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Guisgard
09-01-2017, 02.09.20
Prologo



Anno del Signore 1697, ad Agnonone il malcontento popolare spinge una frangia di intellettuali borghesi, accesi dai trattati illuministici di un misterioso Dottor Numeriano, a mettersi a capo delle masse di contadini ed operai per strappare sempre maggiori concessioni al re ed alla nobiltà.
Ma la loro ambizione ben presto porterà a pretese inaccettabili, impugnate e respinte dell'aristocrazia.
Sempre più violente manifestazioni di dissenso portano ben presto il paese nel caos, tanto da spingere il re a riunire gli Stati generali, ossia un organo governativo di origine feudale del quale facevano parte i rappresentanti dei tre ceti sociali, cioè il Clero (Primo Stato), l'Aristocrazia (Secondo Stato) e la popolazione della città e della campagna (Terzo Stato).
Ogni richiesta però di quest'ultima viene respinta sistematicamente (ai primi due Stati bastava votare compatti per rendere nullo ogni peso politico del Terzo), così da spingere i rappresentanti del Terzo Stato a proclamarsi unico e solo legittimo organo di governo del paese.
E' la rivoluzione, che dopo scontri brutali porterà il popolo, animato e controllato dai borghesi, a prendere tutto il potere e proclamare la nascita di una repubblica democratica.
I borghesi che muovono i fili del popolo sono chiamati Cicalini, dal Palazzo della Cicala dove i giovinastri e gli studenti andavano a gozzovigliare ed a fare baldoria.
E la prima volontà della nuova repubblica liberale e di diritto, che faceva suoi i motti sull'uguaglianza e sulla libertà, è quella di mandare a morte tutti chierici ed i nobili del paese.
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LE AVVENTURE DI TAFFEROUILLE

Capitolo I: Tiranni ed olocrazia

"La democrazia, se degenera, diviene non più governi di molti e maggioranza, ma istinto di tutti e bestiale eccesso."

(Polibio)



Vi era nella regione di Agnonone un consolidato servizio di trasporto, carrozze che ogni settimana facevano la spola da entrambe le coste con tre fermate e per la somma di venti Scudi, l'equivalente di una Cumea Afragolignonese, vi avrebbero fatto coprire i cento e passa chilometri di viaggio in ventitré ore circa.
Così, attraverso le silenziose pianure dell'Arancionne, ancor più grigie e cupe nelle fredde giornate invernali, con quel percorso si arrivava alla capitale Ateienne, cuore pulsante politico ed economico del paese.
Qui non lontano dall'ampia distesa del fiume Vuldurne, il Sole aveva di nuovo fatto capolino dalle nuvole ed emanava la sua pallida luce invernale sulle acque gialle e sulle imbarcazioni dalle alte alberature.
Lungo i moli c'era un fermento simile a quello che si poteva a vedere su un qualunque porto di mare.
Marinai stranieri con il loro bizzarro abbigliamento e la parlata cruda ed aspra, pescivendole robuste con i cesti di aringhe sul capo e sottane voluminose sopra le gambe che reclamizzavano la merce con strilli acuti ed inarticolati, acquaioli con cappelli di lana e gli ampi pantaloni arrotolati fin su alle ginocchia, contadini con le loro giubbe di pelle di capra e le scarpe di legno rumorose sulle pietre dell'acciottolato, manovali dei cantieri navali, aggiustatori di soffietti, cacciatori di topi ed altri ambulanti.
E fra questa massa plebea si muovevano continuamente artigiani sobriamente vestiti, mercanti con le giacche bordate di pelliccia, calessini con a bordo qualche distinto gentiluomo di campagna o gentildonne che sfilavano nelle loro portantine, magari seguite da un servitore che le caracollava dietro ed anche ufficiali a cavallo dai modi sprezzanti.
Sull'accesso alla via maestra che portava alle porte della città stavano dei soldati a guardia di un posto di blocco, fermando tutti coloro che apparissero loro sospetti o che avessero in qualche modo attirato per un certo particolare strano o curioso la loro attenzione.
Davanti al drappello di militari passavano così in rassegna gente, animali e merci.
Un uomo alto e robusto, dal portamento pacato ma fiero e la voce mesta ma ben impostata arrivò davanti al caporale che presiedeva il blocco, mostrando i suoi documenti.
“E così” disse leggendo il bieco soldato “siete un contadino del Nord...”
“Si, signore.” Annuì a capo chino l'altro.
Il militare alzò allora gli occhi su di lui, per poi fare un cenno ai suoi uomini.
Con un gesto improvviso levò il cappello al contadino, facendo scivolare via anche la parrucca che doveva celarne le fattezze.
Tutti i soldati scoppiarono così a ridere forte.
“Eri proprio convinto di farmela, vero?” Il caporale all'uomo che ormai si era rivelato essere un nobile in fuga. “Con questa tua buffa mascherata?” Divertito. “Beh, la parrucca la terrò io, visto che domani non avrai più modo di usarla.” Ridendo con i suoi uomini.
“E sta bene...” il nobile tenuto fermo dai soldati “... sarà un onore per me fare la conoscenza di madama ghigliottina, l'unica cosa per bene rimasta ad Agnonone...” con un ultimo fremito di orgoglio “... per questo io grido... morte alla repubblica e sempre viva la Chiesa ed il re!”
“Portatelo via!” Ordinò con disprezzo il caporale ai suoi. “Idioti...” sorridendo “... è il quinto nobile che scopro in sette giorni. Ormai li riconosco a naso.” Sputando a terra. “E spero presto di beccare anche qualche chierico.” Con un ghigno.
Nel flusso umano che fluiva e rifluiva in quel luogo erano visibili i rappresentanti di tutte le classi sociali che andavano a costituire gli abitanti di quella industriosa periferia.
Su una stretta radura, più simile in realtà ad un rustico ed irregolare spiazzo agrario, stava una sorta di casa su ruote con tanto di piccolo comignolo, dal quale il fumo saliva in lente volute.
Tre pesanti cavalli fiamminghi stavano placidamente brucando l'erba nei pressi della bizzarra vettura.
Tutto ciò, insieme ad alcune figure in movimento, tutte impastoiate, rappresentava la celebre, per quelle zone, Compagnia Teatrale di Monsieur Ozillonne, diretta proprio in città per una serie di spettacoli da mettere in scena.
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+++

Clio
09-01-2017, 02.26.38
Forse dovrei fermarmi, riposare.
Ma non posso, la capitale ormai non è lontana, anzi, le sue porte sono sempre più vicine.
Tutto questo sta diventando un'ossessione.
Quella spada pesante è ormai leggera nelle mie mani, i movimenti impacciati sono diventati fluidi, rapidi e veloci.
Sono mesi ormai che non faccio altro.
Mesi che colgo ogni opportunità per allenarmi.
Nulla ha più senso, se non la vendetta.
Nulla ha più valore se non questa spada.
La sua spada.
La mia spada.
Damasgrada.

"Io non ti lascio.." gli occhi spaventati e increduli.
"Va, Clio.." prendendomi le mani, lui "I soldati stanno arrivando.." mentre i rumori al piano di sotto erano sempre più possenti.
"Combatterò con te.." annuendo fieramente.
Lui sorrise e mi accarezzò i capelli senza dire niente.
"Se dovessero vederti con me, per te sarebbe la fine..." con uno sguardo infinitamente triste "Non gli permetterò di farti del male..".
"Ti uccideranno!" terrorizzata.
Lui mi strinse a sè.
"Morirò in pace, se so che tu sei salva.." dolcemente.
"No, non me ne andrò!" replicai.
"Testarda che non sei altro.." lasciandosi andare in un sorriso a cui risposi "Probabilmente come lei..".
Lo guardai sorpresa.
"Lei chi?" chiesi.
Allora si tolse la cinta con la spada, e la allacciò attorno alla mia vita.
"Ma.." protestai incredula "La tua spada..".
"Prendila.." con gli occhi nei miei "Non ho mai visto nessuno imparare a combattere così velocemente... sei nata per questo.." sospirando "Questa spada apparteneva a una donna avvolta nella leggenda..".
Mi illuminai.
"Quella del libro?" sorridendo tra le lacrime.
Il libro che lui mi aveva regalato, che mi faceva sognare più di ogni altro.
"Sì, lei.." annuì "La verità è che anche se la mia famiglia l'ha acquistata tempo fa, non è mai stata nostra... è tua, l'ho capito dalla prima volta che l'hai impugnata..".
"Ma io.." protestai, ma lui mi prese le mani.
"Ti prego, prendila.. portala con te..." con uno sguardo intenso in cui erano racchiuse tutte le paure di quel momento "Forse era questo il mio destino.." sorridendo "..portala con te, e non sarò morto invano!".
Non potei far altro che annuire, tra le lacrime.
"Io non ti lascio..." un'ultima, disperata, volta.
I rumori erano sempre più forti, sempre più pressanti.
Vidi i suoi occhi velarsi di lacrime, mentre i miei ormai ne erano invasi.
Allora mi baciò, con disperazione e trasporto.
Ormai erano dietro la porta.
Restammo abbracciati, fronte contro fronte, per un lungo istante.
"Vivi anche per me, Clio..." sussurrò, alzando gli occhi sui miei "Va ti prego..".
Alzai lo sguardo velato di lacrime, annuendo.
Corsi verso la scala di servizio, per poi voltarmi un'ultima volta a guardarlo.
Mi stava guardando con uno sguardo struggente.
Allora corsi verso di lui, un'ultima disperata volta, e lui mi prese tra le braccia, affondando il viso nei miei capelli.
"Ti avrei davvero reso la mia signora.." sussurrò, baciandomi tra i capelli.
"Lo so.." tra le lacrime.
In quel momento la porta cedette, e solo una corsa disperata mi impedì di essere vista dai soldati.

La mia signora, aveva detto...
Eppure mi aveva reso molto più di quello.
O forse tutto, tranne quello.
A stento riconoscevo il mio viso allo specchio, dov'era la ragazza spensierata che lui aveva conosciuto?
Quella che sognava solo di girare il mondo, di vivere avventure sempre nuove ogni giorno?
Certo, nessuno se n'era accorto.
Ero un'attrice, dopotutto.
Ero abituata ad indossare una maschera.
Ed era quello che facevo ogni giorno con gli altri membri della compagnia.
Indossavo una maschera.
La maschera di me stessa.
Nessuno sapeva che avevo imparato a combattere.
Nessuno sapeva perchè mi allontanavo veramente dal carrozzone nei lunghi pomeriggi di pausa.
Avevo detto loro di avere un innamorato trasferitosi in città, che non vedeva l'a di vedermi.
Loro sapevano di Jean, certo, ma gli avevo fatto credere di aver già dimenticato tutto.
"Un'occasione sprecata.." così l'avevo definito, ridendo "Potevo diventare contessa, ci pensate?".
Tutto lì, un bel ragazzo, la prospettiva di ascesa sociale, una storia struggente da raccontare.
Eppure ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo la sua testa ruzzolare giù dal palco.
"Ti vendicherò..." avevo sussurrato tra la folla urlante, stringendo Damasgrada.
Qualcosa di me era morto con lui quel giorno.
Forse l'innocenza di una ragazza spensierata.
Chi ero ora?
Non ero più solo la bella.
Quel ruolo che recitavo da sempre, con mille e mille storie.
Ero la fanciulla da salvare, la dama da conquistare, la servetta che si rivelava una principessa, la cortigiana da riscattare, la bella da far innamorare.
Avevo sempre amato quel ruolo, e forse nei miei sogni più segreti c'era la speranza che un giorno, l'Amore incontrollato e immortale dei nostri spettacoli arrivasse anche per me.
Ora però tutto era diverso.
Ora guardandomi allo specchio vedevo molto più di questo.
Vedevo un volto e un'espressione che non conoscevo.
Forse era quella, la vera me dietro la maschera.
Era ora di rientrare, mi sistemai, presi il cestino e mi diressi verso il carrozzone dove gli altri mi stavano aspettando.
Raggiunsi così il carrozzone, che sostava fuori città.
Il viaggio era stato lungo, e quella sosta ci voleva proprio.
Restai per un momento ad osservare il carrozzone, poi eccellerai il passo.
"Eccomi.." mi annunciai agli altri che erano già davanti al carrozzone della Compagnia Teatrale di Monsieur Ozillonne "Guardate un po' cosa ho trovato?" mostrando loro delle fragoline di bosco.

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Lady Gwen
09-01-2017, 02.26.41
Il tempo.
Un concetto totalmente relativo, per me.
Un groviglio di minuti e secondi affastellati casualmente in una mera alternanza di giorno e notte, giorno e notte, da un mese, un anno, o forse due.
Ma, dopotutto, non era importante.
Ero ancora qui, sana e salva, cosa potevo avere di più?
Soprattutto, ero con lui.
O almeno, lui mi teneva con sè.
Il ricordo di quella notte era sfocato, confuso, lontano, come se appartenesse a qualcun'altro, e probabilmente era così.
Probabilmente, davvero quella Gwen non esisteva più, probabilmente ero un'altra ed ero sua, una sua preda, un suo bottino.
Non ricordavo il momento in cui avevo iniziato ad accettare tutto ciò, era come scattata una molla improvvisa.
Forse, scaturita dal fatto che avesse scelto me, quella notte, dal fatto che, nonostante fossi chiusa nelle mie stanze tranne sei giorni al mese, lui venisse spesso da me, per sapere come stavo, a guardarmi mangiare, a parlarmi e a volte sapeva essere piacevole, e non solo per merito dei suoi occhi neri.
Ero immersa nei miei pensieri mentre osservavo l'albero di melograno che si vedeva dalla finestra della mia camera.
Era stato la prima cosa che avevo notato, sembrava quasi un dipinto, racchiuso com'era nella cornice in legno della finestra, con quei frutti maturi, scarlatti e lucidi simili a ornamenti di festa.
Era appena venuta Anya, la governante, a chiamarmi per dirmi che potevo uscire; mi chiamava sempre dopo colazione.
Attendevo quei sei giorni di libertà con terribile ansia e impazienza.
Così lasciai la mia stanza, feci un veloce passaggio in biblioteca e poi mi sistemai sotto il melograno.
Sopra di me, i frutti scendevano giù come pendagli splendenti al Sole, simili a una pioggia rossa che mi avvolgeva.
Quello che mi accingevo a leggere, era il mio libro preferito.
Raccontava il mito di Ade e Persefone.
Appena lo avevo letto la prima volta, avevo notato un'incredibile somiglianza fra me e Persefone, la nostra vita, il nostro destino.
L'uomo che avevamo accanto.
Mi piaceva perdermi nell'attesa di Persefone di quei sei mesi in cui avrebbe riabbracciato la madre sulla terra, lasciando il regno dei morti.
Mi rivedevo molto in lei, in questa giovane forte e mi piaceva credere che, dopotutto, anche lei avesse finito con amarlo a sua volta.
Aprii così il libro ed iniziai a leggere.


Un giorno, Ade decise di salire sulla Terra e di non tornare nel proprio regno fino a quando non avesse trovato moglie.
Durante il suo girovagare nel Regno dei Vivi, giunse nella Trinacria orientale. Entrò in un boschetto e sentì delle risate squillanti; scrutò verso il torrente, che scorreva nella valletta sottostante e scorse un gruppo di bellissime fanciulle che giocavano in acqua.
Ade si rese invisibile grazie a un elmo incantato realizzato per lui dai*Ciclopi*e scese per la ripida china della collinetta.
Allora si fermò ad osservare quelle splendide ragazze, una in modo particolare: aveva grazia e bellezza e pensò che fosse senz’altro la figlia di una dea.
Proprio in quell’istante, le fanciulle cessarono di giocare.
Si tuffarono tutte insieme e guizzarono via veloci; poco dopo, erano già scomparse.
Ade comprese che si trattava di ninfe che vivevano nei fiumi e lungo le coste di quell’angolo di Trinacria.
Una di loro però era rimasta: era*Persefone, proprio quella che aveva attirato la sua attenzione.
Ade decise di non lasciarsi sfuggire l’occasione che gli si era presentata ed escogitò un piano. Fece spuntare un meraviglioso fiore e rimase in attesa.
Persefone, avvolta nel suo telo di lino bianco, mentre si chinava per allacciarsi i sandali, scorse tra l’erba un fiore che non aveva mai visto. Tese la mano per coglierlo e, quando tirò lo stelo, sotto di lei si aprì una voragine, che la inghiottì.
Dopo una caduta che sembrava senza fine, Persefone si sentì afferrare da braccia possenti. Aprì gli occhi e vide vicinissimo al suo volto il volto di Ade, dai lineamenti duri, dal pallore della morte, coperto da una folta barba ispida, irsuta e nera come il carbone; neri erano anche i suoi capelli scarmigliati e neri erano anche i suoi occhi incavati e persi nel nulla. La ninfa comprese che non aveva via di scampo.
Intanto*Demetra, madre di Persefone, dea della terra coltivata, protettrice delle messi e in particolare del grano, tornava alla sua reggia e non trovandovi sua figlia andò a cercarla nel meraviglioso giardino.
Non vi trovò nessuno e allora andò a cercarla presso il torrente; osservò le rive, scrutò nei cespugli, si addentrò nel bosco, ma non trovò traccia della figlia.
Girovagò per giorni e giorni; chiese a chiunque incontrasse, ma nessuno parlava per timore di incorrere nelle ire del dio dell’Oltretomba.
Alla fine si rivolse a*Elios, il Sole, che, vedendo tutto ciò che avviene, le rivelò l’accaduto. Lo sdegno di Demetra fu grande: non volle più salire sull’Olimpo*accanto agli altri*dèi, non volle più ascoltare le preghiere degli uomini e maledisse la terra rendendola improduttiva e sterile.
Zeus, allora, preoccupato per le sorti del genere umano inviò*Ermes, il suo messaggero, da Ade.
In un primo tempo, Ade non volle saperne di rimandare Persefone sulla Terra, ma alla fine la volontà di Zeus vinse ogni resistenza: Persefone sarebbe stata per sei mesi nel Regno delle Ombre, generando un lungo e freddo inverno, e per gli altri sei sulla Terra, presso la madre Demetra, portando il raccolto e la primavera.

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Finita di leggere l'introduzione, sfiorai il ciondolo a forma di melograno in oro e granati che portavo al collo.
Me lo aveva dato appena arrivata qui, dicendomi di non toglierlo, poiché era la prova che io ero sua, una sua conquista.
Non catene, o corde.
Un ciondolo.
In tutto quel tempo avrebbe potuto fare di me tutto ciò che voleva, trattarmi nella peggiore delle maniere, ma non lo aveva fatto e non potevo non essergli grata.
Magari, prima o poi, anche lui avrebbe finito col sentire quell'affetto che io provavo per lui.
Arrossii appena a quel pensiero e cercai di allontanarlo, scuotendo appena la testa e rimettendomi a leggere, giocherellando con la fine catenina del ciondolo.
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Nyoko
09-01-2017, 02.39.44
Il buio.
Un ombra immensa che chiude le porte della luce e delle forme. Al buio, una bella bambola di porcellana, può essere perfettamente scambiata per chissà quale entità malvagia. Il sole per me si è spento, non ha che una vaga ombra nella mia memoria. Il cielo che lo ospitava è diventato come quando è notte, ma senza stelle o nuvole. Chissà se è giorno o notte? La cecità che mi è stata imposta la definirei una gabbia, una prigione senza lucchetto, dalla quale comunque non puoi fuggire. Una tomba nera ancora da chiudere, il senso di vuoto totale, quando tendi una mano verso il nulla, teso nell'attesa di sfiorare qualcosa: un oggetto, un muro, una persona, accarezzarne il volto e riconoscerne i tratti. Il buio s'è fatto presto vivo in me, oscurando il mio mondo. Vivo così da quel giorno, quel terribile giorno in cui persi gambe e occhi, e da allora sono bloccata qui, fra il letto ed una carrozzella. Una sedia con le ruote, poco elegante per la mia nobile famiglia. Ricordo quegli attimi felici quando ero ancora libera da questa gabbia nera e potevo danzare, la mia grande passione, sui prati del giardino di casa mia. Mi manca poter correre fra i fiori di mille colori posti alla riva del grande lago blu di fronte casa mia. Era bello poter leggere un libro sulla riva del lago o anche solo ammirarlo durante il tramonto. All'alba, vestita di abiti umili e comodi, mi piaceva raggiungere le rive di quel magico lago e immergermi piano. Aveva sempre la stessa temperatura, non sapendo nuotare mi fermavo lì, a pochi passi dalla riva con l'acqua tiepida che mi carezzava il busto. Se mi avessero visto i miei genitori mi avrebbero senz'altro sgridata. Ma io amavo quelle sensazioni. Sensazioni che non potrò mai più sentire, solo ricordare, finché la memoria avrà cura di rimanere. Ora sono in questo letto, che so ha un morbido lenzuolo di seta bianca, abbracciato da un caldo lenzuolo rosa e grigio. Il letto a baldacchino non cambierà mai, a meno che non lo spostino durante una delle mie passeggiate. Mio padre mi aveva riempito di badanti, una per il bagno, una per le passeggiate, una per lo svago, una per compagnia, una per il cibo, una per ogni cosa insomma. Ma non ne potevo più. Desideravo solo poter uscire da quel incubo. Incubo che sapevo sarebbe durato per sempre. Già, per sempre.
I sogni hanno ancora il loro colore, l'unica finestra che ho al mondo. Chissà se non è tutto un sogno invece... Chissà se sto sognando e al mio risveglio, tutto il mondo abbia ripreso la sua giusta corrente. Mio padre, un uomo molto facoltoso, proprietario di una prestigiosa fabbrica, si prende cura di me, anche se mi reputo la sua ennesima disgrazia, dopo la morte di mia madre. Mi metto a sedere con le mie forze, non potrò usare le gambe, ma le mie braccia possono servire ancora a qualcosa. Cerco allora sul comò vicino al letto per trarne una collana http://uploads.tapatalk-cdn.com/20170109/b6da567be5653fdab94ac4f30ac0f5f2.jpg l'unico ricordo rimasto di mia madre. Mi piace tenere quel ciondolo fra le mani, sentire la pietra morbida e fredda fra le dita e il laccio di cuoio a tenerla ferma. Non dimenticherò mai due giorni della mia vita: il giorno in cui mia madre mi donó quella collana, e il giorno in cui ebbi quell'incidente... Quel terribile incidente che mi costò caro...
Mi voltai verso la porta, sapevo a memoria com'era la mia stanza e sapevo, che se era giorno, a breve sarebbero entrate le badanti... Pronte a farmi iniziare un nuovo giorno in questa vita ormai senza senso.http://uploads.tapatalk-cdn.com/20170109/091a0bc92ca0dbde2e37a1bbdf2c9545.jpg

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Altea
09-01-2017, 15.31.57
Entrai nella fredda stanza e mi spogliai, rimasi a guardarmi allo specchio, nel bustino la collana..ovvero ciò che ero, mi si strinse il cuore pensando ai miei genitori. Guardai sopra la poltrona il vestito che la suora mi aveva premurosamente fatto acquistare coi vestiti guadagnati..scarlatto..l' indomani dovevo recarmi al mercato e lei ci teneva facessi una degna figura, ovviamente non era sontuoso ma almeno non mostrava ciò che ero...una orfana, ma lei mi trattava diversamente dagli altri.

