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Vecchio 11-04-2015, 02.24.05   #2270
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Bernard guardò Tessa nei suoi occhi verdi, che sembrava assumere infinite e sfuggenti screziature nel tramonto rosso chiaro che si diffondeva nel cielo e sulle case del borgo ancora animato da quella confusione.
E lui, a quelle parole della giovane donna, assunse un'aria beffarda, tra lo scanzonato e l'irriverente.
“Immagino siano i rischi che si corrono nel rubare un bacio.” Disse, per poi chinarsi e raccogliere la giubba che nell'impeto di quel bacio era caduta a terra. “Dite il vero, non so chi ero ed ignoro tutto ciò che è stato prima di risvegliarmi in quella prigione. Anche il mio nome. Ma so cosa provo per voi oggi. Nei lunghi mesi di prigionia i miei unici compagni erano i libri, frutto delle mie vittorie ai dadi con i carcerieri e che leggevo avidamente per non impazzire, immaginando che la vita potesse offrire di più di una cella di pietra ed una maschera di ferro. In quei libri ho appreso che il solo tesoro di un uomo è il suo cuore e che esso non ci mente mai. Io non so chi sono davvero, ma di sicuro so di amarvi. E se quei libri ed i loro autori non hanno mentito al mondo, una sola vita non basta per provare ciò che io provo per voi. Figuriamoci dunque se possa esserci stata un'altra donna a suscitarmi questo sentimento prima di voi. Un uomo ama veramente solo una volta in vita sua.” Si rimise la giubba. “Ma immagino siano parole sciocche le mie. Già, rammento cosa mi avete detto nella bottega dell'antiquario. E ricordo anche di avervi dato la mia parola. Perdonatemi allora per questo bacio. Vi prometto che non accadrà più. Venite, torniamo da Oldano e da Vecia. Così passerete la notte a leggere quel libro, cercando magari di scoprire qualcosa di più sul vostro ciondolo.” La prese per mano e insieme, camminando tra la gente in strada che gridava, tornarono dai due anziani coniugi.
“Ma cosa succede per le strade?” Chiese Vecia.
“Credo che il richiamo della guerra” mormorò Bernard “abbia sedotto ancora una volta la gente.”
“Idioti.” Sbottò Oldano. “Farsi uccidere per chi poi non concederà niente del potere che si appresta a prendere.”
“Su, mettiamoci a cena e non pensiamo a queste cose.” Fece Vecia. “Fortuna voi non siete come i tanti stolti che accorrono al richiamo della violenza.”
“Già...” annuì Bernard “... ma chissà, magari sono io ad essere nel torto...”
“Ma cosa dici?” Fissandolo Oldano. “Vuoi andare a farti ammazzare? Non essere sciocco! Ora hai una moglie e presto metterete al mondo dei figli! Devi pensare a questo adesso!”
Bernard rise appena, senza rispondere nulla.
Poi Vecia portò in tavola la cena e cominciarono a cenare.
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