare un po' da soli, bellezza mia...”
“Si, lo credo anche io.” Fissandoli Asevol.
“Ci perdoni...” scusandosi Daiz “... ma non pensavo che...”
“Lei è la studentessa arrivata dall'estero.” Riconoscendo Altea, Asevol. “Vedo che si è ambientata presto...”
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Vecchio 07-06-2013, 19.00.36   #1434
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Noi medici eravamo strani..possibile...e mica avevo detto niente....avevo solo detto che avevo la sensazione di stare da un'altra parte......alle volte l'istinto e' la migliore cosa da seguire......" Tesoro ho le miei scarpe col tacco in mano....mi sono arrotolata i pantaloni...il mio orologio si e' fermato a pochi momenti prima di urlare precipito...e...lo so perche' accovacciandomi e l'ultima cosa che ho guardato.....per il resto mio caro....non so cosa dirvi, diciamo che siamo in un altro tempo.....prima dell'anno mille o dopo.....caro Gem....io vi staro' a seguire in religioso silenzio e visto che la vostra bussola ancora e' in piena tattivita'......andiamo verso Nord......voi uomini duri e' cosi' che dite se non sbaglio........."......sul mio volto apparve il migliore dei miei sorrisi.....ero cosi' carina......" Sbrighiamoci...a scegliere la strada da prendere..le formiche fanno il solletico..in qualsiasi tempo ci troviamo, che bello a spasso nel tempo...."......
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Vecchio 07-06-2013, 19.17.16   #1435
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard apparve turbato da quelle parole di Talia.
“Anche se ciò che ha appena detto” disse “può sembrare quanto di più assurdo si possa sentire, io credo... beh, diciamo sento... sento che forse è la strada giusta per decifrare tutta questa storia...” sbuffo pensieroso “... voglio dire... tutto sembra strano, troppo strano... come se sfuggisse ad ogni ragionamento logico... ma niente di razionale pare in grado di dare un verso e un senso a tutto questo... lei ha ragione... questa lettera sembra provenire da un luogo passato... ma è indirizzata a mio zio e quindi deve per forza essere di questo periodo... ora però mi sorge un dubbio... quando mio zio è stato quassù l'ultima volta? Così possiamo capire quanto tempo fa ha lasciato la lettera nel Codex Nolhiano... e di conseguenza il periodo in cui l'ha ricevuta...” continuò a sfogliare il libro, fino all'ultima pagina.
E qui i due si accorsero di qualche altra cosa.
Sul margine del foglio era stato scritto a penna qualcosa.
“Scrivere su un libro così antico è quasi un delitto...” mormorò Guisgard “... ma riconosco la scrittura di mio zio... sembrano indicazioni...”
E lesse ad alta voce:

“Superata Sant'Agata di Gothia, la bussola sarà la tua compagna.
Seguì il Nord, fin dove le colline da aspre saran dolci e vedrai la spada che bagna.
Così Ardeliano il Grande lo battezzò, lasciando nelle sue acque l'elsa della sua spada.
E se Dio vorrà, ti troverai nel regno prima che il male tutto vinca e il Bene per sempre cada.”

“Forse ha davvero ragione lei, Talia... forse davvero mio zio voleva lasciare delle tracce... solo così si possono giustificare queste annotazioni su pagine tanto antiche e preziose...”
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Vecchio 07-06-2013, 19.26.35   #1436
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Cercai di distogliermi da quel bacio, quando vidi il professor Asevol e poi udii le sue parole mi alzai di scatto e balbettando cercai una scusa plausibile...ma quante scuse stavo inventando?
"Oh Mr Asevol, a dire il vero, lui, si è follemente innamorato di me" dissi indicando Daiz "e io ero venuta qui a sapere se avevate scoperto qualcosa sui miei due tomi e sulla collana, mi ha seguito e poi mi ha baciato alla sprovvista...eh questi Capomazdesi" dissi ridendo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 07-06-2013, 19.56.48   #1437
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Decisamente, l'avevo combinata grossa.
Solder era davvero fuori di se, ma la cosa non mi infastidiva affatto.
Senza la pistola era solo una donna, sicura di se e per nulla simpatica, ma ero abituata a combattere con uomini molto più pericolosi di lei.
Sarebbe stata una bella sfida.
Mi morsi il labbro e sorrisi, mentre mi rialzavo.
Davvero? Credi di sapere chi sono, dottoressa? Tu prova a toccarmi un'altra volta.. Beh, con questa siamo pari..
Rimasi ferma, avevo fatto abbastanza danni.
"Andiamo.." dissi scuotendo la testa "le conviene smetterla con le minacce, io non ho niente da perdere..." Sorrisi "me ne sarei già andata a quest'ora...".
Masan cercò di calmare le acque, gli lanciai una rapida occhiata che non ammetteva repliche.
"E non mi sembra di averle concesso tutta questa confidenza..." Sussurrai tra i denti.
Odiavo essere chiamata ragazzina.
Ma chi credeva di essere quella Solder?
La voglia di uno scontro diretto cresceva sempre più.
Tuttavia, sapevo che Masan aveva ragione, non potevamo metterci l'uno contro l'altro, anche se capii bene che io e Solder non saremmo mai andate d'accordo.