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Figlia di nessuno..o del mondo.
La mia vita o meglio quella dei miei veri genitori deve essere stata travagliata.
La suora mi narrò mi portarono molto piccola e mi lasciarono davanti all' orfanotrofio in una fredda notte d'inverno.
Mi trovarono lei ed il frate e vi era un biglietto dove si chiedeva di salvarmi e tenermi al sicuro per tutta la vita visto loro erano in pericolo, si diceva fossero nobili nell' orfanotrofio ma solo la suora lo sapeva come altri chierici.
Chissà perchè mi affidarono alle sue cure, ella disse non sapeva nemmeno se fossero sposati e sicuramente volevano farmi scappare da un pericolo o minaccia.
Sopra al piccolo corpicino vi era una spada preziosa con uno smeraldo verde, come i miei occhi, al centro dell' elsa e vicino vi era intarsiata una effige di una Croce, segno di devozione al Clero. Mentre al collo portavo una collana con dei fiori di agata rosa e una figura fatata al centro che regge lo stemma di un casato: una quercia e una testa di grifone.
E poi trovarono una lettera ma la suora la custodisce gelosamente..li vi stanno i misteri della mia vita che nemmeno lei ha voluto leggere.

Sono Altea, vivo presso il tanto temuto o amato orfanotrofio di San Giovanni, ormai aiuto la suora con i ragazzini più piccoli, i bambini e i nuovi venuti, aiuto nella mensa dei poveri della Chiesa qui vicino e spero di non dover fare la governante o cameriera a qualche nobile donna o uomo annoiato.
Non pensiate io sia acqua e sapone, un agnellino...ho il mio bel carattere ed infatti sogno un bell' avvenire per me.
Le mie notti sono tempestate non di stelle ma strani sogni dove vedo ombre e sento voci indefinite ma la suora dice sono frutto del mio subconscio.

Mi misi a letto e subito mi addormentai, la notte passò..come sempre..mille pensieri e incubi..ero sempre irrequieta, come se qualcosa di predestinato dovesse succedermi e non sapessi se nel bene o nel male..pure per ottenere le belle cose si doveva soffrire a volte.

"La figura camminava nella stanza e io guardavo ma non riuscivo
a focalizzarla, era celata.."Chi siete..chi siete?" rannicchiandomi.
Ma nessuna risposta, si avvicinò e mi posò una rosa..rossa..sopra le bianche lenzuola e la guardai..cosa significava..rossa come il sangue o vi era altro..".

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Mi svegliai improvvisamente madida di sudore guardando le lenzuola con gli smeraldini occhi e attorno alla stanza.

Guisgard
09-01-2017, 17.21.00
Clio col suo cestino di fragole avanzava verso il carrozzone e gli altri membri della compagnia.
Erano un gruppo bizzarro eppur attraente, tutti pervasi da un'aria di gaiezza.
Fingevano di non avere preoccupazioni e facevano battute sulle tribolazioni della loro vita nomade.
Apparivano curiosamente ed amabilmente artificiosi, istrionici anche nell'occuparsi delle mansioni più ordinarie.
Insomma sembravano appartenere ad un altro mondo, pomposo e barocco, ampolloso e scenografico.
Il loro numero, esclusa la stessa Clio, era di sei, cinque uomini ed una donna e si rivolgevano l'un l'altro usando perlopiù i nomi di scena.
Nomi che rappresentavano le rispettive particolarità, fisiche e caratteriali.
"Noi" disse Ozillonne mentre declamava una sorta di motto per pubblicizzare la sua compagnia "siamo una delle poche, autentiche ed irriducibili compagnie teatrali che si rifanno alle tradizioni della vecchia ed immortale Commedia dell'arte Afragolignonese."

Clio
09-01-2017, 17.27.26
Distribuii le fragole agli altri, spensierata e gaia.
Avevo già indossato la mia maschera, e nessuno poteva sospettare in che modo avessi passato quel pomeriggio invernale.
Ormai la città era vicina, e il mio piano poteva finalmente prendere forma.
Ma dovevo essere paziente, paziente e imperscrutabile.
Nessuno avrebbe dovuto sospettare, tutti avrebbero dovuto credermi la solita Bella di sempre, senza pensiero alcuno che il sospiro per qualche innamorato.
La compagnia era ormai riunita, e immaginai che stessimo per partire.
"Quando ripartiremo?" chiesi sorridendo ad Ozillonne, sedendomi poco distante ad osservare la città in lontananza.

Guisgard
09-01-2017, 17.30.29
Immersa nella lettura e sfiorando il suo ciondolo, Gwen non si era accorta che nel cortile del Palazzo, una vecchia magione aristocratica ed ora divenuta ritrovo rurale di quell'irrequieto giovane dal carattere intrattabile e ribelle, Anya più volte aveva accompagnato il vecchio fattore che portava in spalle sacchi e ceste piene e traboccanti.
Vedendoli si sarebbe potuto pensare ad una festa.
Dopotutto il giovane padrone aveva spesso amici di baldoria a cena nel palazzo e la cosa dunque non doveva sembrare a Gwen così insolita.
"Stasera" disse all'improvviso Anya arrivando alle spalle della giovane "è preferibile un tuo ritiro anticipato nella tua stanza." Fissandola.

Lady Gwen
09-01-2017, 17.36.47
Vedevo distrattamente con la coda dell'occhio movimenti nel cortile, ma non me ne curai più di tanto, poiché non era insolito.
Finché non arrivò Anya.
Alzai lo sguardo dal libro.
"Come mai?" chiesi, non era capitato fin'ora che dovessi rientrare prima quando potevo uscire e la cosa un po' mi pesava.

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Guisgard
09-01-2017, 17.45.01
Nel buio della sua stanza, vuota di luce e colma di silenzio, Nyoko fissava il punto in cui sapeva essere la porta.
La fissava come se attendesse l'arrivo di qualcuno da un momento all'altro.
Un attimo dopo la porta si aprì ed entrò una delle badanti.
"Buongiorno, signorina." Disse Anne, la più giovane e vispa delle badanti che il padre di Nyoko aveva voluto accanto a sua figlia.
L'unica fra loro a rivolgersi a lei col titolo, se possiamo dire così, di signorina.
Le altre la chiamavano cittadina, compagna o anche solo Nyoko.
Erano questi infatti i modi preferiti ormai dalla gente per rivolgersi ai propri simili.
I preziosi epiteti aristocratici e cortesi non erano più in voga e soprattutto non erano ben visti dalla gente dopo che la repubblica li aveva pubblicamente condannati.
Così come i modi che un tempo si usavano nel parlare ai chierici.
"È freddo oggi" aprendo le tende delle finestre Anne "ma è una giornata pulita ed asciutta. Per fortuna aggiungerei io, visto che dell'umidità dei giorni scorsi non se ne poteva più." Sorridendo. "Su, vi aiuterò a vestirvi e poi scenderemo giù per la colazione." Annuendo. "Stamani ci sono le focacce al miele."

Guisgard
09-01-2017, 17.55.31
Quello strano sogno, inquietante e misterioso, fece svegliare di soprassalto Altea.
Ma forse non solo quel sogno interruppe il suo sonno.
Dall'esterno si udivano rumori e voci confuse e nel corridoio si sentivano le suore camminare nervosamente.
Una strana atmosfera sembrava avvolgere l'orfanotrofio di San Giovanni.
C'era agitazione, preoccupazione, persino paura.
Poi il nitrito di alcuni cavalli da fuori e la bella orfana avvertì un senso di oppressione e terrore.
Allora qualcuno bussò alla porta della sua stanza.

Nyoko
09-01-2017, 17.55.51
Sapevo che prima o poi sarebbe giunto qualcuno. Un tempo mi sarei alzata sola e lavata sola. Entrò Anne, la più piccola delle mie badanti, l'unica che mi chiamava ancora 'signorina'. Sorrisi alle sue parole. Disse che il giorno era freddo, chissà se il cielo era pieno di nuvole come quando nevicava. Posai la collana sul comò e aspettai di essere vestita, anche se odiavo quella mia disabilità.
"Oh, adoro le focacce al miele" dissi lasciandola fare. Chissà che sarebbe successo di nuovo quest'oggi?

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Altea
09-01-2017, 18.00.06
Il respiro si fece più regolare e cominciai a comunicare col mondo esterno..era un sogno per fortuna..ma subito dovetti ricredermi.
Udivo rumori, nitriti di cavalli e le suore erano allarmate.
Mi alzai preoccupata e misi la spada di mio padre alla cinta..la portavo sempre con me ma ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Forse era una suora o un bambino spaventato ed andai subito ad aprire esclamando.."Ma che diamine sta succedendo?".

elisabeth
09-01-2017, 18.39.14
La vita e' un grande mistero.......e la mia era regolata dal caos...dal caos della vita immersa nella natura...vivevo fuori dalle porte della citta' in una casa solo mia.......in mezzo al bosco......molto spesso appesi ai rami degli alberi trovo dei biglietti che la gente del luogo ama legare perche' i loro desideri vengano esauditi.....e io amo raccoglierli perchè non rimangano delusi...e poi' chissà magari qualcuno potrebbe essere esaudito.....sono Elisabeth......I miei genitori mi hanno insegnato tutto quello che potevano leggere scrivere e guarire con le erbe......la Magia ?......ci credete ?.........chi vive in un bosco non vive da solo.......comunque......gli ultimi avvenimenti in città hanno scosso ogni creatura e anche per me non e' piu' cosi' semplice la vita ....... devo sempre stare attenta come parlo e con chi parlo.....Ma oggi mi sonosvegliata di buonumore....e e' tempo di andare in citta pre compare della carta su cui scrivere i miei appunti......
https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQxAVF-3LRLtO9jp1HgfbA-xFUy9yyA1KONOD9yYqcwI3cSqO9S

Dacey Starklan
09-01-2017, 20.04.00
Dieci anni era passati da quando io e mio fratello eravamo scappati dall'orfanatrofio di San Giovanni.
Dieci anni da quando avevamo lasciato la città senza nulla se non noi stessi.

" Buonasera Sorella, io e mia moglie qui desideriamo prendere un ragazzo a vivere con noi. Abbiamo una falegnameria e poiché il Buon Dio non ci ha concesso dei figli nostri, abbiamo pensato di venire qui. Cerchiamo un ragazzo in gamba, dall'indole buona, di corporatura robusta però, così potrà aiutarmi nel lavoro. Lei mi capisce vero?"
"Ma naturalmente, prego seguitemi. A quest'ora i nostri ragazzi e ragazze stanno giocando nel cortile interno, bisogna approfittare di giornate soleggiare come queste non credete anche voi?"
" Si, Sorella. Avete di certo ragione" disse la donna che finora non aveva aperto bocca e seguiva il marito con reverenziale timore.
Il terzetto raggiunse il cortile dove noi stavamo tutti giocando. A quell'epoca c'erano una quarantina di bambini, o almeno così mi pareva. Era difficile tenere la conta, c'era sempre chi andava e chi veniva.
Io me ne stavo seduta su un muretto a osservare mio fratello, più piccolo di me di tre anni, che giocava con alcuni suoi coetanei con un pallone di stoffa tutto rattoppato.
Non era il mio forte il cucito, con grande rammarico di Suor Grimilde, e infatti la palla che avevo cucito, a fuori di calci e riprese, iniziava a mostrare segni di cedimento nelle cuciture che non facevano che allargarsi.
Chiusi gli occhi quando Amit, mio fratello, tirò un calcio così forte che il pallone si aprì praticamente a me rivelando il suo contenuto di stracci.
Qualcuno rise e solo allora mi accorsi che due estranei ci stavano osservando. E io osservai loro.
Lui era un uomo baffuto, alto e possente, con le braccia più spesse che avessi mai visto, rosso di capelli e sulle gote mentre lei pareva una bambina tanto era magrolina ma il volto aveva bei lineamenti. Il pallore del volto della donna mi fece pensare ad una lunga malattia di qualche sorta.
Le malattie erano così frequenti anche tra le persone apparentemente di buona costituzione. Era stata una malattia a portarci via la mamma, due anni prima, quando io avevo solo undici anni.
L'uomo baffuto si avvicinò a mio fratello, lo fissò negli occhi, gli tastò un braccio e poi gli esaminò i denti, proprio come si usava fare coi cavalli, quindi gli chiese il nome.
Ricordo la smorfia di entrambi i coniugi quando il mio fratelli disse "Amit" in tono confuso.
"Oh beh, si può sempre cambiare in un nome più cristiano..." bofonciò l'uomo baffuto e tornò verso la suora, i due confabularono un po' quindi si allontanarono seguiti dalla donna minuta.
Non era la prima volta che vedevo una scena simile e sperai solo di sbagliarmi. Ma più tardi la stessa suora si premurò che Amit si lavasse per bene e si vestisse con il suo abito della Domenica. E fui sicura. Sicura che me lo avrebbero portato via.
Non potevo permetterlo e così prima della cena preparai rapida una borsa con le nostre poche cose e preso per mano Amit scattaiolammo fuori.
Fuori, nell'ignoto. Non conoscevamo la città. Eravamo arrivati da poco quando mia madre si ammalò e morì.
Dentro di me sentivo crescere la paura e il dubbio. Forse non avremmo dovuto lasciare l'orfanatrofio.
Ma poi guardai Amit negli occhi e ogni dubbio scomparve. Eravamo una famiglia e dovevamo restare insieme. A ogni costo.

"Amit sbrigati o perderemo il poco di folla che si sta radurando e addio soldi per raggiungere la Capitale.
Mio fratello fece una smorfia come faceva sempre quando lo rimproveravo, anche per qualcosa di piccolo e mi raggiunse.
Sistemai a terra una sacca in cui la gente avrebbe, si sperava, buttato qualche moneta e non appena sentii le prime note iniziai a cantare.
Una canzone che sentivo sempre da mia madre, una canzone d'amore. Un amore clandestino, che può realizzarsi solo con la morte dei due amanti.
https://lh3.googleusercontent.com/-bqscct2wwvg/Vut8rzUV2-I/AAAAAAAAiGg/KXoquXcX-68/w800-h800/tumblr_o0ix52s7MM1qgcwd5o5_250.gif
O mio compagno di vita, l'attesa è quasi finita
Guarda, la destinazione d'amore sta chiamando a noi
Colui che ho chiesto in preghiera, Sei la stessa guida
E' molto difficile camminare anche un solo passo senza di te
Senza di te, non c'è alcuna destinazione di amore per me
O mio compagno di vita, l'attesa è quasi finita
la destinazione d'amore sta chiamando a noi
Né sono io infedele né c'è meno quantità di amore tra noi
E' solo che i nostri destini sono completamente differenti
Come possiamo raggiungere la destinazione d'amore allora?
O mio compagno di vita, l'attesa è quasi finita
la destinazione d'amore sta chiamando a noi




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Guisgard
10-01-2017, 00.27.07
Ben presto le note avvolsero quell'angolo di strada, con Dacey che danzava leggiadra e con una certa naturale sensualità tra gli sguardi attenti ed anche compiaciuti dei passanti, mentre Amit suonava quasi al tintinnio delle monete che finivano nella sacca.
Un nutrito gruppo di persone circondò i due giovani impegnati con quel loro numero musicale.
Ed un breve applauso, ma caloroso, sancì la fine della musica e della danza.
Amit allora mostrò un lieve inchino ai generosi passanti, mentre Dacey notò una figura che li fissava tra la gente.

Dacey Starklan
10-01-2017, 00.34.20
Se la gente che mi osservava avesse visto la ragazzina timida che ero un tempo avrebbe faticato a credere che la stessa ragazzina ora danzava e cantava dinanzi a loro.
Vivere per strada mi aveva cambiata, avevo messo da parte la timidezza molto tempo fa.
Terminata la canzone feci un piccolo inchino sorridendo sfacciata e guardai velocemente quanto avevamo racimolato. A occhio e croce , unendo quella cifra agli altri risparmi, potevamo finalmente partire.
Con un cenno del capo mio fratello comprese che ce l'avevamo fatta quindi si alzò.
Raccolsi la sacca e la legai in vita, ancora un inchino per gli ultimi spettatori più restii ad andare e nel rialzare lo sguardo notai qualcuno che mi fissava insistente. Quasi mi mise a disagio ma scacciai subito la sensazione, anzi la sfidai, avvicinandomi alla figura che se ne restava lì ferma mentre il resto della folla aveva preso a disperdersi.


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Guisgard
10-01-2017, 00.52.00
“A breve.” Disse Ozillonne a Clio, guardando il profilo dell'orizzonte dove si stagliavano le alte torri e le voluminose guglie della capitale. “Appena raduneremo gli altri.” Per poi fischiare verso il resto della compagnia.
Era questi un uomo grasso e barbuto, col naso a patata e la bocca larga, di un rossiccio ruggine ed i modi adatti per interpretare, sulla scena e nella vita, l'uomo furioso e fanfarone, tipico padre padrone irruento e brontolone.
Arrivarono poi gli altri alla spicciolata.
Un ribaldo alto e robusto, con le membra grosse ed il viso piatto e bonario che aveva come nome quello di Sbrizzone.
Poi un tipo magrolino e minuto, agile e sveglio, dalle mani piccole ed il volto fino che tutti chiamavano Lione.
Il terzo a giungere fu un ragazzotto riccioluto, dal pizzetto folto e gli occhi vispi, pacato nei movimenti e dall'espressione riflessiva, con un grosso cembalo legato dietro la schiena.
Il suo nome era Zordone e si occupava della musica e di tutte le cacofonie della compagnia.
L'ultimo a saltar fuori era un giovane alto e moro, dagli occhi neri ed il volto pulito che a parer di Ozillonne rappresentava l'ideale bellezza mascolina.
Si trattava di Lelandro ed era stato scelto per interpretare il bell'amante e tutti i ruoli ad esso affini.
Mancava solo la seconda donna della teatrale brigata, che se ne stava seduta sui gradini del carrozzone.
Bionda e formosa, sui quarantacinque anni e portata ad interpretare il ruolo della matrona saggia e risoluta, il cui nome era Isolde.
Ecco così al completo l'intera compagnia itinerante.
"Manca solo quel fanfarone!" Tuonò Ozillonne, riferendosi all'ultimo membro della brigata, che solitamente non figurava insieme agli altri.
http://cineplex.media.baselineresearch.com/images/239659/239659_full.jpg

Guisgard
10-01-2017, 00.56.58
“Perchè stasera verranno alcuni amici di bevute del padrone...” disse sospirando Anya a Gwen “... lui stesso mi ha detto di riferirti ciò... non credo siano gentiluomini.” Fissando la ragazza.

Lady Gwen
10-01-2017, 01.01.12
Annuii lentamente.
Sì, capitava spesso che venissero.
La loro presenza in casa non passava certo inosservata, le loro risate grasse e sghignazzanti echeggiavano per l'intera serata nella magione, a volte protraendosi fino a tarda notte e, onestamente, non volevo averci nulla a che fare.
Ringraziai così Anya e mi rimisi a leggere, stringendomi nello scialle di lana.

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Clio
10-01-2017, 01.05.14
Sorrisi ad Ozillonne, e annuii.
Osservai l'allegra brigata tornare al carrozzone, mi fermai ad osservarli, uno per uno i miei compagni di viaggio e di avventura.
Praticamente erano la mia famiglia, e quando ero con loro mi sembrava di poter dimenticare ed essere la stessa di sempre, quella che aveva girato il mondo con loro.
Alzai le spalle a quelle parole di Ozillonne sul nostro fanfarone solitario.
Non ci davo poi tanto peso, contento lui.
Non vedevo l'ora di partire, per rintanarmi nel mio angolino e continuare a leggere il mio libro.

Guisgard
10-01-2017, 01.12.23
Anne sorrise a Nyoko, per poi aiutarla a prepararsi.
Poco dopo scesero di sotto, dove il padre della ragazza aspettava per fare colazione con sua figlia.
“Buongiorno, mia cara.” Disse sorridendo nel vederla arrivare con Anne. “Grazie, puoi andare.” Alla badante.
Restarono così soli a fare colazione.
“Oggi è una giornata fredda e limpida.” Suo padre mangiando. “E non credo potrai concederti la tua solita passeggiata nel giardino. Dopotutto non possiamo pretendere che una delle tue badanti si sottoponga al freddo di Gennaio.” Bevendo del tè.

Lady Gaynor
10-01-2017, 01.16.10
Lo sguardo fisso oltre l'azzurro del cielo, oltre i tetti degli edifici della grande piazza, oltre le alte guglie della cattedrale di Sant’Antonio. Uno sguardo che si perdeva anche attraverso il tempo, viaggiando a ritroso fino a scontrarsi con lo zampillo cristallino di una fontana nel giardino di Afraboli, in quella che sembrava ormai una lontanissima Afragolignone.

