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Visualizza versione completa : Cavalieri si nasce o si diventa?


Parxy the Troll
09-07-2007, 21.24.58
Cosa bisogna fare per diventare cavalieri??? Io che sono solo un Troll come faccio??
Io ho delle nobili intenzioni, ma in me non scorre sangue Nobile, come faccio?
Vorrei fare qualcosa per il mia razza e per tutti, ma ho risorse limitate.
Chi giudica se una nobile intenzione equivale ad un nobile risultato, e poi il fine giustifica i mezzi?
Da ora... fino a domani farò una buona azione, aiuterò il medico Troll per un caso difficile.:rolleyes:
24 ore no stop!! UFFIIIIII

LadyVilian
11-07-2007, 00.28.47
Credo che la nobiltà non si misura dai litri di sangue nobile che scorrono nelle vene, ma dalla purezza che risiede nel cuore e nell'animo.
Se aiutare la vostra gente è ciò che più bramate e ciò che vi rende completo che sia questa la vostra strada...facendo attenzione però a non confondere la nobiltà con il "successo ad ogni costo".

Parxy the Troll
25-07-2007, 15.20.42
Credo che la nobiltà non si misura dai litri di sangue nobile che scorrono nelle vene, ma dalla purezza che risiede nel cuore e nell'animo.
Se aiutare la vostra gente è ciò che più bramate e ciò che vi rende completo che sia questa la vostra strada...facendo attenzione però a non confondere la nobiltà con il "successo ad ogni costo".


:p Grazie dell'attenzione. Però sto scendendo a compromessi discutibili per fare qualcosa di costruttivo. Tralasciando un tantino il gioco di ruolo vi lascio l'URL del mio sito, non per fare pubblicità quanto per spiegare ciò che faccio quando non vengo a camelot (infatti ci vengo molto di rado). Mi occupo di politica internazionale, in difesa dell' ONU che dovrebbe garantire la pace nel mondo. Il mio sito è questo, e ci sto perdendo la testa per mandarlo avanti: www.unwiki.eu (http://www.unwiki.eu)
Per quanto siano alti gli ideali, la realtà ti schiaccia spesso al punto di partenza, e questo non è bello.

Ninive Shyal
06-03-2008, 21.52.06
Per quanto siano alti gli ideali, la realtà ti schiaccia spesso al punto di partenza, e questo non è bello.


;) facciamo il tifo per te!

Cristiano
12-03-2008, 08.26.11
Cavalieri si nasce nell'animo (non nel sangue) e si diventa ogni giorno nelle azzioni e nelle non contraddizioni.
Sono i fatti a dimostrare la "nobiltà" (quella di spirito e non quella dei titoli)

llamrei
12-03-2008, 15.12.35
assolutamente concordo con voi messer Cristiano. Ma mi permettete di dire il mio pensiero? Quello che voi giustamente affermate è la fotografia/la visione moderna di cavaliere.
Torniamo indietro nel tempo: siamo nel medioevo, dove un "futuro" cavaliere sogna di "passare la cosiddetta notte in bianco". Difficilmente è un poverello...sicuramente è figlio di qualcuno che può permettersi di avere un figlio cavaliere.
Sia ben chiaro il mio concetto:
indipendentemente dalla nobiltà d'animo che uno può o meno avere (non è detto che un nobile solo perchè è nobile sia sprovvisto di tale peculiarità come non è detto che un poverello ne sia satollo....)
quindi, ergo, che nel medioevo solo chi "poteva" materialmente poteva (scusate il gioco di parole) essere investito di tale riconoscenza. Non vorrei dire qualcosa di sbagliato, questo è quello che ho appreso fin d'ora assimilando da autodidatta...magari fra qualche mese, quando andrò ad approffondire il discorso, sarò in grado di confermare o meno il mio pensiero.

Cristiano
12-03-2008, 16.35.29
sicuramente nel medioevo era tutt'altra cosa diventare cavalieri, e molto spesso chi lo era nei titoli non lo era nell'animo.
E poi cera anche differenza fra cavalieri di piccola e grande nobitltà, ma rimane il fatto che storie tipo "il destino di un cavalierei" si potevano contare sul palmo delle mani.

p.s.
Madama Ilamrei, non mi permetterei mai di negare a voi o a qualunque altra dama l'espressione del proprio pensiero

llamrei
13-03-2008, 13.20.27
Riporto quanto descritto, seppur specificato molto poco, quello che riporta il Donzelli, cap. Signori,castelli, feudi Carocci:
...Alla nozione di nobiltà era connessa quella di cavalleria. Socialmente, i cavalieri potevano avere originidiverse: figli cadetti di famiglie di prestigio, contadini ricchi entrati nel seguito di un signore, talora anceh servi fedeli ai quali il signore donava armi e cavalli (era il caso dei ministeriali tedeschi, amministratori del dominio signorile, spesso di origine non liberi, che potevano raggiungere elevati posti di responsabilità). Affrancati dagli oneri signorili, affiancavano e aiutavano i potenti nell'esercizio del loro dominio, formando un gruppo ben distinto dalla maggioranza della popolazione. Proprio il possesso di armi e cavalli e la capacità di usarli erano anzi il primo e più importante fondamento di ogni superiorità sociale.....

MonsieurHussard
06-04-2008, 16.02.20
Cavalieri ci si diventa.. questo è poco ma sicuro...
La cavalleria è una idea,, è qualcosa che si eredita e si tramanda di generazione in generazione...
Ne abbiamo conosciuti fin troppi di nobili cialtroni ed arricchiti bifolchi... anzi ne conosco tutt'ora fin troppi...
Purtroppo oggi, la cavalleria diventa qualcosa che viene solamente a stento mensionata su di una pubblicità di gioielli per donne... quasi come se per essere dei cavalieri o dei gentiluomini sia indispensabile regalare gioielli..
Figuriamoci! la Cavalleria è uno stile di vita.. è il modo in cui affrontiamo giorno per giorno i problemi.. la cavalleria esiste ancora .. non è solo qualcosa di recondito o che possiamo solo romanticamente immaginare attraverso personaggi arturiani.
Essere cavalieri e vivere da cavalieri è uno stile del tutto al di fuori delle regole sociali attuali. Vuol dire vivere una viita seguendo degli ideali e dei valori difficili da trovare... vuol dire essere dei tradizionalisti morali convinti e dei progressisti allo stesso tempo, vuol dire vivere la vita con l'ingenuità perenne di un diciottenne conservandone l'aria scanzonata....significa cura del particolare, cura estenuante della ricerca formale ed applicazione autoironica di norme di buon contegno di spesso valore inconsiderato. Il cavaliere vive al di sopra delle proprie possibilità, ha come obiettivo un equilibrio di vita che di per se è squilibrio, vive alla giornata, ripudia l'accumulo di danaro e coloro che usano la propria dignità ed immagine per procurarsene.. è una persona che usa il danaro al solo fine di sopravvivere (ne usa in abbondanza) e poi la sera a casa si accontenta del caffè latte... è una persona lieta, allegra giovane sempre... apparentemente superficiale.. ma che ben conosce i limiti del gioco ed il rispetto altrui, e sa che ad arricchiti, nobili di titolo e guitti miserabili può sempre guardare con aria di sufficienza poichè è in lui la verità... essere nobili d'animo è la vera discriminante che ancora può farlo sentire un classista convinto.

