Discussione: Curiosità Favole nel Medioevo
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Vecchio 18-10-2009, 15.08.45   #1
llamrei
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Favole nel Medioevo

Nel Medioevo il genere della favola ebbe molta fortuna. Molte favole medievali si richiamavano nel titolo a Esopo, le cui composizioni in realtà in epoca medievale non erano più conosciute: l'autore della maggior parte delle "favole esopiche" nel Medioevo era invece Fedro; ma del grande favolista latino in epoca medievale era stato dimenticato invece il nome, che tornerà alla luce solo alla fine del XVI secolo. La più popolare silloge medievale di favole in prosa era chiamata "Romulus": erano per lo più favole di Fedro attribuite tuttavia a un autore latino di nome Romolo (in lingua latina: Romulus) che riferiva di aver tradotto dal greco in latino le favole di Esopo per farle conoscere al proprio figlio Tiberino[
Dal "Romulus" vennero generate anche opere di favole in versi latini, come per es. il Novus Aesopus di Alexander Neckam in distici elegiaiIn Francia fiorirono raccolte di favole esopiche in prosa in lingua francese, dette isopet, la più famosa delle quali fu scritta da Maria di Francia (fine del secolo XII). Il termine "isopet" evoca Esopo, ma le favole francesi sono tratte in realtà soprattutto da quelle di Fedro tramandate attraverso una silloge del IX secolo nota come "Romulus" Anche in Italia nel XIV e del XV secolo si svilupparono volgarizzazioni soprattutto dalle favole in distici elegiaci latini di Gualtiero Anglico. Se le "isopet", le favole esopiche in Francia rispecchiavano i valori dell'aristocrazia feudale, le favole italiane in lingua volgare, note col nome di "Esopo volgare" rispecchiarono i valori delle nuove realtà sociali dominanti: i mercanti e gli ordini mendicanti.
Nel basso Medioevo si affermò anche una epopea animalista, un genere letterario autonomo nato probabilmente in India: i racconti del Pañcatantra giunsero in età medievale in Europa attraverso versioni arabe ed ebraiche tradotte in lingua latina da Giovanni da Capua e, in versi leonini, da Baldo. Il genere si sviluppò nel nord della Francia con poemi di animali aventi per protagonisti soprattutto la volpe (in lingua francese Renard) e il lupo. Il ciclo più importante di quel periodo è il Roman de Renart, una vasta raccolta di poemi con animali, scritti nel XII-XIII secolo da più autori rimasti sconosciuti, nei quali si esalta il gusto dell'avventura, l'ironia, l'astuzia

ROMULUS (SILLOGE)
In epoca medievale le «favole esopiche», ossia le favole provviste di "morale" di cui sono protagonisti animali che si comportano e parlano come esseri umani, erano molto popolari. Noto era il nome di Esopo, il creatore del genere, a cui le favole medievali si richiamavano nel titolo a sproposito.L'autore della maggior parte favole note in epoca medievale era infatti Fedro, che le aveva scritte nel I secolo in senari giambici latini; il nome di Fedro in epoca medievale era però del tutto ignorato e verrà alla luce solo alla fine del XVI secolo.
Autore della maggior parte delle favole esopiche era considerato, invece di Fedro, un certo Romolo (in lingua latina: Romulus) che, come dichiarato nel testo, avrebbe tradotto dal greco le favole di Esopo per farle conoscere al figlio Tiberino. Romulus dava pertanto il nome alla silloge di favole in prosa messa insieme probabilmente nel IX secolo partendo da manoscritti di Fedro a noi ignoti e che probabilmente contenevano numerose aggiunte. Il Romulus si presentava in tre versioni:
  • Il Romulus Ordinarius (Romulus Vulgaris): la versione più ampia (83 favole) e probabilmente la più vecchia, risalente probabolmente al IX secolo;
  • Il Romulus di Vienna
  • Il Romulus di Nilant (o Anonimo Nilanti): 45 favole pubblicate nel 1709 da Johan Frederik Nilant (o Jean-Frédéric Nilant
(fonte: wikipedia.it)


(Roman de Renart - fonte wikipedia.it)
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