“Nulla io vedo che non sia perfetto…”
Seduta presso la fredda pietra della fontana a leggere, mi girai al suono di quella voce tanto familiare quanto amata, scorgendo due ridenti e innamorati occhi azzurri che mi fissavano.
“Oh, caro!” esclamai alzandomi e correndogli incontro. “Temevo non venissi più…”
Le sue braccia mi avvolsero immediatamente e un bacio si posò sulle mie labbra.
“Potevo mai mancare al nostro appuntamento? Lo sai che io vivo solo per te… Sono stato trattenuto da un nuovo carico di stoffe provenienti dall’Oriente, roba di prima qualità che non potevo lasciarmi sfuggire. Ce n'era una bellissima e finemente ricamata, che mi ricordava i tuoi occhi di giada… inutile dirti che l'ho tenuta da parte per te…”
Il sorriso che seguì ebbe come sempre l'effetto di sciogliermi dentro… Si, il suo sorriso era come il sole improvviso in una giornata grigia...

Come aveva fatto quel sorriso a diventare freddo? Come poteva ora gelarmi le ossa? Come sempre, quando ripensavo a tutti quei meravigliosi momenti incisi nella mente e nella carne, il viso mi si rigava di lacrime. Lacrime di nostalgia, di impotenza, di incredulità, di delusione… Da un giorno all'altro avevo perso il bene più prezioso, ciò che rendeva la mia vita perfetta, il motivo per cui credevo di essere venuta al mondo. Avevo perso l’Amore di mio marito...
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Nyoko
10-01-2017, 01.23.34
Mi lasciai vestire e poi scendemmo sotto dove mio padre mi stava sicuramente aspettando. Fui messa al posto di fronte quello di mio padre e quando mi parlò ebbi la conferma della sua presenza. "Buongiorno padre" dissi sorridendo fissandolo anche se non lo vedevo. Lo immaginai con i suoi soliti sorrisi accesi, anche se dopo la morte di mia madre, s'erano un po' raffreddati.
"Si mi è stato detto" dissi alle parole sul tempo. Afferrai a tentoni la forchetta per poter mangiare le focaccine, era difficile ma avevo espresso il desiderio io stessa di non essere aiutata almeno nel nutrirmi. "Oh, non fa nulla" dissi sorridendo amaramente alle sue ultime parole. A volte mi sembrava che non fossi altro che una sagoma sfogata per lui, una sorta di chiazza scolorita di colore della vecchia me, della giovane ragazza dal nome orientale e l'amore per quel mondo tanto lontano.

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Guisgard
10-01-2017, 01.23.56
Dacey si accorse di quella figura e del suo sguardo così attento ed insistente su di lei e suo fratello Amit.
Si avvicinò e guardò ben bene quell'uomo.
Si trattava di un tipo basso e grassoccio, dagli occhialini rotondi e minuscoli, il viso rotondo e rosso, gli abiti larghi e di un grigio spento.
“Salute a voi.” Disse sorridendo alla ragazza. “Complimenti per lo spettacolo.” Lasciando nella sua mano una moneta d'oro.

Dacey Starklan
10-01-2017, 01.30.38
A vederlo bene non sembrava uno che potesse permettersi di gettare una moneta d'oro solo perché aveva apprezzato una canzone.
Misi la moneta tra i denti per assicurarmi che fosse vera qui di la lasciai cadere nella sacca tintinnante che avevo in vita.
" Vi ringrazio signore" con un inchino mentre Amit controllava attento quello scambio di battute.
Era sempre stato così tra noi, ci controllavamo e proteggevano a vicenda.
" Lieta che abbiate apprezzato" aggiunsi verso l'uomo che pareva volesse restare ancora lì.
Tuttavia a me non andava di farmi scrutare così insistentemente da lui quindi mi voltai per tornare da Amit.


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Guisgard
10-01-2017, 01.34.52
“Bene.” Disse Anya a Gwen. “Appena comincerà l'imbrunire dunque sarà opportuno il tuo ritorno in camera.” Per poi allontanarsi, lasciando la ragazza da sola a leggere.
Intanto nel palazzo continuavano i preparativi per la sera.
Il giovane padrone non si era ancora visto.
Ad un tratto Gwen notò il fattore fermo nel cortile a raccogliere alcuni pani appena sfornati da portare nella cucina.

Lady Gwen
10-01-2017, 01.40.37
I preparativi continuavano e lui non si era ancora visto.
Nel frattempo, avevo visto il fattore intento a raccogliere alcuni pani appena sfornati.
A quel punto mi alzai e, tenendo il libro in una mano, lo aiutai.
"Quanto cibo. È tutto per stasera?" gli chiesi, mentre il profumo caldo e fragrante del pane riempiva l'aria.

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Guisgard
10-01-2017, 01.49.58
Mentre Gaynor era preda di quei pensieri tristi ed angoscianti, di quella malinconia avvolgente e penetrante, di delusione e rimpianti, uno dei domestici giunse a destarla.
“Madame, monsieur De Gagliarden è giunto in visita.” Disse il domestico. “Vostro marito però non è ancora giunto e per questo chiedo di condurlo da voi in attesa del suo ritorno.”

Guisgard
10-01-2017, 02.07.35
Ozillonne, accanto a Clio, annuì con fare ampolloso e poi radunò tutti i suoi per salire sul carrozzone una volta legati i cavalli.
“E qualcuno vada a cercare quel fanfarone.” Disse seccato, riferendosi all'unico che mancava all'appello.
“In verità...” fece Lione “... non ho idea di dove si sia cacciato Tafferouille...”
“Sarà di certo ubriaco.” Sentenziò Isolde. “Magari in qualche cantina nei paraggi.”
“Che io sia maledetto se non lo sbatterò via a pedate!” Esclamò Ozillonne.

Guisgard
10-01-2017, 02.10.52
“Anche se...” disse il padre di Nyoko, per poi interrompersi e continuare a mangiare “... e sia, meglio finire la nostra colazione. Non è contemplato parlare di queste cose a tavola. Prendi un po' di latte caldo...” riempiendole la tazza.

Clio
10-01-2017, 02.10.58
Salii sul carrozzone e mi sistemai nel mio angolino preferito.
Saremmo partiti di lì a poco, ma Tafferouille mancava all'appello come al solito.
Ero già pronta ad immergermi nel mio libro.
Sbuffai piano.
"Non possiamo mica partire senza di lui!" constatai.

Nyoko
10-01-2017, 02.13.25
Rimasi perplessa alle sue parole. Che voleva dire? "Cosa intendete, padre?" dissi cercando di guardarlo, sperando di avere gli occhi su di lui e sembrare ancora vedente. Mi versò il latte caldo ma lo ignorai, ero curiosa di sapere cosa volesse dirmi.

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Guisgard
10-01-2017, 02.14.33
Dacey ringraziò con un inchino e tornò da Amit.
“Che tipo strano...” disse piano suo fratello a lei “... e poi quella moneta... era d'oro... ed anche autentica, vero? Mi chiedo chi sia...” voltandosi a fissarlo “... è ancora lì... perchè darti una moneta d'oro? E' così ricco da buttare i soldi? O forse è solo uno di quelli che si fanno fantasie sulle belle ragazze?”

Dacey Starklan
10-01-2017, 02.21.20
Guardai Amit con fare di intesa. Anche lui aveva avuto gli stessi pensieri.
" Si si, è vera. Una bella fortuna per noi!" esclamai tuta sorridente.
" Oh beh.." scrollando le spalle, " poco importa. Ha pagato bene e finché resta lì fermo a guardare non fa del male a nessuno" tuttavia la mia voce aveva preso un po' della sua brillantezza e le ultime parole erano uscite fredde e tese.
" E se gli venissero strane idee... peggio per lui" con occhi di ghiaccio mentre passavo un dito sulla gola, a mimare un coltello.
Amit rise ma neanche troppo e prese a scherzare, dicendo che avrei potuto fare teatro per via del mio gesto drammatico . Aggiunse poi qualcosa sul mio sguardo gelido finse di essere stato trafitto.
Gli concessi un sorriso.
" È tempo di andare" presi il mio misero bagaglio e mi voltai, per vedere se l'uomo della moneta fosse ancora lì.


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Guisgard
10-01-2017, 02.21.42
“Si, tutto per stasera...” disse il fattore a Gwen, mentre alzava il sacco “... gli amici del padrone mangiano e bevono come dei dannati...” caricandosi tutto sulle spalle “... a momenti lui tornerà... è andato a cacciare fagiani per la cena... ma sarà meglio che i suoi amici non ti vedano in giro stasera...”

Guisgard
10-01-2017, 02.31.04
“Che il diavolo se lo porti.” Disse sbuffando Ozillonne a quelle parole di Clio. “Che qualcuno vada a cercarlo, maledizione.” Seccato.
“Vado io...” fece Sbrizzone “... magari ci sarà bisogno di portarlo in spalla perchè troppo ubriaco per stare in piedi.”
“E sia.” Annuì Ozillonne. “Ci ritroveremo lungo la strada o al massimo alle porte della città.” Mormorò. “Ma comunque stavolta nessuno lo salverà da una solenne bastonatura.”
Sbrizzone si allontanò in cerca di Tafferouille ed il carrozzone partì finalmente alla volta della capitale.

Lady Gwen
10-01-2017, 02.31.05
"Lo so, sono già stata avvisata..." Dissi piano, poi sospirai appena "Vorrà dire che per oggi anticiperò il mio coprifuoco..." Con un debole sorriso.
Salutai il fattore, rimisi a posto il libro e feci preparare un cavallo, per poi iniziare a passeggiare nei dintorni.
Dovevo già rientrare prima la sera, non mi andava di stare chiusa dentro tutto il giorno e un giro a cavallo mi era sembrata la soluzione migliore.
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Guisgard
10-01-2017, 02.36.58
Suo padre alzò gli occhi su di lei.
“Beh, monsieur De Bonnet...” disse a Nyoko “... mi ha proposto un ragazzo come servitore... lui non può permettersi di pagarlo ed il governo repubblicano è contrario all'avere servi senza retribuzione... ormai la schiavitù non è più contemplata, retaggio del mondo feudale... e stavo sinceramente pensando di prendere quel ragazzo alle nostre dipendenze... potrebbe esserci utile come stalliere e magari portarti fuori in giornate come queste...”

Clio
10-01-2017, 02.40.49
Risi piano a quelle parole su Tafferouille, ormai ogni volta c'era la stessa scenetta.
Però era divertente vedere il capo così paonazzo.
Sbrizzone andò a cercarlo, come al solito e noi partimmo.
L'andatura calma e regolare del carrozzone era quanto di più vicino ad una casa avessi mai avuto.
Mi ero ben sistemata, ed ero pronta ad isolarmi del mondo.
Gli altri lo sapevano, e solitamente mi lasciavano in pace.
Così, presi il mio prezioso libro, ed iniziai a leggere.

Senza quasi che me ne accorgessi era arrivato Natale.
Un Natale diverso, il primo a terra da tanti anni, ma non solo, il primo insieme.
Sospirai, guardando fuori dalla finestra la pioggia incessante che non intaccava l'atmosfera festosa che si intravedeva nella città in lontananza.
Allora perchè, guardandoli, mi sentivo così sola?
Era ormai pomeriggio inoltrato, e il mio pranzo di Natale era stato solitario e fugace.
Ora me ne stavo lì, davanti al camino, con un libro in mano e una lettura che procedeva lentamente.
Già, non riuscivo a concentrarmi mentre continuavo a guardare fuori dalla finestra.
Facevo lo stesso ogni giorno, ma a Natale sembrava tutto ancora più triste.
Aveva detto che sarebbe passato, ma potevo solo immaginare come fosse il natale a Palazzo Ducale.
Forse sarebbe arrivato quella notte, o forse direttamente il giorno dopo.
Fu allora che la pioggia cominciò a scendere ancora più copiosa.
Potevo sentirla abbattersi violentemente sul tetto della casetta, mentre il freddo faceva capolino anche nella mia vestaglia.
E io difficilmente avevo freddo.
Sospirai, abbassando lo sguardo.
"Non verrà..." tristemente.
Chi avrebbe sfidato quella bufera il giorno di Natale?
Tornai allora a concentrarmi sul libro, cercando di non ascoltare la tristezza che mi avvolgeva.
Finchè non lo sentii.
Un rumore.
Il primo pensiero fu di proteggermi, ma poi una sensazione irrazionale si fece strada nel mio animo: speranza.
Allora mi alzai e corsi verso la porta che in quell'attimo si aprì.
Lui era lì, completamente fradicio davanti a me, non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola che gli corsi tra le braccia, incurante del fatto che i suoi abiti fradici inzuppavano la mia sottoveste.
Ma nemmeno lui se ne curò in un primo momento, mi strinse a se con forza e vigore, baciandomi come solo lui poteva e sapeva fare.
Sentivo il freddo della pioggia contrastare il fuoco che mi divorava dentro.
Lo stringevo e lo baciavo con tutta la forza che avevo.
"Ehi.." sussurrai, quando le sue mani si fecero più ardite "È Natale.." sussurrai.
"Mica quaresima.." mi rispose lui ridendo piano.
Allora risi e lo strinsi forte a me.
"Buon Natale.." baciandolo.
"Buon Natale.." mi rispose lui.
"Togliti questi vestiti... sono fradici.." staccandomi da lui e iniziando a spogliarlo.
"Oh, iniziamo bene.." rise lui.
"Scemo!" divertita io, mentre lo spogliavo pezzo per pezzo, accarezzando dolcemente la sua pelle che mano a mano si scopriva "Vado a prenderti dei vestiti puliti.. tu stenditi accanto al fuoco, c'è la coperta...".
Lui annuii e io restai a guardarlo mentre si muoveva.
Quanto adoravo averlo in giro per casa.
Andai di sopra e gli presi dei vestiti puliti che aveva lasciato lì per emergenza.
Una volta scesa lo trovai steso sotto la coperta, e mi resi conto che di non avere alcuna intenzione di rivestirlo.
Lui mi guardò, la sottoveste completamente fradicia.
"Non oserai avvicinarti così, vero?" mi chiese, con disappunto "Mi sto giusto asciugando... potrei prendermi un malanno" con un sorrisetto malizioso.
"Vero, questa sottoveste è fradicia ormai..." divertita mentre la toglievo.
"E trasparente.." sottolineò lui, per poi sorridere soddisfatto mentre mi spogliavo "Ecco, così sì che va meglio" aprendo la coperta e facendomi segno di stendermi accanto a lui.
Io non me lo feci ripetere due volte e lo raggiunsi, accoccolandomi contro di lui che mi stringeva a sé.
Restammo così, abbracciati, per lunghi e meravigliosi istanti.
"Credevo non venissi.." mormorai, nascondendo il viso contro di lui.
"Non avrei mai potuto passare Natale senza vederti, sciocca..." baciandomi dolcemente tra i capelli, e poi cercare le mie labbra incatenandole ancora in un caldo bacio.
"Ho un regalo per te.." sussurrai, con la voce tremante di passioni.
"Un regalo?" si illuminò lui.
"Già.." sospirai io "Cosa si regala a un uomo che ha già tutto?" con un sorriso.
Allora gli porsi un pacchettino.
Lui lo guardò pensieroso e poi lo aprì.
Era una piccolissima scatolina in cuoio, cucita a mano, con incisa una G a destra, una I a sinistra, e al centro una margherita.
"L'ho fatta io.." mormorai, mentre spiavo il suo sguardo "Non sai quanto ci ho messo.." divertita.
I lavori manuali non erano la mia specialità, ma volevo regalargli qualcosa che nessun altro avrebbe potuto.
"È per la tua ocarina.." sorridendo, mentre gliela porgevo e la sistemavo nella sua scatolina.
"Ti piace?" mi illuminai, speranzosa.
Lui sorrise e per tutta risposta mi baciò.
Un bacio che era il regalo più bello che potessi desiderare.

Sospirai, quella storia mi emozionava sempre.
Potevo leggerla mille volte, e mi avrebbe emozionato mille volte.

Nyoko
10-01-2017, 02.42.45
Alle sue parole posai la forchetta sul piatto. Un giovane nella nostra villa? Sorrisi alle parole di mio padre, aveva ragione, servivano braccia maschili in quella villa. "Si, per me va bene" dissi sorridendogli sincera. "Ovviamente se voi lo ritenete all'altezza" dissi ricomponendomi. Ero sempre felice quando mio padre mi comunicava l'arrivo di un nuovo, non servo, io li chiamavo 'ospiti', mi piaceva instaurare con loro un buon rapporto, era così anche con i maggiordomi. Quindi diedi il mio consenso e ripresi a mangiare, ancora più contenta.

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Guisgard
10-01-2017, 02.45.05
Amit sorrise a quel gesto di Dacey, mentre lei, allontanandosi, si voltò verso la folla per vedere se lo strano tipo fosse ancora lì.
E lo vide.
Infatti quell'ometto era sempre lì a fissarla.

Guisgard
10-01-2017, 02.54.06
Gwen prese il suo cavallo ed uscì per una galoppata.
Il cielo era velato e freddo, il vento si alzava a folate e la debole luce del Sole lambiva appena la vegetazione invernale.
Ad un tratto la ragazza vide due figure a cavallo lungo un pendio.
Una di esse riconobbe essere Elv, il suo padrone, o almeno colui che poteva decidere della sua giovane vita.

Lady Gwen
10-01-2017, 02.58.37
La giornata era un po' velata e fresca, ma per me era il clima ideale, non tolleravo facilmente il caldo.
I miei occhi scorsero il pendio, distinguendo due figure.
Una di quelle era il padrone della magione, monsieur Elv, anche se io non utilizzavo mai quel nome, nemmeno nella mia testa, sebbene non ne capissi il perché.
Mi avvicinai un po', ma restando sempre a debita distanza per capire chi fosse l'altra figura.

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Guisgard
10-01-2017, 03.41.59
Clio voltò la pagina del suo libro, continuando così a leggere...

Il fuoco del camino zampillava lento attorno ad un robusto ceppo che si consumava sulla brace ardente.
Ardente come le lenzuola che avvolgevano i due amanti, mentre sospiri e gemiti si confondevano nel calore di quel luogo.
A lungo si amarono, mentre la pioggia batteva forte sui vetri, tintinnava copiosa tra le tegole del tetto ed i suoi scrosci radevano intensi le mura della casa.
Durò tutto il giorno la pioggia.
Come la loro passione.
A sera, con la brughiera tutta bagnata, i due amanti erano stretti ancora l'uno all'altra fra le lenzuola.
Lui aveva in una mano il regalo di lei, guardando la margherita ricamata sulla stoffa.
“La margherita” disse in un sussurro “è un fiore particolare, magico... nel linguaggio dei fiori simboleggia l'attesa...” giocando con l'altra mano fra i suoi capelli “... oggi le ore mi sembravano infinite ed insopportabili... tutto ciò che tardava il mio arrivo qui, il mio raggiungerti, mi rendeva irrequieto, persino intrattabile... eppure una cosa non abbandonava i miei pensieri... il tuo saperti qui ad aspettarmi, ad attendermi... magari a guardare la brughiera dalla finestra, giocando col tuo alito sui vetri umidi... a camminare scalza per casa... a pensarmi, a desiderarmi... come io pensavo e desideravo te...” erano stretti e nudi l'uno contro l'altra “... si, questa margherita è speciale... ed io posso quasi sfogliarla, sai?” Guardandola negli occhi e sorridendole. “Sfogliarla... come potrei fare con le tue labbra, simili ad infiniti petali di un fiore di campo bagnato di brina...” si avvicinò alla sua bocca e la baciò.
Un bacio che iniziò come una carezza e finì per penetrare fra le sue labbra, assaporando il suo sapore, il suo calore, il suo ardore.
Un bacio che schiuse le loro bocche come i boccioli di fiori nuovi, intrisi di passione e di Amore.
“Ti amo...” sospirò lui su quelle labbra “... qualunque cosa accadrà... ovunque saremo...” stringendo le mani di lei nelle sue “... ti amo... e tu sii solo mia...” mentre la pioggia riprese ad andare a spasso tra le tegole del tetto ed i frondosi rami degli alberi circostanti.

Ad un tratto il carrozzone si fermò di colpo, destando Clio dalle pagine del suo libro.

Guisgard
10-01-2017, 03.46.45
“Beh, naturalmente” disse il padre Nyoko “dovrò esaminarlo io, rendermi conto che sia un ragazzo apposto, di cui ci si possa fidare e che sia in grado di soddisfare le mansioni che gli saranno affidate.” Mangiando. “Ma del resto se godeva della fiducia del mio buon amico, beh, non può che essere un tipo perbene.” Bevendo. “Su, appena finita la colazione mi recherò a casa di monsieur De Bonnet per conoscere quel suo servitore.” Sorridendo alla ragazza.

Guisgard
10-01-2017, 03.51.28
Altea, presa la sua spada, andò ad aprire la porta, trovando una suora visibilmente agitata sulla soglia.
“Dobbiamo andarcene...” disse impaurita “... ci sono i soldati... sono armati e stanno circondato l'intero orfanotrofio... dobbiamo andarcene o prenderanno tutti i bambini...” stringendo le mani di Altea.

Guisgard
10-01-2017, 04.08.08
Elisabeth arrivò in città nel pieno di un mattino chiaro e freddo.
Le strade erano affollate e le botteghe pullulanti di clienti.
Qui e là si vedevano dei soldati svogliati che buttavano distrattamente lo sguardo ai vari passanti.
E mentre Elisabeth si avviava tra la folla, ad un tratto sentì qualcuno avvicinarsi.
Era stato il suo sguardo ad attirarla.
“Madame...” disse sfiorandole appena il braccio per attirare la sua attenzione “... permettete?”
Si trattava di un uomo abbigliato con un certo stile, la voce ben impostata ed una grossa borsa a tracolla.
I capelli erano appena lunghi, il volto senza barba e ben fatto, gli occhi vispi e penetranti.
“Perdonate, ma sono appena giunto in città” fissandola “e credo, per quanto sia imbarazzante, di essermi perso.”
http://img.mypopulars.com/images/lesley-anne-down/Lesley-Anne-Down-35.jpg

Guisgard
10-01-2017, 04.12.54
Gwen, riconosciuto quel giovane uomo che aveva in mano il suo destino, si avvicinò, sebbene senza raggiungerlo.
Elv era indaffarato ad osservare i fagiani appena cacciati.
“Sono ottimi esemplari...” disse mostrandoli al suo compagno “... stasera arrostiranno ruspanti attorno ad uno spiedo.” Ridendo.
“Già.” Annuendo l'altro, per poi accorgersi della ragazza ed indicandola ad Elv con un cenno della mano.
“Portali a casa.” Elv dando i fagiani al suo compagno.
Raggiunse allora la ragazza.
“Non è una giornata un po' fredda per cavalcare?” A Gwen.