Hastatus77
06-04-2008, 18.09.22
@MonsieurHussard:eek: :eek: :eek: :eek:
Ottimo, ottimo e ancora ottimo.
Bravissimo MonsieurHussard e benvenuto a corte.

Morris
06-04-2008, 18.15.04
"essere nobili d'animo": "Incredibile coincidenza"

llamrei
06-04-2008, 20.28.30
Bene: non c'è nulla da replicare! Mi avete lasciato senza parole Monseur!!!
Complimenti CAVALIERE!

Sir Yvain
13-04-2008, 23.46.21
Mi aggancio al discorso del collega MonsieurHussard, al quale vanno i miei complimenti, per dire che cavalieri si diventa e con non poco sacrificio!
Ricerca, realizzazione interiore, perfezionamento di se, superamento della condizione umana, questo significa e significò la cavalleria, e il suo messaggio giunge assordante fin anche a giorni nostri leggendo i versi di chi ha cantato le gesta dei cavalieri.
Non è certo una via facile anzi è piuttosto pericolosa come in più testi cavallereschi è ribadito. E’ come camminare sul filo di un rasoio, implicando delle conquiste di ordine soprannaturale!
C'è un mistero nella cavalleria che non si può comprendere con il solo aiuto della ragione. Questo mistero è tutto racchiuso nella ricerca cavalleresca. L'iniziazione alla cavalleria fornisce i mezzi per iniziare un nuovo cammino, un cammino interminabile per superare l'umano e per raggiungere Dio. Ed è per questa ricerca del Sè, per questo anelito, per la disciplina di ogni istante, che il cavaliere è a tutti gli effetti il vero uomo!

Concludo ringraziando il nostro Sire che ci permette di esprimerci in uno spazio così meraviglioso, m'inchino a chi ha avuto la sopportazione di leggere il delirio di un umile servitore.

Morgen
14-04-2008, 00.08.34
C'è un mistero nella cavalleria che non si può comprendere con il solo aiuto della ragione.

E questo è bello, soprattutto al giorno di oggi, dove si tenta di spiegare tutto con la ragione e certi misteri, certe "magie" si vanno putroppo pian piano perdendo.

Morris
14-04-2008, 00.28.42
Ogni cavaliere va alla ricerca di se stesso, in quanto tale!
Gli uomini appartengono al mondo terreno, i cavalieri a quello divino.
Il cavaliere ha un destino segnato, l'uomo invece può sceglierlo.
L'uomo non può rinunciare all'amore, il cavaliere può anche sacrificarlo.
Il cavaliere non pùo morire senza avere messo in salvo il suo Re, l'uomo può spirar senza timor alcuno.

Cavalier si nasce, è che non se ne è consapevoli subito!
Per tal motivo crediamo che ci si diventi!

llamrei
14-04-2008, 10.10.53
L'uomo non può rinunciare all'amore, il cavaliere può anche sacrificarlo.
!

Bellissime parole che condivido appieno messere.

la frase in quote....l'avete fatta presente ad un cavaliere vostro amico ...senza far nomi?:D

Morris
14-04-2008, 18.24.32
Spiritosina la mia Ladyna!

llamrei
14-04-2008, 18.32.50
Spiritosina la mia Ladyna!


Vedete voi Milord: la mia era una domanda lecita....:D :D

Morris
14-04-2008, 18.47.55
...senza far nomi?:D



Lo so...mi riferivo alla parte finale, Milady.

Vi ringrazio tanto...per il Vostro apprezzamento!

Morris
11-05-2008, 11.36.45
Cavaliere è Colui Che Pensa Con Il Senno Di Poi!
Cavaliere è Colui Che Promette E Mantiene!
Avevo Giurato Fedelta' Al Mio Re E Cosi' Credo Di Aver Fatto!
Camelot Non è Un Luogo Astratto O Virtuale.........Camelot è Piu' Reale Della Stessa Realta'!

llamrei
11-05-2008, 11.42.30
Cavaliere è Colui Che Pensa Con Il Senno Di Poi!
Cavaliere è Colui Che Promette E Mantiene!
Avevo Giurato Fedelta' Al Mio Re E Cosi' Credo Di Aver Fatto!
Camelot Non è Un Luogo Astratto O Virtuale.........camelot è Piu' Reale Della Stessa Realta'!

Messere: voi siete una fonte inesauribile di virtù!!!
Mi permettere di aggiungere una piccola postilla al vostro concetto(perdonate l'assenza di poesia...non sono cosi abile con le parole come lo siete voi)?
Cavaliere è colui che ha un'etica: senza un'etica sarebbe solo uomo a cavallo ;)

Morris
11-05-2008, 11.48.49
Cavaliere è colui che ha un'etica: senza un'etica sarebbe solo uomo a cavallo ;)


Gradisco questa soave "Aggiunta" Mia dolcissima Lady.....
Senza di Voi.... io... non percepirei quel che dico!

llamrei
11-05-2008, 11.53.21
Gradisco questa soave "Aggiunta" Mia dolcissima Lady.....
Senza di Voi.... io... non percepirei quel che dico!

percepite percepite ;) eccome se percepite quel che dite! Ho solo riportato in parole molto semplici lo stesso concetto espresso in modo assolutamente corretto da voi;)

Morris
11-05-2008, 12.02.10
Voi non siete una Dama, siete una "Cavaliera" a tutti gli effetti!
Un giorno proporrò al Re..tale investitura eccezionale ...per Voi!
Avete tutti i requisiti..e lo meritate!

llamrei
11-05-2008, 12.06.31
Sarebbe un onore grandissimo Sir...ma credo che tale azione andrebbe a comportare scompigli, inoltre è meglio lasciar fare questo "lavoro" a chi è in grado di poterlo sopportare egregiamente: è privilegio di pochi potersi fregiare di tale nomina...voi fate parte di questa categoria, come tutti gli altri cavalieri di Camelot ;)
Io mi accomodo e sto a guardare ;)

Voi non siete una Dama, siete una "Cavaliera" a tutti gli effetti!
Un giorno proporrò al Re..tale investitura eccezionale ...per Voi!
Avete tutti i requisiti..e lo meritate!

