Il testo non analizza la possibile veridicità dell'esistenza di Artù, ma si occupa di scoprire da dove nasce lo schema narrativo dell'episodio dell'estrazione di Excalibur dalla roccia (e del pastorale di Wulfstan)... fin qui tutto bene, ed il testo potrebbe risultare anche interessante.
L'autore elimina i possibili collegamenti con San Galgano, con i Sarmati, ecc... solo perché in queste storie la spada non viene estratta ma infissa.
Quindi si sposta sui miti nordici e parte, a mio avviso già male... analizzando questi testi compilati attorno al 1400, ma PROBABILMENTE(?) composti nel 1200. Questi testi non possono essere stati influenzati dal ciclo arturiano perché le saghe arturiane sono state pressoché IGNORATE(?).
In comune le storie nordiche e arturiane hanno l'estrazione di un oggetto da un TUMULO(?) di un ANTENATO(?). Ci dice anche che lo schema va bene per tutte le storie, ma TRANNE(?) per Excalibur... però il modello narrativo è sicuramente lo stesso... stop!
Non ho capito se l'autore ci vuole prendere in giro. Con un sacco di ipotesi (non posso citarle tutte) ci dice che le analogie fra le saghe nordiche e l'estrazione di Excalibur sono sicuramente legate, ma per molte meno differenze esclude altre possibilità "più conosciute".
Sicuramente sono state fatte molte ricerche per questo testo... ma forse sono state fatte solo per pubblicare qualcosa.
A mio giudizio, nonostante la prefazione curata da Franco Cardini, il testo è decisamente inutile.
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