Lady Gwen
10-01-2017, 04.22.28
Non riconobbi l'uomo con cui Elv stava discutendo dei fagiani, ma quando quest'ultimo si accorse di me, diede gli animali all'uomo per portarli a casa.
Seguii appena con lo sguardo lo sconosciuto andare via, per poi guardare di nuovo lui quando mi raggiunse.
"Mi piace il freddo, è corroborante, il caldo è afoso, opprimente..." risposi, accarezzando appena il capo del suo cavallo.
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Guisgard
10-01-2017, 04.31.30
L'aria era fredda e tagliente, con la campagna circostante intrisa di un verde pallido, appena lambita dalla debole luce del Sole.
“Dubito che questo freddo sia quello a cui eri abituata a casa tua...” disse Elv a Gwen guardandola accarezzare il suo cavallo “... potresti prenderti un malanno... detesto avere per casa gente malata...” rimettendo nel fodero il suo fucile ancora fumante “... sei stata avvertita per stasera? Che non richiederò la tua presenza a tavola con me?”

Lady Gwen
10-01-2017, 04.41.00
Casa mia...
Sembrava un concetto così lontano, vago...
"Non vi preoccupate, sto bene" dissi tranquilla, riprendendo le redini del mio cavallo.
Poi mi chiese se ero stata avvertita.
Non fu il modo, ma quello che disse, che non avrebbe richiesto la mia presenza a tavola con lui.
Certo, se dovevo rientrare prima e aveva ospiti era ovvio che non avrebbe richiesto la mia presenza, ma sentirglielo dire mi aveva gettata nello sconforto, anche se non ne capivo il motivo...
"Sì, mi hanno avvisata" mormorai "Beh, sarà per le prossime sere..." aggiunsi abbozzando appena un sorriso.

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Guisgard
10-01-2017, 04.46.51
“Si, per le sere in cui vorrò.” Disse Elv fissando Gwen negli occhi. “Perchè sei uscita a cavalcare? Cercavi me?” Accomodando le redini del suo cavallo. “Può essere pericoloso arrivare così all'improvviso. Su questo territorio si viene per cacciare e tu potresti essere ferita accidentalmente.” Mentre il vento soffiava fra i loro capelli.

Altea
10-01-2017, 07.24.21
A quelle parole mi si gelo' il sangue e dissi alla suora di radunare tutti ed andare alla uscita dietro al bosco. Mi vestii in fretta e presi la mia sacca e uscimmo verso il bosco..ma dove saremmo andati..chi ci avrebbe salvato. Quei maledetti non potevano fare una strage degli innocenti.."Suor Matilde..andate avanti..portiamo i bambini al monastero dei frati..io controllo la situazione qui dietro" ma mi sentivo inerte e non protetta. La mano era sulla spada.

Dacey Starklan
10-01-2017, 10.16.46
Scrutai l'uomo, ora iniziava a infastidirmi e a voce alta, in modo che anche mio fratello udisse,
" Voi, avete bisogno di qualcosa che ve ne state lì impalato?" Con il fare un po' rude di chi aveva vissuto per strada troppo a lungo.


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Nyoko
10-01-2017, 12.52.32
Sorrisi ancora alle sue parole. Ero emozionata. Conoscevo anche io monsieur De Bonnet, veniva spesso a trovarci e avevo avuto modo di incontrarlo anche alle feste stupende che mio padre organizzava. Un uomo per bene, rispettoso e buono. Mi sentivo fiduciosa anche io. "Non vedo l'ora, padre" dissi cercando un altro pezzo di focaccia.

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Lady Gwen
10-01-2017, 13.14.48
"Già" mormorai solamente, perdendomi in quegli occhi che sembravano quasi la soglia per l'abisso.
Un abisso profondo di pece, in cui perdersi e ruzzolare in una caduta senza fine, come quella di Persefone per raggiungere gli Inferi e al cui termine aveva trovato Ade a prenderla.
E lui?
Lui mi avrebbe presa?
Mi avrebbe stretta a sè nel momento in cui io mi fossi irrimediabilmente persa in quell'abisso?
Mi riscossi alla sua domanda.
"Oh, no... No, ero solo uscita a fare un giro e ho sentito parlare" risposi "Avete ragione, sono stata incauta, starò più attenta" annuendo e seguendo con la coda dell'occhio i movimenti dei suoi capelli neri al vento.
Tutto era così... Attraente e magnetico in lui, tutto, ogni suo piccolo dettaglio, fisico e non.
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Lady Gaynor
10-01-2017, 14.01.37
Monsieur De Gagliarden aveva decisamente scelto il momento meno opportuno per farci visita. La voglia di incontrarlo era pari a zero, ma l'ospitalità mi obbligava a riceverlo.
"Digli che scendo subito..." dissi al domestico "Nel frattempo di' a Stewart di farlo accomodare e offrirgli da bere..." Stewart era il nostro impagabile maggiordomo, affezionato e fedele come pochi servitori sanno essere.
Uscito il servitore, mi allontanai dalla finestra e mi sedetti alla toeletta per acconciarmi i capelli, che in genere lasciavo sciolti quando ero sola o in presenza di mio marito. Mi tolsi la vestaglia e mi vestii in fretta, sperando che la visita di De Gagliarden fosse breve.
Scesi nel salone e mi imposi un sorriso ed una cortesia che non provavo affatto.
"Buongiorno, Monsieur..."
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Clio
10-01-2017, 16.53.48
Lo guardavo con gli occhi sognanti, il mondo mi sembrava sempre meraviglioso quando era con me.
Perché lui era tutto il mio mondo.
I miei occhi si velarono di lacrime a quelle parole, era esattamente così, l'attesa era la mia vita ormai, ma quando era con me quell'attesa mi appariva poca cosa rispetto alla felicità che ci avvolgeva in quegli attimi insieme.
Quel bacio, quelle labbra sfogliavano le mie che calde e avvolgenti lo lasciavano fare, lo esortavano, lo volevano, lo avvolgevano a loro volta.
Ero immersa e persa in quel bacio infinito, e per poco non sobbalzai.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
Spalancai gli occhi immediatamente, trovandovi i suoi che mi fissavano, quanto erano belli quegli occhi.
Ed erano per me, solo per me.
Quante dame avrebbero cercato invano quegli occhi nei loro amanti senza mai trovarli.
Non esisteva uno sguardo uguale al suo, non esisteva un azzurro che fosse lontanamente paragonabile.
Ed era lì, nell'intimità nostra casetta, e non a
Palazzo Ducale con il suo sfarzo, era mio, mio soltanto, ed io ero la donna più fortunata del mondo.
E mi amava.
Mi amava.
Mi amava.
Non riuscivo a credere che l'avesse detto davvero, ad alta voce.
Lui, su cui gravava il peso della maledizione, che rischiava la vita anche solo a pensarlo.
Non riuscii a trattenere le lacrime, lacrime di intensa e pura felicità.
L'emozione fu forse la più forte che avessi mai provato.
Un'emozione che diede compimento a tutto: all'infinita attesa, al tira e molla sulla nave, ai dubbi, alle lacrime, ai battibecchi da bambini.
Dapprima non riuscii a parlare, limitandomi a baciarlo con tutto l'Amore che mi consumava da sempre, mentre il mio cuore continuava a battere irregolare, impazzito di felicità.
Poi presi il suo viso tra le mani, con gli occhi luccicanti di lacrime e Amore.
Allora annuii.
"Sono solo tua.." sussurrai, con la voce tremante "Da sempre e per sempre..." con gli occhi nei suoi "Vita dopo vita, ti cercherò, e ti amerò ancora... per sempre!".
Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un nuovo bacio.
Un bacio dal sapore diverso.
Un bacio che sapeva di Eternità e Amore.

Sospirai, quelle pagine erano sempre cariche di emozioni.
Poi qualcosa fece bloccare il carrozzone, chiusi il libro e guardai gli altri.
"Che succede?" Chiesi.

Guisgard
10-01-2017, 16.56.58
Suor Matilde annuì ad Altea ed in breve radunarono tutti i piccoli ed innocenti ospiti dell'orfanotrofio di San Giovanni.
Uscirono poi da una porta secondaria che dava sul vasto bosco, mentre all'ingresso principale i soldati della libera e democratica repubblica di Agnonone cercavano di entrare con la forza.
Suor Matilde, ormai l'unica suora rimasta nell'orfanotrofio visto che nel paese ogni istituzione religiosa era stata messa fuorilegge, guidava il piccolo gruppo di orfani con Altea che li seguiva e sempre con la mano sull'elsa della sua spada.
Il Sole era sorto da poco e nel bosco la luce del nuovo giorno lottava contro le ultime ombre della notte.
Ma non tutti i demoni si erano ritirati nelle tenebre.

Guisgard
10-01-2017, 17.02.42
A quelle parole di Dacey, dette ad alta voce senza badare troppo all'apparenza, l'ometto occhialuto sorrise.
"In verità" disse senza scomporsi e senza perdere l'espressione bonaria sul suo volto "oggi sembra essere il mio giorno fortunato visto ho trovato due degni artisti come voi. E credo sia anche per voi così."
"Che intendete dire?" Chiese Amit visibilmente seccato.
"Beh, che potreste, esibendovi, guadagnare un bel po' di denaro." Gaio l'ometto.

Altea
10-01-2017, 17.03.36
Eravamo fuggiti per miracolo, prima le guardie entrassero nell' orfanotrofio..immaginavo lo stessero distruggendo, ma non eravamo al sicuro..assolutamente no.
Sicuramente ci davano la caccia...volevano eliminarci perchè Suor Matilde era una figura importante qui per il Clero.."Presto, presto...dobbiamo andare al monastero..sta albeggiando.." mi guardavo attorno guardinga e cercavo di dare ottimismo.."Abate Nicola ci aiuterà...". Non potevo mandare nessuno avanti ad avvisarlo e avvisare gli altri chierici e io non potevo lasciarli soli...dovevamo solo confidare in un miracolo.

Dacey Starklan
10-01-2017, 17.07.06
Poggiai le mani ai fianchi e guardai l'uomo aggrottando la fronte.
Anche Amit aveva esternato la sua perplessità.
" Dovremmo esibirci per lei? " dubbiosa," non vogliamo padroni noi!"


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Guisgard
10-01-2017, 17.38.03
Il padre di Nyoko sorrise compiaciuto a sua figlia, per poi passarle un'altra focaccia dal vassoio a centro tavola.
La colazione terminò poco dopo e lui diede ordine alla badante di far preparare il loro calesse.
"Io e mia figlia" disse "ci recheremo in visita da monsieur De Bonnet."

Nyoko
10-01-2017, 17.45.30
Finimmo la colazione ed io mi lasciai poggiare sulla sedia a rotelle, per poi essere condotta insieme a mio padre a comunicare la nostra prossima visita da monsieur De Bonnet. Dire che 'non vedevo l'ora' era ironico nelle mie condizioni... Non la vedevo veramente, a volte mi piaceva ironizzare sulla mia condizione e mi piaceva che gli altri mi trattassero normalmente. Ero pronta ed emozionata all'idea di incontrare il mio nuovo badante.

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Guisgard
10-01-2017, 17.48.09
"Sarà meglio tornare al palazzo ora." Disse Elv e Gwen, mentre il vento era cresciuto per intensità e la temperatura era calata sensibilmente.
Tiro' le redini del suo stallone e con un cenno del capo invitò, anzi ordinò, la ragazza a seguirlo.
Galopparono così per la fredda e verde campagna, fino a raggiungere il palazzo.
"Si dice" mormorò ad un tratto lui "che le ragazze dai capelli rossi portino guai, sfortuna." Smontando giù da cavallo e fissando la giovane. "È una fortuna per te che io non sia superstizioso, nè che abbia avuto una degna educazione religiosa." Accennando un sorriso impertinente. "Forse non rispettero' le donne altrui, ma almeno non le mando a bruciare sul rogo. Specie se belle." Ridendo piano.

Lady Gwen
10-01-2017, 17.55.00
Annuii e galoppammo verso il palazzo.
Smontai da cavallo mentre lo ascoltavo.
Risi divertita alle sue parole.
"Io invece so che nell'antichità le persone dai capelli rossi si diceva possedessero poteri particolari e che le schiave con quei capelli costassero di più nell'antica Roma, poiché avevano qualcosa in più degli altri" dissi a mia volta, con un sorriso altrettanto impertinente "Comunque, sta a voi stabilire se sia vero che le donne rosse portino guai e sfortuna..." aggiunsi, quasi lasciando la frase in sospeso e fissandolo negli occhi neri.
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Guisgard
10-01-2017, 18.01.54
Monsieur De Gagliarden era un gentiluomo non troppo giovane e neanche troppo vecchio.
Di aspetto piacevole e dai modi cortesi, era ritenuto a ragione un libertino, nel senso più ampio e prossimo con cui possiamo immaginarlo noi oggi.
Essere un Don Giovanni ad Agnonone era forse quanto di più noioso ed avvilente possa rappresentare per un qualsiasi gentiluomo o nobile Afragolignonese.
L'uomo cacciatore o predatore, per adoperare un'espressione poco elegante ma efficace, si sarebbe stancato ben presto dell'indole delle donne Agnononesi.
La rivoluzione aveva portato ad una drastica e sconcertante caduta dei valori e dei principi che per secoli avevano reso le donne così affascinanti ed irraggiungibili.
L'apparire e l'avere le attenzioni dei maschi era tutto ciò a cui le femmine di questo paese sembravano ambire e ricambiavano offrendo poi, sovente, la loro merce più preziosa.
Gli editori non pubblicavano più romanzi d'avventura e d'amore, ma solo novelle dove si esaltava il sesso libero e la promiscuità.
Spesso non si faceva distinzione tra uomo e donna ed in nome della libertà dei costumi essere maschio o femmina cominciava ad essere relativo.
"Madame, ogni volta che ho il privilegio di essere al vostro cospetto comprendo cosa provò Marte nel vedere Venere nascente." Disse De Gagliarden a Gaynor baciandole la mano. "No mi stupisco voi siate la donna più corteggiata di Agnonone. Fortunato è vostro marito." Con un cavalleresco inchino.

Guisgard
10-01-2017, 18.10.00
Il carrozzone si era fermato di colpo, destando Clio da quella sognante lettura.
"La strada è bloccata." Disse Lione. "Proseguire è impossibile per di qua'. Dobbiamo cercare are un'altra via per arrivare in città."
"Che mi venga un accidente tra la lingua ed il terzo dente!" Invei' Ozillonne. "Il tempo è denaro per noi! Occorre una licenza per sostare in città e oggigiorno un qualunque pezzo di carta costa! Ah, dannati Smeri che inventarono la moneta!" Con fare ampolloso. "La settimana è già cominciata ed ogni documento parte come convalida dal Lunedì! In pratica stiamo già pagando il nostro soggiorno in città pur non esserci nemmeno arrivati!"

Clio
10-01-2017, 18.12.52
Era impossibile proseguire, a quanto pareva, e ci mancava solo di dover pagare ancora di più.
Restai pensiero ad osservare gli altri.
Però poteva essere un'occasione per me, dopotutto se ci fossimo fermati prima avrei avuto modo di andare in città, o comunque di analizzare il territorio circostante, per mettere in atto il mio piano.
"Non possiamo fermarci fuori le mura e intanto chiedere una licenza per la settimana prossima?" azzardai a chiedere.

Guisgard
10-01-2017, 18.16.27
A fatica le due donne riuscirono a portare il gruppetto di orfani fino al convento dei frati.
Giunti però davanti al Santo ed austero edificio capirono subito che i religiosi non vi erano più.
Infatti il monastero sembrava essere stato abbandonato.
Ad un tratto Altea notò un contadino non lontano da loro.

Lady Gaynor
10-01-2017, 18.17.43
"Temo siate in errore, monsieur..." risposi di fronte all'impudenza di De Gagliarden, mantenendo a stento il sorriso sulle labbra "Nessuna è meno corteggiata di me ad Agognone, forse perché tutti sono a conoscenza dell'Amore e della lealtà che nutro per mio marito. Gli uomini non gradiscono continui rifiuti..."
Ritirai la mano e mi accomodai su una poltrona abbastanza distante da quella in cui sedeva il mio ospite. I suoi apprezzamenti, come sempre poco opportuni, guastarono ancora di più il mio umore già grigio.
"Vedo che vi hanno già servito da bere... Qual buon vento vi porta a palazzo? Spero che mio marito torni presto, così potrete incontrarlo..."

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elisabeth
10-01-2017, 18.24.26
La città era sempre in fermento....amavo i mille volti che si susseguivano mentre andavo alla bottega di Gerom se ero fortunata avrei trovato anche qualche vecchio libro che nessuno voleva più....quando mi sentii sfiorare delicatamente il braccio......uscii dalla mia nuvola rosa fatta di pensieri spensierati e mi fermai di scatto.....vidi un uomo era ben vestito......anzi per essere sincera.....era un bell' uomo.....aveva una tracciolla era forse un insegnante o uno studioso.....ma quante domande......intanto ne fece una lui a me......" spero di esservi d'aiuto....anche se non sembrate affatto qualcuno in grado di perdersi...".....già sembrava essere molto sicuro di se.....

Altea
10-01-2017, 18.24.43
Camminavamo nella foresta con fatica e raggiungemmo il convento ma era desolato..abbandonato..e guardai suor Matilde senza dire nulla, in quella radura..vidi un contadino e feci loro cenno di aspettare.
Mi avviai verso di lui....

"Non può essere...la nostra bambina..guarda che bella, ora
sembra una principessa...chi la salverà."
"Corinne...il destino...è predestinato ..si è bella..qualcuno
la salverà da tutti e da se stessa..noi non ti abbiamo dimenticato
figlia nostra, presto la tua strada la troverai..".
Mi guardai la veste...elegante, sontuosa..."Padre, madre, siete voi..".
Ma perchè ero vestita così..."Quello lo avresti indossato al tuo debutto in società figlia mia...e lui...lui ti avrebbe portata via..rapita e tenuta con te per l' eternità come fece tuo padre...spera sempre...guarda le stelle".

http://image.nanopress.it/donna/fotogallery/1200X0/96479/abito-di-particolare-foggia.jpg

Mi destai, mi guardai attorno...il mio vestito era quello scarlatto..una delle solite visioni ma stavolta non dormivo..ero spaventata..il sogno di prima era divenuto vero.
Sospirai e mi tenni ad un albero, mi girava la testa ma mi feci coraggio.."Messere, scusi..ma i frati quaggiù..aiutateci dove possiamo andare e cercare riparo?".

Guisgard
10-01-2017, 18.25.01
"Beh, ciò è un gran peccato, per voi." Disse l'ometto occhialuto a Dacey ed a suo fratello.
"È perché mai." Amit.
"Per il medesimo motivo per il quale vi esibite al freddo qui in strada." Fece l'ometto. "Il denaro, giusto?"
"Allora volete pagarci?" Fissandolo Amit.
"Oh, non io naturalmente..." ridendo l'ometto "... io sono solo un modesto servitore."
"Servitore di chi?" Chiese Amit.
"Del mio padrone naturalmente." Rispose l'ometto. "Permettete mi presenti? Sono Juventen." Con un cenno del capo.

Dacey Starklan
10-01-2017, 18.29.27
Rimasi a fissarlo ancora diffidente.
Non ero sicura se le sue parole fossero vere ma notai quando la parola denaro avesse interessato ad Amit.
" Si piacere di conoscervi..." scocciata da quei convenevoli.
" E chi sarebbe il vostro padrone? Quanto ci pagherebbe? E che dovremmo fare di preciso?" Apostrofai l'uomo sempre rigida bella figura e diffidente.


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Guisgard
10-01-2017, 18.33.53
Il calesse lasciò la ricca abitazione e si diresse verso la casa di monsieur De Bonnet.
Vi arrivò dopo un breve tratto di strada e subito uno dei maggiordomi giunse ad accogliere Nyoko e suo padre.
La ragazza fu aiutata a scendere dalla vettura è con suo padre raggiunsero un elegante salottino al pianterreno, dove De Bonnet era indaffarato con alcuni documenti.
L'uomo fu naturalmente molto felice di vedere i suoi ospiti e fece subito portare tè e pasticcini.
"Siamo qui per quel ragazzotto di cui mi diceste, monsieur." Disse il padre di Nyoko.
"Oh, sono lieto che abbiate preso in considerazione l'idea di averlo al vostro servizio, amico mio." De Bonnet. "È un giovane robusto ed in salute, ottimo per ferrare i cavalli o andare nei campi."
"In verità" mormorò il padre di Nyoko "l'idea era quella di averlo come valletto."
"Oh..." dubbioso De Bonnet "... però in tutta sincerità non so quanto il giovane possa essere adatto a tali mansioni..."

Guisgard
10-01-2017, 18.38.08
"Qui però non siamo nell'antica Roma" disse Elv a Gwen, tenendo le redini dei due cavalli "ed io personalmente non ho mai creduto che una donna, specie se bella, possa portare sfortuna." Ridendo. "Solo un idiota potrebbe aver paura di una bella ragazza." Guardandola. "Finché farai la brava e sarai ubbidiente allora non credo ci saranno eventi sfortunati. Per te ovvio." Fissandola con uno sguardo ambiguo e profondo. "Ma forse per te la sfortuna è quella di essere qui, vero?"

Nyoko
10-01-2017, 18.41.54
Partimmo e arrivammo dopo un lungo tratto all'abitazione di monsieur De Bonnet e alcuni servitori mi aiutarono a scendere con la mia carrozzella. Non era la prima volta che venivo in quella abitazione, da bambina ci venivo spesso, mi piaceva giocare con gli animali della fattoria mentre mio padre sbrigava affari con il suo caro amico. Non potevo vedere se vi erano dei cambiamenti, ma nella mia mente la villa risplendeva di un bellissimo color vaniglia. Entrammo nell'abitazione e monsieur De Bonnet ci accolse con calore. Presero subito a parlare di questo giovane, ed io ero sempre più curiosa. Quando mio padre espresse il desiderio che aveva per questo giovane, monsieur De Bonnet fu un po' dubbioso. "Potrebbe sbrigare comunque quelle mansioni..." dissi timidamente cercando di non sembrare per l'ennesima volta un peso insopportabile.