Morris
11-05-2008, 12.21.59
http://www.fogliarini.it/25sce.jpg

llamrei
11-05-2008, 12.34.03
;) :smile_clap:

Morris
11-05-2008, 20.04.01
Un cavaliere è disposto a tutto!
L'altruismo è l'unico nemico in grado di ucciderlo!

Non vi è alcun mistero nella cavalleria....essa è schietta e sincera!

La sua mente è in grado di comprendere il motivo di tutto....egli continua l'opera di Cristo sulla terra!

llamrei
11-05-2008, 20.35.01
La sua mente è in grado di comprendere il motivo di tutto.
Perdonate messere...concordo appieno con il vostro concetto come su post sopra riportato...ma essendo io non un cavaliere..(quoto vostra frase in quote)..non mi è chiaro il concetto da voi espresso come segue...avete voglia di spiegarlo?

...egli continua l'opera di Cristo sulla terra!

Morris
11-05-2008, 20.55.04
Gesù è stato il primo cavaliere, il primo paladino.....lo spirito fatto carne che si è sacrificato per noi tutti!
Lui è il nostro divino esempio!
Anche coloro che non credono, in fondo, in fondo, sperano sempre di dare il meglio di se stessi..........ed è proprio quel "meglio" che sta a simboleggiare qualcosa comunque a loro superiore!

llamrei
11-05-2008, 21.11.39
non fa una piega :smile_clap:

Morris
12-05-2008, 00.04.26
Sono contento, Milady!

Margò!!
10-06-2008, 20.58.44
Cavalieri si nasce.
Essere cavaliere è il modus vivendi di colui che essenzialmente, cioè nella sua essenza, è già un vero uomo.Valori e principi sono innati in lui e lo distinguono dalla massa per quel sapore di forte ancoramento alle tradizioni, che ne fanno di un cavaliere un grande conoscitore di vita e conservatore di ideali falciati dal qualunquismo , vera piaga della società di ogni tempo.

Morris
10-06-2008, 22.50.48
Il mio inchino a Voi, Milady!

DragonExcalibur
19-06-2009, 11.55.58
non si nasce Cavalieri, ma si diventa. coraggio, compassione, lealtà, umiltà, verità; tutte queste e molte altre sono le qualità di un Cavaliere.
Ser Parsifal dei Cavalieri della Tavola Rotonda non è nato Cavaliere; era solo un ragazzo che viveva nella foresta; Lancillotto lo ha portato a Camelot e più avanti, è diventato Cavaliere

Perry Undomiel
19-06-2009, 12.56.13
Cavalieri si nasce inconsapevolmente, il destino di ogni uomo è scritto nel tempo.
Quindi cavalieri si nasce e ci si diventa, a parer mio ovviamente.

elisabeth
19-06-2009, 20.36.16
il cavaliere e' colui che puo' accarezzare il volto della sua donna, e allo stesso tempo brandire la sua spada per difendere i propri ideali, e' colui che piange d'avanti al'infamia e all'ingiustizia ed colui che prega perche' la sua anima un giorno trovi la pace, il cavaliere impara a riempire la sua coppa, con umilta', forza e coraggio............si nasce .......... si cresce.......e ti accorgi che sei un cavaliere

DragonExcalibur
19-06-2009, 20.41.46
il cavaliere e' colui che puo' accarezzare il volto della sua donna, e allo stesso tempo brandire la sua spada per difendere i propri ideali, e' colui che piange d'avanti al'infamia e all'ingiustizia ed colui che prega perche' la sua anima un giorno trovi la pace, il cavaliere impara a riempire la sua coppa, con umilta', forza e coraggio............si nasce .......... si cresce.......e ti accorgi che sei un cavaliere
capisco Milady, grazie per avermi illuminato la via, vi sarò riconoscente

elisabeth
20-06-2009, 19.52.53
Vi ringrazio Messer Dragon, forse ho alimentato un pochino quel fuoco che gia' illumina la vostra via, io saro' la vostra guida e voi la mia

DragonExcalibur
20-06-2009, 19.55.41
sarò felicissimo di essere la vostra guida Milady e sarò felicissimo che voi sarete la mia

Lord Fenner
20-06-2009, 20.30.25
:p Grazie dell'attenzione. Però sto scendendo a compromessi discutibili per fare qualcosa di costruttivo. Tralasciando un tantino il gioco di ruolo vi lascio l'URL del mio sito, non per fare pubblicità quanto per spiegare ciò che faccio quando non vengo a camelot (infatti ci vengo molto di rado). Mi occupo di politica internazionale, in difesa dell' ONU che dovrebbe garantire la pace nel mondo. Il mio sito è questo, e ci sto perdendo la testa per mandarlo avanti: www.unwiki.eu (http://www.unwiki.eu)
Per quanto siano alti gli ideali, la realtà ti schiaccia spesso al punto di partenza, e questo non è bello.

Cio' che dice è verissimo, "la realta schiaccia spesso molto spesso i prori ideali e ti porta al punto di partenza"............sopratutto se ti confronti con realta e vedi cose che solo nei film potresti solo immaginare la parte meno cruda e dolorosa della REALTA', ma l'importante in queste situazioni, quando il brutto della vita ti circonda e ti fa credere che tutto e' marcio e perduto, basta solo trovare dentro di se' la propria moralita' la propria legge morale come diceva Kant che distingue l'uomo dall'animale............questo per me è essere UN CAVALIERE.

