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Visualizza versione completa : Personaggi Pia de' Tolomei


Talia
03-06-2010, 16.14.07
Bene, in questa – ahimè – piovigginosa giornata tardo-primaverile, stanca dei troppi impegni e di umore decisamente malinconico, ho pensato bene di portare alla vostra attenzione un personaggio sì conosciuto ma spesso dimenticato: Pia de’ Tolomei.
La mia passione per le vicende della cara Pia è storia antica e non starò a narrarvela, la mia simpatia per lei ha forse radici in una sorta di ‘solidarietà’ femminile.
Ma, bando alle ciance, chi era Pia?
Di lei sappiamo poco, molto poco: qualche documento d’archivio ci dice che è nata da Buonconte e Teodora Rinaldini nel 13° secolo (la data non la conosciamo) a Siena, città in cui visse la sua giovinezza e nella quale andò in sposa ad Ildebrando Tolomei. Ildebrando, tuttavia, morì presto e la lasciò vedova – con due figli – che ancora era giovane e bella.
Cronache confuse ci informano anche che Pia sia stata l’amante di un certo Agostino Chisi (o Chigi?) o addirittura di Ghino di Tacco, brigante originario di Radicofani e, ciò che più ci interessa adesso, intrigante amico di Nello Pannocchieschi della Pietra. Non si sa quanto di vero o di attendibile vi sia in queste cronache (che talvolta in quest’epoca riportano poco più che una massa indistinta di pettegolezzi), ma quel che ci interessa è che, in effetti, poco tempo dopo Pia andò in sposa a quello stesso Nello de’ Pannocchieschi, Conte della Pietra.
E questo non fu certo un matrimonio fortunato: Pia – come detto – era bella e giovane, una donna di città per giunta, abituata a vivere in un centro come Siena che, al tempo, aveva il suo bel dire, mentre Nello era molto più vecchio di lei e un uomo – sempre secondo le solite cronache – alquanto rude.
Ad ogni buon conto Nello, vuoi per gelosia, vuoi perché lui stesso aveva per amante Margherita Aldobrandeschi, escogitò il modo per liberarsi di lei.
Della morte di Pia esistono varie versioni: c’è chi dice che il marito l’abbia avvelenata, chi strangolata, chi che l’abbia fatta spingere giù dai bastioni del castello da un sicario. Alcuni dicono, invece, che Nello abbia soltanto proclamato la sua morte e poi l’abbia fatta rinchiudere in una torre di prigionia, dalla quale molto tempo dopo Pia, ormai stremata da mille sofferenze, abbia un giorno gettato la sua fede nuziale ad un pellegrino di passaggio pregandolo di portarla a Nello della Pietra per invocare il suo perdono e la sua grazia, grazia che non giunse mai.
Molte storie, dunque, si intrecciano intorno a questa figura e non è dato sapere quale sia la verità a riguardo.
Per quel che mi riguarda, a me piace ricordarla con i versi di Dante (Purgatorio V, 130-136).


“Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via”
seguitò ‘l terzo spirito al secondo

“Ricorditi di me che son la Pia,
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria

disposando m’avea con la sua gemma”


Per concludere vi racconto una leggenda (ma forse non è tutta questa storia nient’altro che una triste leggenda?)…
Nell’alta Maremma, non lontano da Grosseto, vi sono ancora oggi i ruderi di Castel di Pietra, il sinistro maniero che, si racconta, abbia visto la fine della povera Pia. Ebbene, nelle fredde grigie notti d’inverno, quando il vento si insinua tra le mura rimaste in piedi, ulula, stride, scuote e batte forte contro i tronchi degli alberi, si dice che una figura esile e diafana compaia sugli spalti più alti. Allora il vento si placa e il silenzio si fa agghiacciante. La figura fa il gesto di lanciare qualcosa giù dalle mura, si ode un tintinnio metallico, come di un anello lasciato cadere nel fossato e subito un urlo terribile, straziante, un urlo di dolore, di rabbia, di sofferenza. Poi il vento riprende a soffiare e tutto si perde nei rumori della tempesta.