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Guisgard
10-01-2017, 18.43.55
"Si, credo sia opportuno." Disse annuendo Ozillonne a Clio. "Cercheremo una strada alternativa per entrare in città e nel frattempo guadagnerete te po e denaro."
Così il carrozzone riprese a muoversi, in cerca di un'altra strada per raggiungere le porte della capitale.
Ripresero il sentiero che tagliava in due la campagna circostante e cercarono una nuova direzione da prendere.
Intanto era già pomeriggio ed il freddo si faceva sentire ancora di più.
Poco dopo, però, durante il tragitto udirono dei passi di cavallo.
Qualcuno li seguiva.

Lady Gwen
10-01-2017, 18.44.58
Accennai una risata, mentre mi avvicinavo al mio cavallo, accarezzandolo.
Ricambiai poi il suo sguardo, che fu strano, profondo... Ambiguamente profondo...
Non sapevo come rispondere a quella domanda.
Lo era?
"Ci può sempre essere di peggio" dissi solamente, per poi voltarmi verso il cavallo che stavo accarezzando.

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Guisgard
10-01-2017, 18.50.36
"In verità, madame, sono qui per affari, in un certo senso." Disse monsieur De Gagliarden a Gaynor. "Non più tardi di una settimana fa io e vostro marito facemmo una scommessa alquanto bizzarra e sono oggi qui a pagare il mio debito, visto fu lui a vincere. Eh, che dire... vostro marito è fortunato tanto in Amore, quanto al gioco." Sorridendo.
Ad un tratto Stewart busso' ed entrò.
"Madame, è giunto monsieur Mimmone." Il maggiordomo. "Sembra che vostro marito abbia commissionato un ritratto per voi."
Mimmone era uno dei pittori più abili ed ambiti del paese, oltre che un caro amico del marito di Gaynor da molto tempo.

Clio
10-01-2017, 18.50.50
Annuii ad Ozzillon, lieta che avesse approvato la mia idea.
Erano tempi strani, e si poteva finire in gattabuia per ogni minima cosa.
Fortunatamente noi eravamo popolani, e mettevamo in scena ciò che la massa voleva, quindi non correvamo molti rischi.
Ma non ero mai tranquilla.
A un certo punto però, mi accorsi che non eravamo soli, si sentiva distintamente un cavallo dietro di noi: qualcuno ci stava seguendo!
Andai verso la fine del carrozzone, e spostando lievemente la tenda, cercai di capire chi fosse.

Guisgard
10-01-2017, 18.59.05
L'uomo sorrise ad Elisabeth e la salutò con un cortese cenno del capo.
"Siete gentile" disse col suo accento straniero, Afragolignonese per l'esattezza "ma temo invece di essermi perso davvero. Non immaginavo che questa città fosse così grande. Beh, un vecchietto buffo ad un paio di isolati più indietro mi ha detto che avrei trovato donne che per una mezza Corona mi avrebbero fatto da Cicerone. Io immagino lui intendesse qualche fanciulla che facesse questo per mestiere, ma guardandovi temo di aver preso un granchio." Guardandola. "Spero però che non mi neghiamo una semplice informazione. E se ciò non vi offende invece di una poco elegante mezza Corona potrei offrirvi un pò di quelle caldarroste in vendita da quel ragazzo laggiù." Ridendo piano.

Guisgard
10-01-2017, 19.05.01
"Eh, purtroppo i frati sono stati costretti ad abbandonare il convento." Disse il contadino ad Altea. "Alcuni hanno lasciato il paese, altri si sono nascosti altrove con l'aiuto di Sua Grazia il vescovo." Fissandola. "Solo uno è rimasto nei paraggi, incurante del pericolo portato dai soldati."

Altea
10-01-2017, 19.07.51
"Oh" esclamai a voce alta verso suor Matilde.."Avete sentito..loro si sono salvati pure con l' aiuto del vescovo e hanno lasciato noi qui soli" scuotendo il capo..."Davvero..vi è rimasto uno solo? Potete indicarci dove trovarlo e se sapete chi sia? Ne va della nostra vita...noi non vi abbiamo mai visto...e voi non avete mai visto noi" dissi risoluta e guardandolo con sguardo di intesa e significativo.

Lady Gaynor
10-01-2017, 23.49.52
"Una scommessa?" Chiesi stupita e amareggiata a De Gagliarden. Un tempo, mio marito non mi avrebbe nascosto nulla, tantomeno una scommessa tra gentiluomini. "Posso chiedervi, di grazia, in cosa consisteva?"
D'un tratto, Stewart entrò annunciando l'arrivo del pittore Mimmone, un caro amico a cui mio marito aveva chiesto di farmi un ritratto. Un moto di gioia pervase il mio corpo e un sorriso spuntò sincero sul mio volto. Se mio marito gli aveva commissionato un ritratto, forse non tutto era perduto, quel gesto contrastava con l'indolente indifferenza che ultimamente mio marito mi riservava.
"Fallo accomodare nel mio salotto, Stewart, e digli che sarò da lui fra poco..."

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Guisgard
11-01-2017, 00.19.03
L'ometto con gli occhiali sorrise a Dacey.
“Oh, il mio padrone forse non sarà molto conosciuto in questo paese, essendo giunto da poco, ma posso dirvi che non vi sono gentiluomini a lui superiori.” Disse. “Nè per onore, né tanto meno per ricchezze.”
“E chi sarebbe?” Amit.
“E' noto col solo titolo che ha chiesto per sé.” Spiegò l'ometto. “Un titolo unico, al quale lui solo si rifà.”
“Quanto mistero...” fissandolo Amit “... che uomo è?”
“Beh, è l'uomo che, se io fossi donna, non potrei fare a meno di innamorarmene.” Divertito l'ometto.

Dacey Starklan
11-01-2017, 00.22.50
" Quanto paga e quanto e come dovremmo esibirci per lui?" Tagliai corto .
Non mi piaceva come quel ometto parlasse tanto ma senza dare davvero una informazione precisa.
" L'amore non da da mangiare" sbuffai.
" Allora ci dica che cosa vuole davvero da noi e come si chiama il vostro padrone. Altrimenti questa mi sembra soltanto una perdita di tempo." E incrociai le braccia


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Guisgard
11-01-2017, 00.23.32
De Bonnet guardò Nyoko.
“In verità” disse “il ragazzo è un trovatello. Cresciuto come un zingaro quasi, con poca dimestichezza a trattare con i suoi simili. Per certi aspetti è ancora uno spirito selvaggio, inquieto, persino incontrollabile. Insomma, lo vedrei più adatto a stare nelle stalle o per i campi, piuttosto che in compagnia di gente perbene.”

Guisgard
11-01-2017, 00.27.58
Ad un tratto Elv afferrò il braccio di Gwen, costringendola a voltarsi verso di lui.
Non era una stretta forte o violenta, ma decisa, tanto che lei si voltò meccanicamente.
E voltandosi incontrò ancora una volta gli occhi neri ed inquieti di lui.
“Questa ora è casa tua...” disse “... ed io sono il tuo padrone... giusto?” Vicinissimo a lei.

Nyoko
11-01-2017, 00.29.19
Mi scappò un sorriso che ritrassi subito. Già mi piaceva, volevo conoscerlo. Lasciai però libera scelta a mio padre, il mio volere poteva contare poco. Al che mi venne un idea. "Monsieur, e se facessimo scegliere a lui il suo destino?" dissi sperando di guardare il suo volto.

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Lady Gwen
11-01-2017, 00.34.59
Improvvisamente, sentii la sua mano afferrare il mio braccio, obbligandomi a voltarmi.
Non era una stretta violenta, dolorosa, bensì decisa, virile.
Mi persi ancora una volta in quei pozzi neri stupendi e profondi.
Le sue parole mi arrivarono fluide, immediate, come fosse un concetto ormai assimilato da tempo e ben radicato.
"Non ho mai detto il contrario" mormorai piano, ma con voce ferma, trattenendo il respiro per quella inebriante vicinanza.

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Guisgard
11-01-2017, 00.37.00
Quel rumore di zoccoli di cavallo si facevano sempre più vicini.
Allora tutti i mestieranti di Ozillonne si voltarono, compresa Clio che sbirciava dalla tendina di una delle finestrelle.
Videro così un carretto avvicinarsi.
A condurlo c'era un villano, ma dietro, sulla paglia, stavano adagiate due figure.
E nel vedere la casa sulle ruote dei teatranti, una delle due figure si alzò in piedi, subito riconosciuta dagli altri.
“Ehi, Sbrizzone.” Disse Lione.
“Salve.” L'altro, saltando giù dal carro e prendendo di peso sulle spalle l'altra figura.
Era un uomo robusto quello portato in spalla da Sbrizzone, con una cappa variopinta addosso, alti stivali di pelle consumata ed una lunga spada che gli pendeva dallo spesso cinturone di cuoio.
Un cappello largo e piumato gli stava sul capo, mentre una maschera dal lungo naso gli copriva il volto.
“Ecco il nostro ubriacone!” Esclamò Isolde. “Ah, benedetto Tafferouille!”

Guisgard
11-01-2017, 00.41.49
Stewart annuì a Gaynor ed uscì.
“Eh, immagino...” disse De Gagliarden “... dopotutto le belle modelle sono da sempre ispirazione per gli artisti. Dico bene, madame?” Ridendo. “Spero allora che una volta terminato il ritratto, vostro marito non sarà così egoista da tenerlo ben conservato.” Divertito. “Ma forse vi sto trattenendo?”

Clio
11-01-2017, 00.42.17
Osservai la scena con un sorrisetto divertito.
Tafferouille era davvero un tipo singolare.
E come sempre era ubriaco.
Alzai gli occhi al cielo, divertita.
Ecco qualcuno che beveva più di me e reggeva meno, pensai bonariamente.
"Siamo finalmente al completo!" Sorridendo gaiamente.

Lady Gaynor
11-01-2017, 00.51.05
Trovai alquanto maleducato il glissare di De Gagliarden sulla domanda che gli avevo posto. "Vedo che siete più bravo a fare complimenti che a rispondere alle domande... O forse devo pensare che la vostra scommessa necessiti di restare segreta?"

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Guisgard
11-01-2017, 00.57.47
L'ometto rise a guardò Dacey.
“Beh, di sicuro il mio padrone saprà ricompensarvi profumatamente.” Disse. “Egli sa pagare i suoi capricci.”
“Continuate a non dirci il suo nome.” Amit spazientito.
“Posso dirvi che sono al servizio di un uomo immensamente ricco e fatalmente misterioso.” Svelò Juventen. “Il nome con cui si fa chiamare è Cavaliere di Altafonte.”
http://theredlist.com/media/.cache/database/muses/icon/cinematic_women/1960/shirley-maclaine/1468679918-059-shirley-maclaine-theredlist.jpg

Guisgard
11-01-2017, 00.59.37
Il padre di Nyoko a quelle parole di sua figlia assunse un'espressione dubbiosa.
“Mi chiedo...” disse “... e se fosse pericoloso? Descritto così mi sembra poco adatto a far compagnia ad una ragazza perbene...”

Nyoko
11-01-2017, 01.03.42
Alle parole di mio padre mi salì un senso di delusione. A me faceva tenerezza, un giovane senza un passato costretto a vivere la vita così com'era. Non so, ma in qualche modo lo vedevo simile a me. "Padre... Posso avere l'ardire di decidere per me? Sarà come dice monsieur un ribelle, ma sarà anche abbastanza forte da potermi proteggere in caso venissi minacciata, in caso..." titubando un po'... "In caso... Di un altro incidente..." dissi assumendo un espressione triste a quel ricordo.

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Dacey Starklan
11-01-2017, 01.10.13
" Cavaliere eh?" arricciando il naso. Ancora una volta l'ometto dava una risposta ma ne ometteva altre. Continuava a essere vago su come si sarebbe svolto il nostro lavoro.
" Vuole uno spettacolo giusto? Per quando?" Chiesi pensando di combinare l'affare il prima possibile per poi andare alla Capitale con un gruzzoletto non indifferente.
Sapevo che anche Amit stava pensando lo stesso, da come brillavano i suoi occhi al sentir parlare di moneta sonante.


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Guisgard
11-01-2017, 01.10.23
Zordone e Lelandro aiutarono Sbrizzone ad issare sul carrozzone Tafferouille completamente sbronzo.
L'uomo mascherato farfugliava qualcosa di incomprensibile tra i flussi della sbornia.
Fatto ciò, il carrozzone riprese il suo cammino.
“Detesto gli imprevisti che mi costano tempo e denaro...” disse seccato Ozillonne seduto accanto a Clio “... ah, la maledizione di Pacuvio mi ha colpito... sono un genio incompreso, un tragico in un mondo di buffoni...” scuotendo il capo.

Clio
11-01-2017, 01.16.04
Tafferouille tornò a bordo, ancora sbronzo.
Lo osservai per un momento sbiascicare.
Si sarebbe ripreso, come al solito.
Poi sorrisi a Ozillonne "A volte dai imprevisti nascono delle opportunità.." sorridendo speranzosa.

Guisgard
11-01-2017, 01.23.53
De Gagliarden rise.
“Oh, affatto, madame.” Disse a Gaynor. “In verità si tratta di una scommessa alquanto sportiva e riguarda la caccia alla volpe così diffuse ad Afragolignone, il paese originario di vostro marito.” Divertito. “Ed in effetti ha avuto ragione lui, visto che tale tradizione mai potrebbe diffondersi qui ad Agnonone.”

Guisgard
11-01-2017, 01.28.22
Il padre di Nyoko guardò sua figlia, poi monsieur De Bonnet.
“Amico mio...” disse “... potremmo vedere questo ragazzo?”
“Lo faccio chiamare subito.” Annuendo De Bonnet. “Con permesso.” Ed uscì dalla stanza.
“Speriamo sia una buona idea...” il padre alla figlia appena rimasti soli.

Guisgard
11-01-2017, 01.35.44
I due restarono a fissarvi vicendevolmente.
Poi Elv, dopo un attimo che sembrò infinito, annuì.
“Vado a prepararmi per stasera...” disse a Gwen, lasciando il suo braccio “... a breve saranno qui i miei amici e non voglio che ti vedano.” Guardandola ancora.
Portò allora i cavalli nelle scuderie.

Guisgard
11-01-2017, 01.42.45
“Beh, il mio padrone desidera assistere ad un qualche spettacolo teatrale di buon livello.” Disse Juventen a Dacey. “Voi mi sembrate adatti e per questo vi sto proponendo la cosa. Il compenso non è un problema, visto che il mio padrone pagherà qualsiasi somma. L'unica condizione sarebbe quella di mettere in scena il tutto nella casa del mio signore. Egli è eccentrico e riservato, per questo difficilmente si reca alle manifestazioni mondane.”

Lady Gwen
11-01-2017, 01.48.04
Passò un istante infinito, durante il quale ci fissammo, solo quello, in silenzio.
Un silenzio pieno di parole.
Poi annuì e disse che doveva andare a prepararsi e che non voleva che i suoi amici mi vedessero.
Andò via coi cavalli ed io restai lì, ferma, sentendo ancora le sue dita serrate attorno al mio braccio.
Sospirai appena ed entrai in casa, tornando poi in camera mia e rannicchiandomi sulla poltrona del salottino vicino alla finestra, guardando fuori.

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Nyoko
11-01-2017, 01.49.25
Mio padre chiese in fine al suo caro amico di condurre il giovane da noi. Finalmente, il cuore cominciava a battermi forte. Non avrei potuto vederlo, ma potevo ancora immaginare. Non dissi più nulla e attesi con ansia il suo arrivo, sperando in bene.

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Guisgard
11-01-2017, 01.55.25
Il carrozzone riprese il cammino, con l'espressione scettica di Ozillonne a quelle parole di Clio.
Ma ad un tratto qualcosa apparve davanti a loro.
Oltre le cime di alte querce secolari apparvero dei ruderi merlati, consumati dal Tempo e dalle intemperie.
Il carrozzone proseguì e scoprì così qualcosa di inatteso.
Un antico e decadente castello, dalle murature logorate e le torri fatiscenti.
Sembrava abbandonato e forse anche maledetto.
“Che mi prenda un colpo...” disse Ozillonne “... questa non me l'aspettavo...”
“Io qui non ci vivrei neanche come fantasma...” mormorò Zordone.
http://i11b.3djuegos.com/juegos/9430/call_of_duty_modern_warfare_4/fotos/set/call_of_duty_modern_warfare_4-2365441.jpg

Lady Gaynor
11-01-2017, 01.57.32
"Caccia alla volpe?" Ripetei perplessa "Buon Dio, che scommessa bizzarra..." dissi con la sensazione che De Gagliarden mi stesse nascondendo qualcosa o, peggio, che si stesse burlando di me. Poco male, avrei chiesto a mio marito.
"Comunque temo di dovervi lasciare, il pittore mi aspetta... lieta di avervi rivisto, monsieur De Gagliarden, vi mando subito il maggiordomo..."
Trovai Stewart fuori alla porta del salone e gli diedi il compito di occuparsi del commiato dell'ospite inopportuno. Mi diressi poi verso il mio salone, la stanza che avevo scelto per la mia poltrona preferita, i quadri che avevo preso dalla casa paterna e i miei amati libri. Si trattava di un'ampia camera arredata con recente gusto barocco, alle cui ampie finestre avevo fatto mettere delle bellissime tende di broccato verde, il colore che più piaceva a mio marito.
Mimmone era lì che mi aspettava, intento a guardare i dipinti appesi alle pareti.
"Buongiorno, monsieur... spero di non avervi fatto aspettare troppo..."

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Clio
11-01-2017, 01.59.08
Sorrisi a Ozillonne, anche se lui non lo fece.
Dopotutto il mio ruolo di ragazza spensierata mi portava ad essere ottimista, a vedere il lato buono del mondo, fiduciosa nel lieto fine.
Poi scorgemmo un castello, e restai ad osservarlo affascinata.
"Io lo trovò interessante invece.." sorridendo sognante "Magari abbiamo trovato il posto dove poter sostare prima di arrivare in città!" Azzardai fiduciosa.

Dacey Starklan
11-01-2017, 02.00.12
La condizione mi pareva più che accettabile ma prima di decidere ne volevo parlare con mio fratello, anche se dubitavo avesse opposto qualche resistenza.
Mi scusai con l'ometto, presi Amit sotto il braccio e ci allontanammo di qualche passo.
" Che ne pensi? Ci stai? Mi raccomando però stiamo con gli occhi aperti. Al primo segno di stranezza che ne andremo."


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Guisgard
11-01-2017, 02.10.23
Gwen rientrò in casa e poi andò nella sua camera, restando così a guardare fuori dalla finestra.
Vide allora passare servitori e sguattere indaffarate con i preparativi.
Poi, verso il crepuscolo, cominciarono ad arrivare gli amici di Elv.
Si trattava di un gruppo di giovinastri amanti delle bevute e degli scherzi.
Presero subito posto a tavola e cominciarono a far casino, ridendo e cantando.
Poco dopo arrivò una servitrice a portare a Gwen da bere e da mangiare.

Guisgard
11-01-2017, 02.13.04
Trascorsero lunghi istanti, in cui Nyoko e suo padre attesero il ritorno di De Bonnet con quel ragazzo.
Ad un tratto la ragazza sentì la porta aprirsi lentamente e poi qualcuno entrare.

Lady Gwen
11-01-2017, 02.16.02
I preparativi erano al loro apice, i servitori correvano a destra e a sinistra per sistemare il necessario per la serata.
Dopo un po' il chiassoso gruppo arrivò e chiassoso lo era seriamente.
Ma dopotutto, non era una sera diversa da tutte le altre in cui riceveva ospiti.
Confusione, risate e tanto vino.
Però avevo apprezzato che lui non volesse che io restassi in giro al loro arrivo.
Forse voleva proteggermi.
Sì, era sicuro per questo.
Dopo un po' anche la mia cena arrivò ed iniziai a mangiare silenziosamente.

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Nyoko
11-01-2017, 02.16.22
L'attesa fu quasi pesante. Sentivo il cuore battere sempre più forte. Per mio padre si trattava di un servitore a cui dare lavoro, per me si trattava di un ragazzo a cui dare speranza. Ad un certo punto udì la porta aprirsi ed io puntai i miei occhi spenti verso la provenienza di quel suono, sperando di non impressionarlo.

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Guisgard
11-01-2017, 02.20.00
Mimmone sorrise e salutò con un inchino l'arrivò di Gaynor.
“Attendere una tal modella” disse il pittore “è sempre una piacevole circostanza.”
Non aveva modi molto raffinati, ma il suo talento era indubbio.
Inoltre era amico di vecchia data di suo marito, dunque era sempre ben accetto in quella casa.
L'artista spiegò alla dama di come suo marito avesse richiesto un ritratto di sua moglie.
La fece poi sedere sulla sua poltrona preferita e cominciò a ritrarla.
“Potete parlare se volete, madame...” Mimmone dipingendo “... ma non muovetevi, grazie.”

Guisgard
11-01-2017, 02.26.13
Ozillonne appariva perplesso.
“Non so...” disse a Clio guardando il diroccato castello “... non mi convince a pieno questo posto...”
“In effetti potrebbe essere pericolo entrare lì dentro...” Zordone “... è pericolante...”
“Come minimo.” Intervenne Lione. “Io dico dovrebbe essere buttato giù subito.”
“Come siete poco romantici.” Fece Isolde. “Io lo trovo molto evocativo.”
“Magari è pure infestato.” Sarcastico Lelandro.

Clio
11-01-2017, 02.29.51
Pareri contrastanti dilagavano nella compagnia.
Chi era attratto e chi invece voleva stare alla larga dal castello.
"Secondo me è affascinate.." sospirai "Ci pensate? Sarebbe un ottimo scenario per una storia... a maggior ragione se infestato no? Secondo me vale la pena dare un'occhiata.." alzando le spalle "Dopotutto non possiamo ancora entrare in città, no?".