Saluti, Lord Fenner

Liadan
29-06-2009, 12.49.40
Sono d'accordo con Lady Villian.
Il fatto di essere nobli e di avere il "sangue blu" non significa che costoro si comporteranno in maniera cavalleresca. La storia ci insegna che nel corso del Mediovo i sovrani hanno governato con il pugno di ferro e che hanno perseguitato i cristiani o gli ebrei, per non parlare della convesione d massa avveuto solo per costrizioni del sovrani germanici come avviene nel corso dei secoli.
La storia insegna che non è stato un bene lasciare il potere in mano ai preti che hanno finito per influenzare re e sedduti con le loro idee subdole e medioevali. Il mio esempio di cavaliere sono Artù e Lancillotto.
I loro sono nobili propositi. E' grazie ad Artù che la Bretannia ha vissuto in pace a lungo dopo la sconfitta dei sassoni. Lancillotto è l'idolo di tutti coloro che aspirano a diventare cavalieri buoni e giusti.
Anche se si deve dire che cavalieri di questo tipo si sono lasciati troppo intimorire dal peccato di cui i preti parlano, come si vede nelle "Nebbie di Avalon".
"Se non fai così o colì finisci all'inferno" o cavolate simili.
Un cavaliere per essere tale deve servire con onore il suo re e la sua terra. Deve aiutare i deboli e combattere gli oppressori.
Un vero cavaliere non si lascia inflenzare dai preti, ma combatte seguendo i suoi valori e ciò che il suo cuore gli suggerisce perchè la verità e la giustizia sono dentro di noi.

llamrei
29-06-2009, 15.46.18
La storia ci insegna che nel corso del Mediovo i sovrani hanno governato con il pugno di ferro e che hanno perseguitato i cristiani o gli ebrei,

scusate, forse intendete le persecuzioni nei confronti dei cristiani perpretate da Diocleziano? Se così fosse sarebbe non medioevo ma la fase imperiale della Storia di Roma, come le persecuzioni nei confronti degli ebrei con Nerone


per non parlare della convesione d massa avveuto solo per costrizioni del sovrani germanici come avviene nel corso dei secoli.
Sovrani germanici? forse intendete Clodoveo, Re Merovingio e la sua conversione che ha portato alla conversione del suo popolo?



La storia insegna che non è stato un bene lasciare il potere in mano ai preti che hanno finito per influenzare re e sedduti con le loro idee subdole e medioevali. Il mio esempio di cavaliere sono Artù e Lancillotto.
I loro sono nobili propositi. E' grazie ad Artù che la Bretannia ha vissuto in pace a lungo dopo la sconfitta dei sassoni. Lancillotto è l'idolo di tutti coloro che aspirano a diventare cavalieri buoni e giusti.
Anche se si deve dire che cavalieri di questo tipo si sono lasciati troppo intimorire dal peccato di cui i preti parlano, come si vede nelle "Nebbie di Avalon".
"Se non fai così o colì finisci all'inferno" o cavolate simili.
Un cavaliere per essere tale deve servire con onore il suo re e la sua terra. Deve aiutare i deboli e combattere gli oppressori.
Un vero cavaliere non si lascia inflenzare dai preti, ma combatte seguendo i suoi valori e ciò che il suo cuore gli suggerisce perchè la verità e la giustizia sono dentro di noi.

Avete ragione milady quando affermate che troppo spesso, durante il medioevo, il potere temporale della chiesa ha invaso ed influenzato le decisioni di molti sovrani. Cluny ne è un esempio.
Ma vedete, stiamo parlando di un periodo storico molto particolare dove la paura del Purgatorio e dell'Infermo era talmente presente nella vita del singolo che non potete immaginare diversamente. Ogni singola azione quotidiana di ogni individuo, dal povero mendicante al sovrano, era sempre benedetta da invocazioni al divino. Banalmente, ma è la verità, posso dirvi che, tra le altre cose, Cluny ha avuto "successo", potere e soprattutto denaro grazie alle oblazioni che venivano fatte dai nobili signori semplicemente per essere ricordati nelle preghiere dei monaci, questo per evitare il Purgatorio :smile:
Quindi da qui capite quanta influenza abbia potuto avere la chiesa sulle menti umane medievali e quanto essa abbia potuto condizionare ogni azione.
Per poter comprendere a fondo la mentalità di un uomo medievale, e di conseguenza capire o almeno cercare di capire ogni sua azione, l'unico sistema è quello di "ragionare" con la sua testa, con la testa di un uomo che ha vissuto in quel contesto storico:smile:

Liadan
29-06-2009, 20.53.59
Intendevo le persecuzioni che il re vandalo Unerico aveva iniziato nel corso del VI secolo.
Con le persecuzioni degli ebrei intendevo quella dei Visigoti dopo che conquistarono la penisola iberica nel corso del VII secolo, che hanno segnto le pagine più orribili della stora di questo regno.
Si lady Ilamrei comprendo perfettamente quelle che fossero le condizioni del tempo soprattutto le idee. All'universit studio soprattutto il medioevo e me rendo conto che le paure principali fosse dovute principalmente all'ignoranza. Come nel caso del diffonderdi della peste, noi sappiamo perfettamente che si trattava di una malattia trasportata dai topi e che le condizioni igieniche non solo assolutamente paragonabili a quelle odierne come è naturale che sia. Molti dipinti di questi periodi raffigurano la morte con la falce che porta via con se gli uomini impotenti di fronte alla morte. Ciò dimostra quanto fosse grande il timore, ma anche che nessuno si era posto il poblema che potesse trattarsi di una malattia. Ancora oggi mi meraviglio dei passi avanti che l'uomo ha fatto nel corso della storia altrimenti saremo rimasti bloccati in un epoca del genere fatta per lo più da ignoranza.
Attualmente sto leggendo il nome della rosa di Umberto Eco e non mi ha sorpreso leggere di frasi del tipo "pensai fosse stregoneria", idea che si prolungherà come sappiamo durante la caccia alle streghe durante la qual vennero uccise chissà quante donne innocenti.
Ciò che voglio dire con questo è che dovremmo imparare da tutti questi avvenimenti e, penso, sia meglio ragionare con la propria testa che lasciarsi influenzare da persone sciocche e ignorante che non comprendono la differenza tra realtà e mito, tra cò che vero e falso, che affidarsi unicamente alla chiesa, a mio avviso, sia com gettarsi nella bocca del leone, non saprai mai se ne uscirai vivo.

llamrei
29-06-2009, 21.17.28
Ciò che voglio dire con questo è che dovremmo imparare da tutti questi avvenimenti e, penso, sia meglio ragionare con la propria testa che lasciarsi influenzare da persone sciocche e ignorante che non comprendono la differenza tra realtà e mito, tra cò che vero e falso, che affidarsi unicamente alla chiesa, a mio avviso, sia com gettarsi nella bocca del leone, non saprai mai se ne uscirai vivo.
Su questo credo di poter dire che la gran parte delle persone la pensa come voi. Come esseri umani siamo muniti di un cervello dotato di intelligenza da poter usare a fin di bene. Ma non sempre è così. Vi sono fattori ambientali e culturali che possono influenzare il singolo o una società intera: esempi possono essere le culture altre, senza citare esplicitamente chi o cosa. Diciamo che nel medioevo, anche se vi era una sorta di intelligenza (guardate l'arte o le invenzioni/scoperte) questa era soffocata da altri fattori, uno in primis l'influenza della chiesa, come ben detto da voi ;)


Intendevo le persecuzioni che il re vandalo Unerico aveva iniziato nel corso del VI secolo.
Con le persecuzioni degli ebrei intendevo quella dei Visigoti dopo che conquistarono la penisola iberica nel corso del VII secolo, che hanno segnto le pagine più orribili della stora di questo regno..