Così frenai la lingua e nascosi un sorrisetto divertito.
Perché non riuscivo ad essere preoccupata o terrorizzata da quella situazione?
Possibile che fossi così incosciente?
Sapevo di essermi cacciata in un guaio più grande di me, ma di certo non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da quella donna.
Infondo, collera o no, avevo ottenuto quello che volevo.
Non commentai i loro discorsi, restai in silenzio ad osservare il paesaggio intorno a noi.
Pensai, però, alle parole di Masan, cercando di trovare un senso a quelle dell'iscrizione.
Quando trovammo la strada, sorrisi.
E, in silenzio, mi apprestai a seguirli nella direzione su cui non volevo avere voce in capitolo.
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Vecchio 08-06-2013, 00.50.53   #1438
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Gem fissò prima Elisabeth, poi le scarpe che teneva in mano.
Allora il pilota le prese, le mise entrambe su un ramo ed estratto il suo coltello da tasca, con un colpo netto, tagliò buona parte dei tacchi.
“Ecco.” Disse poi, ridando alla donna le scarpe. “Non saranno eleganti ora, ma sicuramente andranno benissimo per camminare sui prati. Voi donne barattate sempre la bellezza con la praticità. Bah.” Scosse il capo e fece cenno alla sua compagna di seguirlo.
Presero così a camminare in quella vallata, mettendosi in breve la casa alle spalle.
“Primo o dopo l'anno mille...” mormorò Gem camminando “... cosa intendevate dire? Cosa significavano quelle vostre parole?”
Ma prima che Elisabeth rispondesse, il pilota si fermò di colpo.
Prese poi la sua compagna di ventura per un braccio e si nascosero dietro alcuni alberi.
“Sento che qualcuno si avvicina...” fece Gem “... camminano sottovento e ho potuto avvertirne l'odore... una tattica molto utile usata dai militari... non faccia rumore o ci scopriranno...”
Infatti poco dopo apparvero due figure.
Un uomo robusto che aveva con sé della cacciagione ed un altro più esile.
“Ottimo colpo, milord!” Esclamò questi. “Davvero un colpo pregevole!”
“Si, non c'è male.” Fece l'altro. “Del resto i fagiani sono prede molto ambite. Andiamo, li metteremo nella dispensa.”
“Credo siano diretti nella casa in cui ci trovavamo noi prima...” sottovoce Gem ad Elisabeth “... ha visto che abiti strani indossano? Sembrano vestiti per il Carnevale...”
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Vecchio 08-06-2013, 01.13.15   #1439
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Asevol guardò Altea con aria perplessa.
“Ciò che fate non mi riguarda.” Disse poi. “Ma non voglio simili atteggiamenti nel mio studio. E se lei voleva sapere dei tomi, allora poteva benissimo aspettarmi qui fuori. Anche perchè la porta era chiusa, mi pare.”
Daiz allora si alzò dalla sedia e con un fazzoletto si tolse il rossetto di Altea dalle labbra.
Asevol lo fissò seccato.
“Quanto al vostro materiale” fece poi il professore, tornando a guardare Altea “posso dirvi che ci sarebbe molto da discutere e forse ancor più da scoprire. Sono testi antichi ed affascinanti. Combinano fra loro vari miti. Su tutti la Gioia dei Taddei ed il Fiore Azzurro. Sono fortemente influenzati da un altro testo,ovviamente precedente ai tomi... il Codex Nolhiano. La collana invece è un pezzo pregevole. Tuttavia può dirci molto poco riguardo alla sua storia, ovviamente.”
In quel momento qualcuno bussò alla porta dello studio.
“E' aperto.” Fece Asevol.
La porta si aprì ed entrò un uomo.
Un uomo che Altea riconobbe subito: era Teslya, il misterioso paziente di Julien.
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Vecchio 08-06-2013, 01.52.18   #1440
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Così, Clio, Masan e Solder presero quel sentiero che serpeggiava nella vallata, racchiusa da verdi e morbide colline.
Masan continuava a guardarsi intorno, come incuriosito e nello stesso tempo turbato da quello scenario.
E non aveva tutti i torti.
Infatti quelle terre erano diverse dal territorio che circondava Sant'Agata di Gothia, dove presumibilmente i tre dovevano trovarsi ancora.
Eppure nella sua mente non riuscivano a smettere di echeggiare le parole del vecchio frate.
Era davvero frutto di una mente folle quella storia?
Con tutti quei nomi, gli avvenimenti e la data così precisa?
"Clio..." disse voltandosi verso la ragazza "... va tutto bene?"
Controllò poi ancora una volta l'orologio e qualcuna delle apparecchiature nel suo zaino, ma tutto era fuori uso.
E fu in quel momento che si accorse di qualcosa che lo stupì non poco.
“Che cosa strana...” mormorò “... fra tutti gli oggetti che ho con me, solo la bussola continua a funzionare...”
“In verità” fece Solder “anche la mia pistola funzionava fino a poco fa...” gettando uno sguardo di disprezzo verso Clio.
E in quell'istante qualcosa apparve lungo la strada.
“Guardate là...” indicò Masan “... un casale... finalmente incontreremo qualcuno...”
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