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Beh, vi ringrazio per la cortese attenzione e spero sinceramente di non avervi annoiati (...non troppo almeno! ;) )

lady rainbow
03-06-2010, 16.30.00
Iniziamo con la telepatia..proprio5minuti fa ho attaccato alla mia parete una carta da parati recante il verso citato da te del quinto canto di Purgatorio riguardante la figura di Pia che ho comprato alla presunta-pseudo casa di Dante...cioè ti rendi conto?:laughing_lol1:...

Talia
03-06-2010, 16.34.58
telepatia assoluta! ;)
Beh, dai, quella è tra le parti forse più citate di Dante, ma insomma è una bella coincidenza!! :smile:

Hastatus77
07-06-2010, 13.42.19
Non conoscevo questo personaggio... non sono un gran lettore di Dante.

Sono però curioso di sapere come mai ti appassiona questa donna. :D

Talia
07-06-2010, 14.15.26
Beh, sono lusingata da tanto interesse per le mie opinioni, Hastatus... :D
Ad ogni modo, molti sono i motivi che mi spingono ad appassionarmi alla vicenda della Pia.
In primo luogo il modo in cui si rivolge al Poeta. Pensaci un attimo, molte anime si soffermano a parlare con lui e gli chiedono qualcosa (notizie, o di pregare per loro...) ma la Pia è diversa: lei gli dice "deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via...", insomma si preoccupa per Dante prima che per sé stessa, vuole che lui si riposi prima di tutto. E poi non racconta la sua vicenda nei minimi dettagli - come fanno in molti - e non si scaglia contro il suo assassino ma si limita ad accennarvi appena.
Detto questo c'è da considerare la sua vicenda. Una donna giovane e bella costretta a sposare un uomo più vecchio e rude, e oltretutto - poiché lui si invaghisce di un'altra - uccisa per far posto alla nuova... Forse tradita da un amico di Nello che la denuncia, forse no... Fore accusata di tradimento per giustificarne l'uccisione, forse no...
Una figura romantica indubbiamente, una figura che sembra quasi di percepire se ci si avventura nei luoghi che hanno visto la sua vita e la sua morte...

Hastatus77
08-06-2010, 13.20.15
Grazie a te per averci fatto conoscere questo personaggio... e per aver saziato la mia curiosità. :D

Guisgard
09-06-2010, 01.05.09
Pia de' Tolomei è una figura tra le più struggenti che compaiono nel capolavoro dantesco.
Ma qui, al di là della storia e della leggenda (ma io ho sempre pensato, e lo penso tutt'ora, che Pia sia esistita davvero ;)), mi è piaciuto molto il modo con cui ci avete raccontato questa storia, milady.
Ci sono alcune storie, frutto delle passioni più forti e degli eventi più travolgenti, che hanno il dono di far sognare e di non morire mai.
Il dramma di Pia, quell'anello gettato da una torre, l'eco del vento ed il lamento di un'antica leggenda; tutto giace in quei poetici versi, che il genio dantesco ha reso immortali.
Bravissima, lady Talia :smile:

Talia
09-06-2010, 10.11.08
@Hastatus
Ma le pare...

@Guisgard
Siete sempre troppo gentile, milord! :smile_lol:
Comunque, per quel che vale, anche io ho sempre pensato che Pia fosse un personaggio storico e non leggendario... ;)

Merlino
06-09-2010, 13.11.36
E' un personaggio davvero intrigante! :smile: a partire dalle sue vicende con il rude conte a finire con la leggenda del suo fantasma...:smile: comunque non credo che Dante avesse inventato un personaggio...perchè mai? Mi piace credere, anche se ciò mi rende un pò triste per la sua fine (quale che fosse), che sia esistita davvero :smile:

Sibilla
07-09-2010, 00.42.23
Milady avete nominato uno dei miei personaggi preferiti... anch'io penso sia realmente esistita... avete sentito "Pia come la canto io" della Nannini?
Ci sono i versi della canzone "Dolente Pia che mi commuovono sempre... :18015:

Talia
07-09-2010, 01.06.52
Oh, lady Sibilla...
Sì, avete ragione, è una canzone bellissima...