Iniziate da quegli imperatori romani che ahimè hanno dato un esempio. Purtroppo la storia è piena di pessimi esempi: verso gli ebrei, verso i cristiani ortodossi, catari, ariani, pagani, ecc.
Clodoveo ha convertito il suo popolo dopo che lui, mentre stava perdendo la battaglia, ha invocato dapprima i suoi dei pagani. Ma vedendo che essi non rispondevano alle sue richieste di aver vinto la battaglia, si è rivolto al Dio cristiano, Dio venerato dalla moglie. Clodoveo ha giurato al Dio cristiano che se gli fosse andato in aiuto e avesse avuto la battaglia vinta, egli stesso si sarebbe convertito al cristianesimo come il suo popolo. Una vera e propria conversione di massa:smile:




Attualmente sto leggendo il nome della rosa di Umberto Eco e non mi ha sorpreso leggere di frasi del tipo "pensai fosse stregoneria", idea che si prolungherà come sappiamo durante la caccia alle streghe durante la qual vennero uccise chissà quante donne innocenti.

Ottima lettura! Il nome della Rosa è un must!

Liadan
29-06-2009, 21.21.57
E' bello trovare una persona con cui parlare di quelli che sono i temi a noi più cari...

llamrei
29-06-2009, 21.27.04
E' un vero piacere! Confrontarsi porta ad apprendere informazioni che magari non si immaginavo neanche. Io trovo stimolante e costruttivo un dialogo basato in questo modo.
Grazie Lady Liadan

Liadan
30-06-2009, 11.04.54
Sono io che vi ringrazio lady Ilamrei:smile_lol::smile_lol:

Guisgard
12-08-2009, 00.58.17
Io credo che nessuno nasca già cavaliere.
Dalle terre da cui provengo siamo portati a credere all'assoluto ruolo del destino.
Io credo che esistano dei predestinati, ma il cammino da compiere per giungere a ricoprire il ruolo per il quale si è nati è lungo e difficile.
Diventare cavaliere è una prova.
Una prova di coraggio, di valore e di fede.
Resto convinto che il cavaliere sia l'essere più vicino a Dio e destinato alle imprese più grandiose, ma deve dimostrarsi degno di tutto questo.
Lancillotto era destinato all'impresa più grande, ma il suo "peccato" gli ha negato quel che il fato gli aveva preparato.
Parsival fù proclamato da quello stesso fato come suo naturale successore, ma dovette superare prove difficilissime per riuscire nella sacra impresa.
Ed è sempre questo il cammino di un cavaliere, anche lontano dalle saghe arturiane.
Nella Gerusalemme Liberata, Rinaldo è l'eroe destinato a conquistare la città santa, eppure cede alle lusinghe di Armida e solo alla fine, dopo essersi ripreso e purificato può compiere ciò per cui è nato.
Essere cavaliere richiede quindi doti non comuni.
Una forza d'animo ed una totale devozione alla propria impresa o missione.
E' un cammino e solo alla fine si avrà il degno cavaliere.

Mordred Inlè
17-08-2009, 08.04.00
Banalmente risponderò: Cavalieri si diventa, basta volerlo.
Sicuramente cavalieri non si nasce : D e non è un fattore ereditario genetico.

Merlino
21-08-2010, 12.34.23
Io credo che essere cavaliere al giorno d'oggi sia affrontare a testa alta tutto ciò che ci viene incontro, significa credere in sani princìpi condivisi quali la lealtà, il coraggio e la verità, senza mai chinare il capo ma guardando sempre avanti, senza fermarsi mai per lottare per ciò in cui si crede, restando sempre consapevoli di essere nel giusto anche se si può sbagliare, di alzarsi sempre anche se si può cadere, di sorridere anche se ci potranno essere momenti tristi. Non si nasce cavalieri, lo si diventa ma non tutti possono farcela!:smile_lol:

Lancelot
26-10-2011, 18.36.30
Andrò un po' controcorrente dicendo che Cavalieri si nasce. In realtà, il mio discorso si ricollega a quello di Sir Guisgard di qualche post precedente, ma pur condividendo le sue conclusioni parto da una premessa differente.
Se, come lui dice, e come io condivido, il Cavaliere è in un certo qual modo un "predestinato", allora evidentemente egli nasce avendo nell'anima la forza morale e ideale di essere all'altezza del suo destino.
Conosciamo molte persone nella nostra vita, ma non mi sento di dire che tutte quante, ugualmente, abbiano dentro di loro quel qualcosa di speciale, di luminoso, quella "fiamma" che brucia, che è facilmente riconoscibile a chi abbia gli occhi per guardare oltre la superficie.
Non è mia intenzione fare discorsi elitaristici, e so bene di quanto sia pericoloso invece dire qualcosa del genere, che è difficile da spiegare, e che può dare invece proprio quell'impressione. Tuttavia a me sembra che ci siano persone nelle quali lo "spirito" (o il geist, per dirla alla Hegel) agisce con maggiore forza. Persone animate da un fuoco inestinguibile, che trasuda da qualsiasi loro atto, da ogni loro parola.
Per me queste persone sono nate con le potenzialità di far proprio l'ideale cavalleresco, ma dire che basti soltanto l'impegno... Non so. Può darsi, nella misura in cui impegnarsi a conseguire qualcosa significa aspirare a quel qualcosa. E sicuramente chi vuole dedicare tempo, sacrificio e passione a diventare il Cavaliere Perfetto, significa che è nato con quegli Ideali nel cuore.

Rodolfo
04-11-2011, 22.08.43
Dal momento che siamo,ognuno porta dentro di sè,fin dalla nascita,ben determinati tratti del temperamento. A ciò,per forza di cose,si aggiungono gli influssi esterni,provenienti dalla famiglia d'origine così come dalle più svariate frequentazioni e vicissitudini di cui nel corso della vita si può avere esperienza,in particolare quegli influssi a cui ci si dimostra più sensibili che ad altri e che possono lasciare preziosi arricchimenti o insanate cicatrici.

Quindi direi che fin dalla nascita si è più o meno predisposti ad essere Cavalieri e le esperienze della vita possono o agevolare o ostacolare il fiorire di questa innata predisposizione.