Guisgard
11-01-2017, 02.30.55
Dacey ed Amit si allontanarono di qualche passo dall'ometto.
“Non so...” disse il giovane a sua sorella “... se fosse vero sarebbe da prendere al volo quest'occasione... ma se stesse mentendo? Il Cavaliere di Altafonte...” dubbioso “... che nome strano... non ho mai sentito un titolo simile... anzi, non so neanche dove si trovi quest'Altafonte... spero solo non siano degli impostori...”

Guisgard
11-01-2017, 02.46.32
Gwen mangiò la sua cena, mentre da fuori e dal pianterreno giungevano gli schiamazzi di quei giovani.
Durarono parecchio, per tutta la sera e buona parte della notte.
Ridevano, cantavano e motteggiavano in modo dubbio.
Poi, dopo gli eccessi della tavola e del motteggiare, cominciarono ad andare via un po' alla volta, facendo così tornare il palazzo finalmente di nuovo tranquillo.

Lady Gwen
11-01-2017, 02.49.26
Mentre mangiavo le risate e gli scherzi di quel gruppo continuarono fino a tarda notte, quando poi iniziarono ad andar via, facendo piombare il palazzo nel silenzio e nella tranquillità.
Così indossai una camicia da notte e mi misi a letto, senza addormentarmi ancora.

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Guisgard
11-01-2017, 02.56.35
Nyoko sentì quei passi.
“Eccoci.” Disse De Bonnet.
Con lui vi era un ragazzo dallo sguardo chiaro ed i tratti gradevoli, l'espressione indecifrabile e vestito da valletto domestico.
“Come ti chiami figliolo?” Chiese il padre di Nyoko, ma quello non rispose nulla.
http://www.timbenjaminart.com/benjie/art_portfolio/color_pencil/james_mcavoy/becoming-jane.jpg

Nyoko
11-01-2017, 03.00.04
Aspettai col cuore che batteva forte, quando udì monsieur De Bonnet parlare. A pelle sentivo ci fosse la presenza di un'altra persona che però non disse parola alla domanda di mio padre. Mi strinsi le mani, forse aveva visto le mie condizioni e si era impressionato. Mi vergognai leggermente, non era la prima volta che accadeva dopo tutto.

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Guisgard
11-01-2017, 03.02.39
“Dopotutto” disse Isolde “alloggiare qui sarebbe gratuito.” Fissando gli altri. “Altrimenti si dovrebbe trovare un albergo e naturalmente pagare.”
“Già, è vero.” Annuì Ozillonne. “Ed il denaro non va mai sprecato. E poi si devono temere i vivi, non certo i morti.” Guardando Clio e gli altri membri ella compagnia.
“Se poi l'ambiente è troppo sinistro” divertito Lelandro “si potrà dormire tutti insieme.” Guardando Clio ed Isolde con sguardo sornione.

Clio
11-01-2017, 03.08.01
"Esattamente.." concordai con Isolde.
Quel maniero era affascinante, dovevo ammetterlo.
Chissà quali segreti custodiva.
Sorrisi poi alle parole di Ozillonne e risi a quelle di Lelandro.
"Mi sembra giusto, così potrete difenderci dai fantasmi o dai malintenzionati.." con fare teatrale.

Guisgard
11-01-2017, 03.12.30
Gwen indossò una camicia da notte e si coricò, senza tuttavia riuscire a prendere sonno.
Nel palazzo infatti era sceso uno strano silenzio, quasi ossessivo, dopo tutto quel trambusto e quegli schiamazzi.

Lady Gwen
11-01-2017, 03.15.36
Non riuscivo a dormire.
Forse era colpa di quello strano silenzio, calato improvvisamente dopo quella confusione.
Cercai di capire se vi era qualche minimo rumore, se Elv fosse andato a dormire o meno.
Dovevo pur fare qualcosa se non riuscivo a dormire.

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Guisgard
11-01-2017, 03.17.11
“Questo ragazzo” disse il padre di Nyoko a De Bonnet “è forse muto? Sordo? O semplicemente maleducato?”
“Non ha mai avuto una vera educazione” spiegò De Bonnet “e solo io ho provato ad insegnargli qualche buona memoria. Non è cattivo, ma non è mai vissuto con gente perbene troppo a lungo.”
“Sentito, Nyoko?” Il padre a sua figlia. “Credi sia adatto ai nostri bisogni?”

Guisgard
11-01-2017, 03.19.10
“Tranquilla...” disse divertito Lelandro a Clio “... nel mio letto ogni donna è al sicuro.” Ridendo.
“Avanti, votiamo.” Ozillonne. “Deciderà la maggioranza. Ognuno esprima il suo voto, su.” Esortò.

Nyoko
11-01-2017, 03.22.16
Rimasi a riflettere alle parole di mio padre. Non potevo vederlo però...
"Io non tengo conto di questo, padre. Mi basta sapere che posso contare sulla sua bontà... E la sua compagnia" dissi leggermente, voltandomi nella loro direzione. "In quanto all'educazione, beh... C'è tempo per tutto..." dissi sorridendo sincera. In effetti ero anche io una piccola ribelle, andando sempre contro corrente.

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Clio
11-01-2017, 03.22.26
"Lo credo bene.. non sei certo una minaccia.." con aria innocente e scherzosa.
"Ah, la nobile democrazia ha raggiunto anche la compagnia!" Gaiamente.
"Allora io sono per restare!" Annuendo.

Guisgard
11-01-2017, 03.27.11
Quel silenzio.
Gwen cercò di capire se potesse avere fine, se qualcuno era ancora sveglio.
Ad un tratto però sentì qualcosa.
Forse non tutti erano a letto.
Infatti un attimo dopo udì dei passi nel corridoio.

Lady Gwen
11-01-2017, 03.30.35
Ero intenta ad ascoltare e infatti non avevo sbagliato.
Sentii dei passi nel corridoio; probabilmente era lui.
Del resto, i suoi amici erano andati via da poco; tuttavia restai lì in ascolto, a capire chi fosse e cosa stesse facendo ancora in piedi.

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Guisgard
11-01-2017, 03.31.07
A quelle parole di Nyoko, il ragazzo la guardò a lungo.
Poi si avvicinò e ad un tratto le sfiorò gli occhi.
“Ehi, fermo...” disse il padre di lei, mentre De Bonnet tirò indietro il ragazzo.
Aveva visto qualcosa quel ragazzo nello sguardo chiuso e spento della ragazza.

Nyoko
11-01-2017, 03.34.42
Ci fu un attimo di silenzio alle mie parole, non vedendo niente mi sentì leggermente in imbarazzo. Poi ad un tratto senti qualcuno sfiorarmi gli occhi, quasi una carezza, delicata. Le parole giunte in seguito mi fecero capire si trattasse di quel giovane. Cosa aveva visto che lo aveva attratto? Rimasi col volto puntato verso, o almeno presumevo, del ragazzo, senza dire nulla.

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Guisgard
11-01-2017, 03.34.49
Ozillonne annuì a Clio, per poi guardare gli altri.
Lione, Sbrizzone e Zordone votarono per andar via, mentre Lelandro ed Isolde per restare.
A questo punto il voto di Ozillonne, viste le condizioni di Tafferouille, sarebbe stato decisivo.
“Io voto per restare al castello.” Fece il capocomico. “Almeno sarà un pernottamento gratuito.” Annuendo.

Clio
11-01-2017, 03.41.01
Attesi trepidante la votazione, sorridendo a Lelandro che aveva votato a favore di restare.
Ed evitai di esternare troppo la mia contentezza quando si decise di restare.
"Ottimo!" Dissi soltanto, alzandomi "Farà bene a tutti riposare..." lanciando un'occhiata a Tafferouille ancora immerso nella sua colossale sbronza.

Guisgard
11-01-2017, 03.49.37
Gwen udì ancora quei passi nel corridoio.
Chiunque fosse camminava in modo in certo.
Ad un tratto non sentì più nulla.
Un attimo dopo qualcuno bussò alla sua porta.

Guisgard
11-01-2017, 03.53.33
“Mi scuso per l'accaduto...” disse De Bonnet a Nyoko ed a suo padre “... non accadrà più.”
“Sei cieca?” Chiese ad un tratto il ragazzo alla giovane, quasi indifferente a tutto il resto.
Come se nella stanza ci fossero solo lui e lei.

Lady Gwen
11-01-2017, 03.53.58
Quei passi, un po' incerti, continuarono ancora, fino ad arrestarsi.
Rimasi in ascolto, finché non sobbalzai sentendo bussare.
In un attimo indossai la vestaglia e andai ad aprire per vedere chi fosse.

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Nyoko
11-01-2017, 03.56.21
Annui alle parole di monsieur De Bonnet finché non udì parole nuove, una voce diversa, che capì fosse di quel giovane. Alla sua domanda sorrisi dolcemente e sinceramente.
"Sì" dissi con un lieve cenno di tristezza. "Per via di un incidente" dissi cercando di sciogliere un po' la mia e la sua timidezza.

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Guisgard
11-01-2017, 04.01.27
“Bene, è deciso.” Disse Ozillonne. “Raggiungiamo quel rudere e sistemiamoci per la notte.” Ordinò.
“Eh, adoro i rifugi romantici.” Sorridendo Lelandro e facendo l'occhiolino a Clio. “Lì si potrà provare scene appassionate, no?”
Il carrozzone si mosse così alla volta del maniero.
Intanto Tafferouille continuava a ronfare ancora sbronzo, farfugliando di tanto in tanto versi e rime di vecchi poemi.

Clio
11-01-2017, 04.06.54
Sorrisi a Ozillonne e mi alzai, preparando le mie poche cose.
Poi quelle parole di Lelandro, a cui sorrisi, divertita, per poi posare una mano sulla sua spalla.
"Eh l'astinenza è una brutta bestia..." con fare teatrale "Dai, ancora qualche giorno e saremo nella capitale con tutte le sue attenzioni.." mimando con l'altra mano "E pensa che paradiso, li quasi ogni donna è in vendita.." facendogli l'occhiolino.
Tornai poi a guardare il maniero che era sempre più vicino.

Guisgard
11-01-2017, 04.09.28
Gwen aprì la porta, dopo aver indossato la sua vestaglia, trovando sulla soglia Elv.
Odorava di vino ed aveva uno sguardo reso rosso dall'alcool.
“Ah, ecco...” disse visibilmente alticcio “... sei ancora sveglia... o forse ti abbiamo svegliata noi col nostro baccano?” Sorridendo.

Guisgard
11-01-2017, 04.12.37
A quelle parole di Nyoko, il ragazzo, delicatamente, con un gesto improvviso prese la mano di lei e la portò sul suo volto, come a farle testare, scoprire i tratti del suo volto, visto lei non poteva vederlo.

Lady Gwen
11-01-2017, 04.14.05
Elv era sulla soglia e non aveva una bella cera, per via del vino.
"No, io non riesco a dormire..." Con un leggero sorriso "Beh... Volete entrare?" chiesi, un po' in imbarazzo per quella situazione, indicando le poltrone "Non fate complimenti" sorridendo.

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Nyoko
11-01-2017, 04.15.08
Per un po' non udì più nulla. Poi con delicatezza sentì le sue mani sulla mia e la portò sul suo viso facendomi tastare i suoi tratti. Il cuore mi si sciolse a quel gesto ed io scolpii ogni tratto del suo viso nella mia mente.

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Guisgard
11-01-2017, 04.44.52
Lelandro sorrise a Clio, forse un po' deluso da quella sua risposta, mentre il carrozzone raggiungeva il maniero.
L'antica cinta muraria ormai non copriva più l'intero e vecchio perimetro, mentre il castello vero e proprio aveva solo qualche torre ancora in piedi, con la parte nobile segnata da crolli.
Ma qualcosa di spettrale, di cupo, di misterioso avvolgeva quel luogo.
Un senso di decadenza, non solo dettato dalle rovine, ma come se una vaga angoscia attraversasse quel posto.
“Ehi, guardate...” disse Lione, indicando una lapide marmorea nelle murature dell'ingresso.
Una lapide che così recitava:

“Qui è dove non c'è Fortuna...
Dove è muta si' anche la Luna...
Dove Amor han tutti dimenticato...
Dove nessun Fior più è sbocciato...”

Guisgard
11-01-2017, 04.52.40
“In quella direzione...” disse il contadino ad Altea, indicando un sentiero stretto e semicoperto dalle sterpaglie e dai rovi “... seguite il sentiero senza lasciarlo mai... giungerete presso un alta quercia... verso destra scorgerete una grotta... lì si è rifugiato l'ultimo frate...”

Guisgard
11-01-2017, 05.00.53
Elv restò a fissare Gwen senza dire nulla e senza tradire nessuna emozione.
Portò alla bocca la sua bottiglia e finì il vino, lasciandola poi cadere a terra.
I suoi occhi erano in quelli di Gwen.
Allora sfiorò i capelli rossi di lei, per poi scendere con quella carezza sul suo viso.
Un attimo dopo però, con gesto improvviso, portò le mani sulla vestaglia di lei, aprendola con forza.
Poi strappò la camicia della ragazza, lasciando nudo il suo petto.
E restò a guardare la sua nudità.

Guisgard
11-01-2017, 05.01.22
Per lunghi momento quel ragazzo guidò la mano di Nyoko sul suo volto, in modo che lei ne tastasse ogni fattezza.
Era giovane, come lei ed i suoi lineamenti sembravano piacevoli, persino belli.
Il padre di lei e De Bonnet restarono a guardare i due giovani senza dire nulla.
“Pavel...” disse il ragazzo a Nyoko “... il mio nome è Pavel...”

Lady Gwen
11-01-2017, 05.11.43
Non disse nulla, limitandosi a finire la bottiglia e lasciarla cadere con un tonfo sordo sul lungo tappeto del corridoio.
Poi, inaspettatamente, la sua mano si insinuò fra i miei capelli, poi scese sul mio viso, in una carezza.
Arrivate però all'altezza della mia vestaglia, le sue mani persero quella delicatezza, strappando con forza la camicia da notte mentre lui rimaneva a fissarmi.
Rimasi immobile, completamente inerme e impossibilitata ad agire, mentre il respiro si bloccava e i miei occhi lo fissavano, in attesa, in quel silenzio diventato nuovamente assordante.
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Altea
11-01-2017, 06.56.57
Annuii al contadino e dissi a suor Matilde di rifugiarsi nel vecchio monastero abbandonato.
Seguii il sentiero e vidi la quercia e mi avvicinai. Il mio sguardo si voltò a destra vedendo la caverna. Presi coraggio ed entrai..sperando non fosse una trappola.."Sono Altea..e sono con suor Matilde e gli orfani dell' orfanotrofio di San Giovanni. Aiutatemi..ci stanno dando la caccia." E rimasi in silenzio a guardare la penombra.

Dacey Starklan
11-01-2017, 09.06.22
" Neanch'io ma c'è da dire che io e te non siamo grandi esperti di titoli nobiliari" abbozzando appena un sorrisetto ironico.
" Lo spero si, ma se non tentiamo non lo sapremo mai. E perdere una tale occasione di guadagno sarebbe da sciocchi" guardai Amit seria, " sai bene quanto ci servano..."
Mi voltai per controllare che l'uomo con gli occhiali ci fosse ancora.
" Che gli diciamo allora? Io vorrei tentare Amit... I soldi valgono il rischio, e poi abbiamo vissuto situazioni molto più estreme no? Sappiamo bene come cavarcela."


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Nyoko
11-01-2017, 12.29.15
"Pavel..." ripetei dopo aver carezzato il suo volto e udito la sua voce pronunciare il suo nome. Sentivo il cuore battere come mai prima, una forte emozione mi faceva tremare. I suoi lineamenti mi parvero belli, maledì il girono del mio incidente.

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Clio
11-01-2017, 15.48.10
Osservavo il castello sempre più incuriosita.
Sembrava abbandonato ormai da tempo.
Poi quella lapide, spettrale.
"Chissà chi ci abitava..." mormorai, pensierosa.

elisabeth
11-01-2017, 18.55.03
Lo guardai divertita mentre cominciva darmi delle giustificazioni sul perchè mi avesse fermata.......le miei informazioni valevano mezza corona.....o ben altro valeva mezza corona......." Credo proprio abbiate preso un bel granchio.......ma vi perdonero' perchè le caldarroste di Robert sono le migliori e poi loconosco da bambino....se avete da chiedere informzioni...forse lui vi prendera' meno in giro del vostro amico vecchietto......."......da Gerom sarei passata dopo...l'importante e che non si facesse troppo tardi....il bosco col calare della sera non era molto sicuro e la casa era di sicuro gelida......" Non ricordo come vi chiamate.....Messer ? "

Guisgard
12-01-2017, 16.23.17
Tutto accadde velocemente, in modo quasi naturale.
In un attimo la vestaglia scivolò a terra e la camicia strappata lungo la pelle nuda di Gwen, fino a posarsi sui suoi piedi.
Era nuda davanti ad Elv, davanti al suo giovane padrone.
E lui teneva il suo sguardo nero e luminoso sui suoi seni scoperti.
E li guardò a lungo, per un momento che parve infinito alla ragazza.
Poi quegli occhi neri salirono su, fino ad incontrare quelli di lei.

Guisgard
12-01-2017, 16.25.40
"Si, ma ora basta." Disse De Bonnet a Pavel, tirandolo via ed allontanandolo da Nyoko. "Non sta bene toccare una ragazza senza il permesso di suo padre."
"È non mi pare di avertelo concesso, ragazzo." Il padre di Nyoko.

Guisgard
12-01-2017, 16.29.10
"Di sicuro nessuno più ci vive..." disse Lione a Clio.
"Questo è poco ma sicuro." Osservò Zordone.
"Al massimo qualche fantasma." Sarcastico Leandro.
"Meglio così!" Esclamò Ozillonne. "Così vi potremo passare la notte senza dover pagare niente a nessuno!" Annuì. "Su, portiamo nel cortile il carrozzone ed entriamo in questo vecchio maniero fatiscente. Il tempo minaccia pioggia..."

Nyoko
12-01-2017, 16.29.38
Pavel mi fece carezzare il suo viso, poco dopo monsieur De Bonnet e mio padre lo fermarono. Avrei voluto vederlo in faccia e poter sentire ancora quel contatto con la sua pelle. Accarezzai la mano che lo aveva carezzato. Quel contatto mi aveva fatto battere il cuore come mai prima d'ora e non volevo rinunciarci.

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Lady Gaynor
12-01-2017, 16.29.43
"Vi ringrazio, Mimmone... siete gentile come sempre..." I complimenti del pittore li accettai con piacere, dal momento che li sapevo sinceri e senza alcuna malizia.
"Ma ditemi..." gli chiesi mentre mi accomodavo sulla mia poltrona "quando vi è stato commissionato questo ritratto? Quali sono state le parole di mio marito nel chiedervelo?"

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Clio
12-01-2017, 16.32.14
Annuii a Lione.
"Si beh, mi pare scontato.." assentii "Probabilmente la rivoluzione ha costretto alla fuga il proprietario, o è morto.." alzando le spalle.
"Sicuramente nessuno ci darà noie.." guardandomi attorno.
Poco dopo portammo il carrozzone nel cortile, mentre io continuavo a guardarmi attorno, sempre più incuriosita dal vecchio maniero.

Lady Gwen
12-01-2017, 16.34.39
In un istante, sentii una setosa carezza, quella della camicia da notte che sfiorava la mia pelle, posandosi ai miei piedi.
I suoi occhi neri e luminosi scrutarono i miei seni a lungo, un istante infinito, poi si legarono ai miei occhi.
I miei occhi, che attendevano e lo osservavano, mentre io ero incapace di fare qualsiasi cosa, se non lasciarmi osservare e aspettare.

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Guisgard
12-01-2017, 16.59.08
Altea entrò nella grotta e cominciò a parlare, rivolta al silenzio ed alla vaga penombra di quell'eremo naturale.
Ad un tratto la donna sentì dei rumori e poi una sorta di ringhio.
Un attimo dopo apparve un molosso che le ringhiava schiumando.

Altea
12-01-2017, 17.03.45
Parlai ma ovviamente non potevo sapere chi fosse in quella grotta.
Ad un tratto udii un ringhio e vidi un molosso davanti a me..."Che scherzo è mai questo..un frate non ha un cane cosi pericoloso" e con la elsa della spada tramortii l' enorme animale...amavo gli animali ma non potevo rischiare.."Dunque devo pure ucciderlo?" con la spada rivolta alla gola dell' animale.."Fatevi avanti..codardi".

Guisgard
12-01-2017, 17.04.55
"E sia..." disse Amit annuendo a Dacey "... proviamo, su... ma al minimo segnale anche solo sospetto taglieremo la corda, intesi?"
Allora si avvicinò a Juventen, facendo segno alla sorella di fare lo stesso.
"E sia." All'ometto occhialuto. "Accettiamo di esibirci per il vostro padrone."
"Ottimo!" Esclamò Juventen. "Allora vi lascerò l'indirizzo... si tratta di un antico palazzo nobiliare al centro della città, confiscato dai magistrati repubblicani al nobile conte a cui apparteneva, prima di mandarlo alla ghigliottina." Dando loro il biglietto con l'indirizzo. "Vi aspetto per domattina."

Dacey Starklan
12-01-2017, 17.08.23
" Affare fatto " e feci un occhiolino a mio fratello per poi seguirlo e prendere gli ultimi accordi con l'ometto.
Presi il biglietto e lo lessi piano, per memorizzare l'indirizzo.
" A domani mattina si" e salutai l'uomo con un cenno del capo.
" Beh che vogliamo fare? Ci toccherà passare qui la notte. Penso che con la moneta d'oro che ci ha dato oggi potremo permetterci un pasto caldo e un letto decente?" speranzosa


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Guisgard
12-01-2017, 17.09.45
"In verità" disse Mimmone a Gaynor "Credo sia stato un paio di settimane fa, madame... si, grosso modo si... eravamo per le strade e parlando delle antiche usanze della nobiltà, vostro marito proferi' un lungo discorso su come la borghesia debba in qualche modo prendere l'eredità degli aristocratici e guidare il paese verso il futuro. E ben sapete quanto egli sappia dare enfasi alle sue discussioni." Facendole l'occhiolino. "Su, ora sedetevi e tenete in mano questo cesto di frutta di stagione... vostro marito vuole che vi immortali come un'antica dama invernale." Sorridendo.