Per quanti mesi, e notti, e giorni,
non saprei dire,
non lo so ma questo è certo:
ci fu l'inverno, poi primavera...
la vita torna nel castello ma non per me...

Quanto è bella!! Che grande Giannina!! :smile_lol:
;)

Taliesin
29-03-2012, 15.19.11
...Percorrendo l'angusta stradina sulla sinistra molto cara a Lady Talia, che in contemplazione, ritrovava il suo spirito ed il suo corpo nella campagna che riveste San galgano, tra i cipressi maestosi e le colline selvagge della Maremma, esiste poco distante dal luogo decantato, un'altra storia d'amore, in un altro spazio e in un altro passaggio temporale....Spero di fare cosa gradita ai moderni viaggiatori che vorranno ritrovare tra le mura del Castello di Pietra, il Suo volto...

Taliesin, il bardo

Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via",
seguitò 'l terzo spirito al secondo,
"Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma".

(Purgatorio V, 130-136)

http://www.biomototurismo.it/Persone/Foto/PiaTolomei.jpg


E’ una storia d’amore tragica quella di Pia de’Tolomei, sospesa tra fantasia e realtà, della quale oltre alla celebre citazione nel canto del purgatorio della Divina Commedia Dantesca, si trovano molteplici tracce nella secolare tradizione popolare di quelle terre incastonate tra Siena e Maremma che ne vissero le ipotetiche gesta per terminare ai giorni nostri con una appassionata canzone recentemente dedicatale da una sua moderna e roccheggiante concittadina, Gianna Nannini.
Nobildonna Senese, Pia intreccia ben presto il suo destino con quello del bello quanto rude, ma a tratti gentile, signore del Castello di Pietra roccaforte Senese nel cuore della Maremma, Nello di Inghiramo Pannocchieschi, capace condottiero e abile politico spesso impegnato in quelle campagne militari che contraddistinguono l’irrequieto periodo storico che vede contrapposte la Signoria Senese con quella Fiorentina e assiste alle sanguinose lotte tra Guelfi e Ghibellini delle quali anche un giovane Dante fu protagonista.

http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/Guelfi&Ghibellini_small.jpg (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/Guelfi&Ghibellini.jpg)Il contesto storico all’interno del quale la leggenda nasce e si esaurisce merita un breve approfondimento che risulterà sicuramente superficiale data la complessità politica che contraddistingue questo periodo medievale ma che può contribuire a far comprendere meglio il periodo storico ma anche le zone geografiche direttamente interessate.
La nascita delle fazioni di Guelfi e Ghibellini si ha in Germania nella prima metà del XII secolo quando alla morte di Enrico V e in assenza di eredi diretti si contrapposero la Casa di Baviera e quella dei Duchi di Svevia aventi indirizzi politici assolutamente opposti, la casa di Baviera si schiera a favore dell’ingerenza Papale nella speranza di un sostegno diretto alla propria politica mentre quella di Svevia non accetta tali interferenze nella politica dell’impero.
Il ramo cadetto dei Duchi di Baviera denominato Welfen si scontra quindi con quello dei Waiblingen (nome derivato dal Castello omonimo origine del casato Svevo), ma a prescindere dalla connotazioni politiche le lotte risultarono quasi esclusivamente causate dalla incerta successione dinastica che da una effettiva volontà di legittimare l’interferenza Papale, quello che però a noi interessa è la nascita dei termini noti come Guelfi e Ghibellini che dalle due fazioni sopraelencate trova precisa origine grazie alla trasposizione linguistica dei termini.
Il conflitto tra Chiesa ed impero coinvolge Feudatari e Comuni tesi ad ottenere favori dall’una o dall’altra fazione in caso di supremazia, Firenze in questa situazione si dichiarò Guelfa perché già sostenitrice di Matilde di Canossa e del Papa della scomunica sia per il contrasto con Pisa dichiaratamente Ghibellina, ma la valenza politica degli scontri servì ben presto a giustificare lotte intestine di potere anche all’interno della stessa città tra famiglie e fazioni assetate di potere e di sangue, Siena invece sposa la causa Ghibellina accogliendo tra le sue mura gli esuli Fiorentini di tale fazione e godendo del sostegno dell’impero.
Lo scontro tra le due città si risolse infine a favore della Guelfa Firenze dopo che primato militare Senese trovò la sua massima espressione con la vittoria la battaglia di Monteaperti del 1260, ad iniziare dalla quale prese in via anche il suo declino causato anche dalle conseguenze economiche derivate dalla immediata scomunica Papale inferta ai Senesi, declino che terminerà con la sconfitta di Colle 1269 che sancì la definitiva supremazia Fiorentina sulla Toscana
Le lotte inziate nel 1100 si trascineranno con alterne motivazioni fino ad oltre il 1350 coinvolgendo le città Toscane in battaglie famose quanto sanguinarie come quella di, appunto, Monteaperti, Campaldino in Casentino o Montecatini.