Lancelot
05-11-2011, 09.17.25
Quindi direi che fin dalla nascita si è più o meno predisposti ad essere Cavalieri e le esperienze della vita possono o agevolare o ostacolare il fiorire di questa innata predisposizione.

Condivido pienamente con questa chiosa finale ;)

Il Viandante
11-12-2011, 18.33.17
Parmi buona cosa, dopo tante intense e sentite riflessioni, riportare questo poema medievale che ben esprime il mio pensiero sull'oggetto del contendere.


LA NOBILTA' VERA


1.Da quando la nobiltà prese atti servili ad amare,
da allora la nobiltà coi servi iniziò a tralignare.
2. La nobiltà, cui la probità non regge e difende,
al suolo giace a niuno piace, che nulla si rende.

3. La nobiltà dell'uomo sta nell'animo, divino raggio,
la nobiltà dell'uomo è delle virtù nel retaggio.

E' nobiltà dell'uomo il cuore adirato frenare,
è nobiltà dell'uomo i deboli e oppressi sollevare.

É nobiltà dell'uomo di natura le leggi ritenere,
è nobiltà dell'uomo nulla, se non il male, temere.

4. È nobile colui cui dona virtù nobiltà
ignobile colui che in sé la virtù non ha.

Parsifal25
13-12-2011, 13.45.22
Il mio concetto di cavalleria si basa principalmente su due punti cardine:

1.) La nobiltà dell'anima e la conservazione di profondi valori che la storia ci ha insegnato e che purtroppo oggi abbiamo dimenticato;

2.) La capacità di andare controcorrente anche a rischio di distaccarti degli schemi della massa.

Come ultima postilla io mi rivolgo a codesta unica e semplice regola di San Filippo Neri: " l'unica regola da applicare è la carità...."

Il Viandante
13-12-2011, 16.54.14
Federico II, l'imperator che fu Stupor mundi, cosi' s'espresse:

Misura provvidenza e meritanza/Fa essere l’omo savio e conoscente/ed’ogni nobiltà l’omo si avanza/e ciascuna richeza fa prudente/Né di richeze aver grande abudanza/facia l’omo ch’è vile essere valente/ ma dell’ordinata costumanza/discende gentilezza fra la gente./ Omo ch’è posto in alto signoragio/ ed in richeze abunda tosto scende/ credendo fermo stare in signoria/ Unde non salti troppo omo ch’è saggio/ per grande alteze che ventura prende/ ma tuttora mantenga cortesia

Lancelot
13-12-2011, 18.51.32
Sono dei versi meravigliosi, e chi li ha redatti veramente meritava l'appellativo di "stupor mundi". L'esempio di questi personaggi meravigliosi, che non sono mito, ma storia viva, dovrebbe insegnarci che valori come quelli del Codice Cavalleresco sono più che mai vivi e concreti... Altro che utopia.

Taliesin
28-03-2012, 16.21.44
...un messaggio interrotto sulle scie del tempo allo scadere dell'anno passato ha attitato la mia curiosità circa la personalità contraddittoria di Federico II di Svevia, quello che venne chiamato a torto o ragione il Cavaliere dell'Intelletto...

...mi chiedo dove siano finite queste righe, in quale virtuale calamaio o tra i granelli di polvere del passato...è solo un pensiero, una riflessione banale, ma sapere che dietro di loro ci sono stati cuori pulsanti che hanno creato emozioni è una sensazione di malessere, come un Addio...

Taliesin, il bardo

capitanroad
30-06-2012, 18.27.52
cavalier si fà per ordine di nascenza e di meriti in belligeranza a lo signor sovrano la sentenza che pure per servigio occulto la nomina è di spettanza ma sempre e solo lui imperator o suo vassallo per mano sua la nomina declarare apposta e si faccia sempre lo giuramento a sigillar verdetto
che mai la macchia oppur di onta si parli pe lo cavalier cadetto che come suol sapere la prima fila è nella pugna all'avanzata e la ultima sarà a ritirata e mai madonna ripeter 2 volte faccia la sua richiesta....di senza terra molti son cavalieri e tanti che tanta ne hanno ,piu di scudier non han valore!

Morris
01-07-2012, 16.53.57
Cavalleria equivale ad Altruismo... cioè : conservazione della specie... e... tale dono, dote o virtù è dentro i nostri geni o cromosomi.
E' scientificamente provato...vedensi animali tipo: pipistrelli vampiro, leonesse, gatti, api, vespe, insetti etc.

La "non cavalleria" equivale ed Egoismo... cioè : conservazione del singolo individuo.


Sir Morris ringrazia Parxy the Troll e tutti coloro che hanno avuto il senso di partecipazione nel contribuire.


Sir Morris

capitanroad
01-07-2012, 17.05.47
Cavalleria equivale ad Altruismo... cioè : conservazione della specie... e... tale dono, dote o virtù è dentro i nostri geni o cromosomi.
E' scientificamente provato...vedensi animali tipo: pipistrelli vampiro, leonesse, gatti, api, vespe, insetti etc.

La "non cavalleria" equivale ed Egoismo... cioè : conservazione del singolo individuo.


Sir Morris ringrazia Parxy the Troll e tutti coloro che hanno avuto il senso di partecipazione nel contribuire.


Sir Morris
o grande monsignor , che forse scordò lo paramecio? che grande cavalier fù nel conservar la propria ispecie? ...che molto più dello vrespon molesto , di meritar mensione è degno, senz'altro credo ,m'accorgo ordunque lo me meschino che "forse" rientrar siffatta ispecie nello mensionar l'etc sia da vossignoria lo riservato ,indi giungo a mia dolenza chiedendo venia per cotale discrepanza.

Morris
03-07-2012, 22.10.17
Vi perdono, Capitano... accetto le vostre scuse!

I migliori ordini Cavallereschi con le proprie Spiritualità si ispirano proprio a quegli interminabili eserciti microinsettoscopici ligi al mero senso del dovere.

Scorgerete presto un immenso stormo d'uccelli lassù nel vostro cielo... e sorriderete!

Vi voglio bene, Capitano.

Sir Morris

capitanroad
06-07-2012, 13.34.42
Vi perdono, Capitano... accetto le vostre scuse!

Scorgerete presto un immenso stormo d'uccelli lassù nel vostro cielo... e sorriderete!

Vi voglio bene, Capitano.