Guisgard
12-01-2017, 17.16.27
L'uomo sorrise ad Elisabeth, accomodandosi il cappello.
"Non lo ricordate" disse "perché non vi ho rivelato il mio nome. Vedete, sono straniero e temo che la pronuncia del mio nome possa risultare ostica, se non addirittura irritante per voi gente di Agnonone che invece possedete un accento molto elegante. Anzi, oserei dire che sentito da una donna risulta anche molto sensuale." Fissandola. "Dunque, se volete, affibiatemi voi stessa un nome, o nomignolo e risolveremo la questione." Con un leggero sorriso.

Guisgard
12-01-2017, 17.24.00
"Beh, ci prenderemo qualche giorno per pensarci..." disse il padre di Nyoko a De Bonnet.
"Naturalmente." Annuì questi.
"Credo sia più adatto ai lavori manuali" il padre "che a badare a mia figlia. Tuttavia presto vi comunichero' la mia decisione. Nel frattempo vi ringrazio, amico mio."
"Di nulla." Sorridendo De Bonnet.
"Andiamo, Nyoko." Suo padre aiutando la ragazza ad alzarsi, mentre Pavel la guardava.

Nyoko
12-01-2017, 17.30.21
Mio padre ebbe la sua decisione e ci preparammo ad andare via. "Padre, vorrei dire solo una cosa" dissi mentre sentivo mi spingevano fuori dal palazzo, "a me piace come persona... È gentile e poi... Non mi fa sentire, beh, malata..." dissi sperando di convincerlo.
"Vi prego padre, esaudite questo mio desiderio. Non vi ho mai chiesto nulla, vi chiedo un poco di umanità. Di quello ho bisogno..." dissi fissando il vuoto oscuro.https://uploads.tapatalk-cdn.com/20170112/9a3ee0959c06106010bd6e08193923b5.jpg

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Guisgard
12-01-2017, 17.38.15
"Dubito che la rivoluzione c'entri qualcosa con la rovina di questo posto..." disse Isolde a quelle parole di Clio "... è molto vecchio ed il suo degrado è di certo anteriore alla rivoluzione..."
Il carrozzone fu portato nel vasto cortile un tempo colonnato, mentre il crepuscolo aveva ormai tinto quelle vecchie murature col suo alone spettrale.
La Luna era sorta da un bel po', ma velata da cupe nuvole che avvolgevano il cielo di una vaga malinconia.
Ad un tratto qualcosa scosse il gruppo di commedianti.
Il suono di una campanella che echeggiava nel tetro silenzio di quel posto desolato.
"Avete udito?" Sorpreso ed impaurito Lione. "Una campanella..."
"Deve essere quella della Cappella del castello..." Isolde "... ogni maniero ne possiede una..."
"Si, ma chi l'avrà suonata?" Perplesso Leandro. "Dubito un fantasma..."

Clio
12-01-2017, 17.41.38
"Già, può darsi...." tagliai corto con Isolde.
Dopotutto la bella non si preoccupa della politica, e non potevo certo tradirmi.
Così mi concentrai piuttosto su quel luogo abbandonato che mi appariva così incredibilmente poetico.
Quasi sobbalzai al suono della campanella.
Possibile?
Possibile che ci fosse ancora qualcuno?
Lelandro aveva ragione, certo non un fantasma.
"Che dite? Andiamo a vedere?" Chiesi, guardando gli altri.
Volevo vederci chiaro su quella storia.

Guisgard
12-01-2017, 17.53.53
Gli occhi neri di Elv erano in quelli di Gwen, senza che lui dicesse nulla.
Poi, ad un tratto, la sua mano, prima esitante poi più sicura, raggiunse il seno di lei, cominciando a sfiorare con le dita il rosato capezzolo.
Fu una carezza lenta, quasi un velo, mentre quelle dita sfioravano la sensibilità di quel seno nudo.
"Non dici nulla..." disse lui sotto l'effetto del vino "... potrei farti qualunque cosa, sai? Anche frustrati fino all'alba... fino a farti gridare che mi vuoi..." senza smettere di accarezzarle il seno.

Guisgard
12-01-2017, 17.57.08
Ma Altea sottovaluto' il grosso molosso.
L'animale, infatti, afferrò la spada e la strappò dalle mani della donna.
Allora cominciò ad abbaiare forte e fu sul punto di aggredirla.
"Non vi conviene sfidare il mio cane." Disse all'improvviso una voce dalla penombra della grotta.

Guisgard
12-01-2017, 18.00.24
"Esatto." Disse Amit a Dacey. "Questa moneta d'oro ci farà mangiare finalmente degnamente e ci permetterà di riposare in un vero letto."
Così raggiunsero una locanda, dove mangiarono e presero una stanza per la notte.
Finalmente dopo diverso tempo i due potevano mangiare e riposare come si conveniva.

Lady Gwen
12-01-2017, 18.02.39
Continuò a guardarmi senza dire nulla.
Poi la sua mano si fece più sicura e raggiunse il mio seno, accarezzandolo.
Era una carezza impalpabile, quasi effimera, evanescente.
Percepii a fatica la sua frase e ancor più a fatica riuscii ad elaborare una probabile risposta.
Non riuscivo a respirare, figuriamoci parlare.
"Oggi avete detto che devo essere ubbidiente..." mormorai piano io in risposta.

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Altea
12-01-2017, 18.03.41
Quel cane era peggio di un felino feroce.."La mia spada" il viso si arrossò di collera visto era il dono di mio padre e lo stavo prendendo a pedate quando udii una voce e mi guardai in giro...ansimai..sentivo il mio respiro forte nella caverna in penombra.."No..non mi conviene?" risi "E' lui che mi ha aggredito..quella spada è importante per me..e io mi sono difesa..ora che volete fare di me? Farmi uccidere dal vostro molosso? O uccidermi voi stesso...comprendo quel contadino mi abbia preso in giro dicendomi qui vi stava un frate...un frate eroico che non aveva codardia ed era rimasto qui contro tutti...come me..ed altri...avanti...uccidetemi..vi sfido" e cercavo di focalizzare la figura alzando le braccia quasi in segno di resa..pensai fosse stata una fortuna mettere in salvo suor Matilde e i bambini e non portarli qui ma avrei potuto strozzare quella persona che mi stava minacciando.

Dacey Starklan
12-01-2017, 18.13.39
" Ci pensi? Se ci ha dato già una moneta d'oro solo per uno spettacolo per strada... chissà quando guadagneremo domani!" esclami entusiasta una volta che la mia pancia fu riempita da un piatto caldo e sostanzioso.
" Magari ci fosse più gente del genere... spero proprio che una volta arrivati alla Capitale i guadagni aumentino. Sono stufa di andare in giro a elemosinare " ammisi ripulendo per bene il piatto e sorseggiai poi del vino.



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Lady Gaynor
12-01-2017, 18.21.56
Ascoltai le parole di Mimmone con attenzione, ma non vi scorsi nulla che potesse far credere in uno slancio d'amore. Piuttosto, vi riconobbi l'usuale discorso sull'aristocrazia e su come egli la ritenesse l'unica classe sociale degna di guidare un popolo. Discorso, questo, che poteva divenire pericoloso se udito dalle orecchie sbagliate, vista l'aria che tirava nella capitale.
Presi in mano il cesto indicato da Mimmone, pensando che in altri tempi mio marito mi avrebbe fatta raffigurare come la primavera... Adesso, il freddo che albergava nel suo cuore faceva si che mi vedesse come l'inverno. Una cupa malinconia mi assalì, velandomi il cuore e gli occhi.
"Va bene così?" Chiesi al pittore, sperando facesse in fretta. L'entusiasmo inizale era del tutto svanito..

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Guisgard
12-01-2017, 18.56.30
Il padre di Nyoko non disse nulla.
Salirono sulla carrozza e partirono verso casa.
"È sia..." disse all'improvviso l'uomo a sua figlia "... se davvero è ciò che vuoi, allora prenderemo quel ragazzo come valletto. Ma bada bene sarà per un mese di prova. Se durante questo periodo io riterro' quel tipo poco adatto allora lo manderemo via. Chiaro?"

Nyoko
12-01-2017, 19.00.49
Salimmo sulla carrozza quando improvvisamente lo sentì parlarmi. Ciò che disse mi lasciò molto contenta e sorrisi calorosamente.
"Oh, grazie padre" dissi cercando le sue mani per poterle stringere. "State tranquillo. Non vi deluderà. Lo sento" dissi posando una mano sul petto sentendo il mio cuore battere d'emozione.

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Guisgard
12-01-2017, 19.05.08
Zordone e Sbizzone restarono visibilmente turbati per l'improvviso suono della campanella, mentre Lione scrutava le rovine intorno a loro quasi in cerca di una possibile e razionale spiegazione.
Ozillonne invece appariva è eccitato da quella misteriosa situazione.
"Invece potrebbe proprio trattarsi di un fantasma..." disse ai suoi compagni di viaggio "... magari lo spirito inquieto di un cappellano ghigliottinato, o forse quello di un nobile suicidatosi per sfuggire a messer boia!" Con fare teatrale, quasi fosse sul palcoscenico scimmiottando Shakespeare. "Andiamo a vedere dunque, amici miei. E chissà che dall'Aldila non venga inviato per noi un messo per arcane rivelazioni!"
"Un momento, capo..." all'improvviso Leandro che era accanto a Clio "... e se questo maniero diroccato fosse l'insospettabile covo dei famigerati Beati Fragoli?"

Guisgard
12-01-2017, 19.10.09
"Si, molto obbediente..." disse Elv quasi sussurrando, senza smettere di accarezzare con le dita il rosato capezzolo di Gwen.
E più quelle dita indugiavano in quella lenta e sensuale carezza, più la ragazza sentiva il suo capezzolo diventare turgido.
"E ti piace esserlo, vero?" Aggiunse lui, inebriato dal vino e dalla bellezza di lei, tanto che la sua mano cominciò a toccarle tutto il seno nudo.

Clio
12-01-2017, 19.13.26
Osservai attentamente gli altri membri della compagnia, ognuno con le sue reazioni.
Dal canto mio ero d'accordo con l'entusiasmo scenico di Ozzillone, anche se dubitavo ci fosse un fantasma in quelle rovine abbandonate.
Ma era senz'altro un buono scenario in cui fantasticare di storie da portare poi sul palcoscenico.
Così lo seguii entusiasta e sempre più curiosa.
Poi quelle parole di Lelandro, e lo guardai perplessa.
"I Beati Fragoli?" chiesi, incuriosita "Non li ho mai sentiti.. chi sono?".

Guisgard
12-01-2017, 19.14.01
A quelle parole di Altea dalla penombra della grotta apparve una figura.
Indossava un lungo e venerabile saio, stretto in vita da una corda di canapa.
Aveva una lunga barba bianca, il viso austero e lo sguardo accigliato.
Si aiutava con un lungo bastone di legno e nell'altra mano aveva un vecchio breviario.
Era un frate.

Altea
12-01-2017, 19.19.26
Ad un tratto apparve un anziano frate...a fatica camminava ma era austero e mostrava un grande orgoglio..deglutii..aveva bisogno di un molosso? Già lui sembrava difendersi con quello sguardo.
"Oh scusate..io non volevo essere offensiva e violenta, ma ho avuto paura..ci danno la caccia i soldati e siamo miracolosamente arrivati fin qua..io, suor Matilde e i bambini dell' orfanotrofio di San Giovanni, li ho messi in sicuro laggiù".
Mi sedetti sul tronco di un albero.."Io sono Altea...mi hanno detto solo voi siete rimasto qui, siete un eremita? Potete aiutarci...o aiutarmi...frate..posso sapere il vostro nome?" accennando un leggero sorriso.

Guisgard
12-01-2017, 19.23.42
"Beh, se davvero quell'ometto non ci ha detto un mucchio di fondonie" disse Amit a Dacey fine do il suo piatto "allora forse davvero i tempi duri sono terminati per noi, sorellina. Magari ci guadagneremo così un bel gruzzolo e si potrà cambiare vita. Ma sono come San Tommaso io, prima di credere voglio vedere e toccare..." si voltò verso la cucina "... madama, altro vino." Ordinò. "Dite..." alla donna che aveva portato altro vino "... avete mai sentito parlare di un certo Cavaliere di Altafonte?"
"Mai..." la donna "... qui i cavalieri ed i veri signori non vengono certo a servirsi." Indicando con disprezzo la sua locanda.
"Io ho udito di un ricco straniero giunto da poco in città..." uno dei clienti seduto ad un tavolo vicino "... però di lui non si nulla o quasi..."

Lady Gwen
12-01-2017, 19.26.47
Continuava imperterrito ad accarezzare il rosato capezzolo, che diventava sempre più turgido, come se tutto il piacere che stavo provando si condensasse e concentrasse in quella piccola e sensibile porzione del mio corpo, che già fremeva.
"A voi piace che io lo sia, siamo pari" risposi, quasi sussurrando, mentre sentivo la sua mano spostarsi su tutto il seno nudo.

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Guisgard
12-01-2017, 19.28.14
"Va benissimo, madame." Disse Mimmone a Gaynor. "Siete perfetta, una degna musa invernale." Dipingendo.
Ad un tratto dal cortile si senti' arrivare una carrozza.
"Sembra che vostro marito sua giunto, madame." Mimmone ritraendo Gaynor.

Dacey Starklan
12-01-2017, 19.41.52
Annuii sorridendo, entrambi avevamo finito per diffidare di tutto e di tutti da quando vivevamo come artisti di strada.
E proprio per questa diffidenza Amit prese a chiedere in giro informazioni sul uomo per il quale ci saremmo esibiti il giorno dopo.
" Nulla o quasi? E questo 'quasi' che sarebbe? Davvero dovrei credere he nessuno sappia nulla di questo riccone straniero?" chiesi al nostro vicino di tavolo,sfoderando uno dei miei migliori sorrisi, quelli che usavo per convincere la gente a sganciare qualche moneta.


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Lady Gaynor
12-01-2017, 22.15.39
Mentre Mimmone ancora dipingeva, udimmo il rumore di una carrozza nel cortile.
"Bene, sono contenta che vi trovi ancora qui..."
Cos'altro dire? Che una volta sarei corsa fuori saltandogli al collo e ricevendo in cambio un caldo bacio? Quei tempi sembravano ormai miseramente naufragati, adesso tutto ciò che riuscivo a strappargli erano sorrisi senz'anima e formali convenevoli. Continuai a posare immobile, aspettando che mio marito entrasse in casa.

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Guisgard
13-01-2017, 00.32.54
Il padre di Nyoko sorrise nel vedere così raggiante sua figlia.
Poco dopo la carrozza arrivò al palazzo.
Nyoko fu fatta scendere da un domestico e poi portata in casa.
“Allora è deciso...” disse suo padre “... manderò qualcuno a casa di monsieur De Bonnet per portare qui quel ragazzo. Lo terremo qui per un mese, in prova... se si dimostrerà adatto allora lo terremo qui al nostro servizio.”
Chiamò uno dei suoi domestici più fedeli e lo mandò a casa di De Bonnet.

Nyoko
13-01-2017, 00.35.39
Arrivammo nella nostra dimora e mio padre fu contento di vedermi entusiasta, in effetti non mi sentivo così sprezzante di gioia da ormai troppo tempo. Sorrisi alle parole di mio padre che subito mandò a prendere il giovane Pavel. Ero veramente felice, non avevo chiaro perché, ma sentivo in lui qualcosa di diverso. Qualcosa che mi piaceva e mi faceva stare bene.

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Guisgard
13-01-2017, 00.40.16
“Ne ho sentito parlare...” disse Lione fissando Clio “... si, in una cittadina in cui sostammo un mesetto fa... pare sia una banda di fuorilegge...”
“Più che fuorilegge” intervenne Isolde “credo siano delle spie. Spie inviate dal governo Afragolignonese per minare la nostra libertà, visto assaltano i nostri soldati e minacciano i nostri magistrati.”

Guisgard
13-01-2017, 00.45.34
Quella carezza durò ancora a lungo.
Ancora ed ancora, con ormai Gwen visibilmente turbata ed eccitata dalla mano di Elv.
Allora lui le prese la mano e la portò verso il suo letto, guardandola fisso negli occhi.
Ma un attimo dopo, un vago capogiro per i fiumi dell'alcool ed Elv si ritrovò seduto in mezzo al letto.
E ad un tratto cadde addormentato per la sbornia.

Clio
13-01-2017, 00.45.59
Li ascoltai attentamente, senza tradire emozioni.
Ero una brava attrice, dopotutto, abituata a mostrare le emozioni più diverse, che non dovevano necessariamente combaciare con le mie.
Interessante.. quindi c'erano dei ribelli.
Io non ero Afragolignonese, non avevo contatti con nessuno, eppure potevano fare al caso mio.
Potevano aiutarmi con la mia vendetta, dopotutto avevamo gli stessi nemici.
Sì, quell'informazione era di vitale importanza.
Dopotutto un'attrice è un'ottima spia, pensai tra me e me.
"Accidenti.." dissi, fintamente spaventata "Devono essere pericolosi, speriamo non siano davvero qui..".

Guisgard
13-01-2017, 00.51.24
“Sarà qualche ricchissimo gentiluomo giunto ad Agnonone per affari.” Disse il vicino di tavolo a Dacey. “Praticamente non si è ancora presentato alle cariche più alte della società cittadina.”
“Magari viene da molto lontano...” un altro dei clienti “... qualcuno vocifera che sia un ricco principe orientale... altri ancora che possa essere un personaggio di dubbia fama, magari giunto in questo paese per sfuggire alla giustizia del suo...”

Dacey Starklan
13-01-2017, 00.56.37
" Uhm... sembra un tipo curioso, chissà quali misteri nasconde " guardando prima Amit poi l'uomo all'altro tavolo al quale presto se ne aggiunse un altro.
" Addirittura un criminale? Magari è solo un tipo schivo, di quelli che aberrano la compagnia altrui, magari un vecchio taccagno..." ridacchiai prendendo un altro sorso di vino.
" Oh beh, suppongo che domani scopriremo quali di queste voci sia fondata, forse nessuna" rivolgendomi questa volta solo ad Amit.


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Guisgard
13-01-2017, 01.01.39
Mimmone continuava a ritrarre la bella Gaynor, mentre dal cortile giungevano i rumori dell'ingresso della carrozza.
Il pennello dell'artista scorreva sulla tela, dando forma ai lunghi capelli chiari della gentildonna, il suo pallore nobiliare, gli occhi sognanti, sebbene intrisi di vaga malinconia, le labbra morbide ed il portamento fiero.
Ad un tratto la porta della stanza si aprì e Gaynor si voltò con un riflesso incondizionato.
http://i.skyrock.net/8395/17528395/pics/485809797.jpg

Lady Gwen
13-01-2017, 01.02.01
Continuò e continuò, ancora, fin quando non credetti di essere sull'orlo della follia.
Ad un certo punto mi prese la mano, fissandomi e portandomi verso il letto.
Le cose però andarono appena un pelino diversamente da come le aveva immaginate lui...
Sorrisi scuotendo la testa, indossai una nuova camicia, eliminando quella distrutta e poi coprii lui con una coperta.
Mi sedetti accanto a lui e, approfittando che stesse dormendo, rimasi a fissarlo.
Era bellissimo.
Non me ne ero resa conto appieno come ora.
Sfiorai a lungo il suo viso con le dita.
Mi fermai qualche istante e chinai il viso sul suo, poggiando le mie labbra sulle sue, calde e morbide.
Non avevo potuto farne a meno, era stata troppo forte la tentazione e non avevo saputo resistere.
Mi separai poi da lui e andai a dormire su una delle poltrone con una coperta addosso, ancora divertita per ciò che era appena successo.

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Lady Gaynor
13-01-2017, 01.06.39
Mentre ancora posavo per Mimmone, la porta del salotto si aprì ed io istintivamente mi voltai, dimenticando di dover restare immobile per il pittore. Sperando di vedere mio marito varcare la soglia, il cuore cominciò ad accelerare i suoi battiti.

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Guisgard
13-01-2017, 01.10.01
Una delle badesse entrò e cominciò a spazzolare i capelli di Nyoko.
Lunghe spazzolate che dovevano rilassare la ragazza, che invece era in balia di strani stati d'animo, per via dell'imminente arrivo di Pavel.
Quel ragazzo in qualche modo aveva colpito Nyoko.
Ad un certo punto si sentì un calesse giungere nel cortile.
Il ragazzo era stato portato al palazzo.
Poco dopo la porta si aprì ed il padre della ragazza entrò.
Con lui c'era il ragazzo.

Nyoko
13-01-2017, 01.14.24
Una badante arrivò poco dopo a spazzolarmi i capelli. Amavo spazzolarmi o essere spazzolata, mi rilassava davvero tanto. Tuttavia non potei evitare di pensare a lui. Me lo immaginavo in tanti modi diversi, ma nessuno inquadrava a pieno ciò che mi faceva provare il contatto della sua pelle con le mie dita. Ad un certo punto sentì il rumore di una carrozza. Era già arrivato. Divenni subito tesa e probabilmente iniziai a tremare. Poco dopo qualcuno entrò nella mia camera e sperai tanto fossero mio padre e lui, Pavel.

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Guisgard
13-01-2017, 01.26.30
“Quei tipi” disse Lione “sono gli unici, in tutta Agnonone, ad averla fatta in barba a madama ghigliottina.” Guardando Clio, che fingeva di essere turbata e preoccupata.
“Stiamo perdendo tempo...” fece Ozillonne, visibilmente spazientito “... andiamo a vedere chi ha suonato la campanella.”
Così i commedianti attraversarono il cortile di quell'inquietante luogo, fino a raggiungere la Cappella del castello, anch'essa abbandonata come tutto il resto.
“Ecco la campanellina...” indicò Lione “... la corda per suonarla oscilla ancora...”
“Ovvio...” avvicinandosi alla corda Lelandro “... è mossa dal vento... qui ci sono spifferi continui...”
“Ecco svelato il mistero...” ridendo Zordone “... altro che fantasmi e fuorilegge!” Divertito.
Un attimo dopo udirono uno strano verso.
“Avete udito?” Sbrizzone. “Che animale era?”