Ma torniamo alla Pia e alla sua leggenda, se sulle sue ipotetiche origini e la sua giovanile esistenza le varie versioni trovano un comune accordo è sulla sua fine che le versioni invece ampiamente discordano e la fantasia si sovrappone alla leggenda in un inestricabile intreccio, sarà comunque il Castello di Pietra a vedere la sua prematura fine.
Non è chiaro infatti se la Nobildonna perita per volere del marito Nello si sia resa colpevole di adulterio tradendolo con un suo amico
durante una delle tante campagne guerriere, e se effettivamente il tradimento si sia consumato oppure la cieca gelosia del Pannocchieschi sia rimasta sorda alla voce della verità influenzata dalla volontà di vendetta dell’amante sdegnosamente respinto, o la sua scomparsa si sia stata richiesta dalla fredda e cinica logica delle alleanze che voleva sposo il Nello ad una esponente di una potente famiglia: Margherita Aldobrandeschi.
La stessa modalità della sua morte risulta controversa, gettata dalla rupe del castello detta “della Contessa” dallo stesso Nello anelante la mano di Margherita, oppure morta di stenti e di malaria rinchiusa nel castello eretto in una terra aspra ed ostile dove la bonifica da paludi e malaria non sarebbe arrivata che tra molti secoli.
Oltre ai luoghi già citati nel complicato intreccio, probabilmente più per errata attribuzione che per effettiva storicità, si inserisce anche un ponte romanico ricostruito in epoca medievale noto appunto con il nome di “Ponte della Pia” e dal quale si narra abbia avuto inizio, con il suo attraversamento, il viaggio di Pia verso la sua ultima e malsana dimora.

http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00341_small.JPG (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00341.JPG)http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00325_small.JPG (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00325.JPG)http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00152_small.JPG (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00152.JPG)I ruderi del Castello di PietraLa rupe della ContessaIl ponte della Pia

Quello che però a questo punto più interessa in questo contesto descrittivo è il suo inserimento in un percorso turistico assolutamente entusiasmante dal punto di vista storico e paesaggistico ma anche da quello meno nobile della guida motociclistica sulle orme della nobile e sfortunata Madonna Senese che prende il suo avvio proprio dalla città dal Palio per raggiungere rapidamente nei pressi di Rosia sulla SS73 i resti del Ponte della Pia per poi incunearsi sinuosa in terra di Maremma fino a Roccastrada da dove si raggiunge la zona di Gavorrano e i ruderi del Castel di Pietra, Maniero di antica datazione prima possesso dei Pannocchieschi e successivamente degli Aldobrandeschi e che ha progressivamente perso importanza ed infine esser abbandonato venuta meno la sua funzione militare.

http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00138_small.JPG (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/DSC00138.JPG)http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/Roccastrada_small.jpg (http://www.biomototurismo.it/Persone/Tolomei/Roccastrada.jpg)RosiaRoccastrada

Abbandonato da tutti meno che dalla eterna leggenda di una triste fanciulla che inseguendo i romantici sogni d’amore giovanile si vide imprigionata dal destino ad una serie di drammatici eventi che ne vedranno la triste e prematura fine ma non la consegna della sua memoria all’oblio e alla dimenticanza.

p.s. di Gabriele "Frevax". Grazie a Gabrilele, Ladro di Ombre, amico di perduta memoria campestre.