Sir Morris
ringrazio la signoria vostra della magnanimità d'animo nei miei confronti, troppo buono lo core vostro accettando le iscuse mie...ma d'augel in cielo che sian stormi o solitari l'è meglio scorger da lontano non sia mai che di dolenza qualche d'un sofferse all'intestino.. che lor nell'aere son protetti che ninguno puote lor la sorvola che mentre a noi che cavalier o giullari in ferma terra tutto ricade per attrazione indi evitar la dejezione è d'uopo allo capo o a la corazza, ma ancor piu periglioso l'è l'uccel padulo che inquando usa volar ad altezza impudica e a volte cieco ficcar lo becco dove non si è da far oltraggio..indi per codesta ragion vi lascio ad osservar da solo codesto stormo e goder mi fò dell'allegria vostra che sorriderr non è di compiacenza mia

Morris
06-07-2012, 14.34.04
Rispetto il vostro desiderio, Capitano!;)


http://www.youtube.com/watch?v=enak2Dgy-bI

ladyMorgana
02-08-2012, 16.21.23
Posso rispondere da lady alla cosi fine domanda??
Cavaliere e' colui che nel cuore ha il servizio.. che si da' al prossimo senza aspettarsi un rimando.. che servire e' l'arte piu' nobile al mondo, ciascuno serva all'altro anche solo con un sorriso o uno sguardo.. essere cavalieri e' tenere la porta aperta per qualcuno e a qualcuno e non nel senso letterale del termine.. tenere la porta della mente aperta... significa che si e' dei passaggi per ciascuno che si incontra sulla strada ed a quel ciascuno portare idee ed esperienza. La porta aperta consente il viaggio al viandante, il cavaliere erra in ogni porta ed in ogni porto con grazia senza calpeztare il terreno.. piuttosto passa leggero attraverso come un alito di vento. Raro e' incontrare cavalieri.. ma quando si tiene aperta la porta il vento che a volte li acckmpagna trova sempre un nome nuovo che rimane nel tempo.
Detto questo.. la dama ama il cavaliere come fosse quell'amanteche solo la sfiora con il passaggio nel vento, ma la via che le regala le fa assaporare l'infinito e di grazia lonscorgera' per sempre di lontano anche se l'incontro e' durato un secondo.
Non e' mai tardi per essere il cavaliere della vostra vita.:smile_clap:

elisabeth
02-08-2012, 17.26.43
Lady Morgana.....siete amante del vento ?.esso porta in se' molte cose, e spesso...anche se non si e' cavalieri il vento e' cosi' saggio che lascia sempre il dono del suo sapere......La Cavalleria e' intesa in molti modi, quello che amiamo di piu' e' l'immagine del Cavaliere e l' Amor Cortese......infondo e' quello che fa sognare noi Dame e fa Armare i nostri Cavalieri..........

capitanroad
03-08-2012, 12.03.08
pensar che fossi vento? all'alma mia fa memento, non fragile ed etero ,sò d'essere ma turbinante qual io sono...io sò ! da scompigliar le chiome puranco i crini..maldestro colui che crede d'esser io sollievo al solleone che vento mi piacque d'esser come al ciclone ..che il passo mio lasci ovunque il testimone..tal forza sia da corteggiar le vesti e le sottane che come spirito s'insinui indentro ad esse e fra le pieghe , rovente armattan o fresca tramontana d'impatto s'oda il contraccolpo, son vento io si ma come fagotto che tremula fà la carne al suo soffiare......lo core mio de cavaliere che sempre pronto è ad impugnar la spada con ardore , padrone è però dell'impedo del mio soffiare ma se, in quel di madonna che s'accosta col pregare in breve in brezza svani lo temporale..e dolce suono come di pan lo flauto in delicate spire m'avvolgo al delicato seno. ovvero di turbine son vento ma all'uopo che manco olezzo di verbena sò d'esser flusso.

Guisgard
03-08-2012, 17.53.16
Capitano, perdonatemi, ma ciò che avete declamato è del tutto fuori tema con la discussione.
Vi invito quindi ad attenervi all'argomento di questo topic, altrimenti si corre il rischio di appesantirlo e renderlo caotico.
Grazie :smile:

capitanroad
04-08-2012, 18.41.14
solo un accenno al penier di madama elisabeth e alla gentil morgana nulla di piu si volle fare e dire. chiedo venia se l'error mi portò a strade fuorvianti

ladyGonzaga
23-08-2012, 17.55.29
In questa era supertecnologica,dove il tempo sebra sfuggigrci di.mano;
Dove tutti vogliono tutto e nulla....dove l'animo umano e' sempre piu difficile da capire.....
Mi domando:

Chi e' il cavaliere?

elisabeth
23-08-2012, 18.04.48
Bellissima domanda Lady Gonzaga.....ma visto che mettiamo continuamente sotto stress Il Cavaliere....perche' invece non ci poniamo un'altra domanda..


Chi e' la Dama ?....:neutral_think:

ladyGonzaga
23-08-2012, 18.08.10
Giusto!
Avete ragione.....
Esiste l'ultima delle dame?

elisabeth
23-08-2012, 18.10.35
:neutral_think:.....credo che ci possano essere " Ultime delle Dame"......sappiate mia Signora che molto spesso le vere nemiche di noi dame sono le dame stesse.......non vi e' mai capitato ?

Taliesin
23-08-2012, 20.32.38
Il Mito della società idilliaca cantata dei meravigliosi versi utopici della "Città delle Dame" è forse pari allo sterminato regno del favoloso Prete Gianni, ma in verità nobile signore che popolate questo piccolo universo virtuale con le vostre Poesie e le vostre Emozioni, devo confessarvi che nel mio lungo peregrinare ho incontrato Contadine e Donne di Malaffare che potevano essere gentili Dame e Guardiani di Porci più nobili di molti Cavalieri...Questo per esprimere un pensiero sempreterno e mai retorico: solo nella miseria, nella povertà e nella solitudine si è veramente Dame e Cavalieri, e cli colui che condusse bene sua Vita, negli agi e nei fasti, male sopporterà sua Morte...

Taliesin, il bardo

"...il Potere vestito di umana sembianza, ormai ti considera morto abbastanza, e già volge a spiar le intenzioni, dei poveri, degli straccioni...
...ma gli occhi dei poveri guardano Altrove, non sono venuti ad esiire un dolore, che alla Via della Croce, ti ha proibito l'ingresso, a chi ti ama, come se stesso..."

Fabrizio - "Via della Croce" - La Buona Novella

ladyGonzaga
23-08-2012, 22.21.52
Mia cara Elisabeth avete ragione...non c' e' peggior nemico di una donna che un altra donna.
Questo perche' l' invidia fa da padrona. Chissa' perche' e' tipica dell' animo femminile.....forse un uomo non ne conosce il sapore?:neutral_think:

Dolce Taliesin non avevo mai pensato a questo.....in effetti un cuore povero e' nobile di sentimenti perche' ha solo quelli da coltivare....la ricchezza e la gloria distolgono lo sguardo da cio' che luccica di suo?