Guisgard
13-01-2017, 01.31.11
Amit sorrise ed annuì a Dacey.
Finirono di cenare e poi, vista l'ora tarda, salirono al primo piano nella camera che avevano prenotato.
Qui trascorsero l'intera notte, dormendo fino al mattino.

Clio
13-01-2017, 01.33.15
Sospirai appena a quelle parole, loro erano sfuggiti a Madama Ghigliottina.
Jean no..
Sorrisi piano, ma concordai con Ozzillonne sul fatto che stavamo perdendo tempo.
Ci dirigemmo così verso la cappellina, e la campanella effettivamente era stata suonata da qualcuno.
Il vento, dicevano loro.
Eppure poteva anche esserci dell'altro.
Poi quel verso, dovetti frenare l'istinto di portare la mano alla spada.
Mi armai piuttosto di un'espressione spaventata, che ben si confaceva al mio ruolo.
"Che può essere?".

Guisgard
13-01-2017, 01.34.39
Trascorse così la notte.
Elv a dormire pesantemente sul letto e Gwen invece su una delle poltrone.
“Mmhhh... Gwen...” disse nel sonno all'improvviso lui, rigirandosi nel letto “... io... Gwen...” farfugliò, per poi riaddormentarsi di nuovo.

Lady Gwen
13-01-2017, 01.42.31
Sonnecchiavo di tanto in tanto, ma non riuscivo a prendere sonno sulla poltrona.
Ad un certo punto però fui in un certo senso contenta di questo, perché lo sentii chiamarmi nel sonno, per ben due volte.
Sul mio viso si aprì un enorme sorriso.
Davvero stava cercando me?
Mi fece una grandissima tenerezza.
Rimasi così a guardarlo, rannichiata nella coperta sulla poltrona, e a sperare.
Sperare che tutto ciò che immaginavo, sognavo, un giorno avrebbe potuto realizzarsi.

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Guisgard
13-01-2017, 01.51.31
La porta si aprì di colpo ed un distinto gentiluomo entrò.
“Il freddo della campagna Agnononese è l'ideale per cacciare.” Disse lui entrando e gettando il suo cappello su un divano. “Per Diana, non si riesce a credere quanto l'Inverno spinga molte bestie ad abbandonare le tane per cercare cibo. Un po' come i sospiri delle dame attraggono i libertini sotto i balconi.” Divertito, per poi notare il ritratto. “Oh, intrigante, amico mio...”
“Lo pensi davvero, Bastiano?” Fissandolo Mimmone.
“Certo!” Annuì lui. “Un ritratto perfetto! Peccato questa strana... non so... direi malinconia negli occhi di mia moglie...” si voltò verso Gaynor “... sempre bellissima, mia cara...” baciandole la mano.

Guisgard
13-01-2017, 01.57.29
Gwen ascoltò Elv chiamare il suo nome nel sonno.
Per ben due volte.
Era sbronzo, si rigirava nel letto ed appariva agitato.
Poco prima dell'alba, però, si svegliò di colpo, alzandosi e tenendo la testa fra le mani.
“Accidenti... la testa...” disse assonnato “... mi sta scoppiando...”

Lady Gaynor
13-01-2017, 01.59.14
Ed eccolo, mio marito, con il suo solito fare cordiale e i suoi immancabili paragoni.
"Grazie, caro..." gli risposi, mentre la mano mi tremava. "La malinconia che noti deriva dalla solitudine... mi lasci troppo spesso sola..."

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Lady Gwen
13-01-2017, 02.00.38
Il suo sonno sembrava agitato, non faceva altro che rigirarsi nel letto, finché all'alba si svegliò di soprassalto, con la testa che sembrava stesse per scoppiare.
Automaticamente mi alzai e mi sedetti sul letto.
"Buongiorno" sorridendo "Avete bisogno di qualcosa?"
Evitai di dire che avrei chiamato Anya, immaginavo la faccia di lei vedendolo nel mio letto e volevo evitare una situazione simile.

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Guisgard
13-01-2017, 02.23.28
La porta si aprì e subito Nyoko sentì suo padre chiamarla.
Ma la ragazza avvertì che non era solo.
“Eccolo...” disse suo padre.
Pavel allora fece un passo in avanti, mettendosi davanti alla ragazza.
“Ciao...” mormorò soltanto.
“Bene, ora vieni con me...” il padre al ragazzo “... ti farò vedere dove dormirai.”
Poi ordinò alla badante di portare Nyoko nella sua stanza per dormire.

Nyoko
13-01-2017, 02.28.37
Quando la porta si aprì mio padre mi annunciò la presenza di Pavel in camera e poco dopo lui si avvicinò e mi salutò.
"Ciao..." risposi io sorridendo felice. Poi mio padre lo portò nella sua stanza ordinando alla mia badante di mettermi a letto. Non avevo ancora molto sonno. La giornata era passato gia, troppo velocemente, ed io non avevo speso neanche un pizzico di energia. Ad ogni modo la badante mi cambiò e mi mise a letto. Una volta sotto le lenzuola ripensai a prima dell'incidente, a quando potevo stare sveglia a leggere i miei libri preferiti senza preoccuparmi dell'orario. Invece adesso, dovevo aspettare che gli occhi calassero nel sonno da soli, e non dormivo mai con serenità.

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Guisgard
13-01-2017, 02.32.03
“Guardate...” disse Lione indicando il buio a Clio ed a tutti gli altri.
Nel buio era apparso qualcosa.
Due occhi sinistri ed inquietanti che fissavano la compagnia di attori.
https://img1.etsystatic.com/000/0/5719765/il_570xN.361057913.jpg

Clio
13-01-2017, 02.38.10
Quegli occhi.
Apparsi dal nulla, sinistri e inquietanti.
Restai immobile, scrutandoli attentamente.
Ma portai una mano alla spada.
Mi sarei inventata una storia nel caso, ma era più importante che tutti fossero vivi.
Attesi così la mossa di quella creatura.

Guisgard
13-01-2017, 02.44.51
Bastiano sorrise a Gaynor.
“Tu...” disse fissandola “... sola? Ma, mia cara... sei la donna più ambita ed ammirata dell'intera città.” Annuì. “E poi il ritratto che ho commissionato... perfetto... sembri una dea.” Guardando il ritratto.
“Beh, direi che si può interrompere il tutto...” Mimmone “... tornerò domani.” E salutò.
“A domani, se Dio vorrà!” A lui Bastiano nel vederlo uscire.
“Devo dire che ti somiglia molto, non trovi?” Bastiano indicando la tela. “Ha catturato la tua sensualità, il tuo fascino... sai, mi ricorda le descrizioni che Ovidio e Catullo fanno delle loro amate...” accarezzando l'orlo della scollatura di lei, sfiorandole appena le pelle bianca “... si, la tua bellezza...” ed il suo sguardo azzurro per un attimo cambiò espressione, si illuminò e divenne di colpo profondo, avvolgente, penetrante.

Guisgard
13-01-2017, 03.03.17
Elv aveva le mani fra i capelli neri e spettinati e con la coda dell'occhio guardò Gwen.
Poi si rese conto di essere nella sua stanza.
“Cosa...” disse confuso “... cosa ci faccio qui? Cosa è successo?” Alla ragazza.

Lady Gwen
13-01-2017, 03.12.53
Ovviamente, mi chiese cosa faceva nella mia stanza.
Così mi feci coraggio e glielo dissi.
Non avevo provato tanto imbarazzo in vita mia come in quel momento, ma non avevo potuto fare altrimenti.

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Guisgard
13-01-2017, 03.18.38
Avvolta nelle tenebre della sua solitaria cecità, Nyoko, in balia di stati d'animo contrastanti, aspettava che il sonno giungesse e la notte passasse in fretta.
In un'altra ala del palazzo, in una stanza molto meno bella ed in un lettino molto meno comodo, Pavel guardava la notte dal vetro della finestra.
Ripensava a quella ragazza dai capelli scuri e gli occhi chiusi.
Ripensava alla mano di lei sul suo volto, ad immaginare le sue fattezze.
Ed il sonno tardava a giungere.

Nyoko
13-01-2017, 03.28.11
Quella notte avvolta nell'oscurità non era mai stata così piena di emozioni contrastanti. Sentivo nuovi bisogni, sensazioni forti che nemmeno sapevo il nome. E fu con quei dolci e sconosciuti sentimenti che mi addormentai, lasciandomi beare da quelle sensazioni, riflesse in immagini che i libri mi ispiravano. Cosa mi avrebbero portato i sogni di quella notte? Proprio prima di poter cadere nelle braccia del Morfeo, immaginai lui, nella sua stanza da solo, chissà quale stanza mio padre gli aveva dato e come stava? Avrei voluto vedere la finestra per poterne mirare le stelle ma il sonno alla fine ebbe la meglio e vinse su di me.

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Guisgard
13-01-2017, 03.36.19
“Uno spettro...” disse incredulo Sbrizzone “... uno spettro!”
“O forse è il diavolo in persona!” Lione.
“Il poeta Nevio affermava che in alcuni luoghi maledetti il demonio giungesse a nascondere i tesori sottratti agli uomini!” Fece Ozillonne.
Lelandro allora raccolse un sasso e lo lanciò verso quegli occhi, incurante di ciò che dicevano gli altri.
Allora un miagolio si udì nel buio ed un gatto nero scappò via.
“Eccolo il vostro demonio.” Scuotendo il capo Lelandro.
“Quello però non può essere un gatto...” Isolde accanto a Clio ed indicando una finestra illuminata in una delle torri del castello “... a meno che non detesti il buio ed ami le candele...”
http://img.fotocommunity.com/finestra-illuminata-725d10d7-7309-4f6b-99f5-210edea44446.jpg?height=1000

Clio
13-01-2017, 03.40.13
Restavo immobile, pronta all'azione.
Quegli occhi intensi, gialli e grandi.
Non ascoltai le spiegazioni degli altri, odiavo dover stare ferma, ma per non tradirmi avrei dovuto agire solo nel momento di estrema necessità.
Non prima.
Fortunatamente fu Lelandro a prendere l'iniziativa tirandogli un sasso.
Strabuzzai gli occhi.
Un gatto!
Risi piano, nervosamente.
Alle parole di Isolde voltai lo sguardo verso la finestra illuminata.
"Forse davvero non siamo soli..." mormorai "Dovremmo andare a vedere.." pensierosa.

Guisgard
13-01-2017, 03.40.24
Elv guardò Gwen diritto negli occhi.
“Aspetta...” alzandosi dal letto “... stai dicendo che sono venuto qui... per fare l'amore con te? Che ti ho spogliata? E poi... sono crollato ubriaco sul letto?” Scuotendo il capo. “Dai, mi prendi in giro...” guardandola tutta e cercando di scorgere strappi nella vestaglia di lei, quasi come prova.

Lady Gwen
13-01-2017, 03.44.23
Mi aspettavo di tutto, tranne questo, che non mi credesse.
Così, un po' indignata, presi la camicia che lui aveva distrutto e la buttai a caso sul letto sotto i suoi occhi, così magari si sarebbe convinto che non mentivo.
"Vi sovviene qualcosa vedendo quella camicia, monsieur?" gli chiesi, fissandolo.

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Guisgard
13-01-2017, 03.57.21
Alla fine Nyoko, preda di nuove e sconosciute sensazioni, si addormentò...

Correva nei prati, investita dal Sole, in una campagna verdeggiante e screziata da infiniti riflessi violacei, giallini, rosati, azzurrognoli.
In lontananza si vedeva un vecchio casale.
Ad un tratto la ragazza vide qualcuno.
Era Pavel.
Lo chiamava, ma lui non si voltava.
Allora si diresse verso di lui, ma quello entrò nel casale e sparì.
All'improvviso una carrozza arrivò veloce, fermandosi poi davanti a lei.
Un uomo uscì.
Era ben vestito, con un'uniforme ed armato.
La sua pistola era ancora fumante.
Nyoko si voltò verso il casale e vide Pavel steso a terra colpito a morte.

La ragazza si svegliò di colpo.
Era ancora notte.

Nyoko
13-01-2017, 04.02.53
Iniziai a sognare, la mia sola finestra verso la vista, verso un mondo pieno di luce e colori, ma anche di brutture e spaventose visioni. Mi svegliai di colpo ritrovandomi nel buio della mia vita spenta col cuore che batteva forte dalla paura. Avevo messo io in pericolo Pavel? Avrei tanto voluto alzarmi e andare a contralle se stava bene se era successo solo in un incubo. La fronte sudava freddo e cominciai ad avere i brividi. I miei sogni non erano sempre normali, a volte raccontavano qualcosa. Era un avvertimento? Potevo evitarlo?

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Guisgard
13-01-2017, 04.04.49
“Andiamo.” Disse Ozillonne a Clio e agli altri. “Questi misteri sono durati anche troppo.” Deciso.
Così tutti loro entrarono nel castello e si diressero verso la torre diroccata, dove c'era la finestra illuminata.
Camminavano piano sulle scale consumante e pericolanti.
“Fate attenzione...” mormorò Zordone “... qui tutto sembra pericolante...”
Alla fine si ritrovarono in un breve corridoio che dava nella stanza della finestra illuminata.
E dalla stanza giungevano dei rumori.

Clio
13-01-2017, 04.08.34
Ormai era chiaro, non eravamo soli, e quel castello non era solo un castello.
C'era di più, e in qualunque caso volevo sapere che cosa nascondesse.
Fortunatamente lo volevano anche gli altri, e insieme seguimmo quella luce.
C'erano così alcuni rumori che provenivano da una porta.
Mi avvicinai per sentire se ci fossero voci.
Ma certo solo gli uomini usano delle candele.
Chissà che cosa dicevano, e se mi sarebbero potuti essere utili.

Guisgard
13-01-2017, 04.12.22
Elv guardò stupito la camicia strappata, la prese e ne sentì il profumo.
“Si...” disse a Gwen “... ha il tuo profumo... ma purtroppo” fissando la ragazza “non mi sovviene nulla... non ricordo nulla di ciò che ho visto...” sorridendo appena “... ed è un peccato... ma dimmi... non hai paura di stare qui sola con me? Magari potrei strapparti anche ciò che indossi ora...” con tono ambiguo.

Guisgard
13-01-2017, 04.17.52
Quel sogno aveva turbato Nyoko, ma purtroppo sarebbe stato impossibile per lei e controllare che Pavel stesse bene.
Restò allora inquieta nel letto, mentre piano piano l'alba si avvicinava.
Finalmente il gallo cominciò ad annunciare il nuovo giorno e pian piano l'Oriente si schiarì.
Allora i primi domestici del palazzo cominciarono ad apparire nel cortile per i lavori del nuovo giorno.

Lady Gwen
13-01-2017, 04.20.43
Rimase abbastanza sorpreso quando gli mostrai la camicia e persi un battito quando la avvicinò al viso per sentirne il profumo, riconoscendo il mio.
Lo guardai alle sue parole.
Dopo un po' presi la camicia dalle sue mani.
"Noto che la testa non scoppia più..." con un velo di sarcasmo, allontanandomi e mettendo via la camicia inutilizzabile.

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Guisgard
13-01-2017, 04.21.29
Clio si avvicinò alla porta della camera, da dove proveniva la luce della candela e cominciò a sentire altri rumori e poi una voce.
Era quella di uomo che sembrava impegnato a fare dei conti.
Conti che evidentemente non tornavano.
“E' inutile...” disse scuotendo il capo quello “... non c'è più nulla da impegnare... ormai non è rimasto niente di valore in questo castello... neanche domani si mangerà...” sbuffando.

Nyoko
13-01-2017, 04.21.49
Dopo quell'inquieto sogno non potei più prendere sonno, intrappolata com'ero fra le mie disabilità e le mie paure. Il tempo ora era lento e pesante, ma non potevo far nulla. Presto arrivò l'alba e con lei anche i primi movimenti. A quel punto decisi di mettermi seduta sul letto. Avrei potuto azzardare qualche passo, se solo il medico non me lo avesse impedito.

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Clio
13-01-2017, 04.26.05
Ascoltai quella voce, fare dei conti, quelle parole.
Quelle parole mi colpirono profondamente.
Noi non eravamo ricchi, ma avevamo da mangiare.
Guardai Ozzillonne.
"Avete sentito?" pianissimo "Non ha da mangiare.." sussurrai "Potremmo barattare l'ospitalità con un pasto.." avvicinandomi alla porta.
"Io non sono certo pericolosa.." con un sorriso leggero.

Guisgard
13-01-2017, 04.27.49
Elv guardò Gwen allontanarsi.
“Invece si...” disse massaggiandosi la fronte “... quel vinello era traditore... come voi donne...” scuotendo il capo “... ho bisogno di qualcosa di caldo... scendi nelle cucine, ormai albeggia e fammi preparare una tisana o qualunque cosa possa far smettere la mia testa di girare... poi portamela nella mia stanza... ho bisogno di stendermi...” la guardò di nuovo ed uscì.

Guisgard
13-01-2017, 04.34.11
Nyoko si sedette in mezzo al letto ed attese.
Lentamente il Sole lasciò l'orizzonte fatto di monti e boschi, con la sua luce che, seppure debole e fredda, invase il palazzo.
Dopo un'ora circa, finalmente, arrivò una delle badanti.
“Buongiorno, damigella.” Disse sorridendo. “Tuo padre è già di sotto pronto per fare colazione. Aspetta solo te.”

Lady Gwen
13-01-2017, 04.34.18
Risi appena alla sua risposta, poi lo guardai quando mi disse di portargli qualcosa di caldo e poi andò via.
Sospirai scuotendo la testa per poi scendere nelle cucine e fargli preparare qualcosa di caldo.
Salii in camera sua e bussai.
"Sono io, posso?" dissi, per poi entrare e sedermi sul letto "La vostra tisana" porgendogli la tazza.

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Nyoko
13-01-2017, 04.38.34
Passò un altro lasso di eternità seduta in mezzo a quel piano morbido senza forma e solo al termine dell'infinita attesa, giunse una badante in camera mia.
"Buongiorno" dissi con uno stato d'animo misto a noia e paura ma anche felicità. "Bene, sono pronta per fare colazione..." dissi anche se non lo ero. Mi lasciai allora vestire e aspettai di poter scendere sotto e iniziare un nuovo giorno, ma sperai con un senso bello.

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Guisgard
13-01-2017, 04.41.22
“Si, sembrano messi male...” disse sottovoce Lione a Clio.
“Molto male...” Zordone “... direi poveri in canna...”
“Ammesso vi sia qualcun altro oltre questo tipo nel castello...” mormorò Lelandro.
“Si, Clio ha ragione...” annuì Ozillonne “... barattare cibo per l'ospitalità è conveniente... sperando non siano in tanti... va tu, Clio... sei bella ed ingenua, non desterai sospetti... entra e digli del baratto...”
“Fa attenzione però.” A lei Lelandro.

Clio
13-01-2017, 04.49.33
Già, chissà quanti erano.
Ma dopotutto, non mi sembrava il caso di lasciarli lì e approfittarci della loro ospitalità forzata.
Così presi un profondo respiro, bussai alla porta, e poi la aprii, entrando nella stanza.
"Salve.." dissi, con il mio miglior sorriso timido e gentile.
"Vi chiedo perdono per l'intrusione.." iniziai "Mi chiamo Clio, e sono qui con la mia compagnia... siamo attori girovaghi e volevamo chiedere ospitalità per questa notte.." con le gote arrossate e lo sguardo speranzoso.
"Non siamo ricchi ma..." esitai, arrossendo ancora di più "Vi ho sentito parlare, ecco.. la vostra voce mi ha guidato fin qui visto che il castello sembrava abbandonato.." sospirai.
"Potreste mangiare con noi..." dissi infine, con voce leggera, perchè sapevo che non era facile da accettare, per chiunque.
"Ecco noi.." sorrisi, più convinta "Ci farebbe molto piacere dividere con voi le nostre provviste... in cambio chiediamo solo riparo per la notte.. Ve ne saremmo eternamente grati!" con lo sguardo e il sorriso colmi di speranza.

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Guisgard
13-01-2017, 04.50.30
Elv guardò Gwen sedersi sul letto e porgergli la tisana calda.
“Grazie...” disse lui prendendola per poi berla “... è buona, già mi sento meglio...” sorseggiandola “... ma dimmi...” fissando la ragazza “... hai un'altra camicia con cui dormire? Fa freddo e non voglio che tu dorma nuda...” finendo la tisana “... dopotutto sono il tuo padrone e devo occuparmi di te, no?”

Guisgard
13-01-2017, 04.53.49
La badante preparò Nyoko e dopo un po' la portò giù da suo padre per la colazione.
“Buongiorno, mia cara.” Disse suo padre. “Riposato bene?” E cominciò la colazione. “C'è un regalo per te stamani...” mettendo nella mano di lei un campanellino d'argento e sorridendo.

Lady Gwen
13-01-2017, 04.54.30
La bevve subito e ciò mi fece immaginare come si sentisse... Pensai ironicamente.
"Sono contenta che stiate meglio" sorridendo.
Poi risi appena.
"Ne ho abbastanza, non vi preoccupate" prendendo la tazza dalle sue mani e poggiandola sul comodino.

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Guisgard
13-01-2017, 05.04.38
Nel vedere Clio entrare, l'uomo si alzò di scatto, sorpreso non poco naturalmente.
“Attori...” disse guardandola “... qui? Volete alloggiare qui?” Sgranò gli occhi. “Provviste? Avete del cibo?” Incredulo. “Beh, si, certo... l'ospitalità non la si nega a nessuno.” Ridendo.
Era un uomo grande e grosso, dallo sguardo accigliato ma ora molto sorridente vista la possibilità di un vero pasto. “Beh, portatemi dai vostri amici ed io vi darò il benvenuto qui, nel Castello dell'Amor Perduto.” Annuendo alla ragazza.

Clio
13-01-2017, 05.09.22
Sorrisi, nel vedere l'entusiasmo dell'uomo.
"Ma certo.." indicando la porta "Vi ringrazio dell'ospitalità.." con un leggero cenno del capo.
Aprii così la porta, rivelando gli altri.
"Ecco la nostra compagnia..." con un inchino rispettoso e un po' cerimoniale.
"Che nome poetico e malinconico per un maniero.." chiesi all'omone "Possiamo sapere anche il vostro nome, messere?" chiesi.