Altea
29-03-2012, 15.27.51
Molto misteriosa...mi ricorda un pò con la morte dalla rupe la Leggenda della Dama Bianca del Castello di Duino a Trieste. Anche qui ornato da mistero e una leggenda.

elisabeth
29-03-2012, 15.36.59
Non conoscevo questa storia e ne' i luoghi che sapientemente avete descritto.......Grazie Taliesin

Guisgard
29-03-2012, 16.32.46
Mi avete fatto gradito dono, mio buon bardo, ricordando questa storia.
Come un antico cantore vi ho trovato al mio ritorno a Camelot e avete saputo rasserenare il mio animo con questa bellissima leggenda.
Nel leggervi ho riassaporato un sapore passato, ma che resta forse il solo nutrimento per il mio spirito.
Le vostre parole mi hanno condotto lontano, dove arrivano spesso solo i sospiri e gli sguardi languidi di madonna Malinconia.
E per questo, amico mio, vi sarò sempre debitore :smile:

Taliesin
30-03-2012, 08.36.34
Cavaliere dell'Intelletto,
come sempre la vostra eterna compagna di viaggio, Madonna Malinconia, è tornata a farci visita con questa bellissima storia incastonata alle pendici del mio vulcano spento, grazie a voi per esservi emozionato...
Milady Altea,
come avete prontamente intuito è un omaggio all'universo femminile, con sensibilità e stati d'animo elevati che regalano all'eterno viaggiatore un'esperienza unica ed irripetibile...
Milady Elisabetta,
il vostro ritorno tra i sentieri sassosi del Castello di Pietra, ha impresso come un antico sigillo, l'impronta della nascente Primavera in un tripudio di anime in festa e giostre in disuso...

Taliesin, il bardo

ladyGonzaga
30-03-2012, 09.36.17
Molto interessante questo vostro racconto...anche io vi ringrazio:smile:

Taliesin
30-03-2012, 10.23.07
Milady che camminate sulla via dei Pellegrini,
vi ringrazio per avere varcato questo antico sentiero, la vostra presenza ha regalato un nuovo sorriso a questo racconto immortale e, Altrove, in un altro spazio e in un altro tempo, anche la Pia vi ringrazia...

Taliesin, il bardo

Taliesin
17-09-2014, 15.00.38
Buongiorno Giovani Viandanti,
mai avrei voluto ritornare sull'illogico parallelismo che unisce questa lungo sottile filo rosso che discende dalle lande della storia ufficiale tramutandosi in leggenda fino ad arrivare alle porte di quest'epoca nefanda e scellerata, dove moderni benpensanti e psicologi da strapazzo hanno voluto vedere un richiamo di un testo di una semplice canzone come induzione alla violenza ed il conseguente invito al suicio/omicidio di un recente fatto di cronaca nera.

Gianna, che io ho conosciuto ed apprezzato negli anni verdi della mia vita sui banchi di conservatorio, è un'Anima Pura, molto lontana dalle mie sonorità e dalla mia musica, ma con le medesime corde del cuore accordate all'unisono che sanno trasmettere Emozione.

Grazie Gianna, ovunque tu sia e "non ti curar di lor ma guarda e passa".

Taliesin, il Bardo

"Lascia che sia la sera
a spargersi nei viali
Mentre mi volto indietro
e svuoto la valigia
Rimangono i capelli,
le punte fragili
E gli occhi rossi rossi
contro vento

Angelo mio saltiamo
in fondo al buio andiamo
cadendo giù per sempre liberi

Angelo mio saltiamo
Spaccami il cuore piano
Portami ovunque senza andare via
Basterà

Abbracciami
niente ci può sciogliere
Ancora i tuoi sospiri
le notti a ridere

Lascia che sia la sera
a farci illudere
Prima che passi
questa notte invano

Angelo mio saltiamo
In fondo al buio andiamo
Cadendo giù per sempre liberi

Amore mio ti amo
Spaccami il cuore piano
Solo uno sguardo
prima di andar via
Basterà

Abbracciami
Ci troverà la sera
Ci troverà la sera
Ci troverà insieme"

tratto da: "GiannaBest" - 2007 - "Suicidio d'amore"