Spesso sento e leggo uomini che parlano e affermano di essere primi o ultimi cavalieri....ci saranno mai donne che si proclamano prime o ultime Dame ?

Chissa!

Guisgard
24-08-2012, 01.22.27
Ho unito a questa discussione quella aperta da lady Gonzaga perchè avevano grosso modo lo stesso tema.
Quanto a ciò che avete domandato, cara lady Gonzaga, io credo che sia molto complesso definire un cavaliere.
Una frase ad effetto potrebbe suggerirci che il cavaliere è “un modo di essere e non di vivere”.
Se poi vogliamo essere romantici, si può dire che è cavaliere colui che segue sempre e solo il proprio cuore.
Ma talvolta, ahimè, non sempre il cuore è puro.
Allora potremmo dire che è cavaliere colui che ha un cuore puro e leale, che concepisce grandi valori e rinnega la falsità, la slealtà, che non vende se stesso a causa delle sue debolezze e dei suoi limiti.
Ma rischieremmo di essere banali e limitati se davvero volessimo racchiudere il significato di “cavaliere” in un'unica definizione.
Una volta lessi che un cavaliere non è poi tanto diverso da un poeta o da qualsiasi altro artista.
Come per un artista, infatti, anche per un cavaliere ogni sua parola ed ogni suo gesto devono essere e restare unici.
Perchè nell'unicità sta davvero ciò che differenzia il vero cavaliere :smile:

elisabeth
24-08-2012, 19.53.12
Lady Gonzaga.....penso che tra le Dame non ci sia stata una scala di appartenenza....prima o ultima Dama e su questo vi do' atto......anche se posso dirvi che magari siamo un po' sottili nel rispondere e nel chiacchierare....questo ci fa' un po' primeggiare ...mentre i Cavalieri, avendo un Alter Ego possente come le loro armature, tendono ad incensarsi o primi oppure ultimi Cavalieri.......ma credetemi......Essere un Cavaliere tra queste bellissime pagine e' stupendo..ma e' anche estremamente facile...........Diventano poeti..portatori di fiori..........guerrieri instancabili.....sara' vero ?......Io non so dirvelo....spero solo che qualcuno di loro...sappia essere un Pizzichino Cavaliere.....per il resto....non tediatevi troppo, siate sempre quella che siete.........

Guisgard
25-08-2012, 12.24.15
Sono d'accordo con voi, milady.
Essere cavaliere è quanto di più difficile e complicato possa esserci.
Ma, permettetemi, è difficile anche esserlo su queste meravigliose pagine virtuali della nostra Camelot.
Perchè?
Perchè per accedere a queste pagine occorre adoperare un qualcosa che non può mentire, un qualcosa che è capace di descriverci come siamo, senza trucchi e senza imbrogli: la scrittura.
La scrittura è davvero, come hanno affermato molti grandi del passato (e del presente) lo specchio dell'anima, perchè attraverso di essa finiamo sempre per raccontare un po' di noi ogni volta.
Con la scrittura sono state fatte le cose più incredibili e meravigliose.
I poeti hanno conquistato le loro amate con la scrittura e hanno dato un volto a mondi incredibili solo per farle sognare,
Con la scrittura i grandi romanzieri hanno mostrato le cose più belle della vita e ogni volta che una penna si posa su un foglio bianco nasce sempre qualcosa di magico.
Nella nostra Camelot, quando lasciamo una poesia, qualche verso, un racconto, un pensiero, una filastrocca o anche solo il resoconto breve di un fatto accadutoci in giornata, noi tutti lasciamo un po' di noi in questo nostro reame virtuale.
E ogni giorno, questo poco o molto che lasciamo, finisce per diventare frammenti della nostra anima e del nostro cuore, rivelando, giorno dopo giorno a chi legge, un qualcosa di nuovo di noi stessi.
Per questo Camelot è un luogo speciale, perchè è frequentato solo da persone speciali che col tempo hanno imparato a conoscersi sempre di più proprio attraverso i loro scritti.
Talvolta, ahimè, su queste pagine sono giunti in passato giullari e felloni che tentavano di nascondersi sotto una corazza fatta di belle parole, ma col tempo quelle parole non hanno potuto mentire oltre, smascherandoli implacabilmente (e sir Hastatus e sir Morris che sono a Camelot da ben prima del mio arrivo, ne hanno visti di questi "cavalieri per gioco" e di come anche su queste belle pagine virtuali le loro corazze si siano poi sciolte come la nebbia a Mezzogiorno).
Perchè la scrittura non mente.
Mai :smile:

Morris
04-09-2012, 14.36.05
Che ben vengano i giullari... ma non i felloni! ;)

Guisgard
04-09-2012, 16.09.31
Ben detto, amico mio :smile_lol:

Lancelot
22-06-2013, 14.22.53
Io penso che cavalieri si nasca in potenza e si divenga in atto.
Credo che un Cavaliere debba innanzitutto nascere con una certa dose di aggressività maschile e rabbia interiore, che se da un lato può essere bollata negativamente e relegata da una certa morale buonista nel territorio dell'inconscio e del represso, sotto una visione più ampia e profonda può essere controllata, educata e quindi indirizzata verso il bene, cioè verso la difesa dei deboli e degli oppressi.
Mi riferisco a quella rabbia che si scatena contro le ingiustizie, a quella rabbia che ci porta a ribellarci, e denunciare, a esporci in prima persona.
Con questo carattere aggressivo e ribelle, ci si nasce, io credo.
Altra caratteristica fondamentale del Cavaliere è quella di nascere generoso. Il suo tratto più distintivo è anche quello più contraddittorio: il Cavaliere ha la forza per emergere, ma usa quella forza invece per sostenere gli altri.
Questa cultura del servizio è quanto di più alieno ci possa essere dalla norma; la maggior parte delle persone nascono infatti con l'istinto di autoconservarsi, accrescere il proprio spazio vitale e dominare il proprio ambiente.
Utilizzare una forza eccellente per agevolare l'ascesa e il consolidamento del proprio prossimo è quantomeno raro. E anche qui, credo che ci si nasca, sempre in potenza.
Poi la cultura, l'esperienza, lo studio, l'emulazione, servono a forgiare l'acciaio grezzo di queste anime "predisposte" in lame ben affilate e capaci di plasmare il proprio mondo.