Discussione: Personaggi Artù Pendragon
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Vecchio 25-03-2008, 17.50.55   #3
Hastatus77
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POSSIBILI IDENTIFICAZIONI STORICHE DI ARTU' - PARTE PRIMA

Lucio Artorio Casto
Scrittori come Kemp Malone, C. Scott Littleton, Ann Thomas e Linda Malcor propongono che re Artù potrebbe essere identificato con un dux romano di II secolo, Lucio Artorio Casto, ufficiale (col rango di praefectus) della VI legione in Britannia e che con molta probabilità avrebbe guidato un'unità di cavalieri sarmati (provenienti dall’Ucraina meridionale), stanziati a Ribchester, che conducevano campagne militari a nord del vallo di Adriano. Le imprese militari di Casto in Britannia e Armorica (odierne Bretagna e Normandia) potrebbero essere state ricordate per i secoli successivi e aver contribuito a formare il nucleo della tradizione arturiana, così come (secondo l’originale teoria di Littleton, Thomas e Malcor) le tradizioni portate dagli alano-sarmati.
Nel periodo compreso tra il 183 e il 185, i caledoni oltrepassarono il vallo di Adriano, ragion per cui l’imperatore Commodo avrebbe inviato Casto in Britannia (181) al comando della cavalleria della VI legione Victrix e di altre truppe, comandate da Ulpio Marcello (probabilmente suo parente, dati gli stretti legami fra la famiglia Artoria e quella Ulpia) con il compito di controllare il Vallo con la sua legione personale e con un contingente di 5.500 cavalieri pesanti sarmati. I sarmati avevano come stendardo un drago, che fu poi adottato dalla cavalleria romana, i "draconari", dando origine anche al termine dragone per indicare truppe a cavallo.
Dopo che i caledoni irruppero oltre il Vallo di Adriano, uccidendo anche il comandante romano a Eboracum (York) Casto guidò le sue truppe a cavallo a nord, sconfiggendo i caledoni. Dalla Britannia l'imperatore lo inviò poi in Armonica al comando di più coorti di cavalleria per sedare una ribellione. Queste notizie sono desunte da due iscrizioni provenienti da Podstrana, città sulla costa della Dalmazia (regione della Croazia). In precedenza Casto aveva servito nella III legione Gallica e nella VI Ferrata in Palestina, nella V Macedonica sul Danubio, nella flotta imperiale di Miseno in Campania, terminando la sua carriera come governatore della Liburnia, in Dalmazia. Da numerose altre epigrafi e reperti archeologici si evince che Artorio Casto apparteneva ad una famiglia campana, ben attestata a Capua, Nola, Pompei e Pozzuoli, discendente dal medico di Augusto, Artorio Asclepiade. Un Artorio aveva partecipato alla repressione della rivolta giudaica (66-70 d.C.), quando fu distrutto il tempio di Salomone.
Collegamenti etimologici possono essere fatti tra i nomi di Artù e Artorio. È comunque vero che nessun’altra persona in Britannia, Irlanda o Scozia che recava un nome simile ad Artù è ricordata fino alla fine del suo periodo di servizio in Britannia. La prima citazione di un nome simile ad Artù è stato Arturius (Artuir mac Aedan, un altro personaggio proposto come possibile Artù storico) citato nella vita di san Colomba di sant'Adomnán, praticamente equivalente ad Artorius, dato il frequente passaggio da "o" a "u" e viceversa nel latino di ogni epoca. Lo stendardo di Artù sarebbe stato il Pendragone, un drago rosso simile alla moderna bandiera del Galles. Le più antiche fonti su Artù non si riferiscono a lui col titolo di re, ma con quello di dux bellorum, cioè di comandante delle guerre. E Casto aveva proprio il titolo di dux.
Nell’Historia Brittonum, scritta poco dopo l’820, sono elencate dodici battaglie vinte da Artù. Secondo Leslie Alcock, questa sezione dell’Historia Brittonum è stata tratta da un poema gallese (cimrico) che non indica esattamente il periodo degli eventi e non indica i sassoni come nemici di Artù. Questi ultimi elementi sono contenuti nelle sezioni precedenti e seguenti, derivanti evidentemente da fonti diverse. La differenza cronologica non inficia, quindi, l'identificazione di Artù con Artorio. Circa tre secoli dopo, nell’Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth viene detto che queste battaglie furono combattute nel nord contro i barbari. Sette di queste sono state associate a quelle combattute da Casto, anche se non si sa se il romano abbia effettivamente preso parte a ciascuna di queste. Goffredo dice anche che Artù combatté una guerra civile e che due volte portò le sue truppe al di là della Manica, in Armonica: una volta in aiuto dell’imperatore romano e la seconda per sedare una ribellione di suoi propri uomini. In effetti, ci fu un vasto ammutinamento di truppe in Gallia al tempo di Commodo, noto come "bellum desertorum", represso anche con truppe spostate dalla Britannia. La campagna di Casto in Armorica, nel nord-ovest della Gallia, è da identificarsi come una parte del "bellum desertorum".
Le fonti più antiche collocano il quartier generale di Artù non a Camelot, ma a Caerleon (cioè la "Fortezza delle legioni"). Ed Eboracum, a volte definita Urbe Legionum (cioè "Città delle legioni"), era proprio il quartier generale di Casto e delle legioni che davano supporto alle forze romane che sorvegliavano il Vallo di Adriano.

Fonte: Web

Continua...
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